capitolo 40

Faccio avanti e indietro, da almeno mezz'ora, mentre continuo a ripetere ciò che ho studiato; maledetti esami e maledetto college. Il tempo passa in fretta e ancora non ci credo di essere arrivata a questo punto. Mi ricordo di quando avevo paura di amare la di essere amata, mi ricordo delle serate trascorse a casa di Emily e viceversa a fantasticare sui ragazzi dei nostri sogni, e a fare progetti.
Il tempo mi scivola tra le dita come granelli di sabbia, e mi sembra strano di essere qui, ora, con Drew.
Non avrei mai immaginato che Drew volesse passare con me ogni singolo giorno della sua vita. Perché me?
Mi dimostra il suo amore sempre, anche attraverso piccole cose.
Ultimamente mi dà sempre più spazio e a volte mi aiuta a studiare, anche se deve impegnarsi anche lui per il suo ultimo anno.
Non so come mi sentirò senza di lui al college, non appena finirà. Probabilmente mi sentirò un po'sola, soprattutto perché ero abituata che mi accompagnasse fino all'aula, ogni giorno.
E, inoltre, non lo troverò più nel corridoio ad aspettarmi con quel suo sorriso dannato.
E se decidesse di andare via? Di prendere in mano il suo futuro e andare ancora più lontano per cercare una vita migliore? Che poi, ad essere onesti, a New York avrebbe tante possibilità.
Dylan a volte mi manda messaggi di incoraggiamento e mi racconta come stanno andando le cose là.
Mi ha anche detto di nonn essere sicuro   di voler tirare avanti con Emily, e già immagino il perché.
Emily, d'altro canto, è sempre più distante da me, e ci sentiamo poco.
Sento che l'amicizia fra di noi sta andando a rotoli, e non posso fare a meno di sentirmi in colpa.
Ho paura di perdere l'amica con la quale ho condiviso un sacco di cose.
Mi ricordo, come se fosse successo oggi, ogni singolo dettaglio della nostra amicizia.
Mi ricordo delle volte in cui l'ho coperta con sua madre.
Le uscite di nascosto. I brutti voti. I suoi pessimi ragazzi.

Poi è arrivato il brutto periodo chiamato adolescenza.
Un periodo drastico per entrambe. Abbiamo superato i problemi insieme, mano nella mano, perché la nostra amicizia è più forte di qualsiasi altra cosa. Io appartengo a lei, come lei appartiene a me.

Siamo legate da un filo invisibile, ma non mi pensavo che questo filo si sarebbe spezzato, dopo tutti questi anni.

So che, nel corso della nostra vita, incontriamo un sacco di persone, alcune se ne vanno, lasciandoti niente; altre ti lasciano tutto e ti cambiano la vita.

Durante questi mesi ho raccolto tanta di quella forza, che a volte ne rimango sorpresa perfino io. 
In questi mesi ho legato di più con Jennifer e bè, ho scoperto che in realtà Ryan è bisessuale e che trova Jennifer affascinante. In effetti, avevo già i miei sospetti. 
Inoltre, non fa altro che dirle "Vuoi conoscere il mio unicorno?".

Non ho più sentito la frase "i tre moschettieri". Cameron sembra volerci evitarci, Drew ogni tanto quando lo becca nei paraggi, apre la bocca per parlargli, ma poi la richiude subito e va via.
Marcus guarda Cam con malinconia e Riley lo incoraggia sempre di andare  a parlargli, ma poi lascia perdere anche lui.

Chiudo il libro non appena sento qualcuno bussare alla porta e vado ad aprire.

« Oh, ciao Jen. Cosa ti porta da queste parti? » chiedo sorridente e lei entra a testa bassa; sembra triste.

« Senti, non reggo più questa situazione. Devo parlarti. Drew è qui per caso? » chiede, guardandosi intorno.

« No, non c'è. Vieni, andiamo nella mia stanza. » la conduco nel mio piccolo rifugio.
Noto la maglietta di Drew accanto al letto e vado subito a prenderla, gettandola  sulla sedia.

« Si, bè..Lo sai..» dico imbarazzata e lei sorride, senza dire altro.

