capitolo 37
" Una relazione è fatta per due persone, ma alcune troie non sanno contare. "
Drew
« È una pessima idea. » dice Ryan, bevendo la sua cioccolata calda. È proprio gay.
« Facciamolo! » dico, più deciso che mai.
« Ma è una pessima idea, idiota »
« Appunto, facciamolo! » mi trattengo dal non gridargli in faccia, e lo incito a darmi retta.
« Che piano di merda », continua a lamentarsi « Però m'intriga, facciamolo! » esclama e ci diamo il cinque.
« Dunque tu vai a parlare con Emily, e io con Trevor, fingi di voler diventare suo amico. » dico e aspetto che mi dia la sua approvazione, ma mi guarda schifato e poi si mette una mano sul viso.
« Scusa, perché non facciamo il contrario? Tu sei etero, magari Emily cadrà ai tuoi piedi. Io parlo con Trevor, voi rischiate di ammazzarvi. » replica, e inizia a cercare qualcosa sotto il tavolo.
Lo guardo, più confuso che mai, e quando si alza, mi fa vedere la batteria dell'orologio. Questo ragazzo è proprio strano.
« Tom Cruise non farebbe così. » dico, a bassa voce.
« Fai finta che io sia Tom, e segui me. Tu sei troppo ritardato per agire come nei film. » mi dice e gli do uno schiaffo sulla fronte. Lui ricambia con un pugno sulla spalla, e lo guardo male.
Mi butto sopra di lui e finiamo a terra entrambi.
Proprio in questo momento, entra Elena e ci guarda con uno sguardo preoccupato e confuso.
« Drew, che cosa stai facendo sopra di Ryan? » chiede, con gli occhi strabuzzati, guardandoci seria.
« Ma niente di che, gli stavo insegnando una mossa di judo, ed è così bravo, che mi ha steso. » dice Ryan, ridacchiando e io lo guardo incredulo.
Judo? Sul serio?
« Wow, forte! Ryan, non sapevo facessi judo! » esclama Elena, contenta.
« Eh, nemmeno io in realtà. » dice Ryan a bassa voce e poi si schiarisce la gola « Già.. » sorride, come uno scemo che non sa più cosa dire, e io ho tanta di quella voglia di sbattere la testa contro la porta fino a romperla. Non posso avere veramente un complice più imbranato di lui.
« Drew, allora fammi vedere questa mossa. » afferma Elena e mi perdo a guardarla. È così bella, con quel maglione bianco, lungo, i capelli raccolti in una coda alta, e il suo sguardo da bambina innocente.
« Che cazzo faccio ora? » dico, a denti stretti, a Ryan. Anche lui sembra non saper cosa fare, e in questo momento vorrei soltanto andare fuori, buttarmi sulla neve e stare lì per ore e morire assiderato.
« Che cazzo ne so, agita una gamba in aria e fai finta di colpirmi » sussurra e poi ci giriamo entrambi verso Elena, sorridenti come due fatine, e nella merda più totale.
Inizio ad alzare una gamba in aria come mi ha detto, e assumo una posizione, che so per certo che mi farà cadere e finirò per spezzarmi l'osso del collo. Muovo la gamba in aria e faccio i versi dei ninja ed Elena scoppia a ridere.
Perdo l'equilibrio e finisco di nuovo sopra di lui.
« Ora capisci perché anche prima era sopra di me? Il suo equilibrio fa schifo.» dice sorridendo, e io gli tiro un altro schiaffo sulla fronte.
Mi alzoe anche lui, e rimango in piedi, con lui accanto, mentre facciamo le belle statuine, ed Elena che ci guarda con le sopracciglia aggrottate.
Prego tutti i santi affinché lei ci caschi. La vedo mentre viene verso di me, con un sorrisetto malizioso, e Ryan fa finta di strozzarsi, per poi andare via. Metto le mie mani sotto il suo sedere e l'attiro verso di me, premendo il mio bacino contro il suo, mentre lei inizia a baciarmi.
La faccio sedere sulla penisola della cucina e lei allaccia le braccia intorno al collo, continuando a baciarmi con foga.
Le mie mani scendono fino ai suoi fianchi e mi spingo di più verso di lei.
