51. Ti odio.
Quando arrivo al bar lo vedo già seduto al bancone.
Attraverso il locale con lo stomaco in subbuglio.
Lui mi nota e fa un cenno di saluto, non sorride. E sono certa di dovermi aspettare il peggio.
Mi siedo accanto a lui - ciao.-duco incerta.-grazie di essere venuto.
- ciao.-risponde, però sta girato a tre quarti dall'altra parte.
-non mi guardi?-chiedo.
- non mi fa piacere vederti.
- la conosci la mia faccia tanto.
- e vederla mi fa venire i nervi ancora di più.
Tiro un po' la sua sedia rotante -ti vuoi girare verso di me?
Sospira - mi spieghi cosa vuoi da me?
-sembri tu il mestruato dei due.
-che simpatica che sei.
Sospiro -non voglio niente da te. Vorrei semplicemente che non mi odiassi.
-Troppo tardi. -sbuffa - ti odio già.
Resto un attimo interdetta -davvero mi odi?
Lui capisce che ora sono seria e mi guarda - non lo so. - concede. - ma di certo non è che in questo momento ti auguri tutto il bene del mondo.
-Ma sono quasi due anni che...
-Che mi hai mollato senza spiegarmi il perché e sei scomparsa?
-Io non ti ho mollato. Io e te non stavamo neppure insieme!
-No ma ero innamorato di te da sempre e tu lo sapevi.
-E io non lo ero di te. Cosa dovevo fare? Stare insieme a te per farti un favore? Mi avrebbe fatto comodo non trovi? Ma chi sarebbe stato peggio dei due?
Mi guarda truce - Ci sono stato male lo stesso.
-Meglio prima che dopo.
-Come fai ad essere così poco sensibile?
-oh ma andiamo. Io e te ci conosciamo da quando avevamo tre anni.
-Proprio per questo non avrei voluto finisse così.
-Non è stata colpa mia se è finita così.
Sospira - è ridicolo che stiamo qui a recriminare colpe e responsabilità.
-Sono d'accordo.
Mi guarda un attimo, è indeciso se parlare o meno, poi si sbilancia- mi sei mancata. Dal momento in cui...
Gli prendo di istinto la mano - anche tu. Tantissimo. Mi sono successe un sacco di cose e avrei voluto raccontartele.
Alza un sopracciglio - credo di saperle già. Fai il giro delle riviste ultimamente.
-non mi riferivo solo a quello. Quella è la parte positiva. Non tutte sono state altrettanto piacevoli.
Distoglie lo sguardo - mi spiace. Credo di sapere anche quello. Non vorrei dire te lo avevo detto ma lo sai come la pensavo su quelle persone.
- E stupida io che non mi sono fidata del tuo parere. Ma all'epoca...
-eri convinta della loro buona fede. Lo so. Sei stata troppo buona con troppa gente.
-avrei voluto averti vicino
-E io avrei voluto esserci per te.
-non ho avuto il coraggio di chiamarti.
-E io ho pensato che non mi volessi intorno.
-Sì che ti volevo intorno. Ma non pensavo che tu volessi vedere me. E poi onestamente, eri parecchio ferito all'epoca. Senti, lo so che non mi sono comportata come avrei dovuto con te. Ma non sapevo come fare.
-sarebbe bastato parlare a cuore aperto.
-Proprio la mia specialità, no?
Sospira - già. Posso dire che abbiamo sbagliato entrambi. Soprattutto considerato il fatto che ci conosciamo abbastanza da sapere quali sono le debolezze dell'altro.
-ci possiamo mettere una pietra sopra allora?
-Sì. Ma credi che torneremo ad essere quelli di una volta?
Alzo le spalle - mia nonna dice che se una cosa si rompe non tornerà più com'era.
-E tu ci credI?
-Sì.
-Magari il nostro rapporto non sarà più come prima. Ma neppure noi siamo le stesse persone che eravamo. Quindi magari potremmo ripartire da zero. O no?
Gli sorrido - ci sto.
Mi guarda un attimo - e di quel tizio che canta che mi dici?
Scoppio a ridere - che vuoi che ti dica?
-Tutto. Dall'inizio.
Passiamo la serata insieme, gli racconto la storia di quando io e Ignazio ci siamo conosciuti e tante altre cose che in questi anni di lontananza non ho avuto la possibilità di dirgli.
E sarà un nuovo inizio, ma a me sembra che siamo esattamente noi, gli stessi due amici di due anni fa.
Hola a todosss. Il capitolo è abbastanza breve. Ma in qualche modo volevo mantenerlo separato da ciò che accadrà. Aspettatevi di tutto, ve lo dico. Fatemi sapere cosa immaginate hihihi.
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