Capitolo 19

Pov's Shinichi

Lo sapevo, non hanno mai smesso di cercarmi. Mi hanno sempre tenuto d'occhio aspettando il momento esatto per farmi di nuovo del male. Sento il sudore freddo scendermi per la fronte e una forte fitta al petto. Un solo nome gira nella mia testa senza smettere: Ran. Cerco di trovare un po' di calma, cerco di mantenere il controllo per avere la situazione sotto le mani, ma nulla, non ci riesco proprio. Devo chiamare mia madre al cellulare immediatamente, solo non ce la posso fare. Il cellulare squilla.

"Shin! Sono le cinque del mattino! Che cosa succede?" brontola fra uno sbadiglio e l'altro.

"Mamma, sono tornati. Faranno del male a Ran! Mamma, ti prego, tu e papà dovete venire!" dico agitato più che mai.

Solitamente riesco a mantenere il sangue freddo ma, adesso che so che Ran può essere fatta fuori da un momento ad un altro, beh..no! Non ci riesco. Tutta le immaggini del giorno in cui trovai Sawyer si stanno riproducendo come una furia nella mia testa. Solo che, al posto di Sawyer, vedo Ran distesa su quella pozza e già mi sento male.

"Shinchi, saremo da te entro domani mattina. Adesso lì è tardi, vai a dormire. Non ti fare prendere dal panico e non fare stupidaggini! Stà vicino a Ran!" dice mia madre allarmata per poi chiudere la chiamata.

Come posso non farmi prendere dal panico se la prima che è terrorizzata è lei? L'importante, adesso, è che i miei genitori siano qui fra qualche ora. Stanotte non penso che riuscirò a dormire. Ho bisogno di sapere che Ran sta bene, ho bisogno di saperla al sicuro. Compongo velocemente il suo numero di telefono e avvio la chiamata. Rispondi, rispondi, rispondi cazzo!

"Shin, cosa succede? Sono le dieci, tutto bene?" domanda un po' preoccupata.

Sta bene, la sua voce è calma. Non le dirò il vero motivo della mia chiamata, la terrorizzerei. Non le dirò mai che è in pericolo, non ce ne sarà bisogno perchè la proteggerò da ogni male e da chiunque le voglia torcere un capello. Non farò lo stesso errore un'altra volta. Le starò vicino contro tutto e tutti, le mie mani non lasceranno mai le sue, qualsiasi cosa accada, perchè io la amo.

"Sì, è tutto apposto, volevo solo parlare un po'" dico cercando di apparire il più tranquillo possibile.

La sento ridere compiaciuta al di là del telefono, le ha fatto piacere quello che le ho detto. Questo vuol dire che non ha colto la preoccupazione nella mia voce, meglio così. Avrò ereditato la capacità di fingere da mia madre.

"Ahahah sei fortunato! Mio padre è andato a dormire quindi non mi può sentire. Di che vuoi parlare?" chiede dolcemente come suo solito fare.

Adoro la sua voce, mi calma all'istante. Vorrei averla vicina, stringerla, dirle che nessuno le farà del male. Ma, soprattutto, voglio che sappia che se succede qualcosa io sono l'unico che la proteggerà perchè se qua c'è qualcuno che deve restarci secco, allora sono solo io. Nè Sawyer nè Ran c'entrano in tutta questa storia.

"Non so, avevo solo bisogno di sentirti. E' imbarazzante dire queste cose per il grande Shinichi Kudo, capiscimi ahahahah!" rido dimenticandomi del resto per un millesimo di secondo.

So che, quando mi vanto delle mie capacità, le verrebbe di prendermi e appiccicarmi in qualche muro. Per questo è divertente, oltretutto mi viene naturale farlo. Sono un po' superbo, forse.

"Si si, bravo, vantati sempre! Io che ci guadagno ad avere un detective vicino?" chiede, ed io già immagino il suo sorriso soddisfatto stampato in pieno volto.

La sua impertinenza mi meraviglia ogni tanto e mi fa morire dalla voglia di chiuderle quella bocca con la mia. E' tutto molto eccitante, devo dire.

"Ci guadagni che questo detective stupido ti proteggerà da tutto, indipendentemente da quale sia il pericolo" dico serio ma poco convinto.

Già, non so finchè potrò proteggerla ma, prima di farle del male, dovranno calpestare il mio cadavere. Sono sicuro che adesso sta sorridendo dolcemente e che sia pure diventata rossa. Adoro le sue gote arrossate, le danno quel tocco in più che la rendono definitivamente perfetta anche se, pure quando è arrabbiata o tranquilla, è incredibilmente perfetta.

Perfetta? No, è dire poco. Non c'è una parola che renda bene tutto ciò che è lei. E non parlo solo dell'aspetto fisico, no. Parlo della sua dolcezza, della sua gentilezza, della sua bontà, della sua caparbietà, della sua forza. Già, parlo di tutto ciò. E no, non trovo una parola talmente sublime da poter descrivere tale concetto di perfezione.

"Grazie detective, ma adesso che ne pensa di andare a letto?" chiede.

"Mi stai cacciando per caso?" dico con un sorriso malizioso, adoro stuzzicarla.

"Smettila stupido! Lo sai che starei ore a parlare con te, ma credo che dovremmo andare a letto, è tardi" dice ridendo un po' divertita dalla mia precedente domanda.

"Hai ragione, è meglio chiudere. A proposito! Domani vieni a pranzo da me, ci sono i miei genitori e voglio farti conoscere mia madre, okay?"

Questo non era nei piani fino a dieci secondi fa, ma credo che alla mamma farà piacere averla qui a pranzo. Non mi vede felice con nessuna da quando è morta Sawyer, è stata una sorpresa fantastica che le ho fatto quando le ho detto di Ran. Oltretutto voglio che Ran stia più tempo possibile con me in modo da poterla tenere al sicuro e sotto controllo.

"Davvero? Oddio, non sono pronta! E se non le piaccio? No Shinichi, non ce la faccio" farfuglia nel più completo panico.

Istintivamente scoppio a ridere per il suo inutile nervosismo. La sento sbuffare dall'altra parte del cellulare perchè non le do ascolto, e mi fa ridere di più.

"Scusami, ma è strano! Ahahahah! Guarda Ran, puoi preoccuparti di tutto, ma non dei miei genitori! Soprattutto di mia madre! Ha trentotto anni, ma è come se avesse la nostra età. Fidati, le piacerai davvero tanto. Ci sentiamo domani, okay?" la saluto e lei mi da la buonanotte.

Sarà difficile dormire stanotte, ma il pensiero che fra qualche ora mia madre sarà qua e che ci sarà anche la mia Ran, mi tranquillizza. Non credo che però riuscirò a non avere incubi, quelli mi torturano sempre. Vorrei tornare indietro per fermare quegli istanti con Sawyer. Quelli in cui eravamo abbracciati, in cui vedevo il suo sguardo sincero.

L'ho amata sopra tutto e sopra tutti e, parte di questo sentimento, lo porterò sempre con me. Ovunque sarò, ovunque andrò.

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