capitolo 3

" Nice to meet you, where you been?
I could show you incredibile things "

Ho trascorso tutti i giorni fino alla maturità tra scuola, biblioteca e casa. Ho studiato per ottenere un buon voto, conseguire il diploma e pensare finalmente all'Università che andrò a scegliere. Mi piace studiare, e mi piace ampliare le mie conoscenze. Ho passato giorni interi a casa di Emily e sono riuscita a farle capire qualcosa per quanto riguarda la matematica. In tutti questi giorni Emily ha conosciuto anche un ragazzo con il quale ha iniziato ad uscire. Ha cercato infinite volte di farmi conoscere qualche suo amico, ma ho rifiutato. Forse ha ragione lei, sono un caso disperato.

Da inizio luglio ho iniziato a trascorrere più tempo con i miei amici, e stessa cosa ha fatto Dylan. Parliamo poco, e pensavo che dopo il diploma ci saremmo sentiti di più. Ogni tanto facciamo la videochiamata, e mi fa lo stesso effetto di sempre. Vedere le sue fossette quando sorride, le sue smorfie, il suo sorriso, sentire le sue battute. Per anni gli ho confidato tutto, è la mia spalla nonostante siamo così lontani. Sa essere presente per me e non mi ha mai lasciata da sola. Forse, a mio malgrado, dovrei andare avanti. Negli ultimi giorni non abbiamo parlato del suo viaggio per venire qua, e ho pensato che avesse cambiato idea. Ma come dicono alcuni "le cose belle arrivano quando meno te lo aspetti".

Il pomeriggio lo trascorro insieme a Emily, e ovviamente, il suo ragazzo. Inutile dire che mi  sento come il terzo incomodo, soprattutto perché pomiciano, come se io non fossi con loro. La mia amica è felice, le si può leggere in faccia. In realtà è felice ogni volta che frequenta qualcuno, quindi non mi meraviglio. Ha questi grandi occhi blu, le lentiggini e i capelli rossi che le ricadono morbidi sulle spalle. Lei è l'amica perfetta, io, invece, sono quella insicura di sé, un corpo pieno di ansia e paura.

Mi allontano leggermente da loro quando sento che mi arriva un messaggio. È Bea, mia sorella.

"Indovina chi c'è stasera a cena :D"

Quando usa queste faccine, mi fa venire il voltastomaco. L'ultima cosa che vorrei è sorbirmi un'altra cena con il suo ragazzo. Digito velocemente e invio il messaggio.

" Se si tratta del tuo ragazzo, sappi che non è una novità per me. "

Attendo la risposta e guardo la gente passare accanto a me. Emily è seduta su una panchina con il suo ragazzo e ride, come se lui le stesse raccontando delle barzellette.
Sento il suono del messaggio e questa volta mi è venuta l'ansia. Non si tratta del suo ragazzo e mi ha raccomandato di indossare qualcosa di carino. Sospiro e mi massaggio la testa. Odio le sorprese, e odip mia sorella. Guardo in lontananza e vedo...

« Non può essere! » esclamo ad alta voce e metto subito la mano sulla bocca.

In lontananza c'è Drew, e tiene per mano una ragazza. E be', forse ha cambiato hobby. Quando vedo che si avvicina sempre di più, prendo il telefono e faccio finta di messaggiare. Prego tutti i santi affinché io passi inosservata, ma quando alzo lo sguardo per vedere dove è, i suoi occhi incontrano i miei per un attimo che sembra infinito. Distolgo subito lo sguardo e torno a guardare il telefono. Mi passa davanti, ma per mia fortuna non dice nemmeno ciao. Quando si allontana, sospiro profondamente.
« Elenaaa, ci sei?» Emily sventola la mano davanti a me e la guardo male.
« Si, ci sono.» rispondo, mentre la guardo impassibile.
«Sembrava che tu avessi visto un fantasma. » mi osserva con un'espressione insospettita, e continua a parlare. « Noi stiamo andando a prenderci un gelato, vieni con noi? » chiede con un sorriso raggiante.

« Va bene, mi andrebbe proprio un gelato ora.» ci incamminiamo verso la gelateria, ma quando arriviamo, cambio subito idea.
« Mi è passata la voglia di gelato, e poi mi sono ricordata di fare urgentemente una cosa, quindi penso proprio che me ne tornerò a casa se non ti dispiace. » spero in una sua mancata opposizione e sembra che qualcuno lassù dà ascolto alle mie preghiere. Drew è poco più distante da noi e assaggia il suo gelato insieme alla sua ragazza. Do un bacio sulla guancia ad Emily e saluto Joshua. Faccio per andarmene, ma Emily mi grida dietro. « Ti voglio bene, Elena. » Drew si gira a guardarci, e rivolgo a Emily un sorriso.