« Vuoi sentire una bella storia? » chiede, sistemandosi sul letto.
Mi siedo accanto a lei e mi appoggio con la schiena al muro.

« Certo, sono tutta orecchie. » dicobe lei si morde il labbro.

« Allora.. Iniziamo.. » mormora, facendo un respiro profondo.

« C'era una volta un bambino piccolo dai capelli neri e gli occhi verdi smeraldo.. » inizia a dire e penso subito a Drew « Questo bambino, un giorno, aveva lanciato il suo pallone nel giardino del bambino dai capelli marroni e gli occhi nocciola. C'era una bambina sulle scale di legno davanti a casa sua, e non appena aveva visto il pallone, era andata a prenderlo, ma il fratello l'aveva raggiunta e glielo aveva preso dalle mani. Aveva visto il ragazzo dai capelli neri che guardava da dietro il cespuglio e aveva gridato che il pallone fosse suo. Allora il bambino dai capelli marroni gli aveva detto che, se voleva il pallone indietro, doveva venire da lui a prenderlo. Quei due bambini si chiamavano Andrew e Cameron, e la bambina Jennifer. Andrew era venuto davanti al cancello di Cameron e Jennifer, con i pugni chiusi e lo sguardo da prepotente.
Quando Cameron aveva aperto il cancello, lo sguardo di Andrew si era posato sulla bici di Cameron. I suoi occhi brillavano e sembrava avesse visto la cosa più bella del mondo. Allora, aveva guardato con occhi colmi di gioia Cameron e gli aveva detto semplicemente " È la tua bici? Posso fare un giro, per favore?" E, in cambio,  Cameron gli aveva detto di regalargli il suo pallone, e così è stato. È stato l'inizio di tutto. Da allora Cameron e Andrew avevano iniziato a passare pomeriggi interi insieme, giocavano, facevano i compiti, e così si era aggiunta al gruppo anche la piccola Jennifer. I due amici erano andati alla stessa scuola elementare, allo stesso liceo e allo stesso college. Lì avevano conosciuto un altro ragazzo, Marcus. Erano diventati un trio molto unito, e passavano insieme la maggior parte del tempo. Condividevano insieme tutto: delusioni, i momenti di gioia, di disperazione. Un giorno, però, nella loro vita comparve una ragazza. Una ragazza dai capelli biondi e dal fisico slanciato. » fa una pausa, sospirando. Spero non stia per dire ciò che penso ora.

«Quella ragazza era una doppiogiochista.
Aveva fatto abbindolare prima Cameron e poi Andrew. Entrambi avevano perso la testa, e avevano litigato di brutto per quella ragazza. Alla fine, la ragazza si trasferì, e non ebbero più alcuna notizia di lei. Cameron era convinto che lei amasse lui, e Andrew pensava la stessa cosa di sé. Cameron, per rabbia,  aveva iniziato a dire tante cose brutte ad Andrew, così ci è andata di mezzo anche Marcus, perché aveva cercato di mettere fine ai loro litigi, ma Cameron aveva deciso di farsi da parte e non e di non voler sapere più niente di loro. Erano così uniti, come fratelli, tanto che al college li chiamavano tutti " i tre moschettieri". Poi noi abbiamo cambiato casa, ma è un'altra storia. » finisce di raccontare e mi guarda, aspettando una mia risposta.

Quindi, erano migliori amici?

« Elena, Cameron sa di aver sbagliato, e ora sono in pena per mio fratello. È veramente fastidioso vederli scambiarsi occhiate, e far finta di niente, soltanto perché Andrew sta aspettando delle scuse e Cameron ha paura di essere rifiutato. Inoltre, è anche orgoglioso. Ci tiene a lui e non ha mai smesso di tenerci, vedo il pentimento nei suoi occhi, e rivoglio questo maledetto trio indietro. » sbuffa e resto a guardarla, senza dire niente.

Ora è tutto molto più chiaro.

« Ho un'idea! » esclama, guardandomi con un sorriso malefico.

« Penso sia una pessima idea » affermo, scuotendo la testa.

« Ma nemmeno hai sentito cosa voglio dirti » si lamenta, supplicandomi con gli occhi.

« Bè, ti userò come cavia, però non sarà niente di che » dice e strabuzzo gli occhi.

