33. Un pezzo di mondo insieme.

Holaaa, I'm back again!
Spero che la lunghezza del capitolo farà in modo che mi perdonerete per l'assenza. Un bacio a tutti.

Quando sono finalmente pronta, usciamo di casa tenendoci per mano. Credo che questa sia una delle mattine più felici della mia vita.
Saliamo in auto e Ignazio accende la radio. C'é sú una canzone natalizia.

Lo guardo e sorrido - io le amo le canzoni natalizie. Te l'ho detto?

Ride- circa un milione di volte.

-lo avete mai fatto un cd natalizio?

Esce dal vialetto e imbocca la strada- si.

- ce lo hai qui?

-mmh. Non credo. Puoi vedere nel cruscotto.

Mi sporgo in avanti e apro il cassettino. Rovisto un po' ma niente.
- mi sa proprio di no. Mi piacerebbe ascoltarlo.

Mi guarda dubbioso- sei sicura?

-certo che si. Praticamente ho sentito solo un paio delle vostre canzoni.

Ride - non so perché ma la cosa non mi dispiace.

-perché?

- perché mi imbarazza un po' il pensiero di te che ascolti la mia musica. Non ti piace.

-ti sbagli, non ho mai detto questo. Semplicemente non vi avevo mai ascoltati. Ma da quello che ho sentito mi piace eccome la vostra musica. -gli rivolgo uno sguardo malizioso - E poi mi piaci tu.

Ignazio ridacchia, poi mi posa una mano sul ginocchio -si, questo credo di averlo capito.

- e ho intenzione di fartelo capire in molte altre occasioni.

Si morde le labbra- non vedo l'ora.

- anche io.

Ride - se vuoi possiamo anche non uscire, eh?

Rido anche io - direi che abbiamo tempo.

-e va bene.

Gli prendo la mano che ha posato sulla mia gamba. - questo é uno dei più bei natali della mia vita.

Mi guarda un attimo e sorride - è così anche per me. E non lo dico solo per replicare. È la prima volta dopo tanti anni che mi sento così a casa.

Proseguiamo verso il locale dove ci aspettano i suoi amici, e parcheggia quasi davanti all'ingresso.

Quando scendo, mi aspetta e mi prende per mano - non sai quanto sono felice che tu sia qui con me.

Gli sorrido - ti ricordi quando quella sera al ristorante me li hai presentati? Mi hanno detto che ci saremmo rivisti.

Ride - beh avevano già capito quanto io fossi innamorato di te.

- e dici che gli fará piacere che io sia qui con te?

- certo che si, sono stati loro a dirmi che volevano rivederti. Sei simpatica a tutti, é una tua dote.

Rido -non direi. Non proprio a tutti.

Proprio in quel momento arriva un'auto che parcheggia accanto a noi.
Prima ancora di scendere, Gianluca, che è seduto sul sedile del passeggero agita la mano per salutare.
Quando scendono ci vengono incontro sorridendo.
È lui il primo a parlare. Mi sorride, poi mi bacia le guance in modo galante -che piacere rivederti Amelia!- quasi non credevo che si ricordasse il mio nome.

-é un piacere anche per me.

Anche Piero si avvicina a salutarmi -te lo avevamo detto o no che ci saremmo rivisti?

Rido- parlavamo di questo.

Gianluca ride - hai fatto una faccia quella sera. Come a dire "che ci faccio in questa gabbia di matti?"

-in realtà non capivo cosa voleste dire. Ma poi ci sono arrivata.

Ignazio ride - fate pure come se io non ci fossi, ah. Da domani canta lei con voi.

I due ridono.

- mamma che sei tornato permaloso!- dice Piero gesticolando. - ogni volta che vai a casa torni così!

Gianluca scuote la testa - io non ce la faccio più con questi due. Ti rendi conto di cosa vivo ogni giorno? - si rivolge a me, io rido.

- posso solo immaginare.

Ignazio mi guarda, fintamente sconvolto -senti vattene con loro. Anzi, io mi fidanzo con Piero.

Piero sembra onorato della proposta considerato quanto sghignazza, io e Gianluca ci guardiamo un attimo corrugando la fronte, poi dice -anche questa cosa mi preoccupa un tantino.

Io scoppio a ridere - io sono sconvolta. Cioè mi ha appena scaricato, ti rendi conto?

- e ha appena scaricato anche me. Sai cantare per caso?

- no, per niente.

-cavolo. E adesso che faccio?

- potresti sempre avviare una carriera da solista. Al massimo posso suonarti il tamburello.

Lui ride, sono Piero e Ignazio a guardarsi sconvolti questa volta.

- il tamburello gli suona!- fa Piero sconvolto.

Ignazio scuote la testa incredulo - mae m'ha spettava na cosa accussí .

Scoppio a ridere, Gianluca mi guarda un attimo -non se lo aspettava, giusto?
Mi ricordo che é l'unico non compatriota -già. Ancora non li capisci dopo tanti anni?

-lí capisco. Ho bisogno di qualche conferma però.

Ignazio ride - e lui abruzzese é. Gli manca un po' di umorismo e un po' di passione.