Continuo a camminare e, inutile negarlo, penso a Drew. Ricordi addirittura il suo nome.
Lo odio dal primo istante, ma vederlo mano nella mano con una ragazza, dopo giorni che non l'ho più incontrato, fa un effetto strano. Forse perché sono sorpresa che uno come lui abbia veramente la ragazza. Va bene il fisico da dio greco, però sembra uno stronzo di prima categoria. Scuoto la testa più volte e impongo a me stessa di non pensarci più, alla fine non so niente di lui, non lo conosco nemmeno.

Cammino per mezz'ora e le mie gambe mi stanno uccidendo. Evito di prendere qualsiasi mezzo pubblico. Voglio evitare altri incontri spiacevoli, e voglio mettere in ordine la mia mente. Mentre cammino, mi lamento continuamente del mal di piedi. Mi fermo lungo il marciapiede e mi siedo su una panchina. Mi guardo intorno e non c'è nessuno, quindi mi tolgo la scarpa e mi massaggio il piede. A quanto sembra mi dà fastidio pure la scarpa. Quando la rimetto, noto una macchina  fermata davanti a me. Decido di alzarmi e proseguire il mio tragitto, ma sento una voce provenire dalla macchina.

« Hai bisogno di un passaggio? » chiede il ragazzo. Dico di no e continuo a camminare, ma la macchina lentamente tiene il mio stesso passo. Non vedo bene chi sta guidando, ma mi fermo e bruscamente mi giro verso l'auto: « Non voglio nessun passaggio. Te ne vai, gentilmente? » accelero il passo e sento lo sportello della macchina aprirsi.

« Ne sei sicura? Stai quasi zoppicando. » mi giro verso quel ragazzo, la voce mi sembra fin troppo familiare. Il ragazzo si toglie gli occhiali da sole e sorride.

Alzo lo sguardo verso il cielo e dico ad alta voce: « Forse non ti sto tanto simpatica, vero, Dio? »

« Ripeto, lo vuoi un passaggio, Bon Bon? » incrocia le braccia al petto e aspetta la mia risposta. Quindi, devo decidere se continuare a camminare e rischiare di arrivare a casa con le gambe amputate, oppure salire su quella dannata macchina. Ma ovviamente decido di camminare. Sono troppo orgogliosa per dirgli di sì. Faccio un altro passo e sul mio viso spunta una smorfia di dolore.
Da dietro sento due braccia che mi sollevano e urlo. Drew mi carica sulle sue spalle e cerco di scendere giù. « Se non mi metti giù, giuro che ti denuncio per rapimento e stalking. » Drew scoppia in una risata divertita e ciò mi fa arrabbiare ancora di più.

Apre lo sportello e mi fa sedere sul sedile avanti. Quando sale anche lui, mi guarda e con un sorriso, dice: « Denunciami dopo che ti avrò portata a casa con ancora due gambe attaccate al corpo. » mette la macchina in moto e lo guardo. Mi sembra, quasi, che sia diventato ancora più bello. No, Elena. Che vai a pensare?

« Ti piace quello che stai guardando, eh? » mi lancia un'occhiata e io distolgo subito lo sguardo.

Tipica frase. Ti meriti l'Oscar per l'originalità.

« Pensa a guidare, grazie. E vedi di non farci ammazzare entrambi. » faccio una smorfia e decido di guardare fuori. Osservo come tutto intorno a noi cambia, persone, luoghi. Sento il suo sguardo su di me, ma mi mordo la lingua a costo di non girarmi. È lui a interrompere il silenzio. « Dove abiti? » chiede, mentre guarda la strada.

« Col cavolo che ti do il mio indirizzo! » esclamo.
« Non so dove lasciarti, a meno che non vuoi venire a casa mia. » mi rivolge un sorriso "sexy" e storco il naso.
« Lasciami alla fermata dove mi hai fatto cadere. È vicino casa mia. » incrocio le braccia al petto e corrugo la fronte.
Vedo il suo viso avvicinarsi leggermente a me e sorride. « Profumi sempre di caramelle, Bon Bon.» Oh, finalmente ho capito.

«Ecco il perché di questo stupido nomignolo, vero? » lo guardo e vedo che sia attento alla strada, e questo sguardo serio lo rende ancora più sexy.
« Sapevo che lo avresti capito prima o poi. » dice, sorridendomi
« Chissà la tua ragazza..» borbotto, mentre guardo fuori dal finestrino.
« Non dirmi che sei gelosa, Bon Bon. » replica, senza guardarmi.
« Dovrei? » rispondo seccamente. Ma che si fuma?
Drew sorride, ferma la macchina e mi guarda. Avvicina il suo viso al mio e proprio in questo momento mi viene da starnutire. Vuole forse baciarmi? Ma se è fidanzato.