« Funzionerà! Tu porta Drew vicino al bar del college e io farò in modo di far venire anche Cameron e Marcus. Il resto sarà una cazzata » mormora, come se sapesse già come il suo piano andrà a finire.
Decido di fidarmi e faccio come ha detto.

Il giorno dopo, non appena Jennifer mi manda il messaggio, decido di metter in azione il nostro piano.

« Drew, ho voglia di cioccolata calda, mi accompagni? » chiedo, facendogli gli occhi dolci.

« Elena, fa caldo. La prenderemo più tardi, se proprio ci tieni » afferma, mentre continua a sottolineare cose sul libro.

« No, ho voglia di cioccolata adesso, e ho bisogno di compagnia e di un passaggio » dico, imbronciata.
Lui alza gli occhi dal libro e sospira.

« Ora hai la patente, puoi prendere la mia macchina. » torna a sottolineare alcuni argomenti e resto perplessa.

« Se non vieni con me, ti lascio, cambio casa e farò finta di non conoscerti più. » dico tutto d'un fiato e lui alza la testa di scatto. Corruga la fronte e chiude subito il libro, prende le chiavi e va verso l'ingresso.

« La devi smettere di lasciarmi per cazzate, ogni volta » mette la macchina in moto e faccio finta di niente. Nah, non è la prima volta.

« La cioccolata non è una cazzata, Drew. È essenziale per me. » incrocio le braccia al petto e lo sento sbuffare.
Quando arriviamo al bar, scendo e gli dico di andare a prendermi la cioccolata,  e che lo raggiungo subito. Jennifer è dietro l'angolo e alza il pollice in su.    Vedo i ragazzi dietro di lei e per poco non scoppio a ridere.
A questo punto, lei deve andare da Drew e dirgli che qualcuno non mi lascia stare, e siccome dentro al bar ci dovrebbero  essere anche Cameron e Marcus, allora Marcus seguirà Drew e Cameron la sua sorellina.

« Cosa volete da me? » grido e vedo Drew venire di corsa verso di me, seguito da Cameron e Marcus.
Accidenti, Jennifer aveva ragione.

« Qualche problema ragazzi? » sento Marcus dietro di me e cerco di sembrare spaventata. Un ragazzo mi afferra il polso e vedo scattare Cameron. « Mollala, subito. » dice Drew.

E in tutto ciò, io cerco di non scoppiare a ridere.

« Non provare a toccarla! » grida, dandogli una spinta e Jennifer mi fa l'occhiolino.
Okay, è un buon piano, ma forse le cose ci stanno sfuggendo un po' di mano.
Cameron affianca Drew e stessa cosa fa Marcus.

« Bene, tre a tre » dice Drew, mentre fa scrocchiare le sue dita.

Gli altri ragazzi alzano le mani e indietreggiano, per poi scomparire dietro l'angolo.

« Che codardi. » mormora Cam e Drew ride.
« Già. » ribatte, Marcus.
« Vi ricordate il primo anno, quando è successo una cosa simile e sono scappati, spaventati? » chiede Drew ridendo e Cameron gli mette una mano sulla spalla. « Come dimenticarlo? Avevo riso per mezz'ora. Inoltre, ci avevano evitato per circa un mese. » commenta e scoppio a ridere.

« Cosa ci trovate di divertente nello spaventare dei poveri ragazzi? » domando, con tono di accusa e Drew smette di sorridere.

« Bè, a quei tempi io e Cameron eravamo... » inizia a dire, ma poi si ferma e si schiarisce la gola.

« Eravate? » chiedo, facendo finta di non sapere niente e vedo Marcus sbuffare.

« Erano due coglioni, Elena. E lo sono ancora oggi. Datevi la mano e finitela di comportarvi come due bambini » dice lui e Jennifer ridacchia a bassa voce.

« Non mi comporto da bambino! » esclamano entrambi e trattengo un sorriso.

« Inquietante.. » mormoro e poi vado accanto a Drew e gli prendo la mano. Poi, prendo quella di Cameron e le faccio avvicinare.

« Fate pace, ora. » ordino ed entrambi si girano verso di me.

« Tu non la volevi quella cavolo di cioccolata, vero? » chiede Drew e si avvicina lentamente a me, mentre io indietreggio.

