capitolo 36

Ryan

Qualche ora prima..

Quando finalmente siamo in macchina, mi tolgo i guanti e, per sfortuna, devo sedermi io accanto al ragazzo perennemente in fase premestruale.
Appena mi vede accanto a lui, alza gli occhi al cielo e mi viene da ridere. Mi piace farlo uscire fuori di testa, e vederlo sbuffare.
Ho intenzione di riempirlo di domande, dato che siamo da soli. In qualche modo mi sarei sbarazzato di Dean, Bea e Dylan. Non che siano spazzatura, ma li manderò semplicemente da qualche parte a fare la coppietta felice e il terzo incomodo, forse. A meno che Dylan non voglia aggiungersi ad una cosa a tre.
Alla radio passarono la canzone di Shawn Mendes e Drew inizia a cantarla tranquillamente.
All'improvviso mi giro verso la coppietta dietro, e vedo Bea con gli occhi strabuzzati, mentre guarda Drew cantare e la sua espressione mi fa ridere.
« I know I can treat you better than he can » canticchia, ma cambio canzone.
La canzone mi piace, ma cantata da Drew, non che abbia una voce brutta, ma non va affatto bene.

« Che diavolo fai? » dice e mi dà uno schiaffo sulla mano.

« Scusa se ho interrotto la tua esibizione, ma non vorrei che il piccolo Anthony nascesse con i traumi. » affermo e mi guarda in modo strano.

« Chi è Anthony? » chiede, leggermente accigliato, mentre è attento alla strada.

« Il marmocchio dentro la pancia di Bea.» dico ridendo e lui scuote la testa, ma vedo sul suo viso mezzo sorriso.

« Scusa hai scelto tu il nome di mio figlio? » chiede Bea, sorpresa, e io mi giro verso di lei.

« Su tesoro, non fare finta che non ti piaccia. Un giorno mi ringrazierai. » guardo fuori dal finestrino, sorridendo. Mi piace un sacco vedere i rami degli alberi carichi di neve. Mi piace questo posto; mi piace l'inverno.

Quando arriviamo, Drew parcheggia la macchina nel parcheggio del supermercato, e accanto ad esso c'è un negozio per bambini.

Ottimo, ora loro fanno un giro panoramico dentro il negozio così io posso parlare con Drew. Buona fortuna Dylan.

« Non sai quanto ti amo. Non potevi scegliere un posto migliore. » dico, guardando Drew.

« Tu stai male. Prendi il carrello. » eh, forse mi odia proprio.

« Bea, guarda che bel negozio! » dico e glielo indico col dito. Il suo sguardo si illumina, mentre Dean assume un'espressione da suicidio, quasi spaventata. E Dylan è quasi scioccato.

Brava bambina, Bea.

« Oddio, andiamo! » Bea tira Dean dal giubbotto e lui, controvoglia, la segue. Dylan guarda prima me e poi Drew, e scuote la testa con disapprovazione. Gli faccio cenno di andare e lui sospira, rassegnato.
Sorrido trionfante, ma mi arriva un ceffone.

« Dovevi proprio? » mi chiede Drew ed entriamo nel supermercato.

« Sì, perché io e te dobbiamo parlare. » gli do una pacca sul sedere e lui si guarda intorno spaventato, e poi mi trucida con lo sguardo.  Prendo la prima cosa che vedo sullo scaffale, e la metto nel carrello.

« A cosa ti servono i marshmallows? » chiede e mi becco un'occhiataccia mortale da parte sua.

« Niente, volevo ficcarmeli nel sedere, Drew. Per la cioccolata calda, ovvio! » dico sbuffando e spingo il carrello.

« Perché, giustamente, tu a capodanno bevi la cioccolata. »  afferma sarcastico e vorrei prenderlo a testate.
Inizia a mettere dentro il carrello alcolici, e alzo gli occhi al cielo.

« Perché, giustamente, tu devi fare  l'alcolizzato a capodanno. » rispondo, imitandolo, e mi guarda male, di nuovo. Gli starò mai simpatico?

« A parte questo, Signor Ho-il-ciclo-non-parlarmi, non è che nascondi qualcosa ad Elena, eh? » metto delle patatine nel carrello e inizio a fischiare.
Drew si ferma e mi guarda con un'espressione da serial killer.

« Cosa ne pensi di Emily? » chiedo e lui riprende a camminare.

« Non so, non m'importa molto di lei. Ma posso dirti cosa ne penso di Trevor, il mio fratellastro rompi coglioni, che mi ha rovinato il Natale. » replica, sbuffando e continua a riempire il carrello.

