Capitolo 15

Pov's Ran

Apro la porta di casa, tutte le luci sono spente, papà starà dormendo. Meglio così, sennò mi sarei dovuta sopportare una delle sue ramanzine. Anche se, sinceramente, stasera non me ne frega niente. E'stato tutto incredibile. Ha lasciato Usagi davanti a me dicendole che mi ama. Assurdo. mi sembra tutto così bello e felice che ho paura che succeda qualcosa. Sarebbe il colmo proprio, dopo gli ultimi giorni di merda preferirei avere un po' di tranquillità con lui.

Forse adesso è arrivato anche per me il momento di sentirmi davvero felice, felice da morire, o meglio, felice da vivere. Tutto il dolore, le lacrime, la tristezza, in questo momento, sembrano lontani anni luce, quasi come se non fossero mai esistite. Forse una piccola parte di me si sente felice di aver provato quella sofferenza perchè adesso mi ha portato la felicità che aspettavo da tempo.

Se in questo momento lui fosse qui con me, non gli direi nulla, ma lo stringerei a me e resterei a sentire battere il suo cuore. Si, credo che sarei la persona più felice sulla faccia dell'universo. Ma direi che sono già la persona più felice del mondo solo per il fatto di essermi innamorata di lui, già...

Mi vado a fare una doccia per rilassarmi e poi mi ficco sotto le coperte, addormentandomi quasi immediatamente, pensando a lui e alle sue parole di stasera.

Apro gli occhi, mi stiracchio, e mi giro verso il comodino per prendere il cellulare. Mi sono svegliata prima che suonasse la sveglia. Beh, meglio così! Mi sento davvero bene stamattina. Anche se l'ultima volta che l'ho detto è successa una catastrofe, meglio se sto zitta. Mi alzo dal letto, sistemo le coperte, mi lavo, lavo il bagno, mi sistemo i capelli, prendo la tutta da karate, mi vesto, e sistemo la cartella. Prontissima!

E manca ancora un quarto d'ora all'arrivo di Shinichi. Entro nella camera di papà trovando il solito spettacolo: lui che dorme con tutte le sue posizioni strane e il letto su cui sembra sia passato un ciclone. Sospiro sorridendo, è il solito. Gli vado vicina e picchietto più volte sulla sua spalla, svegliandolo. Sento la suoneria delle notifiche del mio cellulare ed esco veloce dalla stanza a vedere di chi si tratta, sperando sia lui e, fortunatamente, ho ragione.

"Sto arrivando! Ah, sei bellissima. Lo so che ora stai sorridendo. E so anche che scriverai che non sei bellissima. Hai ragione. Sei più che bellissima"

Un sorriso spontaneo nasce sul mio volto coloratosi un pochino appena leggo quelle parole sul display del mio cellulare. Conoscendolo, per scrivere questo messaggio avrà fatto una faticaccia assurda. Non gli viene molto bene dimostrare quello che prova. Penso sia giusto rispondergli allo stesso modo, con i miei sentimenti.

"Buongiorno. Grazie, davvero. Sbrigati ad arrivare, mi manchi. Cioè, so che non ti piacciono tutte queste sdolcinatezze e neanche a me. Ma ho bisogno di te, delle tue mani, delle tue labbra, delle tue carezze e, sopratutto, dei tuoi occhi"

Ogni volta che gli scrivo un messaggio ho paura di sbagliare parole o l'intera frase e di potergli dare fastidio, in qualche modo. Cambia umore molto facilmente e non so mai come possa reagire a quello che gli dico, ma le sue parole erano bellissime, per questo mi sono azzardata a dirgli qualcosa di carino. Però ogni volta mi viene una sorta di strana ansia.

Sospiro e metto il silenzioso al cellulare, poi lo poso dentro la cartella.

Mi fermo un attimo a pensare a tutto quello che lui è per me. E' importante, tanto importante. Ho paura però che tutto possa finire. Io voglio lui, solo ed esclusivamente lui. Prima la mattina non mi arrivava nessuno di questi messaggi. La sera non avevo nessuno che mi dicesse qualcosa di bello, che mi dicesse di amarmi. Credevo fosse libertà, ma solo adesso mi rendo conto che, in realtà, era solo solitudine, e non voglio provarla più.

Non riesco a spiegare il legame che ho con lui. Non so proprio quali parole usare. Lo amo e basta. Lo ama al punto da potermi uccidere per lui. Al punto di morire senza di lui. Il solo pensiero di poterlo incontrare per strada mentre cammino, di poter ricevere una sua chiamata, di poter sentire la sua voce, tutto questo mi manda lo stomaco in subbuglio. E' la sensazione più bella che abbia mai provato.

