Capitolo LXXIII - Test
Come glielo spiego ora?
Già sette giorni erano passati da quella notte con Alex.
Era sempre stata un tipo piuttosto regolare. E questo Elena lo sapeva. Ma, in quel momento, il viso dell'amica assomigliava più ad un gigantesco punto interrogativo.
<< Dai Elena! >>
<< Sofy non capisco! Mi parli di sciocchezze, di moto, di vento? Che cosa significa?>>
<< Ti ho detto>> iniziò da capo impostando la voce << che a volte, se si va veloce in moto senza usare il casco è possibile commettere sciocchezze e rimetterci! >>
<< Sofia, sarà che mi sono svegliata da poco, ma io non ti capisco! >> rispose imitandone il tono scandito.
<< E va bene! Elena, siediti! Io... ho... un... ritardo! >>
<< Ma figurati! Sarà solo un po' di stress! Se dovessi agitarmi ogni volta che ho qualche giorno di ritardo praticamente vivrei nel terrore più costante! E poi di quanti giorni stiamo parlando? >>
<< Una settimana! >>
<< Io dico che puoi stare tranquilla ma, se proprio non ci riesci, comprati un test e togliti il pensiero! >>
<< E se poi risulta positivo? >>
<< A parte il fatto con non credo proprio, ma poi scusa pensi che Alex... >>
<< Cosa? >> chiese Sofia.
<< Non abbia usato... >>
<< Ho la certezza che non lo ha usato! >>
<< E tu hai continuato pur sapendolo? >> la incalzò Elena alzando la voce.
<< Ti prego Ele! Già mi sento agitata per conto mio, non ti ci mettere anche tu! >>
<< Okay! Okay! Manteniamo la calma sennò ti picchio! >>
<< Elena! Aiutami! >>
L'amica si alzò e prese nervosamente a circumnavigare il tappeto, immersa in un mare di dubbi.
<< Allora, ora tu scendi e ti vai a comprare un test! Ti metti in... >>
<< Ma io mi vergogno! >>
<< Ci dovevi pensare prima di permettergli di fare quello che voleva! >>
<< Perché sei così cattiva? >>
<< Non sono cattiva Sofy! >> rispose sedendosi ed assumendo un tono delicato << Voglio solo farti capire che questo non è il momento di essere timorose! >>
<< Va bene! >>
<< Ora vai però! >> terminò Elena spingendola verso la porta.
Perché il mondo mi fa questo? Forse una cosmica punizione per essermi lasciata andare? Che abbia conosciuto il limite che non andrebbe mai superato?
Sofia non conosceva la risposta a queste domande, ma le sue lacrime avevano già deciso per lei. Esse urlavano pietà e pentimento. Pentimento per ciò che di malevolo aveva pensato, detto ed infine fatto.
E se tutto avvenisse per una ragione? Se questa fosse la volontà di qualche essere superiore? Qualcuno che mi stia donando questa "cosa" per una sorta di bene superiore?
No! Possono anche tenersela!
Fu in quell'istante che l'immagine della madre le balenò davanti ai suoi occhi impauriti di possibile ragazza madre. Sarebbe stata la fine di tutto. I suoi sogni, il suo futuro, anche l'amore per Alex spazzato via da un essere urlante e produttore di pannolini sporchi in quantità industriale. Anche il suo corpo ne avrebbe risentito.
Francamente mi preoccupa infinitamente meno di altro.
Il tragitto era già completo.
Le porte automatiche della farmacia si spalancarono ed il sorriso, più splendente del lecito, del farmacista la accolse.
Cosa diamine si sorride questo?
Decise di trovare con le sue forze ciò che cercava. L'ultima opzione sarebbe stata chiedere consiglio.
I minuti trascorsero tra multivitaminici e colliri ma senza vedere traccia di alcun test.
Eccoli!
Li vide. Finalmente erano di fronte a lei.
Tra loro si intromise un ostacolo: il farmacista.
<< Posso aiutarti? >>
Costretta ammise, anche a sé stessa, l'amara ricerca.
<< Vorrei un test di gravidanza! >>
© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top