Capitolo 26. Crollo.
*Bas*
L'indomani sarebbe stato il mio 26esimo compleanno.
Erano trascorse più di 4 settimane da quando avevo "conosciuto Zee", o meglio da quando mi aveva notato.
Il tempo scorreva e si restringeva, prima o poi sarei dovuto tornare in città, non mi rimaneva molto e desideravo sfruttare la possibilità che mi era stata data, non volevo essere solo una conoscenza per lui ma una presenza fissa, continuare a stargli accanto era il mio obiettivo e farlo mi sarebbe bastato.
Così tentavo di ingannare me stesso.
Speravo non dicesse di no alla mia richiesta, volevo portarlo in una paesino distante un'ora di treno in cui c'era un piccolo centro commerciale, ero sicuro che gli avrebbe fatto bene cambiare aria.
Tutte le sere che trascorrevamo insieme mentre guardava il panorama io guardavo lui, era sempre perso in pensieri indecifrabili e i suoi occhi erano vuoti.
Mi sembrò una buona idea portarlo via da lì.
Avevo raccolto tutto il coraggio che possedevo solo per la domanda non ne avevo più per sentire la risposta e andai via prima che parlasse.
Mi toccava aspettare il domani, sarebbe venuto?
*Zee*
Ero curioso ma anche molto pigro per svegliarmi così presto. La tentazione di non andare era forte ma non quanto scoprire cosa dovevamo fare, quindi lasciai quello che era diventato ormai il mio letto e lo raggiunsi.
Quella mattina il manager mi chiamò, ero totalmente impreparato.
Mi chiese se volessi scattare una campagna pubblicitaria con Saint, per "ravvivare la ship" e "avere più seguito" visto che al momento non c'era nient'altro che poteva propormi e i preparativi per la nuova serie erano fermi.
Rifiutai immediatamente, anche solo sentirlo nominare mi creava uno stato di agitazione.
Pensai che quella giornata fosse iniziata storta e il mio umore ne pagò le conseguenze.
Bas era già arrivato e da lontano mi diede l'impressione di essere agitato.
Era diverso dal solito, i suoi capelli erano di un tenue celeste, non mi ero accorto prima che il colore era sbiadito, indossava un cappotto color cammello e una camicia, due cose che mi sembravano non appartenere al ragazzo eccentrico che avevo conosciuto.
Mi sorprese.
Sentii il mio cuore muoversi più veloce ma forse era solo un'impressione.
Non si era accorto che ero arrivato, continuava a stressare i suoi capelli così tanto che d'istinto gli allontanai la mano e lo accarezzai.
Zee: non vorrei essere nei tuoi capelli in questo momento, dove andiamo?
Lo vidi arrossire di nascosto e con il suo fare gelido si spostò dal mio tocco. Subito ne approfittò per afferrarmi il polso e iniziare a correre.
Bas: dobbiamo sbrigarci o perderemo il treno.
Mi accolse con un gran sorriso, aveva qualche dente non in asse con gli altri, non era brillante, non era perfetto, ma era il sorriso che faceva nascere il mio.
Fui grato di averlo incontrato perché i brutti pensieri scomparivano con la sua presenza.
Il treno che prendemmo era per spostarci da un piccolo comune ad un altro, infatti era gremito di persone e non trovammo posto.
Rimanemmo alzati ed aggrappati ai sostegni che offrivano quei vecchi mezzi poco igienici.
Zee: quanto ci vuole ad arrivare?
Bas: un po'... quindi non lamentarti
Dovetti sporgermi in avanti verso di lui per vedere il suo volto e sentire la risposta, era davvero basso, mi arrivava a stento al petto.
*Bas*
Fui sorpreso nel vederlo arrivare verso di me, ero davvero felice.
Altrettanto lo fui quando scambiò le nostre posizioni in treno.
Un signore continuava a venirmi addosso, non riuscivo a farmi vedere e mi sentivo schiacciato.
Senza dire una parola mi mise un braccio intorno alle spalle e fece velocemente cambio cosicché avessi più spazio.
Il cuore mi batteva davvero forte, ma tutto venne rovinato da lui che mi diede uno schiaffo dietro la testa voltandomi poi le spalle.
Fui felice di non dover affrontare il suo sguardo, mi permise di sorridere senza dover dare spiegazioni.
Continuò a non parlare, neanche per tutto il tragitto a piedi che ci attendeva prima di arrivare a destinazione.
Zee: Mi hai portato in un centro commerciale....? Non potevi venirci da solo, ahh che perdita di tempo potevo dormire fino all'ora di pranzo.
Mi misi dietro di lui e iniziai a spingerlo.
Bas: dai solo aria alla bocca, andiamo.
*Zee*
Non sapevo perché mi aveva portato lì, non uscivo da un bel po'.
Girammo per negozi e lo osservai, Bas non si stupiva facilmente e anche quando qualcosa gli piaceva non lo dava a vedere, era una persona molto più seria di quanto apparisse esternamente.
Zee: perché hai i capelli di quel colore?
Bas: mi piaccio così solo che molti non lo capiscono, credono che io voglia attirare l'attenzione quando in realtà sono timido su certe cose.
Quello che disse mi fece pensare a quanto in realtà sapessi poco di lui nonostante ormai lo conoscessi da tempo.