Okay, sono ufficialmente nella merda.

« E neanche tu, vero? » sento Cameron dire a Jennifer.

« Bè, sai io.. no, c'è una spiegazione a tutto. » rido nervosamente e Drew alza un sopracciglio e avanza ancora di più verso di me.

« Ah, sì? E perché penso che quei ragazzi c'entrino qualcosa? » si abbassa, finché i suoi occhi non incontrano i miei, ed è già un minuto che rido senza motivo. Sono fottuta.
Quando sono nervosa lo faccio sempre.
Rido nervosamente, straparlo, dico cose insensate e niente, do i numeri.

« Lo sai che le lumache hanno quattro nasi? Due per respirare e due per annusare. Buffo, no? » dico ridendo e le labbra di Drew si posano sulle mie. Rimamgo con gli occhi aperti, perché sono confusa. Mi aspettavo che mi gridasse qualcosa contro o che facesse qualcosa, tranne che baciarmi. Perché mi ha baciata?
Si stacca da me e mi accarezza la guancia. Appoggia la fronte alla mia e mi sorride.

« Grazie. » sussurra dolcemente e sento il suo respiro sulle mie labbra.

« P-per averti detto la cosa delle lumache?» chiedo e lui si mette a ridere.

« No. Grazie di essere entrata nella mia vita. Grazie di rimettere tutto a posto, ogni volta. » mi bacia la guancia e continua a dire: « Sono rotto, lo so, ma grazie per rimettere tutto a posto. Sei la mia salvezza, Elena. Grazie per avermi reso un uomo migliore. » mi abbraccia forte.
Io e Drew ormai siamo un'unica cosa.
Non ho mai amato qualcuno così forte. A dire il vero, è il primo ragazzo che amo.

Si stacca da me e va verso i suoi amici, mentre si stringono in un abbraccio. Io e Jennifer ci diamo il cinque.

« Ah, ma comunque non è finita. » mi avvisa Drew e gli mostro il dito medio.

Quando arrivo a casa, vado direttamente verso il divano, pronta a buttarmi a peso morto e non alzarmi più, ma qualcuno mi prende la mano e mi fa voltare.

« Com'è che aggiusti tutto ciò che io rompo? » mi chiede, mentre sistema una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.

« Ti amo, Drew. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita. » lo abbraccio forte e lui mette una mano tra i miei capelli, inspirando.

« Vaniglia, adoro » dice e ridacchio.

***

Sto finendo il mio primo anno al college. Un anno pieno di ricordi, belli e brutti. Un anno pieno di emozioni. Un anno che non dimenticherò mai.
Ho appena saputo il risultato dei miei esami e mi sono messa a correre nel corridoio, alla ricerca di Drew.
Sorrido come una pazza, e tutti mi fissano in modo strano.
Appena vedo Drew, mentre parla con Cameron, grido il suo nome e lui mi sorride subito.

« Lo so già. » dice  semplicemente e mi bacia la fronte « Sono fiero di te, piccola » mi stringe forte e Cameron si schiarisce la gola.

« Sì, bè, sono stata fortuna..e voi? » chiedo, e Cameron sorride.

« Abbiamo finito, El.  » dice con tono triste e Drew mi guarda.
Mi congratulo con loro e Ryan viene verso di noi, impassibile.

« Ovviamente verrete alla festa che organizzano in spiaggia. » dice deciso, sembrando più serio che mai.

« Agli ordini capitano! » scherzo, ma lui mi lancia un'occhiata per niente amichevole.

« Dov'è il mio ornitorinco preferito? » chiesde, tenendo ancora le mani dentro le tasche dei jeans.
« Ah, non lo so, sicuramente verrà tra poco » dico.

« Sennò la faccio venire io.. » afferma, con un sorriso malizioso e voilà, il solito Ryan.

« Chi sarebbe? » chiede Cam e apro la bocca per rispondere, ma Ryan mi fulmina con lo sguardo.

« Una ragazza. » dico, cercando di essere convincente

« Ma a te non piaceva il cazzo? » domanda Drew e gli do una gomitata.
Ovviamente mi becco un'occhiata sospettosa da parte di Drew, mentre Cameron si limita a fare spallucce.

