Capitolo XXXII - Regalo
<< C... come fai a sapere che oggi è il mio compleanno?>>
<< Diciamo che il tutorato mi permette l'accesso ad alcune informazioni. La data di nascita è tra queste! >>
Il suo sorriso bianchissimo fece vacillare la sua coscienza per un attimo. Quei capelli così luminosi e perfetti nella loro immobilità. Un filo di barba sul viso e attorno alla bocca, di un rosa tenue e delicato come il suo io che Sofia amava conoscere lentamente.
E poi quella busta posata sul tavolo. Prenderla significava oltrepassare un confine labile ma ben definito.
Chi era quel ragazzo, dallo sguardo capace di fermarle il cuore, che con tale facilità faceva vacillare quelle poche certezze che aveva faticosamente conquistato? Il tutor?
No! Lui è molto di più
Sofia titubò.
<< Leonardo... perché? >>
<< Sofia... molto probabilmente sbaglio. Come faccio a spiegarti ciò che neppure io comprendo?>>
Era quello il momento. Il passo che frantumava quel confine invisibile che divide due ruoli.
Come magneti che il cuore avvicinava e la mente respingeva.
Lui stava per cedere alla sua parte razionale. Sofia si sedette nuovamente. Con due dita avvicinò la sottile busta a sé.
<< Leonardo... cos'è? >>
<< Un maglione! >> rispose ironico.
Era la prima volta che le loro risate risuonavano insieme come una sinfonia di felicità. Era bello ridere con lui. Era vero. Non doveva chiedersi se fosse calcolato, se l'avesse già fatto con altre.
Ed un altro secondo trovò il muro del loro amore ad impedirgli il proseguimento. Un altro istante di perfezione frantumava le sue ultime remore.
<< Dai Sofia aprila! >>
Aprì la busta scostando la linguetta. Dentro due biglietti colorati erano sovrapposti. Una sottile striscia olografica, a metà lunghezza, rifletteva la luce dell'esterno. Sullo sfondo una pattinatrice immortalata con grazia sul ghiaccio mentre in primo piano, con caratteri eleganti, una scritta: "Florence on ice 25/4".
<< Leonardo... non so che dire! >> esordì Sofia rossa in viso.
<< Ho visto il tuo ragazzo! Mi sembra... simpatico! Potresti portarci lui! >>
<< Non so come ringraziarti! >> rispose imbarazzata.
<< Non preoccuparti! >>
Si alzò per guadagnare l'uscita.
Sofia! Sveglia! Prendi in mano il destino!
Si voltò nuovamente. Leonardo aveva la testa china, sul volto un'espressione seria.
<< Leonardo ascolta! >>
<< Dimmi! >> disse alzandosi in piedi.
<< Hai impegni per il venticinque?>>
Tradimento.
Solo una parola risuonava nella sua testa mentre si avviava all'uscita dell'università.
Tradimento.
Leonardo aveva accettato il suo invito. Sofia sapeva bene che l'avrebbero attesa tre giorni di bugie e sotterfugi. Aveva fatto ciò che il cuore le aveva suggerito essere la mossa più giusta. Ma, in quel momento, la mente prendeva il sopravvento e, una volta passata l'ondata emotiva, rimaneva solamente il senso di colpa.
Ma non voleva tornare indietro anche se involontariamente stava creando la situazione che Elena molto probabilmente le avrebbe suggerito.
Ma si sa stare con un piede in due staffe non è mai comodo. Si cade. E Sofia era pessima nel mentire ma bravissima nel cadere.
Era come scegliere tra il giorno e la notte, nuovamente tra passione e ragione.
Il cellulare suonò un messaggio.
Il destino non aveva smesso di infierire.
"Ehi piccola! Stasera discoteca?"
Non le amava particolarmente, probabilmente perché il suo paesino non ne ospitava e quindi la sua abilità nel ballo era pari a quella di trovarsi un ragazzo.
"Non vedo l'ora!"
Scelse, e scese, la notte.
© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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