capitolo 44

"Youth's like diamonds in the sun,
And diamonds are forever."

Ogni volta che desidero mettere in ordine la mia stanza, finisco sempre per metterla sottosopra nel vero senso della parola.
Più voglio sistemare le cose, più mi vengono delle idee assurde.
Avrei voluto togliere la polvere da sopra i mobili, sistemare i libri, mettere la lavatrice per togliere i vestiti dalla sedia, che ormai sta diventando quasi un armadio, e renderla almeno decente. E invece, mi ritrovo a mettere da parte quaderni e libri che non uso più, risalenti probabilmente agli anni precedenti, dei quali devo assolutamente sbarazzarmi.
Inoltre tiro fuori dall'armadio vestiti che non mi piacciono più, o che addirittura non ho messo mai perché non mi piacevano.

Rovisto nei cassetto della scrivania e tiro fuori un sacco di fogli, che ormai non mi servono più.
Quando apro il cassetto del comodino, tirao fuori il mio diario segreto e altri fogli da buttare.
Mi siedo sul letto, e prendo il diario tra le mani.
Avrei dovuto pensarci prima, e invece mi è passato per la mente soltanto ora.
Inizio a leggere qualcosa delle prime pagine e quasi mi viene da ridere, perché non riesco a crederci che queste cose siano successe veramente a me.
Mi sto praticamente leggendo fra le righe. Solo che mi viene difficile pensare che siano veramente i miei ricordi.
Lascio il diario sul letto e decido di rimettere a posto le ultime cose.

I fogli inutili li butto nella spazzatura e infine decido di passare l'aspirapolvere, prima di beccarmi una ramanzina da parte di mia madre.
Apro la finestra e spostp leggermente la tenda. Ho bisogno di tanta aria fresca, perché sto morendo di caldo e rischio di sciogliermi come un cubetto di ghiaccio sotto il sole.
Riprendo il diario e continuo a rovistare fra i miei ricordi.
Sfoglio altre pagine, saltandone alcune, e mi soffermo su una pagina in particolare.
Il mio sorriso si spegne non appena inizio a leggere e mi sento incollata al letto, incapace di fare alcun movimento.
Mando giù la saliva e mi inumidisco le labbra. Corrugo la fronte mentre leggo attentamente parola per parola, e contraggo la mascella.
Inutile dire che quello che ho letto mi ha lasciata letteralmente spiazzata.
Un ricordo stupido che ha lasciato un vuoto immenso dentro di me.
Mi sento ferita, tradita e sono arrabbiata.

" Caro diario, oggi sono veramente giù di morale, perché un cretino ci ha pensato a farmi stare male anche oggi. Siamo in campeggio e sono costretta a vedere Drew e sopportare la sua faccia da schiaffi. Come se non bastasse, mi prende in giro chiamandomi principessa sul pisello, il che mi fa incazzare ancora di più. L'altra sera sono stata costretta a baciarlo e, anche se odio ammetterlo, mi è piaciuto".

Mi stropiccio gli occhi e dalla mia bocca esce una risata amara.
Sospiro rumorosamente e sono indecisa se continuare a leggere o no.

" Scoprire che Trevor sia il fratellastro di Drew mi ha lasciata leggermente senza parole, e ancora non riesco a rielaborare la notizia. I due si odiano a morte, e come biasimare Trevor, Drew è davvero odioso a volte. "

Mi alzo dal letto e mi prendo la testa fra le mani, facendo avanti e indietro per la stanza. Trevor non mi ha detto niente.
Sento il bisogno di andare avanti, di leggere altre pagine ma ho paura di quello che potrei scoprire.
Mi sudano le mani e le strofino sul letto.
Sfoglio altre pagine e i miei occhi si soffermano sulla frase " Lo amo tanto".

" Lo amo tanto. Amo quel ragazzo che, con la sua sfacciataggine, mi ha fatto perdere la testa fin dall'inizio. Amo Drew, e amo il modo in cui mi fa stare bene. Amo il fatto che sia stato il primo ragazzo con cui ho fatto l'amore; sono felice e vorrei urlarlo a tutto il mondo. "

Come farò a guardarlo ancora negli occhi? Come farò a rivolgergli ancora la parola? Come farò a far finta di niente?
Trevor mi ha mentito spudoratamente, Drew ha fatto la stessa cosa, e probabilmente anche tutti gli altri.
Tutti sanno la verità tranne me, mi sembra ovvio.
La piccola e innocente Elena meglio tenerla all'oscuro di tutto.

