capitolo 5
In macchina scelgo io che canzone ascoltare, insomma, mi piace essere sempre io a scegliere. Anche se non è proprio così quando vado in macchina con la mia famiglia. Non abbiamo gli stessi gusti musicali, dato che a mamma piacciono le canzoni della sua epoca, mentre papà l'asseconda, anche se a volte si fa andare bene le canzoni che metto io. Insomma, non sono veramente così pessime. Forse il problema è tra me e mia sorella, che litighiamo sempre proprio perché ascoltiamo due generi diversi, e difficilmente andiamo d'accordo. Così, i nostri genitori finiscono per portarsi le mani nei capelli, minacciandoci ogni volta di lasciarci lungo la strada e partire senza di noi.
La maggior parte delle volte sono io quella che fa da dj nella macchina di Emily, ma a lei va bene dato che abbiamo gli stessi gusti, quindi almeno con lei non devo litigare. A volte mette delle canzoni, a mio parere orribili, e le possibilità sono tre: o abbassa il volume, o lascia scegliere me, oppure mi metto le cuffiette.
Metto Viva la Vida dei Coldplay e io e la mia amica cantiamo per tutto il tragitto. Ne vado matta quando ci mettiamo a cantare, e ci sentiamo così come si deve sentire un'adolescente: pieno di vita, felice.
Per me è come la pace dei sensi, soprattutto se la canzone è lenta e piacevole. Poi entrambe andiamo pazze per i Coldplay. Ogni volta che cantiamo le loro canzoni, beh, non abbiamo veramente delle voci così brutte, però se andassimo da America's got Talent, probabilmente ci manderebbero a casa con un calcio nel sedere.
« I used to roll the dice, feel the fear in my enemy's eyes. » cantiamo insieme.
Ad un certo punto sento la mia mente completamente vuota. C'è solo la canzone che si insinua sotto la nostra pelle, fino a penetrare dentro l'anima, e farci sentire come se fosse l'unica in grado di capirci. Come se fosse la nostra dolce compagna di vita. E tutto ciò fa scattare dentro di noi una miriade di emozioni indescrivibili. A volte basta poco per sorridere, ma bisogna avere la giusta compagnia.
Ho la testa fuori dal finestrino e il vento sferza tra i miei capelli, facendoli svolazzare. Guardo la città in tutta la sua bellezza, e di notte sembrava un sogno che continui a fare. Quel sogno dove vorresti rifugiarti per il resto della tua vita. Tutti questi colori, le luci, le persone che si tengono per mano, perfino il traffico mi va bene, dato che ormai caratterizza in qualche modo questa città. Metto la testa sul braccio e continuo ad ammirare l'ambiente intorno a noi. Quando finalmente arriviamo da Dylan, Emily lo saluta con un cenno della mano, senza scendere dalla macchina, e gli dice di salire. Vado ad accomodarmi sul sedile posteriore accanto a Dylan, perché la mia amica mi ha ordinato così. Insomma, sa quel che sta facendo.
Appena mi vede mi accarezza dolcemente la guancia e mi bacia la mano. Mi sembra ancora un sogno, ed è come se non riuscissi a svegliarmi.
« Sei bellissima. » mi sussurra all'orecchio.
« Anche tu Emily, stai davvero benissimo stasera. » dice con tono sarcastico Emily, mentre ci guarda nello specchietto retrovisore.
Scoppio a ridere e Dylan mi prende la mano. Indossa un paio di jeans, una camicia nera e le converse nere a tinta unita. È bellissimo. Ogni volta che mi sorride spuntano quelle adorabili fossette e io mi sciolgo davanti alla sua bellezza. Ci guardiamo negli occhi e avvicina le labbra alle mie. Mette la mano sul mio viso e io chiudo istintivamente gli occhi. Le nostre labbra si incontrano in un dolce bacio. Gli appoggio la mano sul petto e in seguito sul collo. Forse non è una delle idee migliori, ma ho deciso semplicemente di lasciarmi andare. Insomma, lo desidero da tanto. Quindi, perché no?
Sento Emily canticchiare.
«When you're too in love to let it go, but if you never try you'll never know, just what you're worth. »
Il bacio sta diventando sempre più passionale, e mi sento estremamente in imbarazzo. Sì, sono attratta da lui, o almeno così penso, ma non voglio correre. Mi sento una completa idiota. Non so se il nostro rapporto sia come uno di quelli che ci sono nei libri, dove la protagonista ha un migliore amico e finiscono per stare insieme per il resto della loro vita. Forse non ho mai avuto così tanta confusione nella testa come in questo momento. Mi stacco da lui quando sentiamo solo la fine della canzone, e abbasso lo sguardo timidamente. È comunque il mio migliore amico.
Ti fai troppe pippe mentali.
