Capitolo 13. Ci sono.
*Saint*
Continuavo a dare parti di me a Zee senza neanche rendermene conto.
Continuavo a dirmi "solo un altro po' "
"ancora un po', saprai quando fermarti", "prendi solo questo ultimo attimo di felicità" .
Si, ero così felice.
Dopo molto tempo finalmente era il momento giusto per esserlo.
Avrei dovuto fermarmi quando ero ancora in tempo.
Non pensavo che gli esseri umani fossero nati per essere completati da qualcuno, non erano "metà perfette di una mela da far combaciare", per me eravamo tutti interi sin dall'inizio, ma tutti collegati ad una persona speciale, con una parte dell'uno nell'altra.
E Zee faceva già parte di me, era in me, non mi completava.
Non avrei permesso a nessuno di fare del male al mio Zee, a costo della vita, lo avrei tenuto al sicuro.
La residenza che ci avrebbe ospitato per le riprese di quella settimana era uno splendido resort in riva al mare, le piccole lanterne ci guidarono lungo la strada.
Quando arrivammo era già buoio e dovevamo salutarci per trascorrere la notte ognuno nella propria stanza.
Mi sembrava strano ora, dormire da solo, nelle ultime settimane senza farci caso avevo dormito sempre con lui.
Zee: ci vediamo domani.
sapevo che non sarebbe stata una nottata facile per lui, era ancora teso, come una corda di violino.
Mi sentivo impotente, non sapevo come fare per farlo stare bene, ma lasciarlo solo con i suoi pensieri mi sembrava giusto, non volevo soffocarlo.
Mi avviai verso il sentiero che portava alla mia stanza e senza voltarmi per terrore di vederlo triste in volto e di non farcela a lasciarlo gli dissi qualcosa con estrema sincerità.
Saint: io credo in te. Notte.
*Zee*
Dopo quelle parole rimasi, li, a far compagnia al palo della luce per un po'.
Mi sentii rincuorato, perché lui era dalla mia parte, mi era vicino e il suo modo di mostrarlo era come sempre alla Saint, mi lasciava senza parole e senza fiato.
Non ebbi tempo di pensare a quello che era successo sull'aereo, erano solo prove. Anche se tutto potevamo fare durante la scena tranne che quello.......
La dovevo smettere di pensare e andare a letto.
*24.00 pm* se chiudo gli occhi adesso, ho 7 ore prima di dovermi alzare.
*1.26 pm* mi devo concentrare, devo dormire, o domani la mia faccia farà schifo.
*2.45 pm* la sveglia che avevo in camera andava sempre più avanti, avrei voluto fermare il tempo.
Sospirai pesantemente, portandomi le braccia alla testa, maledicendomi per aver scelto di fare l'attore.
Il telefono vibrò d'improvviso, avevo la suoneria quindi il rumore pervase la stanza e sobbalzai. Chi poteva mai essere a quell'ora?
《Messaggio Saint》 dormi?
Dopo aver letto il messaggio, mi sentì così sollevato e bene. Poggiai il telefono sul petto, e sorrisi come un'idiota.
Rispondo? Cosa gli dico?
*Saint*
Stava dormendo? A cosa pensava?
Non riuscivo a riposare, così pensai di scrivergli, se non rispondeva voleva dire che aveva trovato pace, se lo faceva... beh poi ci avrei pensato.
《Messaggio Zee》 che ci fai ancora sveglio?
Bene, adesso che faccio?
《Messaggio Saint》 Zio, se rimani ancora sveglio diventerai più vecchio e più in fretta anche!!!!!
(Zeepensieri: dio, mi avrebbe fatto perdere la testa dietro di lui uno di questi giorni, zio? ZIO?)
《Messaggio Zee》 i messaggi non possono farti arrivare quello che vorrei darti ლ( 'ー'ლ).
*Zee*
Erano ormai 5 minuti che non rispondeva più, era crollato?
Sentì bussare alla porta, quante volte ancora il mio cuore avrebbe dovuto trasalire quella notte?