Scoppio a piangere. Piango per  frustrazione, per rabbia, perché odio questa maledetta situazione e perché voglio ricordare di nuovo tutto. Metto il diario nel cassetto e lo chiudo violentemente.
Sento di avere un coltello piantato alla gola e sto per morire.
Quelle parole non fanno altro che comparire nella mia mente turbandomi ancora di più.
Mi sento come un cane abbandonato, tradito, lasciato solo per strada.

Sentii il fuoco dell'angoscia bruciarmi l'anima, il dolore che mi lacera dentro.
La disperazione che conduce la mente verso pensieri contorti.
Sprofondp nel letto e do libero sfogo alle mie lacrime. Lo sanno tutti, tranne me. Sanno tutti la verità e si ostinano a raccontarmela.
Scendo le scale e vedo Drew scherzare con mia sorella nel salotto. Cerco di sorridere, anche se le gambe mi tremano e sembrano essere fatte di gelatina.

« E tu? Quando diavolo sei arrivato? » chiedo con tono per niente gentile e faccio un passo verso di lui, mentre il suo sguardo confuso indugia su di me.

« Da un po'. Arrabbiata perché non sono salito sopra a salutarti? » chiede e sul suo viso spunta un sorriso così bello.

« No, poco m'importa del tuo saluto. » dico e mentre mi avvicino a mia sorella, Drew mi prende il polso e lentamente si avvicina a me.

« Vai a vestirti, usciamo. » dice e mi lascia il polso.
Lo guardo sbalordita, perché sembra proprio un ordine, e io odio prendere ordini dagli altri, soprattutto da un ragazzo che mi ha mentito.

« Non prendo ordini. » dico guardandolo malissimo e lui porta le mani vicino alla mia bocca, mette le dita agli angoli della bocca e li solleva, formando un sorriso.
Lo odio troppo!

« Dio, non ti sopporto! » sbuffo e salgo nuovamente le scale.
« Oh, che novità! » esclama divertito e per poco non lo strozzo con le mie stesse mani.

« Comunque, arrivo. » dico, salendo le scale.

« Ma non hai detto che non prendi ordini dagli altri? » lo sento urlare dal piano di sotto, e dopo si mette a ridere.
Quanto è antipatico e allo stesso tempo dannatamente affascinante.
Mi metto un paio di pantaloncini corti e una maglietta nera con la scritta Vans bianca, e scendo di sotto.

« Sono pronta. » dico e mi maledico mentalmente.

Mentre esco di casa e scendo le scale fischiettando, ogni tanto mi giro per vedere il perché di questo silenzio odioso, e vedo Drew intento a leggere qualcosa. Ha un foglio in mano e neanche guarda a dove mette i piedi.
All'improvviso scoppia a ridere, e mi guarda in cerca di risposte.

« Che c'è? Ho qualcosa che non va? » chiedo, incrociando le braccia sotto il seno, e Drew scuote la testa e mi fa segno di salire in macchina.

« Se mi spieghi magari dove stiamo andando.» dico seccata e guardo fuori dal finestrino, mentre ci allontaniamo da casa mia.
Drew ha la capacità di farmi arrabbiare in un nano secondo e farmi sorridere con la stessa velocità.

« Dunque, qua c'è scritto che non hai mai mangiato dolce e salato insieme, che non hai mai fatto il bagno vestita, che non hai mai cantato a squarciagola, e.. » sgrano gli occhi e ho l'istinto di scendere da questa dannata macchina, tornare a casa e ammazzare mia sorella.

« Quella è la mia fottuta lista, Drew! L'ho fatta a sedici anni, tipo, insieme ad Emily! Dammela subito! » gli urlo contro ma lui ride divertito e mi fa l'occhiolino.
Mette la lista dentro la tasca dei jeans e poi parcheggia davanti ad un fast-food e scende dalla macchina. Lo seguo, ma rimango dietro di lui. Ha le spalle larghe, e quella maglietta blu gli sta d'incanto.

