Capitolo LXVI - Vendetta
Si inizia!
Sotto la spinta di Sofia, la porta si spalancò molto più di quanto lei desiderasse andando a urtare violentememte il muro. Venne per un attimo accecata dal sole riflesso dalle alte vetrate che si aprivano sul fondo dell'aula a gradoni. Quando la vista di abituò, l'attenzione di ogni singolo studente si era spostata sulla furia appena entrata.
Elena estrasse il cellulare dalla tasca e si preparò. Un cenno.
Sofia si voltò sulla destra. Incontrò lo sguardo pietrificato di Leo a circa venti metri dal suo.
<< Signorina! Mi dispiace ma è in ritardo e l'esame è già iniziato! La prego di uscire!>>
Soli venti passi. Sembravano chilometri.
Con una spallata evitò l'anziano professore che le si era parato di fronte.
Leo restava radicato sul posto, incapace di scappare, paralizzato dalla situazione. In mano, una risma di fogli tremava sotto l'effetto dell'adrenalina.
Il brusio degli studenti, dapprima sommesso, si faceva via via più chiassoso al pari del passo di Sofia.
Aumentò la velocità.
Un professore stava scendendo rapidamente dalle file più alte per intercettarla.
Troppo tardi.
Cinque metri. Poteva vedere il terrore dipinto nella dilatazione delle sue pupille. Finalmente.
La bocca di Leo si mosse quasi per dire qualcosa.
Aveva parlato già abbastanza.
Sofia gli gettò le braccia attorno al collo. L'impatto la spinse contro le sue labbra che si scontrarono in un pubblico bacio.
La folla si agitò. Mai come la lingua di Sofia.
Desiderava non ci fossero dubbi, desiderava durasse il più a lungo possibile. Al pari della sofferenza provata.
Nessuno li fermò. Neppure Leo stesso. Le braccia di Sofia lo costringevano ed incatenavano ai suoi peccati.
Ed ora il gran finale!
Sofia si slegò. Lo sguardo di lui domandava spiegazioni.
<< Ora racconta anche questo a Lara! Stronzo! >>
L'urlo riecheggiò nell'aria, rimbalzando sulle pareti dell'immensa aula.
Con uno schiaffo, centinaia di fogli iniziarono a volare dalle quelle mani tremanti e traditrici, disegnando traiettorie divergenti e sparpagliandosi attorno per metri.
Quando le nebbia di carta si diradò Leo non poté far altro che osservare Sofia correre via seguita da Elena.
Corsero e corsero ancora.
Sorridenti si guardarono. Un piano da maestro, studiato nei minimi dettagli per il massimo risultato con il minimo sforzo.
La giusta ricompensa per ciò che ha fatto.
La teoria karmica aveva colpito. Una teoria chiamata Sofia, in quel caso.
<< Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, giusto?>> chiese Elena ansimante superato l'isolato di distanza dall'Università.
<< Giusto! Nessun torto rimarrà impunito! >> rispose parafrasando.
<< Dimentichi l'ultimo passo! >>
<< Hai ripreso tutta la scena? >>
<< Ovvio! >>
Un minuto di video può essere la tomba di un uomo? In questo caso bastarono cinquantacinque secondi.
Con un passaparola che aveva del virale, dopo soli quindici minuti il suddetto video era già sullo schermo di ogni cellulare dell'università. Compresi quelli dei professori.
Vendetta era fatta. Il nemico distrutto con un semplice bacio.
Ironico come l'amore possa essere usato come arma impropria.
<< Sei soddisfatta? >> chiese l'amica tornando a piedi verso casa per smaltire l'eccitazione.
<< Vuoi la verità? Si! Molto! >>
Ma non come speravo...
© G.
Angolo dell'autore:
Commentate, se vi va, consigliandomi come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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