La casa era piccola, poco più di un'ampia stanza. Recintata da un muro di mattoncini rossi, si sviluppava secondo un open space portato agli estremi limiti, per esigenze di spazio più che per voglia di modernità: nell'angolo a destra un piccolo letto seminascosto da un separé fungeva da zona notte; a sinistra invece trovava spazio un piccolo angolo cottura, non più di due fornelli, un lavabo e qualche pensile; sul lato alle loro spalle si apriva una porta che Sofia sperava nascondesse i servizi igienici. Cos'altro aggiungere? Un piccolo divano due posti dall'aspetto vetusto sistemato di fronte ad un vecchio televisore a tubo catodico era in sostanza la zona giorno-relax-studio-tutta la casa in definita.
<< Molto intimo!>>
<< Ma si dai! C'è tutto ciò che mi serve ed anche di più!>>
Di più?
Ma aldilà della metratura, Sofia doveva ammettere che Francine lo aveva reso un luogo davvero accogliente. Tende e fiori decoravano una finestra che si apriva sulla parete ad ovest, cuscini colorati sparsi un po' ovunque facevano subito la simpatia di quella casa ed un gioco di specchi e lampade creava una atmosfera ampia ed al contempo ovattata.
<< Puoi trovarle tutti i difetti che cerchi in una casa: rumore proveniente dalla strada e dai vicini, la cui unica occupazione è farlo tutte le notti, distanza siderale dall'Università, dai punti di interesse o da qualsiasi altro punto... ma qui c'è qualcosa che non avrei mai conosciuto altrimenti: la mia indipendenza. E poi l'affitto è francamente ridicolo ma è l'unico che mi posso permettere al momento.>>
Con i dovuti distinguo, Sofia riusciva a capirla perfettamente. I suoi non navigavano certo nell'oro, aggrappati allo stipendio del padre ed ad un affitto proveniente da una piccola casetta fuori Matera, ma comunque trovavano faticosamente i fondi per mantenerla agli studi con una comoda sistemazione. Francine, se fosse ricorsa al medesimo metodo, avrebbe potuto vivere in una reggia, ma la sua voglia di rompere con il passato, la sua determinazione di dimostrare il suo valore, l'avevano spinta a dimenticare i suoi privilegi e rimboccarsi le maniche. Una ragazza, come minimo, da ammirare.
<< Posso offrirti un tè?>> chiede lanciando la giacca sul divano.
<< Volentieri Francine! Solo se mi fai compagnia però!>>
<< Affare fatto! Però dovrai accontentarti di quello e qualche biscotto... sai non ho tante visite!>>
<< Va più che bene!>>
Era molto piacevole trovarsi lì. Era... diverso.
<< Allora Sofy! Raccontami tutto!>>
<< Cosa devo dirti? Ho fatto una scemenza. Ti ricordi quel ragazzo che abbiamo incontrato nel giardino dell'università?>>
<< Si certo! >>
<< Per farla breve... ho urlato il suo nome mentre stavo a letto con Alex!>>
Una cappa di silenzio avvolse la stanza interrotto solo quando bollitore cominciò a fischiare. Francine si alzò silenziosa per tornare poco dopo con il vassoio dei tè ed un piattino di biscotti.
<< Capisco. In effetti spiega molto...>>
<< Ecco il perché del comportamento di Alex!>>
<< Sbagliato Sofia! Sbagli a giustificarlo! Il tuo non si può intendere come tradimento, il suo sì!>>
<< In realtà lui è andato via sbattendo la porta. Ufficiosamente non stavamo più insieme!>>
<< E questo ti sembra un valido motivo per correre dalla sua ex? Rifletti un attimo: perché lo avrebbe fatto se non per ferirti? A me sembra si sia scordato un pochino troppo in fretta del fantomatico sentimento che provava nei tuoi confronti!>>
<< Ma era ferito! >>
<< Sofy le possibilità sono due: prima, lui non ha mai ricambiato il tuo sentimento e questo spiegherebbe come mai se ne è scordato tanto rapidamente; seconda, nella sua mente contorta, vede questo gesto come un mezzo per farti ingelosire e farti supplicare di tornare insieme cioè, in definitiva, fartela pagare. Scegli tu! >>
<< Vuoi dire che è finita?>>
<< Temo non sia mai iniziata!>>

© G.

ECCEZIONALMENTE OGGI NON PERDETE IL 44° FONDAMENTALE CAPITOLO INTITOLATO "IRONICO DESTINO" !

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