Capitolo LXXVII - Decisioni
<< Perché sei qui? Voglio dire, come hai fatto a saperlo? >>
<< La tua compagna di stanza. Tra i vari insulti sono riuscito a capire cosa fosse successo e sono corso. >>
<< Hai fatto male! Non c'è niente per te qui! >>
<< Sofy ma... >>
<< Mi chiamo Sofia! Solo i miei amici mi chiamano Sofy! >> rispose facendo un passo indietro, allontanandosi dal suo ombrello e tornando sotto la pioggia.
Perché proprio oggi? Non comprende?
<< Ti prego! Non fare così! >>
<< Pensi sia una reazione esagerata? Essere tradita dalla persona che ami, o amavi, pensi sia una passeggiata? Forse per te, forse non sarà neppure la prima volta!>>
<< Sofia! Non è cosi! Sono venuto per starti vicino! >>
<< Perché? Mi vuoi spiegare di Lara oppure iniziare dal pestaggio? >>
<< Voglio iniziare dal coprirti dalla pioggia! >> rispose fermamente.
Le emozioni, i sentimenti si accalcavano in quello stretto imbuto che il suo cuore era diventato. Troppo complicato prendere decisioni. Troppo stancante in quel giorno.
Ma un raffreddore sarebbe stata la ciliegina sulla disgustosa torta confezionata da quella giornata.
<< Posso darti un passaggio fino a casa? Sono in macchina. >>
Accettò a malincuore, scegliendo la comodità anziché la coerenza.
Come sempre le aprì lo sportello. Il forte profumo di pelle la investì come un'onda eterea di emozioni.
Ma rimase salda. Si ripromise di non cedere come al suo solito. Alex era a casa che la attendeva. Sarebbe voluto venire anche lui, se la notizia non gli fosse giunta, troppo tardi, mentre era in visita da suo nonno in Val d'Orcia.
Il silenzio regnò sovrano per circa cinque minuti di tragitto. Poi qualcuno ruppe gli indugi.
<< Cosa vuoi che ti dica? >> chiese Leo.
<< Non lo so, dì ciò che vuoi! Ma qualunque cosa sia sbrigati che siamo quasi arrivati. La prossima a destra. >>
<< Okay! Okay! Allora... >> raccolse le idee mettendo la freccia a destra. << Sono venuto solo per stare vicino al tuo lutto. Desidero solamente dirti che è stato tutto un gigantesco e beffardo malinteso. Ma non voglio spiegarti ora i dettagli. Non sarebbe corretto aggiungere pensieri ai pensieri. Non sono arrabbiato e non porto rancore per la tua vendetta. Desidero solo tu mi conceda la possibilità, quando ritorni a Firenze, di spiegarti tutto per filo e per segno. Non ci saranno bugie. Ti porterò le prove di tutto ciò che dirò, parola per parola. Poi sarai tu a scegliere, com'è giusto che sia. Ho fatto i miei errori, imperdonabili e grossolani, ma ti chiedo solo la possibilità di spiegarmi. Ti prego... è l'ultima opzione che mi rimane per averti nella mia vita! >>
I suoi occhi si fecero lucidi mentre fermava la macchina davanti casa di Sofia.
<< Leo... c'è davvero poco da spiegare! >>
<< Sofia, ti supplico. >> chiese con un filo di voce, affranto dal momento << Solo un ultimo incontro. C'è molto che devo mostrarti di me. Ci sono lati della mia vita che non ti ho svelato solo per timore di spaventarti, per paura di allontanarti da me. Hai tutte le ragioni del mondo a sentirti umiliata ed offesa e con il senno di poi non lo rifarei. Ma le tre settimane insieme mi hanno mostrato la vera essenza dell'amore. Ho capito l'importanza di avere accanto a me una persona che mi comprende come io comprendo te, ora. Perché aldilà di qualunque differenza di età o ruolo, io voglio te e non vorrei nessun'altra. Ciò che pensi di aver visto o capito è solo la copertina della mia vita. Ti prego, solo un incontro. Magari sarà l'ultimo, ma concedimi la possibilità di provarti che le apparenze ingannano! Non giudicarmi senza aver letto tutto il libro. >>
Una lacrima cadde sul sedile mentre Sofia guardava quell'uomo farsi piccolo per amore. Per lei.
<< Leo... è stata una giornata, a dir poco, pesante...>>
<< Promettimi solo che ci penserai!>>
<< Va bene, ci penserò! >>
<< Mi accontento. Il mio numero lo conosci.>>
© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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