« And I will try to fix you. »
Respiro profondamente e sorrido. Emily abbozza un sorriso e ci guarda nello specchietto. Molto probabilmente ho al posto della faccia un grande pomodoro, dato che mi sento le guance in fiamme. Mi sono lasciata andare e mi sono totalmente dimenticata della mia amica. Figura di merda.
Forse non è una cosa fuori dal comune, ma a me dà fastidio. Sì, insomma, non voglio farla sentire come il terzo incomodo.
« Ma che bello l'amore! » esclama e ferma la macchina davanti a quella che dovrebbe essere la discoteca. L'ho capito grazie all'insegna blu in alto, e la fila di macchina accanto al marciapiede.
Sospiro profondamente e scendo dalla macchina, stessa cosa fanno loro due.
« Ragazzi, auguratemi buona fortuna. Ho bisogno di rimorchiare. » dice Emily, mentre si sistema il vestito.
Dylan mi guarda con sguardo interrogativo e gli faccio segno con la mano di lasciar perdere. Prima di entrare, Dylan mi afferra la mano e me la bacia. Sorrido a quel gesto improvviso e gli do un bacio sulla guancia.
« Mi piaci Elena, da un po'. Non so se sono solo io a pensarlo, ma forse siamo sempre stati qualcosa di più, io e te. » confessa e ride.
Gli rivolgp un sorriso timido e mi mordo il labbro. Beh, in questo caso forse mi sarei messa a fare i salti di gioia come una pazza, ma mi sento comunque normale.
« Allora chiedimelo, se ti va. » lo incito e sorrido.
« Vuoi essere la mia ragazza? » mi prende la mano e mi guarda negli occhi, aspettando la risposta
.
« Sì. Oddio, è imbarazzante. Sembra che tu mi abbia chiesto di sposarti. » rispondo, ridacchiando e mi dà un bacio sulle labbra. « Sei decisamente l'italoamericano più figo del mondo »
Dylan è semplicemente meraviglioso. Un ragazzo dal cuore grande, ma a volte è misterioso, e sembra che abbia dei segreti. I suoi genitori sono fieri di lui come persona. Anche se a scuola non era un genio, e l'unica materia che amava fosse l'inglese, è comunque perfetto. Sua madre si è sposata in giovane età, ma dopo due anni ha divorziato e ha sposato Anthony Cooper, originario di Los Angeles. Si sono innamorati quando lui è andato in vacanza in Italia, ed è proprio per questo motivo che Dylan non ha problemi a vivere a New York. Grazie ai suoi zii che lo ospitano, in questo momento sta bene così, anche se spera che prima o poi i suoi decidano di trasferirsi in America.
Quando entriamo in discoteca, un'ondata di fumo invade i miei polmoni e la musica mi perfora le orecchie. Qualcuno dovrebbe proibire il fumo qui dentro.
Mentre ci facciamo spazio tra la folla, Dylan non molla nemmeno un attimo la mia mano. Quando finalmente mi fermo, cerco con lo sguardo Emily, e noto che sta quasi contemplando il suo adorato dj. Sorrido e mi giro verso Dylan. Iniziamo a ballare e mentre mi muovl, mette le sue mani sui miei fianchi. Gli metto le braccia intorno al collo e sorrido. Il più delle volte cerco di ballare decentemente. Insomma, mia sorella è quella che sa muoversi, io sono quella che cerca di imitarla, solo che a differenza sua, io sembro una piccola scimmia ubriaca. Continuo a ballare e ad un certo punto mi allontano da Dylan, per andare a prendere qualcosa da bere. Forse ne ho veramente bisogno. Mentre mi faccio spazio tra la folla, trovo al bancone Drew con un drink in mano. Lo sguardo perso nel vuoto, la mascella contratta e le sopracciglia aggrottate. Forse madre natura è stata troppo gentile con lui. Complimenti a sua madre e suo padre per aver creato un capolavoro del genere.
Decido di non guardarlo più e di non salutarlo. Devo tenere a mente il fatto che lo odi. Ordino due drink e il mio lo mando giù in un sorso. Ho tanta sete, e pur sapendo di non reggere abbastanza bene l'alcool, non mi sono fatta problemi a berlo, anche se la mia gola sta gridando pietà. Noto con la coda dell'occhio Drew che mi sta guardando in modo impassibile e manda giù il suo drink. Quando faccio per andarmene, lo sento mentre ne ordina un altro. Mi giro per studiarlo meglio e, devo ammetterlo, muoio dalla voglia di chiedergli che fine abbia fatto la sua biondina. Magari si sono lasciati e annega i suoi dispiaceri nell'alcool? Impossibile, non sembra il genere di ragazzo che soffre per le ragazze. Ignoro i miei pensieri e vedo Drew in piedi al lato opposto, con il bicchiere in mano. Quando inizio a camminare tra la folla, dall'altra parte lui tiene il mio stesso passo. Ci guardiamo e inizia la canzone Magnets.
