73. Sorpresa.
Ci svegliamo di buon ora e Ignazio mi costringe a mettermi il costume senza però dirmi dove andiamo.
Comincia a rompermi questa storia delle sorprese.
Quando usciamo insiste per portare lui la mia borsa da spiaggia. Vorrei capire dove stiamo andando, ma come è ovvio ha già detto agli altri di non dirmi nulla.
E i bastardelli collaborano con estremo piacere.
Ci accompagnano con un minivan nel quale entriamo tutti e quasi quasi mi sento anche io parte del gruppo. Solo che come cantante non funziono benissimo, ma pazienza.
Quando l'autista si ferma cerco di sbirciare dal finestrino, ma Ignazio mi attira verso di sé -no no signorina. Volevo farti una sorpresa su Valencia e non me lo hai permesso, adesso ti bendo.
Lo guardo - stai scherzando, vero?
- assolutamente no. -tura fuori dalla mia borsa una fascia per capelli.
- quella da dove l'hai presa e quando l'hai messa nella mia borsa?
- l'ho comprata al negozio di souvenir dell'hotel. E gliel'ho messa quando te l'ho portata fuori.
Scuoto la testa - sei malefico.
- ma la fascia puoi tenetela.
Scoppio a ridere mentre scuoto la testa - e va bene. Basta che non parliamo più di queste cose, okay?
- cosa?
- sorprese.
-impossibile. Mi piace troppo farti sorprese.
- e allora basta più bende?
- vedremo.
Sospiro - sei insopportabile.
- ti amo anche io.
- se mi fai cadere ti ammazzo.
Mi sostiene mentre cammino alla cieca. E alla fine entriamo da qualche parte e fortunatamente sono ancora sana e salva.
A un certo punto ci fermiamo.
- bene.-dice.-pronta?
- ero pronta anche senza fascia.
Mi toglie delicatamente la fascia dagli occhi, io mi guardo intorno. Siamo in un...dove siamo? È un corridoio.
Lo guardo, lui legge la confusione nel mio sguardo e scoppia a ridere. - non potevo portarti oltre con gli occhi chiusi.
- dove siamo?
- nel delfinario di Valencia.
L'informazione ci mette un paio di secondi per arrivare al mio cervello.
- delfinario? Cioè vediamo i delfini?
- non solo. Si può nuotare con loro qui.
- stai scherzando?
- no. - ride. Mi guarda - non ti piace l'idea?
Devo sembrare un po' interdetta.
- non mi piace? Mi piace troppo forse! È una cosa che ho sempre voluto fare!-esclamo mentre lo abbraccio.
Lui ride - menomale, temevo che non ti sarebbe piaciuto.
Sorrido - probabilmente mi conosci più di quanto credi.
Mi passa un braccio attorno alle spalle mentre un ragazzo che lavora qui ci raggiunge e poi ci conduce nei camerini per cambiarci. Lí ci danno delle mute e un paio di mezze pinne.
È inutile dire che è una delle esperienze più belle della mia vita.
Avrei sempre voluto fare questa cosa, e i delfini sono sempre stati tra i miei animali preferiti.
Ci scattano un sacco di foto mentre notiamo nella vasca più profonda che io abbia mai visto, con questi animali dolcissimi che stranamente non hanno paura di noi, e anzi si lasciano accarezzare, giocano, ci spruzzano e poi scappano via.
Quando è il momento di uscire uno dei delfini viene a bordo piscina e continua a reclamare le nostre attenzioni. Scoppiamo a ridere mentre lo accarezziamo.
E poi purtroppo dobbiamo andare via ma già prendo appunto mentale di tornare qui la prossima volta che sarò a Valencia. A mia madre piacerebbe da morire.
Quando torniamo in camerino Ignazio mi guarda di sottecchi.
Lo guardo anche io sorridendo - che guardi?
Ride - eri bellissima. Davvero ti brillavano gli occhi. Ti brillano ancora veramente.
- è stata la sorpresa più bella che potessi farmi. Grazie.
Scuote la testa - sei tu che sei la sorpresa più bella che la vita potesse farmi. E ogni giorno che staremo insieme ti giuro che non smetterò mai di sorprenderti. Anche se le sorprese non ti piacciono.
Rido - se sono tutte come le sorprese che mi hai fatto finora credo che inizieranno a piacermi.
Ride, esulta -ci sono riuscito a farle piacere le sorprese! Sono un mito.
Scuoto la testa - sí, decisamente.
Quando siamo tutti pronti e usciamo Gianluca propone un giro turistico e io sono più che felice perché è sa quando sono arrivata che vorrei farlo.