Ma a cosa diamine sto pensando?

Picchietto nervosamente il piede per terra, finché non lo vedo tornare da me con un hot dog in mano.
Mi prende l'altra mano e mi trascina con lui verso un signore che vende i gelati poco più lontano da noi.
Gli lascio la mano e lui mi rivolge uno sguardo di rimprovero. Nella mia mente lo sto già riempiendo di botte.
Gusto nocciola per me e fragola per lui. Stranamente ha azzeccato.
Mi porge nell'altra mano il gelato, e lo guardo per vedere se stesse facendo sul serio.

« Tu sei pazzo, non mangerò questa schifezza. » dico e mi incammino verso la sua macchina.
Mi siedo sul cofano e lui si mette davanti a me, in piedi, mentre mi osserva divertito.

« C'è scritto sulla lista, dai. » mi incita, facendo la faccia da cucciolo abbandonato, come se mi dovesse pregare. Ci tiene di più lui a fare queste stranezza rispetto a me.
Addentp l'hot dog e lui mi fa un cenno con la testa verso il gelato, che tra l'altro inizia a sciogliersi. Alzo gli occhi al cielo e subito dopo lecco il gelato.
Hot dog e gelato gusto nocciola.
Per poco non vomito, ma quasi mi viene da ridere. Alla fine è una mia idea, e devo farlo.
Drew mi imita, e dopo il primo morso fa una smorfia di disgusto e scoppio a ridere.
Ad ogni morso, mi sembra di farci l'abitudine, e quasi mi piace sentire il sapore dolce e salato in bocca.
Non posso dire la stessa cosa di Drew.

Dopo aver finito, saliamo in macchina e Drew mette un po' di musica, mentre parte. Sento la canzone di Lana del Rey e lui alza il volume, come se mi avesse letto nella mente.
Mi giro verso di lui, sorridendo, e i suoi occhi verdi si fondono con i miei, facendomi sentire piccola e innocente davanti a lui, ma allo stesso tempo mi sento dannatamente bene.

« Pronta?» mi chiede, battendo le mani a ritmo di musica sul volante, e inarco un sopracciglio, non capendo a cosa si sta riferendo.

« A fare cosa? » chiedo e lui canticchia a bassa voce.

« Dobbiamo cantare. » mi fa l'occhiolino e mentre Drew gira a sinistra, io lo guardo quasi incantata, e gli sono grata per quello che sta facendo.
Mi becca mentre lo fisso, ma non distolgo affatto lo sguardo. Lo guardo ancora più intensamente e faccio un lungo respiro, prima di iniziare a cantare.
Canto a squarciagola Serial Killer e questa volta è  Drew a guardarmi con ammirazione.

Ricorda che hai fatto sesso con lui.

Oddio. Oddio. oddio.

Mi ero totalmente dimenticata di questo particolare. A dire il vero, di tutti gli altri particolari. Drew ferma la macchina accanto al marciapiede e mi guarda preoccupato.
Sento di nuovo la rabbia ribollirmi dentro ed esco dalla macchina come una furia, dirigendomi verso la spiaggia.

Stupido Drew. Stupido ragazzo che mi fa arrabbiare. Stupido lui che mi fa stare bene e mi fa impazzire allo stesso tempo.

« Ehi, che ti è preso? » mi ferma dal braccio e inconsapevolmente il palmo della mia mano ha già colpito il suo viso.
Lo guardo furiosa e lui apre la bocca per dire qualcosa, ma giro sui tacchi e continuo a camminare fino a raggiungere la riva.
Mi guardo dietro le spalle e vedo Drew rimanere dove è, senza muoversi e guardarmi a bocca aperta.
Ho voglia di ritornare da lui e tirargli un altro schiaffo.

Avete presente quel momento in cui sentite che vi crolla tutto il mondo addosso?
Che non siete in grado di gestire la vostra vita e vi sentite completamente sbagliati e fuori strada? O completamente fuori mondo.