« Penso che mi odi un po' troppo, addirittura più di prima, e stranamente l'unica cosa che mi viene in mente è Elena. Mesi fa ho trovato delle foto nella sua stanza, ed erano tutte di lei, anche foto molto inappropriate. Insomma, aveva addirittura foto in intimo. Mi aveva detto che le raccoglieva per il suo compleanno, e ovviamente ci ho creduto, ma a Natale, quando sono rientrato nella sua stanza, erano ancora lì. Penso sia leggermente fissato con la mia ragazza, e questo non mi sta affatto bene. Capisci, vero? » finisce il discorso e sospiro.
Quindi le mie teorie potrebbero essere giuste.

« Pensi che Emily sarebbe capace di fare del male ad Elena?  » domando e lui ferma il carrello e si gira verso di me.

«Dunque, è Emily la tua preoccupazione!» ride e andiamo verso la cassa.

« Sarebbe anche la tua, se l'avessi vista vicino al college, mentre la sua migliore amica non ne sapeva niente. » ammetto, mentre svuotiamo il carrello.

« Impossibile, non è venuta a trovarci, e non ci ha detto nemmeno che sarebbe venuta. »

« Infatti, ho detto che Elena non lo sapeva, genio. Significa che lei è venuta per altro. » picchetto il dito sul mento e Drew si gira verso di me, sorpreso. Sembra non veda l'ora di dirmi qualcosa, ma prima lo aiuto a mettere tutto nelle buste e andiamo verso il parcheggio. Metto le buste dentro la macchina, e lui poi si appoggia allo sportello, guardandomi con occhi sbarrati.

« Quand'è che l'hai vista di preciso? » chiede, insospettito.

« Più di un mese fa. » affermo e mi metto accanto a lui.

« Quando Trevor è venuto a casa nostra. » dice pensieroso e so dove vuole andare a parare.

« Hai una foto di tuo fratello? » chiedo e lui tira fuori dalla tasca il cellulare.
Mi fa vedere la foto che ha su Facebook, e spalanco gli occhi.

« È lui il ragazzo con cui stava parlando Emily. » dico e Drew chiude gli occhi e digrigna i denti.

Come pensavo.

«  Ci sei arrivato? » chiedo e lui entra in macchina, furioso.

Vado dall'altra parte, e mentre aspettiamo gli altri, cerco di fargli capire ciò che lui non ha capito in questi mesi.
In poco tempo, mi sono affezionato tanto ad Elena, e ho sempre l'istinto di proteggerla, come se fosse mia sorella.
Sono figlio unico, e avrei tanto voluto avere un fratello o una sorella.
Quando i miei hanno scoperto che fossi gay, inizialmente mia madre mi ha detto di smetterla con gli scherzi, e mio padre è scoppiato a ridere come, se avessi fatto una battuta.
Per fortuna non è stato un problema per gli altri.
Anche i miei amici mi accettato, e al college non ho avuto alcun problema. 
Anzi, non sembro una femminuccia, e al contrario, molte ragazze ci provano con me.
È molto difficile quando scoprono la verità, alcune ci rimangono proprio male.
In realtà ho ancora dei dubbi sul mio orientamento sessuale. Penso di essere bisex.

« Quei due stanno tramando qualcosa. Se Emily dovesse fare del male ad Elena, lei soffrirà tantissimo. Non voglio trarre conclusioni affrettate, quindi preferisco aspettare. Meglio se stiamo in guardia. Voglio dire, non ne siamo sicuri, magari sono soltanto nostre paranoie, e comunque Trevor non c'è, perciò dobbiamo stare zitti. » dice e annuisco.
In fin dei conti forse ha ragione.
La situazione è strana, sì, ma spifferare tutto ad Elena non sarebbe comunque un'ottima mossa da parte nostra, anche perché, a quanto pare, loro due sono come sorelle.
Magari mi sbaglio io, e se rovinassi la loro amicizia per delle mie stupide paranoie, non me la perdonerei mai.
Gli altri ritornano da noi, e vedo Bea con delle buste in mano. Dean ha l'espressione affranta e mi scappa una smorfia. È colpa mia, ma dovevo proprio parlare con Drew.
Durante il tragitto di ritorno, Bea ci racconta cosa ha preso per il bambino, nonostante sia ancora presto, ed è troppo euforica, sembra che l'abbiano drogata.
Drew guarda la strada ed è abbastanza teso, lo si nota da come stringe il volante.
Si sente soltanto la voce squillante di Bea, ma Dean le dice di tacere un attimo e Dylan invece si è quasi addormentato.
Quando arriviamo, scendo subito dalla macchina, ma Drew è il primo ad entrare in casa. Probabilmente le manca Elena, e nonostante sia uno stronzo a volte, si vede quanto ci tiene a lei.
Quando spalanca la porta, fa alcuni passi in avanti e inizia a parlare con Elena, ma poi si immobilizza.
« E lui cosa diavolo ci fa qua? » chiede allarmato e vado subito accanto a lui.

Oh, oh. Sorpresa!

