Capitolo 33. "e se..."


*Bas*
Passammo dei giorni indimenticabili, la sua premura di faceva bene al cuore e fu per questo che mi ripresi abbastanza in fretta.
Ma, in fondo, ero pieno di preoccupazione.
Quando ricevetti quella telefonata non l'attendevo più come prima, era diventato un tormento perché significava che mi sarei dovuto separare da lui.
Mi avevano contattato per i provini di una serie tv, si sarebbero svolti alla fine del mese di gennaio.
Quella per me era l'ultima possibilità, se non avessi passato le selezioni avevo già deciso di non continuare con la recitazione e trasferirmi qui.
Aspettavo che la mia candidatura fosse accettata perché era il mio sogno diventare qualcuno ma da quando incontrai Zee non ci pensai più.
La notizia arrivò nel momento meno opportuno, in quello più incerto.
Come avrei dovuto dirglielo che sarei andato via?

Zee: Bas, devo dirti una cosa.

Mi disse queste parole mentre eravamo intenti a mangiare una zuppa, era sera, la sera di un giorno davvero freddo, speravo solo che non lo diventasse anche il mio petto.
Ormai non mi lasciava più solo, aveva ancora paura di una ricaduta e non voleva che ci vedessimo al nostro posto, quindi continuò a venire da me.
Ero intento a girare il contenuto della mia ciotola quando arrivarono quelle parole che nessuno vorrebbe mai sentirsi dire ed il terrore pervase tutto il mio corpo.
E se mi fosse stato accanto solo per compassione ed ora decidesse di andare da Saint?
I "se" riempirono la mia mente.
Non lo guardai, facendo finta di essere impegnato a mangiare.
In realtà il cibo non voleva proprio scendere, rimaneva bloccato in gola come quei sentimenti che avrei voluto riversare.

Bas: mh..

Mi venne più vicino voleva che lo guardassi, così mi decisi a farlo.
Vidi la sua mano chiudersi a pugno sul tavolo color mogano e udii parole che facevano fatica ad uscire ma che erano secche e immediate.

Zee: il mese prossimo devo tornare in città.

Mi sentii sollevato perché non era niente di quello che pensavo e stavo per farmi scappare una risata di felicità.

Bas: capisco. Anche io... anche io devo tornarci per la fine del mese entrante.

Il sollievo però venne soppiantato dall'idea che il nostro tempo si stava riducendo sempre di più.

Calò molta tensione che tentai di smorzare.

Bas: non lavori solo tu sai!

Zee: che lavoro fai?

Ecco, mi ero appena affossato con le mie stesse parole. Non volevo dire a Zee che stavo tentando di fare l'attore ero spaventato dalla possibilità che pensasse male sul mio conto, che l'avessi avvicinato solo per diventare famoso, non mi andava di dirglielo.

Bas: un po' questo, un po' quello.

Lasciai il cucchiaio per passare la mano vicino la sua frangia nera.

Bas: non ci pensare troppo.

Mi sorrise, prese il mio palmo e lo baciò con dolcezza, tornando a mangiare.

Ancora non mi ero abituato a tutto questo ma dentro desideravo che tutte le nostre sere fossero così.

*Zee*
Dovevo dire a Bas che sarei andato via, il problema era che non mi aspettavo dovesse andarsene via anche lui.
Per un momento il mio cuore fu più leggero ma quando mi disse che anche lui sarebbe dovuto tornare indietro, precipitò, si inabissò.
Io non volevo tornare ad una vita senza lui, ad una vita di stenti.
Quando mi passò la mano tra i capelli mi sembrò che volesse liberarmi da quelle preoccupazioni.
Percepivo il suo amore in ogni gesto verso di me, anche senza le parole.
Il mio cuore palpitava appena solo mi sfiorava.
Arrivai a desiderare che non lo facesse o mi sarei sentito mancare.
Baciai delicatamente il suo palmo dopo averlo postato verso le mie labbra, anche io volevo che non ci desse più importanza del dovuto, avremmo goduto del tempo che ci rimaneva.

*Bas*
Natale era già passato ma questo non mi impediva di comprare lo stesso il regalo che volevo per lui.

Bas: devo fare delle cose, non ci sarò domani quindi non venire.

Zee: mi stai cacciando per caso? Fai prima a dire che non mi vuoi tra i piedi...

Bas: esatto, hai afferrato quindi adesso alzati e torna nella tua stanza.

Risi di gusto mentre lo cacciavo di casa, se continuava a venire non avrei avuto il tempo né l'occasione di andare a prenderlo.

Bas: ti vengo a cercare io!!!

Era sulla porta quando gli rivolsi il mio miglior sorriso.

Zee: quando verrai potrei non esserci.