Gianluca alza gli occhi al cielo, é palpabile la complicità tra loro.
-solo perché non sono tanto casinista quanto voi due non vuol dire che sia morto.

Comincio a capire perché piacciano tanto al pubblico. Sono un trio comico perfetto.

- comunque...-Ignazio prende la parola - se volete entriamo a fare colazione. Noi non l'abbiamo fatta e sto morendo di fame.

I due annuiscono ed entriamo.
Io e Ignazio ci sediamo su una panca, loro due su quella di fronte.

Piero si guarda intorno -oggi non sembra ci sia molta gente.

Gianluca annuisce - meglio.

Sto per rispondere che così non dovremo aspettare a lungo ma poi mi rendo conto che non lo dicono per questo. Mentre ad Ignazio sembra non importare molto che lo vedano in giro, loro due sembrano preoccupati. Poi mi rendo conto del fatto che uno solo di loro può passare inosservato, ma se sono insieme...probabilmente è difficile.

Ignazio si accorge che sono sovrappensiero, mi prende la mano.
Mi guarda interrogativo, io gli sorrido.
Gianluca mi lancia uno sguardo.
Fa finta di nulla, poi si schiarisce la gola - devo fare una telefonata. -dice.- vieni con me?- si rivolge a Piero.

Lui è confuso - hai bisogno di compagnia per chiamare?

- si.

Poi lo trascina con sé -torniamo subito. - mi fa l'occhiolino.

Mi convinco che abbia una sensibilità tutta sua.

Ignazio mi guarda -Gioia, che succede?

- niente, davvero. Stavo solo pensando al fatto che potrebbero riconoscervi.

- succederà quasi sicuramente.

- mmh.

- non vuoi che succeda? Te l'ho detto, se non vuoi essere coinvolta e che la gente ti conosca é una scelta legittima. La mia vita é quella che è, tu puoi decidere di restarne fuori. Tra noi non cambia niente, davvero.

Quanto lo amo?
Gli prendo la mano -non me ne importa niente di chi mi vede, te l'ho detto anche io. Ma ai tuoi amici? A loro non darà fastidio?

Ridacchia -si vede che non li conosci ancora. Figurati se gli importa che la gente li veda con una bella ragazza. È vero che sono molto riservati, ma questo riguarda la loro vita privata. È una mia scelta se voglio o no farmi vedere con la mia ragazza, e loro la rispettano in ogni caso.

Resto un attimo inebetita, poi sorrido.
Ignazio corruga la fronte - che hai?

- la tua ragazza?

Lui sorride, arrossisce leggermente - ho saltato qualche tappa?

Scuoto la testa - non sono il tipo da proposte ufficiali.

- io si, però. - ride - é solo che tu mi fai venire voglia di accelerare tutto. Quindi...-si schiarisce la gola - Amelia, gioia dei miei occhi e delle mie giornate. Vorresti essere ufficialmente la mia ragazza?

Gli sorrido - questa si che è una proposta. Direi di si. Anche se credo che come risposta valga benissimo quello che è successo ieri notte...e stamattina.

Ride - non sai quanto mi rendi felice.

- lo so invece. Mi sento allo stesso modo.

- questa sta diventando una battuta ricorrente.

- una cosa tra noi. Mi piace.

- mi sta diventando romantica questa Amelia qui.

Rido - è l'effetto che mi fai. Mi sa che i tuoi amici sono andati via per darci spazio.

- si certo.

Armeggia col telefono.

-non dovremmo chiamarli?

- lo sto facendo.

- al telefono?

- yes.

Scoppio a ridere, qualche istante dopo i due tornano da noi sorridenti.

- abbiamo visto che al banco hanno i cornetti appena sfornati.- dice Piero sedendosi.

- non per Amelia. - risponde Ignazio. - non le piacciono i grassi saturi inutili.

Piero corruga la fronte e mi guarda - non ti piacciono i cornetti?

- no.

Lui scuote la testa - mi sembravi più simpatica.

Rido, Ignazio lo guarda - e non sai la parte peggiore. Neppure lo zabaione. E la cassata.

Lui spalanca gli occhi teatralmente, Gianluca esulta- finalmente una persona che la pensa come me!

Rido, Pirro si rivolge a Ignazio -senti ma è ancora valida la proposta di prima? Lasciala a Gianluca.

Lui scoppia a ridere - non si può. - mi prende la mano.- io e Amelia stiamo insieme. Ufficialmente.

Evidentemente tra loro questo genere di dichiarazione é importante, perché entrambi sorridono e si congratulano.
Per me era una cosa abbastanza ovvia ormai.

- sono contento. - dice poi Gianluca- state bene insieme. A parte il fatto che Amelia é troppo intelligente per te.

Ignazio annuisce -questo é anche vero. Ma non è mai tardi per imparare.

Io rido -non credo di aver molto da insegnare a nessuno di voi. Conoscere il mondo è una cosa più grande che essere bravi a scuola.

Ignazio mi abbraccia -e magari potremmo conoscere qualche pezzetto di mondo insieme.

Gli sorrido. Non chiedo altro.


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