Capitolo 27. Fotografia.

*Zee*
Com'era possibile che un gigante come avesse bisogno delle mani di un puffo come quello per continuare a camminare?
Non mi sentii in imbarazzo per come avevo reagito e questo perché Bas non me lo faceva pesare, perché era successo con lui e sapevo che poteva capirmi, che poteva starmi accanto.
Non disse nulla, forse per paura che avrei reagito male oppure per non farmici pensare e quando mi calmai si rifiutò di tornare a casa trascinandomi ancora in giro, senza mai lasciare la mia mano, intrecciata nella sua.
Non avevo ancora le forze per controbattere e far valere ciò che pensavo così lo seguii in silenzio.
Scelse il film più stupido e divertente che c'era in programmazione senza neanche consultarmi.
Qualcuno gli aveva detto che volevo stare seduto per due ore?
Fece di testa sua come sempre.

Bas: prenderò una porzione di popcorn e una bibita grande, grazie.

Zee: hey, e per me non ordini?!?

Non si girò per rispondermi

Bas: se ordino per due dovrò lasciarti la mano per portare tutto dentro, non ci penso nemmeno.

Le sue parole mi solleticarono il cuore, sorrisi.

Zee: hai paura che scappi?

Si girò verso di me e mi fissò.

Bas: Sì, non riuscirei più a trovarti dopo.

Il sorriso sulle mie labbra lasciò posto allo stupore, Bas continuava ad essere una continua scoperta. Non furono tanto le sillabe che pronunciò quanto il fatto che la sua bocca non aveva filtri, il suo pensiero corrispondeva esattamente alle parole che aveva pronunciato, era limpido.
Sentii la sua presa stringere ancora di più.

Bas: dobbiamo condividere, quindi non fare lo stronzo..

Presi i popcorn e ci incamminammo nella sala.

Zee: chi lo sa, tieniti la tua bibita.

*Bas*
Durante il film mise il cibo lontano da me, verso la poltrona vuota accanto a lui, voleva litigare.

Bas: dammeli.

Zee: prenditeli.

Iniziai ad allungarmi ma non riuscivo a raggiungere la confezione come si deve, toccai il bordo della scatola di cartone abbastanza per far cadere il contenuto sui suoi pantaloni.
Riuscii a prenderne al volo un paio e li mangiai soddisfatto.

Bas: così non li mangia nessuno!

Dissi con la bocca piena mentre lui si mise a ridere, le nostre risate riempirono la sala talmente tanto che alla fine fummo richiamati dalla maggior parte delle persone che, a causa nostra, non riuscì più a seguire il film.
In realtà non volevo farli cadere ma il guaio era fatta, era ricoperto di popcorn ma anche di sorrisi.
Uscimmo prima della fine della proiezione o ci avrebbero cacciati loro visto il trambusto che stavamo facendo, vedere un film era una delle cose da non rifare mai più con Zee.
Si era ripreso.

*Zee*
Di fronte al cinema c'era una vecchia cabina fotografica e Bas mi ci portò.
Non mi facevo domande, non pensavo, veniva tutto spontaneo.
Inserii le monete mentre tentavo di convincerlo ad andare dentro prima di me.

Zee: arrivo subito, va'.

Con un misto di preoccupazione e broncio andò dentro ma non smetteva di mettere la testa fuori per guardarmi, aspettando.
Non ricordo di aver mai avuto così tante attenzioni da parte di nessuno.
Facemmo tante foto divertenti, tanti ricordi rimasero impressi su quella pellicola.
Uscirono 8 foto che presi subito per scegliere bene quale conservare, mi divertivo a tenerle in alto visto che era troppo basso per raggiungermi.
In questo modo avrei lasciato a lui le peggiori.

Bas: Zee dai qua, fammi vedere.
Zee muoviti.
Ti mordo.

Mi distrasse con l'ultima frase e abbassai la testa per rispondergli.

Zee: come?! cosa mordi scusa?

Visto che mi aveva distratto riuscì ad aggrapparsi al mio braccio e prendere le foto.
Adesso ero io che non riuscivo più a vederle, e dato che era andata così non mi rimase altro che appoggiare la mia testa su quel groviglio colorato, mettendo le mani intorno le sue e alzando un po' il tiro cosicché potessimo vedere entrambi.

Bas: con queste ti ricorderai che anche quando è buoio pesto basta accendere la luce, se lo vuoi veramente.

Quella frase mi colpì, lì dove credevo si fosse trasformato tutto in sabbia arida a causa di Saint.
Sentii il mio cuore di nuovo battere, non ci ero più abituato e mi sembrò una sensazione quasi sconosciuta.
Bas non aveva evitato l'argomento, mi voleva solo mostrare che lui c'era, che anche la pioggia poteva essere divertente, che anche quando si scivolava si poteva ridere senza pensare al dolore o abbandonarsi ad esso.

Zee: voglio queste 4.

Bas: sono tutte bellissime.

Continuava a guardarle, mi spostai per osservare il suo viso.
Mi sorrise così tanto che i suoi occhi sembravano ridotti a due fessure, mi piacevano.

Zee: torniamo indietro? Si sta facendo tardi.

Bas: che ore sono? L'ultimo treno passa alle 17.48.

Guardai il mio orologio e prima di rispondergli gli presi la mano per iniziare a correre.

Zee: tra 10 minuti svelto!

Senza fiato, tutti sudati nonostante il freddo e mano nella mano arrivammo giusto in tempo e per fortuna non era affollato come la mattinata.
Non c'erano posti a sedere e quando se ne liberò uno facemmo a gara per chi dovesse sedersi.

Bas: è il mio compleanno, spostati spilungone.

Zee: proprio perché ho le gambe lunghe sono più stanche delle tue!

Riusci a sedermi e con ghigno soddisfatto lo guardai mentre era intento ad aggrapparsi al sostegno un po' troppo alto per lui.
Rimasi a vederlo in difficoltà per un tempo indeterminato, forse solo 2 minuti, per poi prenderlo e farlo sedere sulle mie ginocchia.
Gli circondai la vita con la mie braccia e sprofondai la testa in quell'odore di menta e tabacco che cominciava ad essermi familiare.

Zee: grazie per oggi, non so cosa avrei fatto senza di te.

Le parole mi uscirono senza freni, avrei voluto essere sempre così, dire quello che pensavo nel momento in cui partorivo quell'idea, lasciarmi andare ad azioni e gesti che mi sentivo di poter fare, come quello nei confronti di Bas ora.

Bas: non ti chiederò mai più di uscire.

Lo sentii accarezzare le mie mani delicatamente quasi con paura quando qualche momento prima le stringeva con fare sicuro.
Mi stava mostrando anche la sua timidezza.
Avevo scoperto che il ragazzo schietto e intimidatorio per certi versi, poteva avere mille sfumature e io volevo conoscerle tutte.

Zee ma che mi combini... 😦

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