Le sfugge un gemito e sorrido contro le sue labbra.
« Che schifo! Ma andate nella vostra stanza! » non appena sento la voce di Emily, mi stacco da Elena e la guardo con indifferenza. Proprio ora doveva venire?
Elena sembra imbarazzata e ha le guance leggermente tinte di rosso.
Si aggrappa al mio braccio e mi guarda negli occhi.
Ha lo sguardo perso e allo stesso tempo incantato.
So quanto ama miei occhi e ogni volta che mi guarda in questo modo, vorrei portarla nella camera da letto.
Provo per Elena dei sentimenti che non ho provato mai per nessun'altra persona. Sono nuovi e forti.
Mi fanno sentire vivo e, averla accanto, mi fa sentire tranquillo e in pace con me stesso.
Non mi sembra vero il fatto che le cose vadano bene tra di noi.
Certo, l'unico problema qui forse è la presenza di Emily e Trevor, perché sembrano strani, e non abbiamo alcuna prova che stiano complottando qualcosa contro Elena o contro tutti noi.
Da quando ho conosciuto Elena tutte le mie insicurezze sono svanite, ma l'unica paura che ho, e che forse avrò per sempre, è quella di perderla.
« Emily, accidenti che tempismo. » dico, prendendo una patatina che c'è nel vassoio e la metto in bocca.
« El, è vero che Dylan ti ha dato una mano in cucina? Non vedo l'ora di assaggiare quello che ha cucinato il mio ragazzo! » dice, saltellando come una bambina.
Elena sembra ancora scioccata per via dalla notizia che loro due stiano insieme e forse ancora non riesce ad abituarsi.
Dylan entra in cucina con le mani nelle tasche dei jeans, e ci guarda con un velo di tristezza, ma poi distoglie lo sguardo.
« Dylan, andiamo dall'altra parte. » dico e gli metto un braccio sulle spalle, spingendolo verso il salotto.
Stringo gli occhi, e ispeziono la casa. Ryan si è addormentato sul divano. Che pessimo agente!
« Dov'è il bastardo? » grido, facendomi sentire da Elena ed Emily e vedo Ryan alzarsi di scatto e guardarsi intorno, spaventato.
« Non è rientrato ancora! » grida Emily dall'altra parte.
« Tutto bene, Dylan? » chiedo, ma lui sembra completamente su un altro pianeta.
« Terra chiama Dylan. » mormora Ryan, stiracchiandosi. Vado a sedermi accanto a lui e Dylan fa la stessa cosa.
« Dylan, so che non ci sopportiamo e..» inizio a dire.
« Oh, vedo che non sono l'unico. » borbotta Ryan, guardandosi nel riflesso del cellulare, mentre si sistema il ciuffo.
« Stai zitto tu. » dico « Dunque, so che non andiamo molto d'accordo, ma tu significhi molto per Elena, quindi se hai bisogno di qualcosa, o se vuoi parlare con qualcuno io ci sono, va bene? » finisco la frase e lui sembra quasi sorpreso. In effetti lo sono anche io. Ma chi cazzo sto diventando?
« Con me perché non riesci ad essere così dolce? » chiede Ryan, con aria sognante, e lo guardo in modo truce.
« Qualcosa non va. » asserisce Dylan, guardandosi intorno.
« In che senso? » Ryan inclina la testa e lo guardq in modo strano.
« Sento che sta per succedere qualcosa. » afferma.
Io e Ryan ci scambiamo un'occhiata e scrolliamo le spalle.
« Ma va, sarà soltanto tua impressione! » dico ridendo, anche se ho anche io la sensazione che qualcosa non andrà per il verso giusto.
Emily ed Elena gridano allo stesso tempo: « A tavola! »
Trevor rientra proprio ora, sorridente, e guardo subito Emily per vedere la sua reazione.
Solo che, in questo preciso momento lo sguardo di Dylan segue il mio, ed Emily lo guarda come se volesse comunicargli qualcosa.
Siamo tutti seduti a tavola, e il tavolo è pieno di prelibatezze cucinate da Elena e Dylan, ma anche alcune che ci ha dato sua madre già cucinate da casa.