Io e Drew ci lanciamo uno sguardo complice, e poi dice qualcosa all'orecchio di Elena, mentre io vado a sedermi sul divano.
A quanto pare, Emily lo ha invitato, e ciò non fa altro che aumentare i nostri sospetti.
Drew ed Elena parlano, mentre io accendo la TV, cercando qualcosa da guardare.

« Drew, puoi venire un momento? » mi giro verso di loro e sorrido in modo forzato. Elena ci guarda in modo strano, e posso comprenderla, insomma noi due non ci sopportiamo.

Drew

Guardo Ryan, ed Elena scrolla le spalle.
Mi dà un dolce bacio sulla guancia e io le cingo i fianchi.

« Ryan ci sta guardando. » mi dice imbarazzata, e quando sorride in questo modo, mi viene voglia di prenderla in braccio e portarla nella camera da letto.
Dylan si schiarisce la gola, e viene verso di noi.
Si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio: « Mi spieghi cosa diavolo ci fa tuo fratello con la mia ragazza? Chi l'ha invitato? »
Dylan non sa nulla, e non so se dirglielo o no.
Ryan mi chiama di nuovo e alzo gli occhi al cielo.

« La tua ragazza l'ha chiamato. » affermo e lui sembra sconvolto.

Elena si morde il labbro, e io faccio spallucce.
Vado sul divano, accanto a Ryan, mentre Dylan si offre ad aiutare Elena in cucina, dato che se la cava abbastanza bene.

« Allora? Cosa vuoi dirmi? » chiedo, giocherellando con il telecomando.

« Ti sembra un caso, ora? » mi sussurra e contraggo la mascella.
Non sono stupido, ho capito ciò di cui vuole parlarmi.
E ha ragione, sembra tutto più strano e inquietante.
Non voglio che accada niente ad Elena, o ammazzerò entrambi.
Quel coglione di Trevor si è preso una fissazione per Elena, così come è successo con Amber.
Erano innamorati, certo, e Trevor aveva quasi fatto il lavaggio del cervello ad Amber.
Quando me la sono portata a letto, mi aveva detto che almeno io l'avrei usata in un modo meno doloroso, e non sapevo di cosa diavolo stesse parlando.
Trevor l'amava, forse anche troppo, ma dopo quel che è successo, lei è sparita dalla circolazione.
Quando ero al college, mi era arrivata una chiamata da parte sua, e sembrava veramente mortificata.
Sembrava che stesse nascondendo qualcosa, ma ho evitato di chiedere, dato che non volevo altro che togliermela dai piedi.

« Non so cosa fare Ryan, non so da dove iniziare. Di certo non posso andare da loro e chiedere " Ehi, voi due, state complottando qualcosa contro la mia ragazza?", sarebbe una cosa da stupidi. Se loro hanno un piano, dobbiamo averne uno anche noi. » dico e sento il mio corpo irrigidirsi.

« Che figo, mi sembra uno di quei film di spionaggio e cose così. » dice Ryan ridendo e gli do un ceffone.

« Ryan, non siamo in Mission Impossible, si tratta di Elena. » ribadisco nervoso e lui allunga le gambe, mettendo le braccia dietro il collo.
Inizia a fischiare e non capisco perché diavolo si comporta in questo modo ora.
Faccio un respiro profondo, per non saltargli addosso e ucciderlo, e conto fino a dieci.

« Cosa state facendo, ragazzi? » Trevor spunta davanti a noi e ci guarda con quel sorriso da coglione, che vorrei togliergli a suon di pugni in faccia.
Ryan mi guarda come per dirmi " Stai al gioco", e decido di fidarmi di lui.
Ryan si avvicina a me e mi mette un braccio sulle spalle. Lo guardo confuso, e mi fa l'occhiolino.

« Niente, un po' di smancerie, cose che non ti riguardano. » afferma e Ryan mi dà un bacio sulla guancia.
Salto giù dal divano, come se avessi appena preso la scossa, e lo guardo malissimo, tanto che sto per incenerirlo con lo sguardo.
Trevor fa una faccia disgustata e storce il naso.
Va fuori e Ryan batte le mani.

« Prego, non ringraziarmi.» dice, ridendo.

« Ringraziami tu, dopo averti ucciso.» dico e mi avvicino a lui, tenendo le mani come se volessi strangolarlo.

« Ehi, abbiamo la Mission Impossible da portare al termine, stai calmo. Potrebbero morire tutti. » sussurra e  mi abbandono sul divano, rassegnato.

« Smettila di fare il Tom Cruise della situazione».  dico, con la testa fra le mani e lui ride.

« Tom non sarà mai figo come me. » mi fa l'occhiolino e scuoto la testa. Questo ragazzo è veramente una causa persa. Un essere venuto sulla terra per far disperare le persone.

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