« Allora, che festa è? » chiede Drew, mentre mi prende la mano per baciarla.

« Il tema è a colori », dice e ci fa l'occhiolino: « Pomeriggio, vi aspetto in spiaggia. » ci saluta e continua il suo cammino, fischiettando.

« Ci credi che è quasi estate? » chiede Drew e faccio spallucce.
Amo l'estate, soprattutto perché durante l'estate ho conosciuto Drew.
Quando arrivo a casa, lanciai la borsa sul divano e vado subito in cucina e tiro fuori dal frigo una bottiglietta d'acqua.
Me la scolo tutta e sento Drew battere le mani.

« Avevi proprio sete. » ride e mi lancia una maglietta a maniche corte, larga e bianca, molto probabilmente sua.

« Cosa dovrei fare con la tua maglietta? » chiesi e mi sedetti sullo sgabello.

« Indossarla, ovvio. Festa a colori, devo vederti colorata, felice. »
Mi fa segno di alzarmi e di andare in bagno a cambiarmi.
Quando la indosso, ovviamente mi sta molto più grande rispetto alle mie, però mi piace.
Si cambia anche lui e mi prende la mano.

« Pronta? » sorride e annuisco.
Metto il telefono dentro la tasca, e in macchina inizio a cantare.
Vedo sul marciapiede un gruppo di ragazzi e ragazze ridere e man mano che ci avviciniamo, il posto diventa sempre più affollato.
Non sono mai andata ad una festa a "colori", e sinceramente non vedo l'ora di lanciare la polvere colorata addosso a Drew.
Scendo dalla macchina e mi tolgo le scarpe.
Le prendo in mano, mentre scendo in spiaggia.
Ci sono un sacco di ragazzi, e la maggior parte vestiti di bianco.
C'è addirittura un DJ, e alcuni giocano a pallavolo, altri ballano, e altri già hanno iniziato a lanciarsi addosso la polvere colorata.
Vado subito a prendere la polvere verde e la lancio addosso a Drew.
Lui ride e si avvicina a me, con un sorriso malizioso sul viso.
« Verde, come i tuoi occhi. » dico e prendo la polvere di un altro colore e gliela lancio. Indietreggio e lui subito mi viene quasi addosso, e preme le labbra contro le mie, baciandomi con passione.
Si stacca lentamente e questa volta è lui a lanciarmi la polvere colorata addosso.

« Rosa, come il colore che assumono le tue guance, quando ti metto in imbarazzo. » sorride malizioso e inizia la vera battaglia a colori. Siamo totalmente colorati. Ho un arcobaleno addosso.

All'improvviso, un sacco di colori ci piombano addosso e vedo Ryan, Marcus, Cameron e Jennifer intorno a noi.
Drew ride e mi solleva da terra. Metto le gambe intorno alla sua vita e riprende a baciarmi con passione. Sono felice di aver conosciuto la parte peggiore di lui e la parte più bella.
Sono felice di averlo visto disperato per amore.
Sono felice di averlo sentito suonare per me.
Sono felice di avergli rubato il cuore.
Sono felice di averlo reso una persona migliore.
Sono felice perché è lui.

« Lo sapete che vi amo davvero tanto e che siete la mia coppia preferita in assoluto, però... » dice Ryan, mettendo il broncio.
Si avvicina a noi, e quando è in mezzo, lancia la polvere di diversi colori verso il cielo e grida: « Unicorni colorati ovunque. »
Non sarebbe mai cambiato. Drew mi mette giù e all'improvviso sento il mio cellulare squillare. Mi allontano leggermente, camminando nella direzione opposta.

« Pronto? Emily? » grido, per farmi sentire e mi allontano ancora di più.

« Elena, sono a New Haven. Sono venuta a vederti, ma penso di essermi persa...sono vicino alla spiaggia » dice con voce tremolante.
« Sei qui? Oh, io sono in spiaggia..se magari mi dici dove ti trovi di preciso, forse posso raggiungerti » le faccio sapere, mentre mi tolgo un po' di colore dal viso, anche se è una missione impossibile.

