Capitolo 27
Che dire, i miei genitori mi hanno dato l'autorizzazione per partire, ovviamente. Ero sicura che avrebbero capito, soprattutto la mamma. Quello che mi preoccupava di più era papà, ma anche lui mi ha semplicemente fatto un sorriso e mi ha augurato buona fortuna. Ovviamente si tratta ancora della mia vita, ed è per questo che non staranno mani nelle mani. Insieme alla polizia cercheranno di monitorare qualcosa a Tokyo, per capire da dove provengono questi uomini. Ma non penso riusciranno ad ottenere qualcosa se non ci sono riusciti neanche i genitori di Shinichi con le più alte autorità americane.
In ogni caso, adesso sono sull'aereo, vicino a Yukiko che legge un libro. Sono seduta dalla parte del finestrino a guardare le nuvole che sono sotto di me. Non è la prima volta che salgo su un aereo, ma questa è speciale. Sto andando dalla persona che amo e che non vedo da settimane. Tuttavia, dietro a tutta la felicità, c'è anche tanta paura. Innanzitutto ho paura della reazione che potrebbe avere Shinichi vedendomi arrivare lì senza alcun preavviso. Poi ho paura per la mia stessa vita, ma non tanto perchè ho paura di morire, perchè ho paura di non potergli stare più vicino.
Non so di preciso quando tempo manca ancora per arrivare a Los Angeles e l'ansia mi sta assalendo, siamo sull'aereo da ore ormai. Cosa gli dirò non appena mi vedrà? Avrà ancora voglia di starmi vicino? Anzi, ha mai avuto voglia di starmi vicino? Sì, perchè anche dopo che Yukiko mi ha confidato la sofferenza di Shin, ho paura che non stia davvero male per me, ho paura che sia in quello stato per Sawyer. So benissimo che per Shinichi quella ragazza sarà sempre fonte di dolore e sono anche consapevole del fatto che lei è la cosa più importante per lui. Per quando Shinichi mi possa amare, io non sarò mai lei.
E, anche se prima dicevo che mi stava bene, adesso sento che un po' mi infastidisce. Ma non per lei, assolutamente no, anzi, se potessi dare la mia vita per far tornare Sawyer e vederlo felice, allora lo farei. Quello che mi preoccupa è il fatto di non essere all'altezza di Shinichi. Ho paura, ho paura per quanto lo voglio, eppure eccomi qui che lo voglio ad ogni costo. E se ho paura vuol dire che ho qualcosa da perdere giusto? E io non voglio perderlo.
La sola idea di non avere più suoi messaggi, di non sentire la sua voce, di sapere che è andato avanti senza di me, mi fa stare malissimo. Vorrei sentire la sua mano che accarezza la mia guancia, che poi tira leggermente i miei capelli mentre mi bacia...voglio sentire le sue labbra sulle mie. Se chiudo gli occhi due minuti, ho la sensazione di sentire le sue mani vicine, che magari mi prendono per i fianchi e mi fanno venire i brividi. Vorrei averlo vicino per fargli vedere quanto potrebbe essere facile se solo fossimo insieme.
"Si informano i gentili passeggeri che fra non molto arriveremo a destinazione, si prega di allacciare le cinture" dice la voce dell'hostess che sentiamo fuoriuscire da uno degli altoparlanti all'interno del corridoio. Yukiko mi guarda sorridendo e si allaccia la cintura. Mi giro alla mia destra e prendo la cintura per fare la stessa azione di Yukiko.
"All'aeroporto ci dovrebbe essere mio marito, andremo con lui in albergo e poi chiameremo Shinichi. Mi dispiace di non poterti portare a vedere la cosa in cui Shinichi è cresciuto, ma è troppo rischioso" mi informa l'ex attrice prendendomi la mano.
"Stia tranquilla, sto bene già sapendo di poter rivedere Shinichi dopo tutto questo tempo" dico, cercando di tranquillizzarla.
Ma, se proprio devo essere sincera, non sarò completamente tranquilla finché non avrò il mio detective davanti. E se decidesse di non volermi vedere? Ma i miei pensieri vengono, fortunatamente, interrotti dalla turbolenza e dal rumore creatosi a causa dell'atterraggio. Stringo le mani sui braccioli del sedile, ho sempre avuto un po' di paura di questo momento, ogni volta mi sento lo stomaco fare su e giù nel mio corpo.
E in questo stesso modo sta facendo il mio cuore, ma non per la paura dell'aereo. Il mio cuore sta facendo così per paura che in realtà io a Shinichi non sia mai mancata...e quella sì che sarebbe una botta che mi butterebbe definitivamente a terra. Probabilmente lui non sta male, non può provare quello che ho provato io perchè lui non mi ha mai persa, lui ha sempre saputo di potermi cercare ogni volta che ne aveva bisogno. Fino ad adesso, sono sempre stata io a perdere lui...troppe volte. E le mie lacrime di questi giorni hanno continuato ad oscillare fra la speranza di una sua telefona o addirittura di un suo ritorno, e fra la consapevolezza che non l'avrebbe mai fatto.
E tutto questo crea un dolore che non ha eguali. Sembra di vagare nel buio più totale e si sente mancare la terra sotto i piedi improvvisamente. Non si ha più un posto dove aggrapparsi perchè si perde qualsiasi punto di riferimento, e non ci si prova neppure più a rialzarsi perchè tanto non si ha più nulla da perdere. Viene solo voglia di farla finita, viene voglia di cadere a terra e dire basta, adesso non ce la faccio più...
Eppure, la minima speranza che lui mi voglia ancora, che sarà felice di vedermi e di stringermi a sé, mi da la forza giusta per affrontare questa guerra. Perchè nella vita bisogna sempre rischiare. Sempre e comunque. Quando arriverà il momento di piangere allora bene, a quel punto cadrò e piangerò per poi trovare di nuovo la forza di rialzarmi e sorridere di nuovo.
Sento l'aereo poggiare a terra e piano piano fermarsi. Sento la gente tirare sospiri di sollievo e il mio si confonde fra i loro. Vedo Yukiko levarsi la cintura di sicurezza e faccio la stessa cosa. Le hostess passano per dare le ultime indicazione e per assicurarsi che sia tutto apposto. Poi augurano un buon arrivo e ringraziano di aver scelto la loro compagnia di volo, guidandoci verso l'uscita per poi farci scendere in fila. Yukiko aveva solo un piccolo bagaglio a mano che ha tenuto sugli scaffali sopra i sedili. Invece, per quanto mi riguarda, siccome non so per quanto tempo dovrò restare, allora ho portato una valigia più grande che dovrebbe già essere arrivata, a quanto ho capito Yusaku dovrebbe averla preso proprio qualche ora fa.
"Tutto apposto Ran? Stiamo per uscire dal corridoio" mi chiede la mamma di Shinichi.
Annuisco e la seguo verso l'uscita del corridoio che collega l'aeroporto alla pista di atterraggio. Quando usciamo mi ritrovo in mezzo a una marea di gente che parte o che arriva proprio come noi. Non so affatto come faremo a trovare Yusaku in mezzo a tutta questa confusione.
"Yukiko ma come faremo a trovare suo marito?" chiedo.
"Boh, ci troverà lui prima o poi" mi risponde tranquilla senza fare la minima piega.
Adoro la tranquillità di questa donna. Perchè non posso essere pure io in questo modo?
Ci sediamo un po' sui sedili, Yukiko si mette a leggere un libro, io invece mi giro intorno a guardare i volti della gente sperando di adocchiare qualcuno che conosco. E sì, un volto a me familiare lo vedo subito...quello di Shinichi.
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