Capitolo 17
Lui continua a sorridermi, io continuo a domandarmi cosa c'è che non va nella sua vita. Divento molto rigida e non so più cosa dire. Sento la tensione crescere, ho rovinato tutto. Sapevo che era meglio stare zitta. Abbasso subito lo sguardo, delusa da me stessa, poi lo alzo di nuovo per cercare di risolvere la situazione appena creata.
"Ovviamente non ho intenzione di chiederti niente, almeno adesso. Cioè, non voglio velocizzare le cose! Nel senso che, cioè vah, mi hai capita, no?" metto insieme una frase che non ha neanche molto senso mentre faccio volteggiare le mie mani per aria con fare teatrale.
Sono letteralmente nel panico. Shinichi non ha nessuna reazione alle mie parole e la cosa mi preoccupa da morire. Cerco di fare qualche sorriso per risolvere il problema ma, evidentemente, risultano talmente falsi da far vomitare. E poi, come se nulla fosse successo, Shinichi scoppia a ridere. Seriamente? Io sono nel panico più totale e lui ride? Mi sento una stupida.
"Si può sapere che problemi hai? Credevo di averti fatto arrabbiare sul serio e tu ridi? Idiota!" sbraito mettendo il broncio e girandomi di spalle.
Lui cerca di trattenere le risate, ma non ci riesce e continua a ridere. Quando smette, finalmente, mi si avvicina e mi fa girare. Ha un espressione un po' dispiaciuta per avermi riso in faccia, credo.
"Scusami, ma hai avuto una reazione troppo buffa!" dice indicando la mia faccia.
Rilasso i muscoli tesi del mio viso e sorrido anche io divertita. Beh, d'altronde chi non avrebbe riso dopo la "frase" che ho messo insieme poco fa. Non posso biasimarlo. Lo guardo e vedo la sua espressione diventare di nuovo molto seria, dunque, torno seria pure io.
"Ran, non ti nasconderò mai nulla, però, appunto per non affrettarci, inizia a farmi qualche domanda non troppo invadente" afferma dandomi un bacio in fronte.
Mi ha dato il consenso di potergli fare qualche domanda. Non invadente, però. Beh, non ne avevo nessunissima intenzione. Allora, da dove potrei iniziare? Qual è la domanda meno invadente che ho in mente? Vediamo..ci sono! Intanto riprendiamo a camminare e Shin mi guarda incuriosito da quale potrebbe essere la mia domanda.
"Allora, chi è stata la tua prima ragazza?" chiedo curiosissima.
Non è una della domanda più importanti, ma credo che per iniziare sia ottima. Guardo la sua faccia e vedo un'espressione che non avrei mai immaginato di vedere. I suoi occhi sono vitrei, mi guarda con un viso talmente serio che mi spaventa. Agrotto la fronte e faccio un sorriso tirato. Forse non dovevo, forse per lui non è poi una domanda così banale. Forse i suoi problemi iniziano proprio da qui.
L'azzuro dei suoi occhi riprende un po' di colorito e distoglie lo sguardo da me. Allungo la mia mano per prendere la sua, ma mi blocco quando vedo il suo pugno che si stringe sempre di più al punto di tremare. Mi sta spaventando davvero.
"Shin.." lo chiamo piano.
Si gira a guardarmi e mi fulmina. Mi faccio subito indietro spaventata ed è proprio qui che lui sembra riprendersi. I suoi occhi tornano del loro normalissimo azzurro, la sua mano si allenta un po' e lui rilassa i muscoli del corpo.
"Ran, perchè ti sei fatta indietro?" mi chiede dolcemente, ma anche preoccupato.
"Mi hai fatto paura" ammetto.
Ed è vero. Vederlo rigido e con gli occhi che perdevano il loro naturale colore mi ha davvero spaventata. Non pensavo di aver toccato un tasto così dolente. Shinichi posa la sua cartella sull'asfalto della stradina in cui ci troviamo e mi viene subito ad abbracciare, sorprendendomi. Subito avvolgo le mie braccia intorno alla sua testa per farlo appoggiare alla mia spalla.
"Oddio piccola, perdonami. Non ti farei mai del male. Perdonami, davvero!" è talmente dispiaciuto che capisco davvero che non l'ha fatto apposta.
Continuo a stringerlo e gli do un bacio sulla guancia. E' colpa mia se si è turbato davvero tanto.
"Scusami, non pensavo che questa poteva essere una domanda dolorosa, perdonami davvero. Ti amo davvero tanto, Shin"
Il detective mi guarda e mi bacia prendendomi il viso con entrambe le mani. Ricambio il bacio e gli accarezzo il viso. Lo amo da morire. Non mi interessa se non posso sapere cosa gli è successo nella vita, per adesso mi basta averlo vicino. Il momento per le domande c'è. Riprendiamo a camminare mano nella mano senza però parlare. Credo che per oggi abbiamo parlato anche troppo.
"Si chiamava Sowyer, era americana, ovviamente" rompe improvvisamente il silenzio che ci circondava con quell'affermazione.
Mi giro a guardarlo confusa mentre mi sorride tristemente. Faccio spallucce non avendo capito a chi si riferisca.
"Mi riferisco alla mia prima ragazza. Sono state tante le ragazze con cui ho avuto dei piccoli flirt, ma mai niente di serio. Sawyer è stata la prima" dice distogliendo stavolta lui lo sguardo.
Però ho notato subito le lacrime accumularsi in quel blu. Non voglio che parli di qualcosa che gli fa male. Mi va bene sapere il suo nome. Oltretutto, ha parlato al passato. E' successo qualcosa ma non voglio saperlo adesso.