Io mi sento proprio così. Era tutto perfetto prima e apprezzo davvero il fatto che Drew, il mio grande amico, mi faccia stare bene. Ma poi ci sono cose che rovinano tutto, per esempio le pagine del mio diario. Non c'era modo migliore di scoprire qualcosa sul mio passato, ma non mi aspettavo di scoprire di essere stata follemente innamorata di Drew, e che sia andata a letto con lui. Odio, soprattutto, pensare che io sia stata una specie di scopamica o solo una storiella passeggera. Se Drew fa l'amico con me, significa che fra di noi è veramente finita.
Trevor lo odia, e grazie a Dio non l'ho incontrato più.
Ora sono completamente immersa nei miei pensieri e non me ne frega niente se dietro di me ho un ragazzo confuso, con la mano appoggiata dove gli ho tirato lo schiaffo, e con la bocca leggermente aperta, come se fosse sorpreso.

Mia nonna mi diceva sempre di lasciarmi andare, ma per me lasciarsi andare significa arrendersi. Arrendersi davanti a qualcosa più forte di te. Lasciarsi trasportare, come se il vento trasportasse nell'aria una piuma.

Mi diceva di godermi la vita, di rischiare, perché solo chi ama ha sempre qualcosa da perdere. Ma io non ho ben capito se in questo momento ho qualcosa da perdere o se vale la pena rischiare.

Sono, comunque, ancora una giovane ragazza. Una ragazza con le idee poco chiare e un vuoto dentro. Perché sì, capita a tutti sentirsi vuoti. Ma il peggio è quando non riesci proprio a capire come riempire questo vuoto che hai dentro. A volte, la miglior soluzione per me è il cibo. Non c'è neanche un piccolo vuoto che una bella pizza o un gelato non riesca a riempire, almeno un po'.

Prima, la maggior parte del tempo libero lo trascorrevo a letto, davanti al computer, mentre mi ingozzavo di cibo spazzatura e mi drogavo di serie tv.

Mi tolgo le scarpe e lascio che l'acqua bagni i miei piedi.
Mi viene così difficile ragionare in questo momento. Mi siedo sulla sabbia e chiudo gli occhi. Non sono mai riuscita a gestire le emozioni, sono sempre più forti di me e mi fanno completamente sbandare.

Sono ad un passo dal farmi male e a due dall'ammazzarmi. Magari sul serio, questa volta.

Sento due mani posarsi sulle mie spalle e sussulto al suo tocco. Sento il suo corpo abbassarsi dietro di me, e mi circonda la vita con le braccia mentre la sua testa si posa dolcemente sulla mia spalla e riesco a sentire il suo respiro sul mio collo.
Non voglio aprire gli occhi. So che nel momento in cui li aprirò, finirò per urlargli contro.

« Me lo sono meritato, lo so per certo. Non mi tiri mai schiaffi senza un motivo valido. » sussurra contro il mio collo e mi stringe più forte. Allunga le gambe e mi attira verso di sé. La mia schiena aderisce perfettamente al suo petto, e abbandono la testa all'indietro.
Apro gli occhi e ritrovo quelli di Drew che mi stanno fissando intensamente.

Sento una cosa, una cosa che mi fa uscire pazza. Una cosa che provo per lui e non riesco a capire cosa.
Possibile che io non sia mai andata avanti dopo quello che è successo tra di noi?

Nel diario hai scritto di amarlo, significherà qualcosa.

Forse ha ragione la nonna, è meglio lasciarsi andare.

Drew si sposta, e non appena è in piedi, mi alzo anche io ed evito di guardarlo in faccia. Sono troppo imbarazzata, arrabbiata, confusa.

Si toglie la maglietta e quando si toglie anche i pantaloni, per poco non svengo.

Strabuzzo gli occhi e lui scoppia a ridere.
No, la vista che ho davanti non mi aiuta affatto a gestire questa situazione.

Oh, merda.

« Dai, non arrossire. Non c'è niente di male, non è mica la prima volta. » dice, continuando a ridere.

«Cosa? » chiedo e lo guardo confusa.

« Non è la prima volta che mi vedi così. » afferma con nonchalance e viene verso di me.
Sento il cuore ballare il tango e le farfalle dentro il mio stomaco si sono trasformate in piranha assassini.

Ovvio, avete fatto sesso. Ricordi? Non penso sia una cosa che si fa con i vestiti addosso.