« Si, penso ci sia una festa qui..» mormora e  faccio segno a Drew di aspettarmi lì, mentre salgo verso il marciapiede.
Prendo le scarpe e me le metto, e non appena esco in strada, vedo Emily sventolare una mano per farsi notare da me.
Sorrido nel vederla e le corro subito contro.
L'abbraccio forte, e potrei giurare di averla sentita lamentarsi per averle sporcato i vestiti con i miei colori.

« Cosa ci fai qui? » chiedo e lei sale in macchina.
« Sali, ci facciamo un giro e ti racconto tutto. » sorride sinceramente e mi guardo dietro.
Non posso andarmene senza dire niente a Drew.

« Devo avvisare Drew e non posso andare in giro conciata così. » replico, ma la sua voce mi ferma.

« Dai, che ti costa mandargli un messaggio? Non sto a lungo qui e vorrei parlare un po' con la mia migliore amica » mi fa gli occhi dolci e accetto.
Salgo in macchina e, quando parte, vedo Ryan chiamarmi e prendersi la testa fra le mani.
Sembra disperato.

E se fosse successo qualcosa?

« Ehi, potevi fermare un attimo. » la rimprovero e cambia subito espressione.

« È sempre fra le palle quel biondino. » dice, seria.
L'espressione che ha assunto non l'ho mai vista sul suo volto.
Mi ero abituata al suo viso dolce e comprensivo.

« Si chiama Ryan. » ribatto e mando un messaggio a Drew.
« Hai passato gli esami, vero? Sono così felice per te, sapevo che ce l'avresti fatta » dice, sorridendomi e i suoi occhi azzurri mi scrutano attentamente. « In questi mesi sei diventata ancora più bella. » aggrotto le sopracciglia e la guardo.
Di solito non è davvero così dolce con me, soprattutto nell'ultimo periodo, dato che ci siamo sentite poco.

« Oh, grazie..sono veramente contenta, anche perché non potrebbe andarmi meglio. » affermo con fierezza e accelera leggermente. Non so neanche dove stiamo andando.
Noto le sue mani, abbastanza magre e pallide, stringere il volante e inclina la testa.
« Puoi andare dietro? Per favore » mi chiede e non dico niente. Slaccio la cintura di sicurezza e lentamente cerco di andare sul sedile posteriore.
Si sposta i capelli da un lato e la mia testa spunta tra i due sedili. I miei occhi si posano sul suo collo e smetto di respirare per un secondo. Sento mancarmi la terra sotto i piedi. Mi stropiccio gli occhi, incredula e la guardo meglio.
Emily ha delle piccole cicatrici sulla vena del collo, che sicuramente ha cercato di coprire accuratamente con i capelli.
Le osservo le braccia scoperte, e quando vedo le altre cicatrici, chiudo gli occhi e impedisco alle lacrime di uscire.

« Io e Dylan ci siamo lasciati. A quanto pare non faccio per lui, ma lo sapevo già, quindi l'ho presa bene. » mormora e ferma la macchina, in un posto desolato.
Emily, perché? Perché l'hai fatto?

« Sei dimagrita. » dico all'improvviso e le sfugge un lamento.

« Si, me lo dicono tutti. » ride amaramente e prendo il cellulare dalla tasca.

Messaggio da Drew: Cosa? Sei impazzita? Vattene subito lontano da lei!

Messaggio da Ryan: Elena, devi scendere subito da quella dannata macchina!

Messaggio da Drew: Elena, piccola, dimmi che stai bene. Ti stiamo cercando.

Oh no. 

Continuo a leggere i messaggi in silenzio e mi si forma un nodo nella gola.

Messaggio da Jennifer: Elena, Drew sta dando di matto. Abbiamo chiamato la polizia, dove sei?

Oddio. Cosa cazzo sta succedendo?

Messaggio da Dylan: Elena, Emily si fa di eroina, lo so che non è un modo carino per fartelo sapere, ma non la reggevo più. Devo parlarti.

« Tutto bene lì dietro? » chiede sorridente e scende dalla macchina. Mi viene ad aprire la portiera e deglutisco. Scendo anche io e mi guardo intorno.
Ero sconvolta.
Non è per niente una cosa positiva ritrovarsi vicino ad una radura.
Perché Emily si droga? Quando ha iniziato? Per quale motivo?

