Capitolo 22

Non più a Los Angeles, adesso mi trovo a New York, precisamente nella sala riunioni dell'FBI. Ieri, appena uscita da quella stanza d'ospedale, ho preso la decisione di stare a casa. Wataru e Miwako mi hanno subito accompagnata da James Black per avvertirlo della mia partenza, mi ha fatto spiegare il motivo e ha accettato tranquillamente il mio ritiro dalla missione. Sono subito andata in hotel per sistemare la valigia, mentre Miwako mi faceva il favore di andarmi a prendere il biglietto per il volo, e, nel frattempo, mi è arrivata la chiamata di Manami. Ho cercato di sembrare il più serena possibile anche se, dopo l'incontro di quel pomeriggio, la mia vita sembra essersi ribaltata di nuovo. La bambina era stracontenta e rideva di continuo, adora il suo papà ed è felicissima di averlo conosciuto. Mi ha detto di essere stata con lui al parco giochi e in tanti altri posti bellissimi. Poi ho parlato anche con Hayato che mi ha detto grazie di avergli donato la cosa più bella del mondo, nostra figlia. Mi ha detto che la ama e che le starà sempre vicino, in ogni momento della sua vita. Mi ha anche ricordato che quella bambina è speciale perché è figlia della persona che ama, facendomi arrossire. Ho dato la buonanotte a Manami e sono tornata alle mie valige, avvertendola prima che l'indomani sarei tornata. Ho chiamato mia madre e ho avvertito anche lei, che si è subito accorta che qualcosa non andava e mi ha chiesto cosa stesse succedendo, le ho detto di non preoccuparsi e che, appena fossi tornata, le avrei spiegato tutto. Appena ho posato il cellulare e sono tornata alle mie cose, questo ha suonato di nuovo: era una chiamata di Miwako. Pensavo mi volesse avvertire che il biglietto aereo era prenotato, ma in realtà non voleva assolutamente questo. Mi ha detto che Shinichi non si trovava più in ospedale e che era scappato. Non sapevo come comportarmi e la mia collega mi ha detto che era solo per avvertirmi e che potevo tranquillamente tornare a casa. Ho deciso di ascoltarla e stamattina sono andata all'aeroporto accompagnata da Miwako, Wataru e Jodie Starling che voleva salutarmi. Sono venuti a salutarmi anche i genitori di Shinichi, ricordandomi della promessa che ho fatto loro. Ieri sera avevo mandato un messaggio a Yukiko raccontandole tutto quello che era successo con il figlio. Purtroppo non ho potuto chiamarla per mancanza di tempo, ma le mi ha risposto dicendomi grazie e che era felice che almeno ci fosse un motivo valido dietro tutto quello che aveva fatto Shinichi. Ma, proprio mentre il mio volo è stato chiamato, a Jodie è arrivata una chiamata da Black, una chiamata spaventosa. Le è stato detto che alla divisione era arrivata una telefonata di minaccia da parte dell'organizzazione che purtroppo non erano riusciti a intercettare. Nella chiamata veniva detto che Shinichi stava per essere ucciso e che volevano parlare con me. Appena Jodie mi ha avvertita, ho lasciato tutte le valigie nel bel mezzo dell'aeroporto e sono corsa subito in macchina con Takagi e Sato e siamo venuti direttamente in centrale, dove mi trovo adesso.

In questo momento, sto aspettando che gli uomini dell'organizzazione richiamino. Dentro la centrale c'è una gran confusione a causa dei grandi tecnici e hacker più abili del globo che dovranno intercettare la chiamata. Non so come, ma devono aver scoperto di Shinichi e me e adesso vogliono vendicarsi. Ma, in base a quello che ha detto Shinichi, quella che doveva essere uccisa ero io, non lui. Mi passo le mani tra i capelli, nervosa, mentre Eisuke mi sta accanto.

<<Ran, ti prego, tranquilla. Lo salveremo, tornerà da te>> mi rassicura.

Gli sorrido e torno a riflettere. Ho raccontato all'FBI tutto quello che mi ha raccontato Shinichi, quello che riguarda il suo arruolamento negli uomini in nero. Mi è stato detto che, dato che è stato costretto ad entrare nell'organizzazione sotto minaccia ed è stato minacciato per tutti questi anni, se riuscissimo a tirarlo fuori non verrà assolutamente processato. Questo significa che potrà tornare da me, che forse saremo davvero felici stavolta. Sì, lui sta con i demoni, ma questo non vuol dire che sia uno di essi. No, lui è l'angelo che mi ha salvato undici anni fa e che ha continuato a farlo per tutti questi anni. Non potevo fare finta di niente quando Jodie mi ha detto della telefonata, lui ha sacrificato la sua libertà per darmi una possibilità di vita perché mi ama, adesso tocca a me correre a salvare lui, perché lo amo allo stesso modo.

Sato e Takagi stanno abbracciati l'uno all'altra, preoccupati per me che, in questo momento, sono assolutamente spaventata e terrorizzata che Shinichi possa essere già morto. Appoggio le braccia sul tavolo e sprofondo il viso su di esse. Sento la mano di Jodie posarsi sulla mia schiena e accarezzarmi. Ogni minuto che passa senza ricevere quella telefonata, mi fa perdere ogni speranza di vederlo ancora vivo. Inizio a piangere e Miwako viene subito ad abbracciarmi, stessa cosa fa Jodie. Yukiko e Yusaku che, dato che erano con noi in aeroporto, hanno sentito la telefonata, sono venuti con noi in centrale. Stanno malissimo anche loro per il figlio e cercano di farsi forza a vicenda. Vorrei essere io a consolarli, ma non ne ho le forze. Poi, improvvisamente, sento squillare il cellulare e rispondo, mentre tutti sobbalzano e si vengono a posizionare dietro di me e i tecnici iniziano a intercettare la chiamata.

<<Vogliamo parlare con Mouri Ran>> chiedono immediatamente.

<<Sono io. Dov'è Shinichi?>>

Sento una risata divertita dietro il cellulare e stringo i denti per la rabbia.

<<Se vuoi vederlo ancora vivo, vieni qui. Siamo appena fuori Los Angeles, in una fattoria abbandonata. Sbrigati>> ride di nuovo, facendomi venire i brividi, e riattacca immediatamente.

Tutti hanno sentito la telefonata e anche i tecnici posano le attrezzature dato che, a questo punto, non servono più. Tutti mi guardano cercando di capire le mie intenzioni.

<<Ran, non puoi andare!>> mi dice Yukiko.

<<Ha assolutamente ragione, tu non andrai lì!>> incalza Miwako.

<<Lui mi ha salvata, ha rinunciato a tutto per me. Non lo lascerò morire, non succederà mai. Dovranno prima passare sul mio cadavere>>

<<Se questa è la sua decisione - interviene James Black - allora verremo con lui, non ci faremo vedere. E' nostro dovere proteggerla ed è nostro dovere catturarli>>

Il loro aiuto mi potrebbe davvero essere utile, oltretutto è una squadra davvero in gamba. Riusciremo a portarlo fuori di lì. Shin, sto arrivando.

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