Mi siedo accanto alla mia donna e le circondo la vita con il braccio.
Lei sorride timidamente e mi rivolge uno sguardo dolce. La sua innocenza mi fa impazzire.
L'ho fatta soffrire così tanto, che ora vorrei picchiarmi da solo.
Non se lo merita, eppure non mi ha mai mandato via. Sapevo che provasse la stessa cosa per me, e starle lontano si è dimostrata una cosa impossibile.
Le prendo la mano da sotto il tavolo e gliela stringo forte. Ryan scherza con Dylan, Bea e Dean sembravano davvero una bella coppia e sicuramente in futuro saranno una bella famiglia.
Trevor messaggia mentre mangia ed Emily fissa il piatto e ogni tanto manda giù un boccone.
Mentre guardo Elena, all'improvviso una musica assordante invade la casa.
Guardo gli altri e noto soltanto un posto libero.
Ryan.
Elena ride e io mi verso da bere e poi passo la bottiglia agli altri.
« Vorrei sapere il colore delle tue mutandine. » le sussurro all'orecchio e lei inizia a tossire, facendo cadere la forchetta a terra.
Rido per la sua reazione, e mi abbasso per prendere la forchetta, baciandole la coscia, da sopra i jeans.
La sento irrigidirsi e sorrido.
Ryan torna da noi con un bicchiere in mano e inizia ad urlare. « Facciamo bordellooo»
Okay, forse mi piace questo suo lato.
Mi alzo, dopo aver finito di mangiare, e prendo la bottiglia in mano.
Affianco Ryan e alza il bicchiere in aria. Mi porto la bottiglia alla bocca e poi scoppiamo a ridere.
Elena sta ridendo a crepapelle, mentre Trevor mi guarda come se mi stessi rendendo ridicolo.
Dylan viene verso di noi, e anche Dean, e all'improvviso ci abbracciamo tutti e quattro e sono io il primo a parlare: « Facciamo una cosa carina per le ragazze. » dico, facendo l'occhiolino.
Ci giriamo di nuovo verso le ragazze e, con movimenti sensuali, mi tolgo la maglietta ed Elena si copre la faccia.
Sta ridendo così forte, che quasi fa fatica a respirare. Tutti gli altri fanno la stessa cosa, e Bea inizia a battere le mani.
Emily guarda me, dritto in faccia, e la cosa mi preoccupa.
Inizio a slacciarmi la cintura ed Elena si alza di scatto, venendo verso di me, ridendo.
Mi mette le mani sul petto e il contatto delle sue dita con la mia pelle calda, mi fa rabbrividire. Mi manca così tanto sentirla.
Voglio toccarla tutta, baciare la sua pelle e farla mia un'altra volta.
« Mi è bastato questo. » afferma, ridacchiando e mi passa il maglione.
Rido e la stringo forte a me.
« Ehi, volevo farti una sorpresa. Magari dopo ricambierai. » le faccio l'occhiolino e ghigno.
Manca un'ora a mezzanotte, e ancora non mi sono ubriacato. Elena, al contrario, inizia a borbottare e ridere senza senso, ed è veramente buffa.
Ryan va vicino a Trevor e gli sorride come uno scemo.
Lascio che Elena si stacchi da me, e vado fuori a prendere un po' d'aria fresca.
Il posto mi ricorda la volta in cui io ed Elena siamo andati in campeggio. Ovviamente non da soli.
Avevo cercato in tutti i modi di tenere lontano Elena da Trevor, e inoltre, tendevo a farmi odiare da tutti. Sapevo che non stessi simpatico a molti, ma non era di certo un problema mio, allora.
Noto una piccola testa rossa coperta da un cappellino, seduta sulle scale di legno, e mi siedo accanto a lei.
Sembra avere lo sguardo perso, e guarda il buio davanti a noi.
« Tutto bene, Emily? » chiedo, fingendo che mi importi qualcosa.
Una volta la trovavo simpatica, ma poi non ci siamo parlati più, e in seguito ai dubbi che Ryan mi ha messo in testa, neanche l'ho calcolata più.
« Sì, tutto bene. » tira su col naso e quando la guardo meglio, noto che sia completamente ubriaca.