Mi stava minacciando, o era un'impressione?
Gli afferrai il viso con entrambe le mani e lo costrinsi ad abbassarsi.
Le mie labbra toccarono le sue, sentii un sapore dolce ma non troppo, mi ricordava quello del cacao.

Bas: non sfidarmi.

Chiusi la porta ancor prima che lui potesse dire e fare qualsiasi cosa.
Non seppi spiegarmi esattamente perché l'avessi fatto, reclamavo solo le sue labbra, mi mancavano.

*Zee*
Mi parve che volesse proprio cacciarmi.
Doveva vedersi con qualcuno?
Ero un po' incazzato così quando mi ritrovai sull'uscio di casa sua me ne uscì con una frase infelice, come a ricordare che presto ci saremmo dovuti separare.
La sua risposta fu una minaccia, molto più della mia affermazione!
Il sapore di menta fresca rimase sulle mie labbra e desideravo che non se ne andasse mai.
Le sfregai con le dita e mi venne da sorridere, era lo stronzo più dolce che avessi mai incontrato.

*Bas*
Feci circa 2 ore di treno più 3 fermate di autobus per arrivare a destinazione, quasi facevo prima a tornare in città.
Arrivai di buon'ora anche perché avrei dovuto aspettare molto, non mi conveniva tornare indietro.

Personale: Salve posso aiutarla?

Bas: Sì, grazie. Vorrei creare qualcosa di personalizzato è possibile?

Personale: certo, ha una misura su cui basarsi? Uno stile ben preciso?

Bas: la misura è questa.

Cacciai dalla tasca un anello certo che fosse della sua misura. Una sera con la scusa che non trovassi il mio preferito tirai fuori tutti quelli che avevo, molti erano più grandi non mi andavano e giocando glieli feci misurare.

Personale: Prego mi segua.

Avevo già disegnato quello che avevo in mente per lui, non c'era bisogno di perdere tempo, anche perché lo volevo per fine giornata.

Personale: bene, visto che abbiamo già tutto quello che serve possiamo farglielo avere per la prima settimana di gennaio.

Bas: no, mi serve per oggi, la prego.
Posso pagare anche il doppio del prezzo se me lo fa avere entro oggi.

Personale: possiamo fare il possibile ma non è facile creare il modello che ha scelto entro la giornata corrente, chiederò al proprietario, aspetti qui.

Un signore abbastanza anziano venne da me, aveva una grande pancia e la sua faccia era ricoperta da una barba folta e bianca. Pensai che assomigliasse a Babbo Natale, magari mi faceva un miracolo.

Proprietario: signore, mi dispiace è impossibile per oggi, siamo aperti solo perché siamo oberati di ordini, sà il periodo di Capodanno è così.

Bas: non può fare davvero niente?

Lo guardai disperato, prese il disegno che era sul bancone e lo guardò attentamente.

Proprietario: lo vuole per forza così, non può scegliere qualcosa già fabbricato?

Bas: ha un significato davvero importante.

Proprietario: la sua fidanzata deve essere davvero speciale. Non prima delle 23 di stasera, e risparmi i suoi soldi per portarla in bel posto l'ultimo dell'anno.

Le parole di quell'uomo mi resero così felice che avrei voluto abbracciarlo e baciarlo, lo ringraziai di cuore ripetutamente e aspettai tutto il giorno.

*Zee*
Non vidi Bas per un giorno e mezzo se non di più, non immaginavo neanche cosa stesse facendo ma ebbi l'occasione per andare a prendergli il regalo che avevo in programma.
Presi il treno per andare nell'unico posto che conoscevo, il centro commerciale della nostra prima uscita.
Non avevo idea di cosa comprargli esattamente, non possedevo così tante informazioni su di lui.
Girai tutto il giorno fino a quando non intravidi una felpa di marca parecchio strana, nella mia mente la vidi indosso a lui, era perfetta. Tornai soddisfatto ed ero sicuro che gli sarebbe piaciuta.
Il 31 dicembre arrivò così in fretta che non mi sembrò neanche di aver battuto gli occhi.

*Bas*
Lo vidi arrivare al nostro posto proprio quando stavo uscendo per andare da lui.
Corsi, mi era mancato.
Tornai direttamente la mattina dopo a casa poiché l'anello fu pronto veramente tardi e non c'erano più treni per tornare.
Dormii tutto il resto della mattinata e in un lampo eravamo al pomeriggio dell'ultimo giorno di dicembre.
Ma eccolo lì, sapevo che mi stava aspettando.
Lo abbracciai da dietro e lo sentii spaventarsi.

Zee: ti sei fatto vivo?

Bas: mi sei mancato anche tu.

Zee: dove sei stato?

Lo lasciai per mettermi davanti alla sua figura.

Bas: festeggiamo l'anno nuovo da me? Non c'è nessuno aperto nei dintorni.