« Siamo arrivati. » sussurra a pochi centimetri dal mio viso e mando giù il groppo che ho in gola.
« Ah..» è l'unica cosa che riesco a dire. « Si, l'avevo capito. »
La sua vicinanza mi innervosisce troppo e deve essersi accorrto. Si tira indietro e guarda avanti, soffocando una risata. Dio, si diverte a mettermi in imbarazzo.
« Be', ti ringrazio. » apro lo sportello e faccio per uscire, ma lui mi prende il polso.
« Spero di rivederti. » dice con un ghigno e si rimette gli occhiali da sole. Scendo dalla macchina e lo guardo. Rispondo mostrandogli il dito medio e vedo la macchina allontanarsi.
Va bene, tutto questo è stato strano.

Per un secondo ho pensato che volesse baciarmi. Riesco ancora a sentire il suo alito di menta e tabacco. Il quartiere dove abito è piuttosto tranquillo. Suono al citofono e apre mia sorella. Sono decisamente sfinita.
Salgo le scale e trovo Bea fuori dalla porta che sorride, quasi non ci sta nella pelle.
« Indovina chi è appena arrivato dall'Italia e verrà a cena da noi? » batte le mani tutta felice e capisco al volo.
« Non può essere..» dico perplessa.
« E invece.. Verrà alle otto, vai a farti la doccia e metti qualcosa di carino. » mi prende la mano e mi trascina con lei dentro casa. Dylan è qua. Tra non molto lo vedrò e io sto quasi per svenire. Poso la borsa sul letto e vado a farmi una doccia rilassante. All'improvviso tutti i brutti pensieri svaniscono dalla mia mente. Opto per un paio di jeans a vita alta, una maglietta elegante rosa con le bretelle, e un paio di scarpe aperte. Metto giusto un po' di mascara e l'immancabile eyeliner. Arriccio i miei capelli e sorrido allo specchio. Sono emozionata, e non so cosa aspettarmi realmente. Eppure mi sto facendo bella per il mio mgliore amico, assurdo. Mia sorella aiuta mia madre in cucina e quando sento il citofono suonare mi sento mancare la terra sotto i piedi. È qui.
Vado ad aprire e l'ansia aumenta sempre di più, quasi mi viene il mal di pancia per l'emozione. Apro la porta e mi copro la bocca con le mani. Dylan tiene in mano un mazzo di fiori e mi sorride. Iniziano ad uscirmi le lacrime dagli occhi e lo abbraccio fortissimo, come se volessi assorbirlo dentro di me. Mi stringe altrettanto forte e mi sussurra all'orecchio: « Te l'avevo promesso. »

Mi stacco da lui e lo guardo negli occhi. Mi asciuga le lacrime con il pollice e a quel tocco mi sciolgo. « Questi sono per te. » allunga la mano per darmi i fiori e quando l'allungo anche io per prenderli, le nostre mani si sfiorano.

Perché deve essere tutto dannatamente imbarazzante?

«Ehi, voi due. Avete intenzione di rimanere lì per sempre? » mia sorella allunga le braccia verso Dylan e lo stringe in un caloroso abbraccio. Quando andiamo a sederci a tavola, Dylan non mi stacca gli occhi di dosso. Sento le guance andare a fuoco ed è mio padre a prendere parola. « Allora, come ti sembra New York?» sorride, mentre versa l'acqua nel bicchiere.

« In realtà non ho avuto tempo di fare un giro.. insomma sono arrivato da poco. » risponde, guardandomi.

Papà, ma ci sei o cosa?

« Dunque, per quanto tempo rimarrai da tua zia? » chiede mia madre.

Già, per quanto tempo?

« Tutto il tempo che voglio. I miei zii hanno una pizzeria qua, quindi mi hanno offerto di lavorare là. Sono molto gentili con me. » sorride, mentre infila in bocca un boccone.

" E se rimanessi per sempre, per esempio?" Dico nella mia mente.

«Questa è una cosa bella. » afferma Beatrice.
«Ele, tu cosa mi racconti? » chiede Dylan. Il suo sguardo sembra quasi... Incantato?

Ah-ah simpatica Elena.