Vado alla ricerca di Dylan e faccio attenzione a non sbattere contro le persone, dato che ho il suo drink in mano. Drew non mi stacca gli occhi di dosso, ma decido di ignorarlo. Mi viene voglia di punirmi da sola. Perché diavolo lo trovo attraente e interessante allo stesso tempo? Forse è proprio vero che noi ragazze siamo sempre attratte dagli stronzi. Quando mi fermo davanti a Dylan, mi dà un lungo bacio sulla bocca e quando si stacca da me, gli passo il bicchiere. Tiene il braccio intorno alla mia vita e vedo Drew appoggiato al muro. Mentre manda giù la sua bevanda, ci fulmina con lo sguardo. È un pochino inquietante. O forse è attratto da me anche lui? Se fosse così, forse sarebbe la risposta a molte domande nella mia testa. Poco dopo, Hillary si avvicina a lui e inizia a strusciarsi contro il suo pacco. Ho avuto la conferma che stiano ancora insieme, anche se sono inguardabili, mi fanno ribrezzo.
Dylan mi prende la mano e mi porta fuori. Respiro finalmente l'aria pulita e fresca, e mi appoggio alla macchina di Emily. Fortunatamente sono tutti dentro, e c'è soltanto la luna e le stelle a tenerci compagnia in questa serata magica. Inizio a baciare Dylan con passione, e le sue mani mi accarezzano i fianchi.
All'improvviso sento decisamente troppo caldo. Magari è soltanto l'alcool.
« Elena..? » sento la voce di Beatrice e io e Dylan ci stacchiamo subito.
Mi schiarisco la gola e la guardo imbarazzata, soprattutto perché non è sola.
« Bea.. » dico, mentre mi passo la mano tra i capelli.
« Se proprio volete scopare, prendetevi una stanza da qualche parte no? » sbuffa, Drew.
« Ehi, ma che ti prende ? » Hillary lo guarda intontita.
Drew a malapena si regge in piedi, chissà quanti drink aveva già bevuto, prima che lo trovassi al bancone. Mi aggrappo al braccio di Dylan e vedo Emily uscire fuori.
« Mai una gioia!» esclama, delusa.
Guarda prima me, poi Dylan, e infine Drew.
« Cavolo, avete la mia stessa espressione quando prendo per la millesima volta tre nei compiti di matematica. » dice, mentre cerca le chiavi della macchina dentro la borsa.
« Emily, ci dai un passaggio? » chiedo.
« Io vi ho portati qui, e io vi riporto. Nonostante la voglia di bere fino a domani mattina. Si può essere più sfigati di me? » alza le mani verso il cielo e ci guarda.
Quando arrivo a casa, butto le scarpe in un angolo della stanza, mi tolgo in fretta il vestito e metto il mio pigiama. Bea ancora non è tornata, probabilmente è rimasta ancora un po' a pomiciare con Dean. Scendo al piano di sotto, e mi chiedo dove diavolo siano finiti i miei genitori. Vado in cucina e mi verso un bicchiere d'acqua, dato che sono leggermente brilla e sento di avere la bocca asciutta e la gola che mi brucia ancora. Noto un post-it attaccato al frigo e riconosco la scrittura di mamma.
" Io e tuo padre torniamo domani sera. Sono via per questioni di lavoro, tuo padre invece è rimasto da Vincent. Chiamalo in caso di bisogno. Vi ho lasciato dei soldi in salotto, in caso ne aveste bisogno. Un bacio. " Spalanco gli occhi e sospiro. Una chiamata no, eh? Odio quando lasciano post-it attaccati da tutte le parti. Soprattutto mamma, che mette post-it in tutta la casa, con la stessa frase, così è sicuro che lo veda.
Vado di sopra e metto la vestaglia. Controllo il telefono e trovo dieci chiamate perse da parte di mia madre. Ah, ecco..
Il panico prende il sopravvento. Ormai è tardi, quindi le mando un messaggio dicendole di non preoccuparsi, perché stiamo tutte e due bene.
Sento la porta dell'ingresso aprirsi e delle risate riecheggiano al piano di sotto. Probabilmente mia sorella ne ha approfittato dell'assenza di mamma, per dormire con il suo ragazzo.
Lascio la porta socchiusa e mi guardo allo specchio. Ho un aspetto orribile. Decido di struccarmi e sento la voce di mia sorella, mentre parla con qualcuno.