"Shin, tranquillo. Va bene così" lo tranquillizzo accarezzandolo.
"No, voglio parlartene. Vieni qui" mi prende per mano e mi fa sedere su una panchina insieme a lui.
Non posso dire che non sono felice del fatto che si stia fidando e me lo stia dicendo, ma mi sento terribilmente in colpa.
"Non l'ho mai raccontanto a nessuno. Mia madre e mio padre sono gli unici che lo sanno. Ma, Ran, non voglio nasconderti nulla. Risponderò a questa tua domanda"
Prende un grande respiro e mi bacia prima di iniziare a raccontare.
"Allora, come già ti ho detto, ho avuto dei piccoli flirt ma non erano da parte mia. Essendo abbastanza ricco e figlio di personaggi famosi, le ragazze sono sempre accorse come cagnolini, ma nessuna di loro mi ha mai suscitato interesse, non mi mettevo mai con nessuna di loro. Poi ho conosciuto Sawyer. Lei stava sempre per conto suo, non mi si era mai avvicinata. Certo, non era l'unica, c'erano anche molte ragazze che mi trovavano arrogante e superbo, e che non si avvicinavano. Ma, oltre al fatto che Sawyer era di una bellezza unica, la cosa che mi colpì di lei fu la sua sfacciataggine" lui racconta seduto accanto a me con le gambe divaricate, le sue mani intrecciate e la testa bassa verso terra.
Sto attenta ad ogni parola per cogliere ogni singolo sentimento che esce dalle sue labbra e, fino adesso, vedo ricordi felici mischiati a tanta di quella tristezza. Sorrido teneramente quando capisco che amava davvero questa ragazza.
"Ricordo che la prima volta che mi avvicinai a lei mi disse che ero un brutto sbruffone antipatico. Mi diede anche del coglione. Poi si alzò e andò via guardandomi con assoluto disprezzo. Restai davvero colpito. Nonostante il suo aspetto fantastico e assolutamente femminile, si era rivelata una grande stronza. Fu questo che pensai la prima volta. Lei non era timida, assolutamento no. Era tutto il contrario. Ah scusami Ran, continuo a dirti che era bellissima ma non te l'ho descritta" dice guardandomi per un millesimo di secondo e rigirandosi verso terra.
Gli dico che non fa niente e lui continua.
"Sawyer aveva i capelli lisci e corti, erano biondo cenere, aveva gli occhi castano chiaro. Quando rideva sul suo viso spuntavano due bellissime fossette. Aveva una risata enorme e bellissima. Quando rideva lei, ridevano tutti e tutti restavano estasiati. Ero davvero geloso di lei. Comunque, dopo quel giorno decisi che non le avrei più rivolto la parola. Mi stava proprio antipatica. Ma, quella sera stessa, ad una festa, la incontrai di nuovo e la vidi ridere per la prima volta. Fu lì che persi totalmente la testa per lei. Senza accorgermene rimasi fisso a guardarla e quando mi vide mi fece un gestaggio ahahah. Ma non le risposi neanche, anzi, mi misi a ridere divertito. La vidi scuotere la testa e mettersi a ridere pure, poi mi si avvicinò. Mi chiese cosa volessi da lei ed io, in modo molto spavaldo, le dissi che volevo ballare con lei. Ricordo ancora la risata che seguì quella richista, mi disse che ero pazzo ma accettò lo stesso. Tutto iniziò lì. Uscimmo insieme altre volte prima di metterci insieme. Sono stato con lei un anno. La amavo alla follia, avrei rubato la luna per lei. Poi, qualche mese fa..." frena il suo racconto e lo vedo stringere di nuovo i pugni.
Porca la miseria, ci risiamo. Gli prendo velocemente le mani, senza paura stavolta. Lui si gira a guardarmi ed io, leggermente imbarazzata, gli accarezzo il viso con il dorso della mia mano. Lui si rilassa al mio tocco, prende la mia mano che lo accarezza e la bacia. Una serie di brividi nella mia schiena partono con quel contatto.
"Non continuare se non te la senti, ti ho detto che mi va davvero bene così"
"No, ormai ho finito. Quindi, che stavo dicendo? Ah si! Qualche mese fa, Sawyer è stata vittima di un incidente non stradale ma di cui non mi va di parlare ed è morta...è stato dopo di lei che ho iniziato a comportarmi in quel modo con le ragazze. Non mi ritenevo degno di avere nessuna accanto, quindi le usavo a mio piacimento e le scaricavo quando mi stancavano. Quando i miei genitori si sono accorti che questo mio comportamente derivava soltanto dal dolore che portavo dentro, mi hanno fatto il biglietto e mi hanno mandato qui con la speranza che io trovassi un nuovo inizio. Ovviamente l'hanno fatto con il mio consenso. Volevo stare lontano dalla città in cui l'avevo persa. Ma anche qui ho continuato a comportarmi così finchè, un bel giorno, non ho trovato un paio di occhioni lilla che mi hanno stregato. Non avevo amato più nessuno dopo di lei, solo te Ran. Tu sei il mio nuovo inizio. Adesso, se al mondo c'è qualcuno per cui ruberei la luna, quella sei tu. Ricordalo sempre" mi viene vicino e mi bacia come non aveva mai fatto.
Solo adesso capisco il grande dolore che questo ragazzo si porta dentro. Ma ho come la sensazione che ancora mi nasconda qualcosa. Ma non voglio fare pressione stasera dopo un racconto così importante. Mi va bene così.
"Ran, ti amo" e mi bacia di nuovo.
Non so se io sarò mai all'altezza di Sawyer, ma una cosa è sicura: io lo amo. E questo conta più di qualsiasi altra cosa.
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