Era un po' corrucciato forse perché non gli avevo detto cosa avevo combinato ma lo avrebbe visto con i suoi occhi.

23.58

Bas: dai non ti vedo per nulla partecipe.

Zee: yeeeee

Sollevò le braccia in modo scialbo facendomi davvero  morire dalle risate.

23.59

Bas: prendi questo e tira il filo tra un minuto

Fece tutto il contrario, non stava mai a sentire. Mi chiesi perché lui tra tutti mentre esplodevano tanti fuochi d'artificio.

00.00.

Zee: Auguri puffo.

Mi mise una mano sulla testa accarezzandomi.
Il soprannome che mi aveva dato non mi dispiaceva, significava che a modo suo anche io ero speciale per lui.

Bas: anche a te.

Lo guardai fisso e gli chiedi di restare nella mia vita, nel mio cuore, toccando la piccola confezione che avevo nei pantaloni.

Bas: resta... a dormire da me stasera.

Acconsentì, prima o poi avrei avuto il coraggio.
Quando ci svegliammo la mattina seguente era tutto imbiancato.
La spiaggia era ricoperta da un manto candido e io non riuscii a a contenermi, svegliai Zee e lo costrinsi ad uscire fuori.

*Zee*
Era lui il sole quella mattina, mi svegliò per uscire a toccare la neve.
Quando arrivammo sulla spiaggia per la prima volta lo vidi stupirsi.
Il mio cuore rideva appena lo faceva lui.
Toccò la bianca distesa con le mani nude che si arrossarono subito a causa del gelo persistente.

Zee: metti i guanti, che fai!

Mi lanciò una palla di acqua ghiacciata contro, era guerra aperta e io che mi preoccupato per la sua salute.
Giocammo come due bambini che non avevano mai visto l'inverno, e per me fu davvero come averlo vissuto per la prima volta.

Bas: va bene; basta, mi arrendo.

Aveva dichiarato bandiera bianca troppo presto, così mi avvicinai credendo che qualcosa non andasse.

Zee: oh, stai bene?

Aveva il volto completamente avampato, credevo gli fosse tornata la febbre.
Allungò il suo braccio verso di me e mi guardò a stento per l'imbarazzo.
Ci fu qualche momento di silenzio prima che cominciasse a parlare.

Bas: Zee, torniamo insieme in città.
Dammi sei mesi, solo sei mesi, se anche dopo questo tempo il tuo cuore non proverà quello che provo io, se dopo questo tempo non sarò riuscito ad entrare dentro di te almeno un po'... andrò via.

Aprì la mano per mostrarmi un oggetto dalla forma circolare, d'argento.
Non riuscivo a credere a quello che avevo davanti, alla fortuna e alla felicità raccolti dentro la persona riflessa nei miei occhi.
Il suo piccolo braccio sussultava e non dal freddo, il cuore mi salì in gola ed abbi paura di pronunciare parola.

Se ti dicessi sì, e tu mi conoscessi davvero, scapperesti?
Se ti dicessi sì, saresti pronto a restare?
Se ti dicessi sì, sentiresti i miei sentimenti per te?

*Bas*

Se ti parlassi con il cuore in mano, mi ascolterete?
Se ti dessi tutto me stesso, lo accetteresti?
Se dicessi che ti amo, mi diresti che mi ami anche tu?
Se mi dedicassi a te, potresti prendermi in considerazione?
Se affermarsi che ho bisogno di te per continuare a vivere un'esistenza degna di essere denominata in questo modo, mi crederesti?

Non riuscii a guardarlo davvero mentre dicevo quelle parole, mentre la mia carnagione in volto tradiva le mie emozioni.
Aprii la mano per mostrargli il contenuto, due linee si intrecciavano per tutta la superficie dell'oggetto, una di questa era blu, come il colore del mare, come quello dei miei capelli.
Le due linee ondeggianti erano le nostre strade, che si erano incrociate, erano un richiamo alla spiaggia, al mare, al posto dove c'eravamo incontrati.
Rimandavano anche alle catene, al legame che speravo ci unisse.
Sentii la mano più leggera, forse l'avevo fatto cadere per quanto tremavo, ero sicuro di non vederlo più ma prima che potessi realmente incontrare i suoi occhi mi baciò dolcemente.
Sentii il bacio sciogliersi in un sorriso sulle sue labbra.

Zee: 6 mesi non sono troppo pochi?

Mi sembrò che la terra, la distesa celeste su di noi, il tempo non esistessero più.
Sbagliavo o mi aveva appena detto sì?



😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢
Continuo con il ringraziare tutti quelli che hanno iniziato a leggere la storia e poi l'hanno abbandonata, non hanno fatto altro che farmi venire voglia di migliore!
Non commento neanche il capitolo, sto male.

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