« Si sta bene qui. Mi piace la natura. » dice con tono di voce neutro e mi porto una mano davanti alla bocca.

« Emily, da quanto tempo? » domando, sentendo la mia voce tremare e lei sorride.

« Un paio di mesi » dice, come se fosse la cosa più normale del mondo e sento lo stomaco in subbuglio. Si gratta il braccio e sbatte più volte le palpebre.
Oddio, no. Non ora.

Prende la sua borsa e mi fa segno di seguirla.

No, neanche per sogno.

« Prendimi la mano, El », dice tranquillamente « Andremo in un posto migliore insieme. Non avere paura, ci sono io. »
Si sta prendendo gioco di me, per forza.
Inizio a tremare come una foglia in autunno e lei mi prende la mano, costringendomi a seguirla.

Con l'altra mano si gratta nuovamente il braccio, così non perdo tempo ad afferrare il cellulare e scrivere di nascosto a Drew.

Messaggio a DrewAiutami, ti prego. Sono vicino ad una radura, segui la strada diritto. Aiutami.

Emily mi prende il cellulare dalle mani e lo lancia contro l'albero.

« Sei così stupida. » scoppia a ridere, tirando fuori qualcosa dall'albero.

« Che stai facendo? » le chiedo, indietreggiando.

« Emily, se devi...se devi farti, fallo e basta, ma non fare cazzate. » ormai sto piangendo, ma lei se ne frega. Sembra totalmente un'altra persona.

« Ti ho mandato io i messaggi, sai? Io e Trevor. È stato abbastanza divertente vederti così paranoica. Mi hai rubato tutto!  » grida, scoppiando a piangere.

« Io amo Drew. Me lo hai portato via. » sogghigna, avanzando verso di me con una siringa. Senza pensarci due volte, le tiro un calcio nello stinco, facendola cadere e mi metto a correre verso la strada, ma subito dopo mi raggiunge, afferrandomi dai capelli.

« Io ti voglio bene, ma ti odio. Se non l'avrò io, non l'avrai neanche tu. Andremo a trovare Caleb, Va bene?»
Le tiro una gomitata, liberandomi dalla sua presa, mentre riprendo a correre tra gli alberi. Quando finalmente sono quasi in strada, mi afferra nuovamente i capelli, spingendomi a terra, mettendosi sopra di me.
Il panico prende il sopravvento.

« Fermati, Emily! » grido, cercando di togliermela di dosso.

« Mai. So che morirò lo stesso, non ho scampo. Per questo ti porterò all'inferno con me. » e dopo la sua frase, sento qualcosa pizzicarmi il braccio, mentre mi inietta qualcosa.

Le tiro una ginocchiata nello stomaco, dopodiché la spingo per terra, mettendomi a correre verso la strada.

Mi sento sempre più debole. La vista inizia ad appannarsi.

Corro e, quando finalmente alzo una mano per fermare una macchina, mi colpisce dietro la testa, facendomi cadere in ginocchio. Striscio per chiedere aiuto, e riesco ad attraversare la strada, nonostante la confusione.

Mentre la vedo avanzare verso di me, con un pezzo di legno in mano, cado all'indietro. Non riesco più a muovermi.

Il mio corpo è paralizzato.

« Uh, qualcuno sembra in difficoltà. » sogghigna, colpendomi il viso.

Mentre le lacrime scorrono sulle mie guance, non riuscendo a muovere un muscolo, sento soltanto una macchina della polizia farsi sempre più vicino.

« Non andrò mai dietro alle sbarre. Ci vediamo all'aldilà, migliore amica. » dice, con un sorriso perfido, mentre tira fuori da dietro i jeans una pistola, puntandola verso di me.

« Ma tanto tu stai già morendo...che peccato..» mette il broncio, e non appena sento il poliziotto dirle da dietro di posare la pistola, lei se la punta contro la testa.

Vorrei gridare. Vorrei dirle di non farlo. Ma non riesco. Non esce alcun suono dalla mia bocca.

E vedo le lacrime scendere sulle sue guance, mentre mi guarda negli occhi. « Addio. » sussurra, prima di premere il grilletto e crollare a terra, quasi ai miei piedi.

E con lei, crollo anche io.

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