Capitolo 16. Fingi di amarmi.
*Saint*
Avrei voluto che durasse "per sempre".
Avrei voluto fermare il tempo a quell'istante in cui le nostre labbra si chiamarono e si sfiorarono.
Ma cosa poteva durare, con uno come me?
*Zee*
Quando tornammo a Bangkok era rimasto davvero poco tempo. La serie sarebbe finita da lì a qualche settimana ed avrei dovuto dire addio a Fighter, il mio primo personaggio, la mia maschera, colui che aveva dato vita ad un altro lato di me, e mi aveva permesso di conoscere lui.
Ero tremendamente preoccupato, non volevo perdere Saint.
Non definimmo il nostro rapporto, ne mi andava di farlo se questo avrebbe comportato problemi che al momento non esistevano. Per me era più importante preservare quello che si era creato, qualsiasi cosa fosse, piuttosto che etichettarlo.
Trascorrevamo le giornate insieme, che veloci, inesorabili, mi sfuggivano dalle mani.
La parte più brutta ogni volta era salutarsi, entravo in uno stato di agonia.
Zee: allora a domani.
Continuai a tenergli la mano, anche mentre si stava dirigendo verso il condominio. Il suo braccio rimase in tensione, anche lui continua a stringermi.
Mi guardò, mentre io con il pollice accarezzavo la superficie delle sue mani.
Saint: a domani.
Zee: mh.
Feci per andarmene, lasciando andare qualcosa di estremamente piccolo e indifeso.
Saint: perché non resti da me... stasera?
*Saint*
Non so esattamente cosa mi saltò per la mente. Lo avevamo fatto tante volte, stare insieme sotto lo stesso tetto, perché doveva essere diverso quella sera?
Forse, questa volta, saremmo finiti a letto ma non abbracciati, era questa la differenza.
Mi guardò titubante, non sapeva se accettare la mia proposta.
Saint: hai paura che ti mangi zio?
La tensione calò e lui sorrise.
Zee: ti diverte la cosa?
Mi mise un braccio intorno al collo e quasi mi piegò sotto il suo peso mentre ci incamminavamo verso casa, nostra.
Mi sentivo lo stesso molto teso, nonostante tentassi di sdrammatizzare.
Perché mi sento così, era Zee.
Sembrava che il cuore mi volesse uscire dal petto, quando lo vidi mezzo nudo uscire dalla doccia.
L'acqua continuava ancora a scorrere lungo il suo torace, aveva i capelli tirati all'indietro ancora bagnati.
Sussultai, ma non volevo.
Mi girai per non guardare mentre ero intento a preparare qualcosa da mangiare, speravo non mi avesse visto mentre lo fissavo.
Zee: che fai, sei timido?
Ecco come non detto.
Saint: smettila di farti film, a proposito perché non ce ne vediamo uno?
Venne da me, appoggiò la testa sulla mia spalla, mentre io ero intorno ai fornelli.
L'unico strato di vestiti che ci separava era un asciugamano davvero sottile che lui aveva in vita.
Dio, come poteva farmi questo.
E io che cazzo avevo pensato mentre lo invitavo?
Mi toccò le orecchie, completamente infuocate prima di allonranasi da me.
Zee: si, se non vuoi fare altro va bene.
Se non voglio fare altro?!? Cosa avremmo dovuto fare?! Mi girai di scatto a guardarlo.
Si stava prendendo gioco di me.
Ovviamente non preparai nulla di complesso, anzi era già tutto preconfezionato.
Zee: dovresti smettere di mangiare queste schifezze..
Saint: tu non sai neanche usare un microonde, io non so cucinare, così è più semplice..
Ci sedemmo sul divano a guardare un film coreano, piaceva ad entrambi.
*Zee*
Ci rilassammo entrambi.
Lo vedevo mangiare e cercare di parlare contemporaneamente commentando quello che stavamo vedendo, per me non c'era niente di meglio.
Finì con l'addormentarsi sulla mia spalla, tutto sporco di condimento.
Avrei voluto portarlo a letto ma non volevo turbare il suo sonno, così rimasi lì a guardarlo fino a quando non mi addormentai anche io.
La settimana successiva eravamo oberati di lavoro, servizi individuali, interviste, ci vedemmo poco se non sul set.
Ero spaventato, di li a pochi minuti avrei dovuto girare una scena molto forte..
Fighter preso dalla disperazione, perché lasciato da Tutor senza spiegazione e apparente motivo, sarebbe andato da lui cercando di ricordargli quello che era successo durante la loro vacanza, la scena era molto triste e si chiudeva con un rifiuto da parte di Tutor.
Il mio personaggio non era aggressivo, non avrebbe mai fatto nulla contro la persona che amava, ma era straziato e miserabile. Raccolsi dentro di me tutte le emozioni giuste, per dar vita al suo dolore, per rendere mio ciò che stava provando.
*sulla scena*
(Zeepensieri: iniziai a dire le mie battute, guardando Saint negli occhi già con le lacrime agli occhi.)
Fighter: Ho perso la testa Tor.
(Zeepensieri: ho perso la testa per te, Saint)
Lo sai quanto sia stato difficile per me aprirmi con te?
(Zeepensieri: lo sai quanto ho faticato ad ammettere i miei sentimenti per te?)
Sin dal primo giorno in cui ti ho visto mi sono sempre chiesto perché avessi questo sentimento forte verso di te, ed ora ho trovato la mia risposta, mi piaci sin da quando ci siamo incontrati.
(Zeepensieri: mi hai sentito Saint?)
Presi una pausa di pochi secondi perché le lacrime continuavano a scendere, tremavo a causa dei sussulti.
Fighter: ho tentato di fermarmi, ma più scappavo, più tornavo da te.
Da quando ti sei aperto a me sono stato così fottutamente felice.
L'ultima frase non era sul copione. Il mio personaggio era in me, ma anche io ero in lui, non riuscì a smettere di piangere.
Il personaggio di Saint come da copione rifiutò Fighter pesantemente con la frase "io non ti amo più"
È lì che mi cadde il mondo addosso, cadde a Fighter e cadde a me, che sentivo le mie paure prendere forma davanti a me.
Quando finimmo di girare la scena e il regista gridò stop, mi chiusi a guscio su me stesso, non esisteva niente.
Saint venne da me quasi subito.
Saint: Zee sono qui, Hey, sono il tuo Saint.
Non rispondevo, non ci riuscivo.
Saint: Zee, non mi hai perso, era Tor quello.
Esitai ancora prima di guardarlo.
Quella scena aveva fatto uscire fuori non solo i sentimenti di Fighter, c'erano anche i miei, li sentivo.
Gli presi la mano che stava per accarezzarmi la testa e lo fissai.
Zee: Ti amo, ti amo da morire, se tu non puoi farlo, se tu non vuoi... fingi, recita per me, fa finta di amarmi, non voglio più soffrire.
Lascio a voi i commenti. Buona serata!
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