« Se vuoi parlare, sono qui. » dico, accendendo una sigaretta. Mi sto trasformando in un cazzo di psicologo.
« Mi sono sempre chiesta che sapore abbiano le tue labbra. » ridacchia e desidero di aver sentito male.
« Emily, che stai dicendo? Sei ubriaca persa. » dico e soffio il fumo nella sua direzione.
All'improvviso me la ritrovo quasi addosso, con le sue braccia intorno al mio collo, e le sue labbra che premono con violenza sulle le mie.
« Mi spieghi cosa cazzo ti passa per quella fottuta testa? Ti ricordo che Elena è la tua migliore amica, ed è qui! Avrebbe potuto vederti in un qualsiasi momento. » dico, incazzato e mi alzo per rientrare dentro. Devo assolutamente dimenticare quello che è appena successo.
« Chi se ne fotte di Elena! Quella ha tutto e vuole ancora di più. » dice ridendo, come se avesse fatto una battuta, e i miei occhi diventano due fessure. Quindi, Emily è ubriaca e praticamente mi sta dicendo tutto.
« Pensavo ci tenessi a lei. » mi avvicino di più, e i suoi occhi azzurri mi scrutano attentamente. Non ha più gli occhioni da angelo, ma sembra completamente malefica.
« Io le voglio bene, ma la voglio lontana da te. Capito? Altrimenti sai cosa succederà, Drew? » ride di gusto e si avvicina a me. Sento il suo respiro sulla guancia e poi sussurra al mio orecchio: « Elena soffrirà fino a perdere la ragione e farò in modo che dia la colpa a te, e di conseguenza ti odierà a morte. » mi manda un bacio volante e rientra dentro casa.
Mi ha appena detto di essere innamorata di me? Perché tutte le psicopatiche le trovo io?
« Ehi, tutto bene? » Elena viene accanto a me e mi abbraccia.
Come faccio a starle lontano?
Come faccio a dirle che la sua migliore amica è una stronza manipolatrice?
Le prendo il viso tra le mani e le do un dolce bacio sulle labbra.
Gli altri escono fuori e iniziano a sistemarsi per la mezzanotte. Vado ad aiutare Dylan con i fuochi, e quando mi giro verso Elena, Emily la sta abbracciando forte. Maledetta troia.
Manca un minuto e già inizio a sudare. Sono emozionato, perché inizierò un anno nuovo insieme alla ragazza che amo. Voglio, e desidero con tutto il cuore, che sia un anno diverso, un anno senza problemi.
Affianco Elena, e faccio intrecciare le nostre dita. Le stringo forte la mano e iniziamo il conto alla rovescia. Dylan accende i fuochi allo scoccare della mezzanotte, e mi giro verso Elena per baciarla. Voglio farle capire che sia lei il mio nuovo inizio e che senza di lei sarei finito.
« Felice anno nuovo, Drew. » sussurra contro le mie labbra e sorrido.
« Volevo essere sobrio per quando ti avrei fatto questo discorso, perché così non avresti usato la scusa del " sei ubriaco" ecc. Vorrei che tu ricordassi sempre queste parole, e che tenessi bene a mente quanto ci tengo a te. » dico e il suo sguardo diventa quasi preoccupato. Mi schiarisco la gola e faccio un respiro profondo.
Andiamo, non può essere così difficile. Spero solo che non mi prenda per pazzo.
« Elena D'Angelo, la prima volta che ti ho vista, pensavo di essere finito addosso ad una sfigata. Il problema è che, da quando siamo saliti su quel autobus, mi hai trasmesso una cosa che mi ha mandato il cervello in pappa. Nessuna ragazza mi aveva mai parlato in quel modo, nessuna ragazza era mai stata così scontrosa con me. Sapevo che fossi diversa, e a quanto pare il destino ci ha fatti incontrare tante volte, forse perché oramai eravamo destinati l'uno all'altro. Da quando ti ho conosciuto la mia vita è cambiata in meglio. Mi hai insegnato ad amare e lasciarmi amare, mi hai insegnato ad essere me stesso e a far fuori il vecchio Drew. Mi hai dato un nuovo inizio e prometto che non sarà la fine. Hai fatto breccia nel mio cuore, e te lo sei portato via. Il mio cuore ce l'hai tu, e sarà per sempre tuo. Non m'importa come finirà, per me sarai sempre la donna più bella, intelligente, scontrosa che abbia mai conosciuto. Ti amo, Elena. Ti ho voluto dalla prima volta e ti vorrò tutta la vita. » guardo i suoi piccoli occhi color nocciola e sbatte lentamente le palpebre. Affonda il viso nel mio petto e la stringo forte a me.