Però questo riesco a dirlo solamente adesso che lui è insieme a me, come persona che mi ama. Ma, fino a ieri mattina, questi sentimenti mi stavano pesanti. Non volevo provarli, cercavo di tenerli lontani, di convincermi che potevo riuscire a sfuggire da essi perchè mi facevano stare male. Però adesso mi sento una stupida a pensarlo. Non potevo affatto allontanarli semplicemente perchè quello che io provo per lui non è qualcosa di così banale e semplice. Io lo amo, davvero. E solo a pensarlo il mio cuore inizia a fare a pugni col fegato. E mi sento le braccia al posto delle gambe, e la testa al posto dei piedi. Tutto diventa un miscuglio confuso, ma i miei sentimenti, invece, sono chiarissimi.

Il citofono suona. E'arrivato. Saluto papà e mi precipito giù. Lui è lì, alla fine delle scale, con le braccia aperte in attesa che io mi lanci fra di esse. E, ovviamente, non ci penso due volte che sono già stretta fra di esse che mi coccolano teneramente. Quando allenta un po' l'abbraccio, senza però scioglierlo del tutto, lo guardo dritto negli occhi, loro non finiranno mai di stupirmi. Nei suoi occhi non si vede mai la fine. C'è la solita tempesta, il solito immancabile casino, okay. Ma hanno una bellezza che non ha fine.

"Buongiorno" mi dice baciandomi prima in fronte e poi sulle labbra.

"Buongiorno anche a te" rispondo timidamente abbassando leggermente lo sguardo.

Sento un suo piccolo sorrisino su di me, sicuramente perchè abbasso gli occhi quando mi imbarazzo. E' il primo che se n'è accorto.

Oggi dovremo affrontare Usagi e il resto della scuola. Sono un po' agitata e la mia faccia non è riuscita a nasconderlo perchè lui mi tira sul il mento aggrottando la fronte.

"Che succede? Ti vedo preoccupata" chiede mentre io indirizzo i miei occhi da qualche parte che non sia la sua faccia.

"Va tutto bene" mento.

Non voglio farlo preoccupare inutilmente. E' una paura che sapevo avrei dovuto affrontare, non posso tirarmi indietro, non voglio assolutamente. Però ho paura di essere vista come una poco di buono dagli altri e non potrei neanche biasimarli. Mi sono messa col ragazzo di una mia compagna di classe con cui, tra l'altro, avevo iniziato a stringere amicizia. Mi sento sporca.

"Ran, che succede? Dimmelo, ti ha cercata qualcuno?" chiede con voce allarmata, quasi spaventato e nervoso.

Riporto velocemente lo sguardo sui suoi occhi per cercare conferma dei timori che ho sentito nella sua voce e la trovo. Non capisco in che senso. Shinchi, però, fa marcia indietro come se avesse detto qualcosa che non doveva.

"Emh...nel senso se qualcuno ti aveva cercata per dire qualcosa su di noi. Qualche compagno magari o Sonoko" ribatte nervoso.

Stringo gli occhi curiosa. C'è qualcosa che non mi dice, è una sensazione che sento a pelle da quando lo conosco e la sento adesso più che mai. Vorrei capire cosa c'è che non va ma ho paura che sia qualcosa di grosso e non voglio rovinare tutto per la mia stupidaggine.

"Non mi ha cercata nessuno, Shin. Solo che pensavo a quello che diranno i nostri compagni a scuola quando ci vedranno...o a quello che già stanno dicendo" completo la frase rendendomi conto di quanto difficile sia la situazione.

Il mio ragazzo porta una sua mano sul mi viso e mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Mi sorride teneramente e diventa anche lui un po' rosso in viso. Poi, senza dire niente, mi tira a sè e mi stringe. Basta questo suo abbraccio a farmi ritrovare la serenità, a farmi capire che, quando sono con lui, posso vincere qualsiasi battaglia contro il mondo intero. E questo mi basta.

"Ran, qualsiasi cosa diranno, non cambierà nulla. Io non ti abbandono nè ora nè mai. E' tutto chiaro?" dice severo guardando fisso negli occhi senza permettermi di deviare lo sguardo altrove.

Accenno di sì e mi da un ultimo bacio sulle labbra, poi iniziamo a camminare verso scuola. La giornata è soleggiata, i petali dei fiori di ciliegio iniziano a cadere in vista dell'estate, viaggiando per tutto il cielo. Le nuvole vengono spostate dal vento e, sempre grazie ad esso, cambiano spesso forma. Ho sempre adorato questo perido di metà primavera.

La mano di Shinichi che stringe la mia è tutto ciò che posso desiderare. Vedere le nostre dita intrecciate è come vedere il modo in cui le nostre vite si sono intrecciate. E la cosa mi piace da morire.

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