Dopo aver girato scelse un posto dove mangiare, ci accomodammo e ordinammo. Ricevette una telefonata che ascoltai poichè decise di non uscire fuori per rispondere, il cibo era appena arrivato e iniziò subito a mangiare affamato.
Bas: sono in compagnia, il prossimo anno tornerò a casa per festeggiare lo prometto mamma, a presto.
Zee: festeggiare cosa? Non mi dire...
Bas: mh, oggi è il mio compleanno.
Mi cadde la posata che avevo da mano.
Zee: perché cazzo non me l'hai detto? Non ho neanche un regalo!
(Baspensieri: dire che sei tu il regalo che volevo è troppo sdolcinato?)
Bas: puoi sempre rimediare, paga la prossima cosa che ti porterò a fare, sempre se ne avrai il coraggio.
Dopo aver pranzato camminò fino a che non si fermò davanti un negozio di tatuaggi e piercing.
Bas: voglio farmi i buchi alle orecchie vieni con me o hai paura?
Zee:...
Bas: come immaginavo...
Mi sfidò ad entrare con una faccia beffarda ma stava giocando con la persona sbagliata.
Fui io a trascinarlo dentro ma avevo una paura fottuta.
Stavo per fare una follia solo che con lui avevo avuto quel coraggio che per molto tempo mi era mancato.
Bas fece in fretta, io ero ancora titubante e poi avevo il terrore degli aghi.
Bas: avanti, vuoi che ti tenga la mano?
Rise di me e per questo risposi acido ma divertito.
Zee: va al diavolo, sarà il primo ed ultimo regalo che avrai da me!
Mentre facevano di me carne da macello con quell'ago che infilzarono in entrambe le orecchie mi tenne lo stesso la mano anche se non la volevo, più per ripicca che per altro.
Comprammo insieme dei cerchi d'argento che ci facemmo mettere subito, nonostante fosse sconsigliato.
Bas: smettila di guardarti allo specchio, sei più bello di prima!
Zee: non parlare, grazie.
Uscimmo da lì ed ero felice per la prima volta da allora.
*Bas*
Vederlo sereno mi faceva stare bene, finalmente vidi i suoi occhi illuminarsi e fu la prima volta per me.
Stavamo bene, lui stava bene.
Si fermò di colpo quando entrammo in un negozio di abbigliamento che aveva un grande led che trasmetteva la pubblicità del suo brand.
Lo vidi irrigidirsi, il sudore iniziò a sgorgare dalla sua fronte, sgranò gli occhi come se avesse visto un fantasma, sembrava aver perso vita.
Mi spaventai da morire.
*Zee*
Stavo meglio, stavo bene.
Quando vidi Saint in quelle immagini mentre sorrideva e posava come modello i ricordi riaffiorarono più vivi di prima, più cocenti di un tizzone ardente, mi stavano bruciando.
Mi mancava da morire, come stava? Che cosa stava facendo?
Pensieri che odiavo presero il sopravvento.
Le mani mi tremarono, guardai Bas spaventato e vidi la sua paura, non sapeva cosa fare, l'unica che sapevo io era che non volevo vederlo così.
Mi sforzai di sorridere e di pensare che andasse tutto bene.
Zee: devo fumare è da troppo che non lo faccio, usciamo da qui.
Mi voltai più velocemente che potei, volevo correre lontano anche se era solo un'immagine era quella della persona che avevo amato fino a poco fa.
Misi una sigaretta tra le labbra ancor prima di essere all'uscita del centro. Sentii qualcosa afferrarmi la mano e, con una forza che non credevo possibile potesse provenire da quel piccolo corpo, mi fece girare verso di lui strappandomi l'unica via di emergenza che possedevo, il fumo.
Bas: Zee non devi essere forte quando non ci riesci. Io non so cosa ti sia successo, non pretendo di saperlo ma non farlo, non ucciderti così.
Mi guardò e quasi non riuscii a sostenere quello sguardo così profondo e sincero.
Tentai di strapparmi dalla sua presa ma era davvero salda, determinata a non lasciarmi andare.
Mi strinse più forte e si avvicinò a me.
Si alzò sulle punte dei piedi e con un gesto deciso ma dolce spinse la mia testa contro la sua spalla.
Molte lacrime iniziarono a scendere senza il mio consenso.
Da quanto non piangevo? Da quanto non dicevo a qualcuno come mi sentivo e lasciavo tutto a marcire dentro?
Il silenzio era diventato il mio nuovo veleno però poi era arrivato Bas.
Lo abbracciai, mi aggrappai alla sua schiena e piansi non curante del posto e della gente che guardava.
Le mie lascime si mescolavano al forte odore di menta e tabacco che sentivo provenire dai suoi vestiti.
All'inzio lui mi era sembrata solo una persona maleducata e ficcanaso, non pensavo sarebbe diventato così importante per me.
Iniziai a vederlo diversamente quando capii che potevo appoggiarmi a lui anche solo per un po'.
Sapevo che dovevo guarire da solo o sarebbe andata a finire peggio che con Saint ma la sua vicinanza mi aiutava a ritornare in me dopo questi crolli.
"Iniziai a vederlo diversamente" ...♡♡
Scusate la lunghezza ma avevo bisogno di più parole per esprimere i vari concetti e raccontare la loro storia.
Bas è preso
Zee anche, a suo modo, ma si sta riprendendo da una brutta storia.
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