Capitolo 18

Il rumore dello sparo arriva dritto alle mie orecchie e mi provoca un grandissimo fastidio. Improvvisamente, come se fino ad adesso non me ne fossi accorta, mi rendo conto di quello che ho appena fatto. Apro gli occhi terrorizzata, guardo le mie mani stringere la pistola e la butto subito a terra. Perché questa paura? Non è la prima volta che sparo a qualcuno, ma...Shinichi! Esitando, alzo lo sguardo davanti a me e vedo il suo corpo disteso a terra, immobile, pallido. Sposto un po' il mio sguardo e vedo una pozza enorme di sangue che continua a espandersi sporcando la valigetta che aveva nella mani. Non riesco a fare un passo, sono terrorizzata. Devo andare da lui, devo immediatamente andare da lui! Shinichi, alzati dai...alzati da lì. Abbasso gli occhi e vedo qualche schizzo di sangue addosso ai miei vestiti...mi sento morire. Sento qualcuno correre e fermarsi dietro di me. Sato mi guarda sconcertata e si gira intorno per cercare di capire cosa è successo, mi dice qualcosa, mi prende per le spalle e mi scuote, ma il mio sguardo resta fisso su Shinichi e l'unica cosa che sento è il frastuono dei miei pensieri e il battito accelerato del mio cuore. La mia collega si allontana da me e si avvicina a lui, gli tocca il polso e poi grida qualcosa. La stanza inizia a riempirsi di poliziotti e agenti dell'FBI, iniziano a sparpagliarsi per la stanza e ad analizzare la scena, come se fosse un normale omicidio su cui si indaga tutti i giorni. Ma Shinichi è ancora lì a terra, non si alza, non da segno di vita...è così pallido. Jodie dice qualcosa a dei suoi colleghi guardandomi e questi vengono verso di me, mi prendono dalle braccia e cercano di trascinarmi fuori di lì. Come se, improvvisamente, avessi ritrovato la capacità di muovermi, inizio a dimenarmi per non farmi portare via, inizio a gridare che non voglio andare. Miwako mi guarda piangendo e si mette una mano davanti la bocca, altri agenti si avvicinano a Shinichi e io non riesco più a vederlo. 

<<SHINICHI CAZZO ALZATI!!!>> grido con tutte le forze che mi sono rimaste in corpo, poi mi trascinano fuori di lì e perdo i sensi. 

...

Apro gli occhi piano, li sento umidi e subito inizio a piangere. Solitamente, dopo uno svenimento, non ci si ricorda subito quello che è successo prima, ma ricordo tutto perfettamente. Continuando a guardare un soffitto che non riconosco, piango e resto immobile, poi inizio a singhiozzare sempre più forte e mi raggomitolo su me stessa. I singhiozzi si trasformano in gridi e lamenti, gli incubi diventano realtà. L'immagine di Shinichi dentro ad una pozza di sangue che non si muove e che diventa ogni minuto più pallido mi fa tremare come una foglia e la realtà mi invade. Io ho sparato a Shinichi, l'ho preso in pieno petto. Mi ritorna in mente il dolore di Shinichi quando mi raccontava del modo in cui aveva trovato Sawyer, adesso lo capisco perfettamente. E' come se il dolore di quel proiettile lo stessi provando tutto io. Le mie grida aumentano di intensità e cado pure dal letto su cui sono messa. Sento delle voci e poi qualcuno prendermi e mettermi di nuovo sul letto, sento delle carezze sulla fronte e poi qualcuno piangere. Il peso sul letto si alleggerisce, qualcuno si è alzato, ma sento che c'è ancora seduto qualcuno dall'altra parte. Mi giro, apro gli occhi sommersi dalle lacrime e, anche se sfocato, vedo Takagi starmi vicino. Credo di essere da Miwako e Wataru. Smetto di piangere e lo fisso, lui subito fa un sorriso e mi prende le mani.

<<Ran, finalmente ti sei svegliata!>> esulta.

Subito Miwako, ancora con le lacrime agli occhi, torna nella stanza da letto in cui mi trovo e mi da un bacio sulla fronte.

<<Oh tesoro, ci hai fatto preoccupare tantissimo!>> dice continuando a piangere. 

<<Che ore sono?>> chiedo, come se non la stessi ad ascoltare.

Miwako guarda il marito negli occhi e lui controlla l'orario sull'orologio che ha nel polso.

<<Sono le diciassette quasi>> mi informa.

<<Quindi sto dormendo da quanto per l'esattezza?>> 

<<Da circa sedici ore, ma non hai dormito di continuo. Ti sei svegliata più volte, piangevi, gridavi e ti addormentavi di nuovo>> confessa, con il cuore un po' pesante.

Per stare così male vuol dire che mi vuole davvero tanto bene, vedermi in queste condizioni la fa sentire impotente. Conosco benissimo questa sensazione, purtroppo. Sono sicura che Wataru sia preoccupato allo stesso modo, però non voglio che si preoccupino così per me, non deve stare male più nessuno per me. 

<<Ran, tesoro, stamattina ha chiamato il padre di Manami>> mi informa Miwako.

Oddio, vero! Stamattina mi dovevano chiamare per farmi sapere com'è andata! Oh Dio Manami, perdonami! Mi sollevo dal letto per prendere il mio cellulare che vedo sul comodino, ma mi viene un dubbio.

<<Un momento, tu come sai del padre di mia figlia?>> chiedo a Sato.

<<Sullo schermo spuntava il nome di Hayato e, vedendo che era un numero salvato, ho risposto. Cercava te e, quando ha sentito la mia voce, mi ha chiesto dove fossi tu. Ovviamente io gli ho chiesto chi fosse lui e mi ha spiegato tutto quello successo in aereo. Comunque, gli ho detto che ti eri scordata il cellulare da me. Mi ha raccomandato di dirti che Manami è con lui e che è una bambina splendida. Credo ti chiamerà stasera>> conclude.

Faccio un sorriso, felice che mia figlia si stia trovando bene con il padre. Per un attimo tiro un sospiro di sollievo, ma poi mi ritorna in mente tutto quello che è successo nelle ultime sedici ore e il mio cuore si appesantisce, sento un enorme peso gravarmi sulle spalle. Le lacrime riprendono a scendermi giù per le guance...io ho ucciso Shinichi...

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