È andata bene...penso. Di solito faccio schifo a dire ciò che provo.
Magari mi sono reso ridicolo...
Mi piace un sacco respirare il suo dolce profumo, e sentirla tutta mia.
Quando si stacca da me, mi sorride: « Ti amo tanto Drew e non vedevo l'ora di dirtelo. » si fa piccola e metto le mani sui suoi fianchi, attirandola a me.
« Auguriiii» grida Ryan al mio orecchio e per poco non salto in aria. È ubriaco e ha un'espressione buffa sul viso.
Ci scambiamo tutti un abbraccio, augurandoci l'uno all'altro buon anno.
Quando rientriamo dentro, vedo Trevor ed Elena abbracciarsi, probabilmente per gli auguri.
« Che forte questa casa! » grida, Ryan.
« Non ha niente di speciale. » dico, scuotendo la testa.
« Perché? Tu vedi case che girano tutti i giorni? È una giostra! » dice ridendo e solo ora capisco.
« Ryan, quanto hai bevuto? È la tua testa che gira, non la casa. » lo prendo dal braccio e lo costringo a seguirmi, mentre ci dirigiamo verso il bagno.
« Non sono ubriaco, non sono mai stato sulle giostre. » ride e sul mio viso spunta un sorriso. È proprio ubriaco.
« Ryan, sciacquati il viso. » gli ordino.
« Unicorno monello. » dice e mise tutta la testa sotto il getto d'acqua.
« Ryan! Ho detto la faccia, non la testa. » grido e lo afferro per la spalla, tirandolo indietro. Gli metto un asciugamano sulla testa e lui si siede sul bordo della vasca. Gli strofino l'asciugamano sui capelli umidi, e sbuffo. E che palle, mi tocca fare pure la mammina.
« Sai, Drew.. » il suo sguardo diventa cupo e lo guardo con confusione « Avrei tanto voluto avere un fratello come te. » dice tristemente e sorrido.
Mi abbasso per guardarlo meglio e noto i suoi occhi lucidi.
« Su, ti porto nella tua stanza. Alzati. » lo afferro per il braccio e lui obbedisce.
Quando siamo nella sua stanza, si mette sul letto e lo aiuto a togliersi le scarpe e il maglione.
« Drew », mi fece segno di avvicinarmi a lui e mi sussurra all'orecchio « Stai attento ad Emily. » dice e poi crolla sul letto.
E io che pensavo volesse baciarmi. Che schifo.
Quando mi giro per uscire dalla stanza, Elena mi guarda, sorridendo e le prendo la mano. Usciamo fuori ed entriamo nella nostra stanza. Chiudo la porta a chiave e iniziamo a baciarci. Le do dei soffici baci sul collo, mandibola, naso, fronte e labbra. Le sue mani si insinuano con violenza dentro la mia maglietta e me la leva in fretta.
« Qualcuno qui è impaziente. » ridacchio e lei mi mette un dito sulle labbra « Stai zitto, per favore. » dice e si toglie la maglietta.
« Uffa, avrei voluto farlo io. » le dico tra un bacio e un altro e lei sbuffa.
« Drew, ti ho detto di stare zitto. » sospira contro le mie labbra e inizio a togliermi i pantaloni e lei fa la stessa cosa.
« Cavolo, fatti spogliare da me. » mi lamento ancora e lei sorride, buttandosi sul letto.
« Oh, Oh. Intimo coordinato. Mi piace. » dico e mi metto sopra di lei.
