Capitolo XI - Ingresso
Ore undici.
Più il taxi si avvicinava alla villa, maggiore era in Sofia la paura dell'ignoto.
Il tassista doveva essere ben contento di trasportare due cosi belle ragazze: se Sofia non si era mai sentita così sexy, Elena probabilmente non si era sentita mai così scoperta. Indossava un top morbido senza spalle che si aggrappava al seno come meglio poteva ed una minigonna inguinale nera. Il tutto terminava con dodici centimetri di tacco a spillo ed un'accozzaglia di chincaglieria che pendeva, in ordine di bruttezza, dai lobi, dal collo e dai polsi. Ma, forse per il fatto che la sua fisicità sviava l'attenzione da questi dettagli, Elena si sentiva a proprio agio e la gente l'avrebbe definita sensuale e non volgare.
<<Signorine siamo arrivati!>> disse il guidatore che continuava a lanciare occhiate sotto le loro gonne con lo specchietto posteriore.
<<Ecco a lei!>> disse Elena gentilmente porgendo i soldi dal finestrino prima di continuare << E fatti una donna... sfigato!>>
La stima che Sofia provava fino a quel momento per Elena era nulla se paragonata a quella che ebbe dopo quella frase. Più la conosceva, più si convinceva che il suo aspetto e quel modo "forte" in cui si vestiva, erano solo espressioni del suo carattere deciso, risoluto. Se c'era qualcuno che si poteva vestire così e non sentirne il peso quella era Elena.
Il taxi sgommò via con la coda tra le gambe lasciando le due amiche davanti ad un maestoso cancello in ferro battuto. In fondo al viale perimetrato da candele, che lo succedeva, una grande struttura granitica era il palazzo principale circondato da uno splendido giardino di cui però non riuscirono a scorgerne i dettagli attraverso la fitta oscurità. Dalle finestre si potevano scorgere lampi di luce provenire dall'interno ed il suono attutito della musica già si riusciva ad udire.
<<Sei pronta?>> chiese Elena risoluta.
No che non sono pronta! Ti sembro pronta?
Sofia annuì silenziosamente nascondendo l'emozione.
Ogni passo verso la villa era un'ondata di adrenalina. Il suo cuore le batteva nelle orecchie e la sua mente vagava nei meandri delle possibilità.
<< Ora ascolta! >> disse Elena cingendole le spalle <<Voglio che ti rilassi. Voglio che entri conscia di essere meglio di chiunque si trovi lì dentro, anche di Alex. Ed infine voglio che ti diverti e che porti a casa un risultato. Ok?>>
<<Sissignore! >> rispose scattando sull'attenti.
<< Brava la mia soldatina! E ora entriamo!>>
Spalancarono la porta su di un gigantesco ingresso. Sulla destra una ciclopica scalinata portava ai piani superiori
La gente si accalcava e spintonava sul parquet, nonostante la sala con la musica era più in fondo.
Sebbene la sala accoglieva ampiamente la folla ed i soffitti altissimi non toglievano aria, il caldo si faceva sempre più intenso man mano che si avvicinavano al centro della festa.
Ben presto Elena sciolse la loro stretta di mano per salutare questo o quello con cui era stata a letto. Sofia la seguiva da buon soldatino stringendo mani a sconosciuti, cercando di non pensare a cosa avessero fatto.
Alex non si vedeva. Era come cercare un ago in un pagliaio.
Nel momento in cui Elena terminò i saluti, da un gruppo di bionde ne uscì lui.
Era una visione: indossava una camicia nera leggermente aperta sul petto e con le maniche tirate su fino ai gomiti, jeans e scarpe sportive dalla suola bianca. Aveva i capelli della fronte bagnati di sudore ed un sorriso luminoso appena i loro occhi si incrociarono.
Si diresse velocemente verso Elena e Sofia tra gli sguardi di invidia delle patetiche bionde, con in testa più exstensions che cervello, abbandonate sulla pista da ballo.
<< Sofia ora ti lascio in buone mani... mi raccomando!>> disse Elena scappando via prima che Alex potesse raggiungerle.
Elena aspetta!
<<Scappa sempre la tua amica?>> chiese Alex appena la raggiunse.
Oh cacchio! Panico!
Dall'apertura della camicia si intravedevano le forme dei suoi pettorali esaltate dall'umidità del sudore. I suoi occhi la fissavano gentili dall'alto mentre Sofia potè apprezzarene il profumo scendergli dalle narici fino alla parte più intima della sua anima.
<<Posso dirti che sei bellissima o è troppo presto?>> chiese sorridente.
<<No, anzi! Mi chiedevo come mai non me lo avessi detto prima! >> rispose Sofia che si scoprì leonessa se messa all'angolo.
<<Oh! Touché madame! Touché!>>
Risero insieme per la prima volta. Sofia non poteva sentirsi più felice di ciò che era diventata e di ciò che stava accadendo.
<< Ti va di ballare?>> chiese ansioso Alex.
<< Ehm... non so se...>>
Le prese la mano.
<<Lo prendo per un si! >>
© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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