« Tu puoi dormire nella camere degli ospiti, è accanto a quella di Elena. Sali su, la prima a destra. »
Perfetto, il suo ragazzo salirà su. Di solito quando rimane la notte dorme con mia sorella, mi sembra strano che mia sorella lo abbia mandato nella stanza degli ospiti, soprattutto perché Dean conosce questa casa, non ha bisogno di indicazioni. Sento qualcuno salire le scale, ma non ci faccio caso, ormai sono abituata alla presenza di Dean in casa, è sempre con mia sorella in pratica. Il rumore dei passi non si sente più e mi giro. Drew è appoggiato allo stipite della mia porta e mi sta fissando. Lo fisso terrorizzata e non so cosa fare. Cosa diavolo ci fa lui a casa mia, di nuovo?
« Cosa ci fai tu qui? » chiedo con un filo di voce.
« Ti osservo. » dice, secco.
« No, intendevo cosa fai qui. A casa mia. Nella mia stanza. » scandisco le parole e lui mi guarda divertito.
« Tua sorella è gentile, mi ha detto di rimanere qui dato che sono incapace di guidare, visto che ho bevuto un tantino. » mostra con le dita il " tantino" e alzo gli occhi al cielo.
« Bene, buonamorte allora. » sorrido e lo spingo fuori.
« Vorrai dire buonanotte, Bon Bon. » mi sussurra a pochi centimetri dal viso.
« No, hai sentito benissimo. E intendevo proprio quello. » incrocio le braccia al petto.
Mi spinge dentro la stanza e chiude la porta alle nostre spalle. Mi appoggia al muro e si fionda sulle mie labbra. O mio Dio. La sua bocca è qualcosa di sensazionale, e se lo dico io che sono una ragazza tutta casa e studio, allora mi ha proprio fottuto il cervello. La sua mano è tra i miei capelli e l'altra mi accarezza il fianco. Lo spingo via e gli do uno schiaffo in faccia. Okay, sembriamo due pazzi. Ma non può fare così. Mi sembra una di quelle scene, dove la coppia litiga, si prendono a schiaffi e poi finiscono per fare l'amore.
Respiro con difficoltà e sento i battiti del mio cuore accelerare.
Mi mette di nuovo la mano dietro la testa e mi bacia con passione. Mi attira a sé e scende a baciarmi il collo. Lentamente mi sta togliendo la vestaglia e sento il mio corpo in fiamme. Gli accarezzo i capelli, e la sua bocca è di nuovo sulla mia. Cosa diavolo mi sta facendo questo ragazzo? Neanche con Dylan mi sento in questo modo. I miei ormoni stanno facendo i salti di gioia.
Resto in pigiama e mi accarezza la schiena sotto la canottiera. Ansimo quando sento le nostre lingue incontrarsi.
« Elena, sei sveglia? » sento mia sorella gridare dal piano di sotto.
Mi stacco velocemente e guardo Drew confusa e con il volto impaurito. Scendo subito le scale, lasciandolo da solo.
« Eccomi. » dico, mentre la guardo come se non fosse successo niente.
« Drew sta dormendo, vero? Poverino, sembrava distrutto. » si mette sul divano e sospira.
Già, poverino!
« Si, presumo che stia dormendo. T-ti serve qualcosa? » chiedo, mordendomi il labbro.
« Stai bene, Elena? » Dean mi guarda insospettito.
« Alla grande! » esclamo con un sorriso.
« A Dean serve un'aspirina, non so dove diavolo siano finite. » si massaggia la testa e con la mano indico il mobile davanti a lei.
« Oddio non ci avevo proprio pensato. Grazie, puoi andare ora. E scusami El. » mi dà un bacio sulla testa e salgo le scale. Quando entro nella mia stanza, trovo Drew che dorme sul mio letto. Perfetto! È bellissimo mentre dorme. Sembra quasi un bimbo innocente. Cerco di scuoterlo, ma inutile. Sembra proprio in coma.
« Drew, vai nell'altra stanza, dai. » gli dico all'orecchio. Mi prende dai fianchi e mi fa distendere accanto a lui. Mi stringe così forte, che non riesco più a respirare. Ci addormentiamo così, io che gli do le spalle e le sue braccia che mi tengono stretta. Una cosa da matti. Okay, lui è troppo ubriaco, ma io che diavolo mi sono fumata?
Qualche ora dopo apro gli occhi e vedo Drew alzarsi dal letto. Mi stropiccio gli occhi e con voce impastata dal sonno, mi rivolgo a lui: « Dove stai andando? Che ore sono? »
« Shh. » mi mette un dito sulle labbra. « È tutto uno sbaglio, perdonami. » mi dà un bacio sulla fronte e lo guardo andare via. Dopo qualche minuto mi riaddormento, impedendo alla mia testa di torturarsi con domande stupide.
So che sia uno sbaglio. Mi chiedo soltanto quanto tempo passerà, prima di capirlo. Forse, se avesse bevuto di meno, non sarebbe successo niente.
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