« Ho intenzione di studiare medicina. » Sorrido e rimangono tutti a bocca aperta.
Ancora non avevo comunicato ai miei la decisione che ho preso.
«Wow.. Sarà dura. » risponde Dylan e stringo le labbra.
Dopo cena aiuto mia sorella e mamma a sparecchiare e Dylan si offre ad aiutarci, ma rifiutiamo.
« Dylan puoi fermarti a dormire qua se vuoi, abbiamo la stanza degli ospiti. » dice mia madre.

Sempre così gentile, mamma.

Apro bocca per ribattere, ma la chiudo subito.
« Dai, sarai stanco morto. » insiste mia sorella. Il manicomio.
Alla fine decide di rimanere e quindi vado di sopra a fargli vedere la stanza, è accanto alla mia. Lo lascio da solo per sistemarsi e mi dirigo in bagno a mettermi il pigiama, ma noto che la porta della sua stanza è ancora aperta.

Cerco di sbirciare senza farmi vedere, e vedo Dylan mentre si sta sbottonando la camicia. Indietreggio e vado a sbattere contro la porta del bagno.

Si, bè, ora scappi e fai pure l'imbranata? La prossima volta non sbirciare.

Entro velocemente per evitare una figuraccia. Mi cambio in fretta, mi lavo i denti e mi faccio due trecce. A momenti sarei diventata Pippi Calzelunghe. Quando esco dal bagno decido di andare da lui a dargli la buonanotte. La porta è ancora socchiusa ma la stanza è buia.
« Dylan..sono venuta a darti la buonanotte. »

La mammina è qua, dai. Elena puoi essere più stupida di così?

Entro, senza fare rumore e sento qualcuno afferrarmi il polso e chiudere la porta.
« Ehi..ti senti bene? » chiedo con un filo di voce e mi appoggio al muro.
In pochi secondi le labbra di Dylan sono sulle mie, le sue mani sui miei fianchi e mi bacia appassionatamente.

Siete migliori amici, non rovinare tutto, Elena.

Ricambio il bacio ed è quasi come se volesse mangiarmi. Gli accarezzo i capelli e quando si stacca da me, ha il respiro affannato.

Oh, niente male.

« Dio quanto mi sei mancata. » mi sussurra contro le labbra.

No. No. No. È successo davvero? Ma che importa! Non era quello che volevi?

Ricominciamo a baciarci e questa volta mi prende in braccio, senza staccare le labbra dalle mie. Mi fa distendere sul letto, ma mi stacco da lui.

Okay, forse devo darmi una calmata.

« Ehm.. Io vado a dormire. » mi alzo dal letto e apro la porta.

Sì, forse le cose vanno leggermente veloci.

Guardo Dylan, il quale mi sta sorridendo.
« Un giorno smetterai di scappare. Lo sai anche tu che c'è qualcosa tra di noi. » dice guardandomi. «Buonanotte, El. »
Chiudo la porta e vado nella mia stanza.
Cosa diavolo sta succedendo?
Aspetto quel momento da una vita, ma non sono stata capace di continuare.
Mi metto a letto e guardo il soffitto.

Sicura di  voler il tuo migliore amico? Anzi, siete sicuri entrambi?

Penso a quello che è successo in una sola giornata e mi sfugge una risata amara. Ogni volta prima di dormire, faccio una specie di resoconto della giornata, nella mia mente. Appena la scena della macchina balena nella mia mente, un lamento strozzato esce dalla mia bocca. Forse l'unica cosa che non odio di lui, sono i suoi occhi, nei quali riesco perfino a vedere me stessa, di quanto sono intensi, così verdi da farmi perdere dentro di essi, come se fossi dentro ad un labirinto. Eppure, anche Dylan ha gli occhi verdi, ma non sono come i suoi.
" Maledetto Drew." Penso.
Ho letto tante storie, ma trovo assurdo quando leggo che basta un incontro per cambiare tutto. E invece, mi sembra quasi di averlo sentito sulla propria pelle.
Nel corso della mia vita ho conosciuto tante persone, ma nessuna mi ha mai fatto quell'effetto, così, dopo un semplice incontro.

Potrei definirlo come un imprevisto sexy che ha spezzato la mia monotonia. Sexy, sì, perché lo è veramente tanto. Ma non è solo questo ciò che cerco in un ragazzo. Voglio dire, sì, è bello e non potrei dire il contrario, ma non per questo penso che sia l'uomo dei sogni delle ragazze.

Ridicolo, Elena. Sveglia, non sei in una storia.

Faccio questi pensieri, senza tenere conto che il mio migliore amico si trovi nell'altra stanza. Dio, sono un disastro.

Spengo la luce e finalmente mi addormento.

Se ci sono errori, rendetemeli presenti, così correggo.

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