75. Dimmi cosa vuoi.
Dopo una notte insonne, é presto quando bussano alla porta.
Quando apro ecco lí gli occhi spiritati e senza sonno di Ignazio.
-ma guarda chi si rivede.
-sposiamoci. Qui e ora.
Lo guardo - sei impazzito?
-No. Sono serissimo. Sposami adesso e sarò tuo per sempre.
Corrugo la fronte - parli come nelle telenovelas? Che diamine dici Ignazio? Cosa ti prende adesso?
Sospira - eri terrorizzata al pensiero di sposarmi quando ti ho regalato l'anello. E pensavo fosse solo paura del futuro o di impegnarti. Ma forse eri solo dubbiosa su di me.
-ma cosa dici Ignazio? Non ho neppure vent'anni, come puoi pensare che io voglia sposarmi?
-non sono molto più vecchio di te eppure io ti sposerei subito. Evidentemente non è abbastanza quello che c'é tra noi. O forse non è abbastanza quello che provi tu.
Si volta per uscire, di nuovo.
Ma questa volta sono io che non ci sto.
-ascoltami bene.-dico cercando di mantenere il tono di voce il più calmo possibile. Cercando di nascondere la rabbia, ma so già che verrà fuori.
-Lo so benissimo che in passato ho sbagliato e me ne sono sempre presa ogni responsabilità. Ma questa volta non è successo niente. E se hai bisogno di questo genere di dimostrazioni, se non ti fidi, sono io che non voglio più avere nulla a che fare con te. Nessuno ha il diritto di trattarmi come stai facendo tu, e non ho nessuna intenzione di lasciare che tu lo faccia ancora. Ieri notte mi hai lasciata qui come un'idiota. Quindi sei libero di andartene adesso. Ma se esci da quella porta di nuovo, io ti giuro che non mi vedi più.
Mi fissa, probabilmente ha capito che parlo più che seriamente. Guarda altrove e sospira- che cosa vuoi che faccia?
-Vorrei che tu restassi qui. Scappare non serve a niente e lo sai benissimo. L'ultima volta ci siamo presi del tempo e l'unica cosa che abbiamo ottenuto é stata stare male entrambi. Lo so che è il tuo carattere e che senti il bisogno di sbollire da solo, ma stare insieme vuol dire anche questo. Quindi parliamo. Parliamo di qualsiasi cosa, ma non lasciarmi qui come una stupida di nuovo.
Sospira di nuovo-non mi piace il modo in cui ti guarda. E non mi piace vedervi così simili. Lo so che non c'entri nulla con nessuna delle due cose ma non posso fare a meno di notarlo.
-io non credo che mi guardi così come dici tu. Forse è solo incuriosito. Forse no. E lo so che hai paura per quello che è successo con Antonio, ma devi capire che è stato un caso isolato e non ho nessuna intenzione di rifarlo. Ma il fatto che ci somigliamo perché ti da' fastidio?
-Perché io invece non ti somiglio per niente. Perché non so nulla di tutte le cose ti appassionano. Perché non sono intelligente quanto te.
-Lo sai benissimo che non è vero e che non me ne frega niente di cosa sai e cosa no.
Scuote la testa - penso che sarebbe meglio per te se io mi facessi da parte. Saresti libera di capire se lui ti piace o meno.-dice con un filo di voce. Guarda altrove, poi sposta i suoi occhi su di me. E sono pieni di lacrime.
Gli prendo la mano-quanto sei stupido- dico dolcemente.
Stringe la mia mano -devi dirmelo tu Amelia. Dimmi cosa vuoi.
-come puoi solo pensare di dire questo? -gli accarezzo la guancia - Io ti amo. Amo te e non Franz. Lui è un bravo ragazzo. E sì, mi piace parlare con lui e mi piacciono le nostre conversazioni. Mi é simpatico. E sì, un po' mi piace. Ma mi piace come persona Ignazio. Non è che se una persona mi piace questo vuol dire che io non ti ami più o che ami un altro. Da quando stai con me tu non noti nessuna ragazza?
Lui mi guarda.
-Non è una domanda trabocchetto eh. Se incontri una bella ragazza non lo pensi che sia bella? Se conosci una ragazza e la trovi simpatica e magari è proprio il tuo tipo non lo pensi che se non stessi con me un pensierino lo faresti? Sii onesto, io lo sono stata con te.
Sospira - Sì.
-Vedi? È normale che sia così. L'importante è quel "se non ci fosse lui." Tu ci sei. E io ci sono. L'importante è questo. Sei d'accordo?
Lui annuisce. Lascia un bacio sulla mia mano-scusami. La gelosia mi fa diventare un'altra persona.
- ho notato. -scuoto la testa - non voglio che litighiamo così. Mai.
Lui annuisce - non voglio essere questa persona. Non sono così.
-Lo so.
-Scusa per quello che ho detto, e per quello che ho fatto. Scusa per tutto. -mi guarda- puoi perdonarmi?
Lo guardo - non azzardarti mai più a lasciarmi sola nel bel mezzo di una discussione. E non dubitare mai dei miei sentimenti.
Mi guarda negli occhi - la verità è che io non dubito mai di te. È solo che in certi momenti mi prende una gelosia sorda e non so come reagire se non infuriandomi.
-troviamo insieme il modo. Parliamo di tutto, sempre. Parliamo di ogni cosa senza riserve e senza problemi.
Annuisce - sei arrabbiata con me?
-Sì.
Mi guarda - posso fare qualcosa per farmi perdonare?
Sollevo un sopracciglio - lo sai benissimo cosa devi fare. Vediamo se ci arrivi da solo e stasera ti dico se ti ho perdonato o meno.
Ride - non è giusto che mi ricatti.
-Te lo meriti. Adesso vado in palestra.
- vengo con te?
- no. Tu stai qui e pensi a quello che hai fatto stanotte.
Sospira - hai ragione.
-lo so.
Poi me ne vado in palestra e mi da' una certa soddisfazione vederlo lí seduto con gli occhi bassi.
Non è una ripicca, ma sono convinta che riflettere un po' non gli possa fare male.
E al diavolo, un po' una ripicca lo è.
Ma salve gente! Vi aspettavate questo confronto faccia a faccia? Cosa pensate del loro modo di parlare di ciò che è successo e cosa pensate che accadrà dopo? Amelia sembra non aver dubbi su ciò che Ignazio possa aver fatto durante la notte, sarà un bene? Fatemi sapere nei commenti, vi bacio come sempre.
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