Non era possibile, non poteva....
Saint: allora zio che vuoi farmi?
Quando aprii la porta vidi la piccola figura dirmi questa parole.
Faceva davvero freddo fuori, e lui aveva solo dei pantaloncini corti ed una canotta, quindi lo tirai dentro.
Zee: che ci fai qui? Ti ammalarai entra.
E poi smettila di chiamarmi zio, sono più grande di te è vero.. però...
Mi avvicinai al suo volto, molto vicino..
Zee: però, ti è piaciuto stare con lo zio.
Sapeva benissimo a cosa mi riferissi, lo vidi avampare e cercare inutilmente di nascondersi il viso appiattendosi la frangia.
Si allontanò da me e mi diede un grande schiaffo dietro al collo, che cazzo di male!
Zee: come sei aggressivo...
Saint: andiamo a dormire, muoviti.
Era lì perché non riuscivo a dormire, il mio angelo era lì, una strana sensazione mi pervase, un calore familiare, che si irradiava dal mio cuore, che non smetteva di palpitare. Mi faceva sentire a casa.
Vorrei davvero dire che mi fece rilassare averlo al mio fianco, ma invece ero ancora più agitato, e sospirai. Mi girai su un lato, per non invadere il suo spazio nel piccolo letto.
Percepii il suo fiato sulla mia schiena, e le sue mani che mi cingevano la vita, con una presa salda.
Saint: non sono bravo con le parole.. ormai mi conosci, ma io ti sarò vicino.
*Saint*
Speravo che questo gesto gli avrebbe fatto capire la mia vicinanza, come tante volte lo aveva fatto lui con me.
C'era stato, ora volevo esserci io.
Sentì quel gesto venire dal profondo del mio cuore, e speravo lo ascoltasse.
Si chiuse a riccio nel mio abbraccio, accarezzandomi le mani, poste sulla sua pancia.
Il suo respiro rallentò, sentivo il suo corpo rilassarsi, mentre cadeva in un sonno profondo e io con lui.
*Zee*
La mattina seguente fu il giorno del giudizio, sembrava che stessi andando al patibolo...
Saint: Zee, ma che cazzo.. devi solo baciarmi con più enfasi del solito, sembra ti faccia schifo l'idea...
(Saintpensieri: sapevo che non gli dava fastidio, quella sull'aereo era stata una palese dimostrazione di quanto lo volesse invece, stavo cercando di capire cosa non andasse.)
Forse non gli era affatto chiaro che se fosse stato per me gli sarei saltato addosso tutti i giorni a tutte le ore.
Zee: non è questo il punto, vuoi che te lo dimostri?
Faci per avvicinarmi e lui mise la sua mano contro la mia faccia....
Saint: allora qual è il problema visto che abbiamo assodato che ti piace fare certe cose con me?
(Zeepensieri: sbaglio o c'era qualche allusione.......)
Zee: Saint tu sei un attore professionista io....
Saint: non voglio sentire queste cagate, andiamo, ti darò uno schiaffo ogni volta che dici stronzate, quindi tappati la bocca.
Zee: perché non me la tappi tu?
Quelle mani erano piccole ma piene di forza, mi fece davvero male.
Prima di entrare in scena mi tenne la mano, mi spronò come meglio poteva, ma adesso dovevo fare i conti con me stesso.
Ero sopra di lui, su un letto bianco candido, le mie braccia tremarono, non per l'eccitazione o perché reggevano il peso del mio corpo.
Lui le accarezzò con dolcezza.
Saint: ci siamo solo io e te.
Zee: io te e altre 30 persone che osservano tutto quello che ti faccio.
Saint mi prese il viso tra le mani stringendo e procurandomi dolore.
Saint: solo io e te.
Girammo quella scena per ore, senza fermarci, mi abbandonai a quel momento solo nostro, il problema fu che dissi il nome di Saint per ben 3 volte, quando avrei dovuto dire "Tutor", speravo che nessuno avesse sentito.
Buona lettura a tutti! ♡♡
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