Capitolo 2

Metto le ultime cose nello zainetto di Manami e salgo in macchina per andare a casa di mia madre. Non sono andata a prenderla, tanto l'avrei dovuta riportare di nuovo lì, ho solo preferito sistemarle le sue cose in uno zaino e portargliele. Ho già avvertito mia madre per telefono del viaggio e di tutto il resto. Ovviamente si è subito mostrata disponibile per tenere la bambina e Manami si diverte abbastanza con la nonna. Nei giorni in cui mia madre dovrà lavorare, la bambina starà dalla zia Sonoko, ho avvertito anche lei. Né a mia madre né a Sonoko ho detto chi è l'agente che ha richiesto la mia presenza negli Stati Uniti, sennò avrebbero iniziato a dirmi che ancora mi porto addosso il peso di Shinichi e che dovrei lasciar perdere. Non voglio sentire niente di tutto ciò, anche se so che hanno ragione. Ho accettato di andare solo perché ho come il sentore che c'entri qualcosa l'organizzazione degli uomini in nero, di conseguenza anche Shinichi. Sono diventata poliziotta solo per liberarmi dai sensi di colpa, quale occasione migliore? Oltretutto mi sono chiesta il perché hanno chiamato proprio noi tre per partire. Takagi mi ha rivelato che lui e sua moglie sono stati più volte coinvolti in casi passati con l'FBI, mi ha anche detto che erano tutti casi strani e confusi di cui non venivano mai informati su chi stessero cercando. Probabilmente l'FBI non voleva che anche la polizia giapponese ne fosse messa al corrente, almeno non la polizia metropolitana, anche perchè Shinichi mi disse che la polizia segreta se ne occupava pure. Ma resta sempre un quesito: perché proprio io? Forse perché, essendo venuta a sapere che fossi entrata in polizia, la professore Jodie ha volute che andassi, per il semplice fatto che mi conosceva. Non so, credo sia questa la ragione.

Arrivo sotto il condominio in cui abita la mamma e parcheggio la macchina, prendo l'ascensore e salgo fino al suo piano. Busso alla porta e sento dei piccoli passi avvicinarsi alla porta e poi una vocina stridula e furba chiedere chi è.

<<Sono la mamma, apri>> rispondo, intenerita dalla voce di mia figlia. 

La porta si apre e trovo la mia bambina con le braccia aperte pronta ad abbracciarmi. Mi abbassato e la stringo a me per poi darle un bacio sulla guancia. Più la guardo e più vedo in lei il viso di suo padre, fortunatamente era un bell'uomo. Ho un bel ricordo di lui, mi voleva davvero molto bene. Ma io pensavo troppo a Shinichi per interessarmi a lui, era solo una svago momentaneo. Non gli ho rivelato della figlia perché questo avrebbe significato essere legata a lui per sempre e non mi andava proprio. Manami sa la verità, non le ho mai detto bugie sul padre. Ovviamente gliel'ho raccontato come si potrebbe raccontarlo a una bambina. Le ho detto che il suo papà era davvero una brava persona, ma che io ero innamorata del ragazzo della foto in corridoio, le ho anche detto che il suo papà non sa niente di lei e per il momento questa spiegazione è più che sufficiente. Se da grande vorrà incontrarlo, non sarò io a dirle di no, ma adesso è ancora una bambina. 

<<Mamma! - grida contentissima di vedermi dopo due giorni - Mi sei mancata tanto!>>

<<Mi sei mancata tanto anche tu, amore>> le rispondo e la prendo in braccio.

Entriamo dentro e con il piede chiudo il portone. Vado in soggiorno e metto giù Manami che va a chiamare la nonna. Nel frattempo mi prendo un bicchiere d'acqua dal frigo e mi siedo sul divano. Mia madre spunta vestita di tutto punto come al solito, mi da un bacio in fronte e si siede nella poltrona di fronte. La bambina si viene a sedere vicino a me nel divano con una bambola fra le mani. 

<<Mamma, ti ho portato le cose di Manami, le hai detto della partenza?>> chiedo, guardando Manami posare la bambola e assumere un'aria triste.

<<Gliel'ho detto, ma non vuole che tu vada via>>mi informa, sorridendo e guardando anche lei mia figlia.

Prendo la bambina da terra e la metto sulle mie ginocchia, lei mette su il broncio e io le tocco il nasino per farla sorridere. 

<<Non voglio che te ne vada mamma. Io voglio bene a nonna, ma voglio stare con te!>> sbuffa.

<<Lo so tesoro, ma la mamma deve lavorare, lo sai. Tornerò presto e ti prometto che ti porterò una cosa, ma ad una condizione! Mi prometti di fare la brava con nonna e di aiutarla nella faccende di casa?>> 

Manami è una bambina molto comprensiva, sono sicura che non mi farà molto problemi. Ha solo me e non vuole che io mi allontani da lei, sopratutto così lontano. Non sono mai stata lontana da lei per più di un giorno, ma dovrà abituarsi anche a questo. Ci pensa un po' e poi mi promette di sì, le do un grosso bacio in fronte e poi prende la bambola per andare nella sua stanza a giocare. 

<<Manami - la chiamo ancora - la stessa cosa vale per zia Sonoko, mi raccomando!>> le dico severa. 

<<Certo mamma! Quando vai via chiamami che ti saluto>> mi dice prima di sparire dal soggiorno.

Faccio un sorriso divertito e finisco di bere l'acqua che avevo nel bicchiere. 

<<Tesoro, hai tutto pronto per la partenza?>> chiede mia madre.

<<Si mamma, ho tutto pronto. Prima di venire ho fatto la mia valigia e ho sistemato lo zainetto di Manami. Appena arrivo a casa mi metto subito a letto così domani sarò abbastanza riposata. Papà sa già della partenza, non ho il tempo di passare a salutarlo, ma l'ho chiamato poco fa al cellulare>> la rassicuro. So che la sua preoccupazione è proprio papà.

<<Bene, l'importante è che tutto sia a posto. Mi raccomando, stà attenta tesoro>> 

Do un bacio a mia madre per salutarla e poi vado a salutare anche Manami nella sua stanza.

<<Ti voglio bene mammina, chiamami appena arriverai lì>> mi chiede.

<<Certo tesoro, ciao>>

Saluto di nuovo mia madre e vado subito a casa a riposare. 

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