Inizia a baciarmi con foga, come se non lo facesse da tanto. Voglio essere dentro di lei e so che lo vuole anche lei. Le abbasso una bretella del reggiseno e le bacio la spalla. Lascio una scia di baci sul suo collo e glielo mordo leggermente. Le sfugge un gemito e le accarezzo il fianco. Dio, è così bella.
La mia mano è dietro la sua schiena, mentre la mia bocca viaggia lungo il suo collo, raggiungendo il suo orecchio. Le slaccio il reggiseno e lei ridacchia. Mi attira verso di lei e mi bacia appassionatamente, mentre la mia mano esplora il suo corpo.
Scendo con le labbra sul suo petto e lascio una scia di baci fino a sotto l'ombelico. La sto facendo morire e mi piace da matti. Le abbasso lentamente le mutandine, e non mi sembra vero che sia realmente qui, nel letto, con me.
Mi tolgo i boxer e prendo un preservativo, dopodiché mi mettl sotto le coperte con lei.
E questo è il nostro inizio. Zero rimpianti, e tanti sogni da avverare insieme a lei.
****
Il giorno dopo mi sveglio prima di Elena, e la guardo mentre dorme, iniziando a darle piccoli baci sulla schiena, fino ad arrivare alla sua spalla e sul suo viso spunta un piccolo sorriso.
« Ah, ma quindi sei sveglia » dico e le mordo il collo.
« Drew, smettila. » dice ridendo e le do un bacio sulla tempia.
Mi alzo dal letto e vado in bagno a lavarmi. Quando torno da lei, è già vestita e si sta truccando.
« Uffa, pensavo volessi passare al secondo round. » dico e lei mi lancia la spazzola, ma la schivo.
« Che ore sono? » chiede e vado a guardare l'ora sul cellulare.
« Le quattro del pomeriggio. » dissi e lei strabuzza gli occhi.
« Oddio, tra poco dobbiamo tornare a casa! » grida, iniziando ad agitarsi.
Mi metto una felpa nera e i jeans, e lei mi guarda esterrefatta.
« Sei così bello, Drew. » dice arrossendo.
«Dimmi qualcosa che non so. » rispondo, ghignando.
Mi metto le scarpe e anche lei, e inizia a raccogliere le nostre cose.
Vado nel salotto e vedo gli altri che già pronti. Ryan ha gli occhi mezzi chiusi e gli do uno spintone.
« Resta sveglio, ubriacone. »dico ridendo e lui mi fulmina con lo sguardo.
« Posso stare sul sedile avanti, per favore? Penso di sentirmi male. » dice e si porta una mano sulla pancia.
Vado a portare le borse nella macchina e prendo un'aspirina, che mi porto sempre appreso.
Vado in cucina a prendere un bicchiere d'acqua e poi vado verso Ryan.
« Ryan », lo chiamo e poi si avvicina di più a me « Sei un pessimo agente. »
Lui alza gli occhi al cielo e poi mi mostra il dito medio « Domani l'agente 007 sarà come nuovo, e farò il culo a te e a Tom. » dice e mi da un pugno sul braccio.
« Ancora con questo Tom...» mi lamento e lui sorride.
« Tom è figo. » afferma e sento Elena gridare.
Corro verso di lei e la vedo seduta a terra, mentre si massaggia il braccio e la gamba.
« Ehi, cos'è successo?» chiedo preoccupato e Ryan viene accanto a me, osservando il parquet. Mi fa segno di alzarla su, e obbedisco.
Aiuto Elena a portarla fino alla macchina, ma ad un certo punto la prendo in braccio e la faccio sedere sul sedile posteriore.
Ryan mi tira dal braccio e mi dice bassa voce: « Qualcuno si è dato da fare con l'olio di vasellina. » dice e sale sul sedile accanto al mio. Vado a chiudere la porta a chiave prima di andarcene, ed Emily si avvicina a me.
« Non ero così ubriaca da non ricordare cosa ti ho detto, e non stavo scherzando. Più starai con Elena, più soffrirà. » mi fa l'occhiolino e cerco di mantenere la calma.
« Emily, levati!» dico, spingendola via.
« Oh, come sta Elena? Ho sentito che si è fatta male. » dice e sul suo viso spunta un ghigno. Va verso la sua macchina e io rimango sbalordito.
È stata lei?
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