Giriamo per le strade della città come dei turisti, ma loro la conoscono già quindi non andiamo alla cieca. Un paio di ragazze li fermano, una addirittura vuole farsi una foto con me e Ignazio e alla fine mi abbraccia. La cosa mi stranizza non poco. È la prima volta che una fan non mi guarda malissimo. Ignazio ride - non sono tutte come quelle che ti scrivono quelle cattiverie. Ce ne sono anche alcune che tifano per te.
- ah si?
- certo! Vedrai, devi solo aspettare che fondino il tuo fanclub.
Rido - non credo che accadrà. E non sono sicura di volere che accada.
Ride anche lui - vedremo.
Entriamo in qualche negozio di souvenir, compro dei regali per la mia famiglia.
Poi ci sediamo fuori in un ristorante e ordiniamo la paella.
Ignazio ad un certo punto si alza.-Scusate un momento, devo andare a fare una cosa.
Non capisco -devi andare in bagno?
- si, esatto. Ci metto dieci minuti.
Corrugo la fronte - e non puoi andare in quello del ristorante?
- no...c'è un bagno migliore qui vicino.
- un bagno migliore? Ignazio il sole ti ha fatto male?
Piero interviene - ma ha ragione, qui vicino c'è un...bagno molto...pulito.
Guardo anche lui, che diamine sta succedendo?
Mi volto verso la mia ultima speranza, ma Gianluca sta guardando il tavolo.
Di Francesco non ne parliamo proprio visto che sembra più confuso di me e alza le spalle.
- io credo che voi tre non stiate tanto bene. - faccio per alzarmi -ti accompagno anche io.
- NO! - esclamano tutti e tre in coro. Quasi mi aspetto che facciano un acuto.
Corrugo la fronte e li guardo -mi state spaventando.
Gianluca si fa rassicurante -ma non c'è bisogno che tu lo accompagni,starà arrivando la paella che abbiamo ordinato, non vale la pena che ti si freddi.
Mi rendo conto che c'é qualcosa sotto, ma mi arrendo.
- e va bene. Fingeró di credervi e resterò seduta qui senza fare domande. Contenti?
Ignazio si dilegua velocemente, Piero ridacchia sotto i baffi e Gianluca mi sorride. - bella giornata, vero?
Mi viene quasi da ridere, vorrei metterli sotto torchio e sono sicura che riuscirei a farli parlare.
Ma alla fine non faccio nulla. Deve essere un'altra delle sorprese di Ignazio e probabilmente so anche dove va a parare.
Quando ritorna qualche minuto dopo ci hanno appena servito gli enormi piatti di paella.
E come previsto ha una busta con sé. Caro mio ormai ti conosco.
- era un bagno con negozio di souvenirs?
- e già. - dice sorridente mentre si siede.
Dopo che abbiamo finito di mangiare e facciamo un'altro giro, prendiamo l'auto per ritornare in hotel.
La giornata è stata più bella di quanto potessi mai aspettarmi.
Quando torniamo in camera Ignazio mi abbraccia.
Io lo guardo, sollevo un sopracciglio - bagno pulito eh?
Ridacchia - dovevo prendere una cosa.
- e c'era bisogno di quella farsa?-rido anche io.
- non mi avresti lasciato andare.
E probabilmente ha ragione.
Mi passa sorridente la bustina che ha in mano con il marchio che ormai conosco troppo bene.
Il ciondolo all'interno ha una forma tondeggiante nella quale è disegnato un delfino. E dietro è inciso "Sorpresa".
Ridacchio - me lo aspettavo. È bellissimo, grazie.
Mi bacia -il bracciale delle nostre esperienze insieme. Si sta riempiendo.
- già. - gli sorrido - e se più è pieno più siamo stati insieme, allora non mi dispiace per nulla che si riempia.
Mi bacia. -ti amo da morire.
Ricambio il suo bacio. - io ti amo di più.
- impossibile -sussurra mentre scuote la testa.- puoi amarmi tanto quanto ma non di più. È impossibile amare qualcuno più di quanto ti amo io.
Lo abbraccio ridendo. - sono felice di non averti chiuso la porta in faccia quando ti sei presentato a casa mia.
Ride - sono felice anche io.
Ed è la verità. Grazie a lui é iniziata la parte più bella della mia vita.
Ma salve! Cosa pensate della sorpresa di Ignazio e dei delfini e del ciondolo? Ormai è diventato in rito che accompagna ogni loro avventura. Il bracciale si riempirà o resterà a metà? Cosa ne pensate? Un baciooo.
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