Avvampo ancora di più e quando vedo Drew abbassarsi leggermente per prendermi in braccio, urlo.
Va verso l'acqua e inizio a colpirlo sulla schiena, ma i miei colpi sono uguali a quelli che ti tira un bambino di tre anni.
Mi butta nell'acqua e scoppia a ridere.
Ho tutti i vestiti bagnati e lo voglio assolutamente ammazzare.

« Drew, sono vestita, cazzo! » grido e lui nuota verso di me.
Bè, la vista non mi dispiace affatto ora, ma sono comunque arrabbiata.

« Fare il bagno vestita, ricordi? » dice e si immerge nell'acqua, mentre io nuoto verso la riva.

« Eddai, fatti una nuotata! » grida alle mie spalle e mi rivolge quel suo stupido sorriso che io adoro.

Se prima lo odiavo, ora lo detesto.
Usciamo dall'acqua e lui mi dà le chiave della macchina e vado a prendere i teli che ha lasciato sul sedile posteriore.
Mi copro con il telo e l'altro lo lancio a lui.
Ovviamente non ha problemi con i vestiti dato che i suoi sono perfettamente asciutti, mentre non posso dire la stessa cosa dei miei.

« Penso di voler andare a casa, sai? Non posso andare in giro conciata così. Inoltre, tu sembra che abbia fatto la pipì addosso. » dico e mi mordo il labbro per non ridere.

« Bè, scusa se non potevo farmi il bagno completamente nudo. » ribatte e sento le mie guance riscaldarsi.

Maledetto, riesce sempre a farmi sentire in imbarazzo.
Serro i pugni e sto per salire in macchina, ma lui afferra il mio polso.

« Oh, scusa. Sono bagnata fradicia, e quindi non posso salire così in macchina. Dimenticavo che fosse la tua bambina.» dico in modo sarcastico e lui si avvicina di più a me.

« Non ricordo di averti detto che sia la mia bambina. » afferma con voce profonda e sul suo viso spunta un ghigno.

« Sì invece. Lo dici sempre, ricordi? "Attenta alla mia bambina ". » sbuffo e  indietreggio di più verso la macchina. Lui mi intrappola tra di essa e il suo corpo e mi sorride.

« Non l'ho mai detto da quando hai perso la memoria » appoggia la fronte alla mia e chiude gli occhi.

Sto completamente andando a fuoco.

« Oh..io pensavo di sì.. » dico e deglutisco.
Lui si allontana leggermente da me, e tira fuori dalla tasca quella stupida lista, che avrei tanto voluto bruciare o strappare in mille pezzettini.

« Mhm, penso di poter soddisfare anche questo tuo desiderio. » mormora pensieroso e subito dopo le sue labbra sono sulle mie.

Morta. Sono morta.

Le sue labbra sulle mie, la sua mano dietro la mia nuca, e l'altra appoggiata sulla mia guancia.
Sono agitata, molto agitata. Vorrei sotterrami, forse per l'imbarazzo, o forse perché io in realtà lo desidero davvero.
Il punto è che il mio cervello e il mio cuore hanno fatto squadra, perché entrambi mi dicono di lasciarmi andare. E così faccio.
Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dal sapore delle sue labbra, dei suoi baci.

Mi attira di più verso di sé, e la sua lingua chiede l'acceso per scivolare nella mia bocca. I suoi baci sono così dolci e delicati, ma così familiari. Gli metto le mani sul collo e decido di approfondire il bacio.
Non mi sembra niente di nuovo, ma è una sensazione bellissima. Una sensazione che probabilmente solo lui mi ha fatto provare anche prima.
Mentre le nostre lingue danzano in sintonia, sento il mio cuore fare le capriole, soprattutto quando sento il suo pollice accarezzarmi lo zigomo.
Si stacca da mez, molto lentamente, e voglio già passare al secondo round.

Mi guarda negli occhi e sorride dolcemente.
Tira di nuovo fuori la lista e la guarda pensieroso.

« Mhm, quindi.. il bacio con la lingua possiamo toglierlo dalla lista. » dice e mi rivolge un sorriso malizioso.

E bè, lo odio di nuovo. Ma sorrido come una pazza. Una pazza sicuramente innamorata.
Devo soltanto scoprire cosa prova lui per me, prima che il treno degli amori finiti male mi prenda dritto in faccia.

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