Capitolo LXVII - Sensazioni

Avete presente quella sensazione che a volte prende quando uscite di casa? Quella percezione di esservi dimenticati qualcosa e con la mente ripercorrete a ritroso tutti i vostri spostamenti. Oppure quando camminando per strada il vostro sesto senso vi avverte che qualcuno vi osserva ed iniziate a voltarvi compulsivamente per capire l'origine di quel sentore?
Sofia sperimentava quella giostra i sensazioni solamente fissando la crepa sul soffitto, sdraiata sul suo letto, oramai appurato, ricoperto di sensi di colpa appuntiti come spilli.
Qualcosa, suggeriva la coscienza, era fuori posto, qualcosa non tornava.
La vendetta aveva dato i frutti sperati. Leonardo era sparito dalla circolazione. All'università nessuno sapeva più nulla del quasi professor Colantuono. C'era chi diceva di aver sentito il rettore urlargli dal suo ufficio di sparire dalla faccia della terra. Altri consigliavano fosse stato costretto a svanire dalla circolazione con un mese di ferie imposte, il che lo avrebbe riportato alla sua cattedra a settembre, dopo la pausa di agosto.
Molti lo volevano trasferito in un dipartimento differente a fare lavoro di inventariato lontano da qualsivoglia studente. Ma il risultato non cambiava.
Il video, intanto, continuava a girare, rimbalzando di cellulare in cellulare. Ormai la fama di Sofia aveva travalicato anche quella di Alex.
"Soddisfazione", però, non era certo la prima parola del dizionario che Sofia avrebbe scelto per descrivere il suo stato d'animo.
Un suono amico bussò alla sua cognizione, offuscata dal caldo ed dal dolce annebbiamento del sangue che irrorava il cervello. Il computer, come Sofia, si destò dal suo stand-by.
Harry la stava chiamando.
<< Sofy! Come stai? >> chiese nel suo traballante ma sempre più accurato italiano.
<< Così... >>
<< Così... come? Bene o male?>>
<< Così... niente! >>
<< Sono abbastanza cresciuto da sapere che quando un donna dice "niente" la cosa più sbagliata da fare sia evitare di approfondire! >>
Sì. Il suo italiano sta decisamente migliorando.
<< Hai ragione Harry! Mi sento stranamente fuori posto. >>
<< E' successo qualcosa? L'ultima volta mi ricordo eri felice! >>
Già...
Gli raccontò per filo e per segno ogni intricato anfratto della storia. Gli espresse i suoi sentimenti ed il senso che, in fondo, ogni cosa finalmente trovava quando erano insieme.
La spiegazione occupò mezz'ora delle loro vite, durante la quale Harry ascoltò in religioso silenzio, annuendo di tanto in tanto.
Era un ottimo ascoltatore ed un fidato consigliere.
<< Che ne pensi? >>
<< Sai che sono sincero e quindi una domanda te la devo fare: possibile che li trovi tutti tu? >> chiese ironico. << Scherzi a parte, forse, prima di agire io avrei sentito da controparte, gli avrei concesso la possibilità di difendersi, ma probabilmente è solo la mia solidarietà maschile a parlare. Certo, il fatto che non si sia fatto sentire, neppure tentando un minimo approccio a distanza, è il sintomo che i tuoi ovvi sospetti erano più che fondati. Quanto tempo è passato? >>
<< Ormai sono quattro giorni. >>
<< Capito. Cavolo però Sofy! Non ti credevo così vendicativa! Dovrò stare attento in futuro! >>
<< Non hai motivo di temermi Harry! Sei troppo importante per me. >>
Sbaglio o sto flirtando?
<< Lo so! Io non ti ferirei mai! >>
<< Perchè non sono tutti come te i ragazzi? >>
<< In che senso? Virtuali? >> domandò ridendo.
<< Ma no! Veri e maturi! >>
Sì! E' ufficiale! Sto flirtando!
<< Ho anch'io i miei difetti! Magari un giorno sarò felice di mostrarteli e cambierai opinione! >>
<< Grazie di esserci sempre per me! Ne avevo bisogno! >>
<< Grazie a te di permettermelo! >>
Carico di emozione e significati, il silenzio calò nella stanza. Solo il suono della ventola del computer a far compagnia ai pensieri di Sofia.
<< Ora però basta fare i profondi! Guarda i miei addominali! Ti sembrano meglio definiti! >> disse alzandosi la maglietta.
<< Quanto sei scemo Harry! Hai rovinato tutto! >>
<< La vita è fatta anche di leggerezza, no? >>
<< Sai una cosa? Hai proprio ragione! È questo il punto! >>
<< Sofy quando vuoi... lo sai, basta un click! >>
<< Grazie Harry! >>
<< A presto Sofy! >>
Aveva ragione. Ciò che le mancava era la spensieratezza. La libertà di fare ciò che le andava, quando più le andava.
Solo una volta il passato era stato leggero ed imponderabilmente eccitante.
Afferrò il cellulare.
<< Pronto? >> fece la voce dall'altra parte.
<< Ciao Alex, sono Sofia! >>

© G.

Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top