3. Tre giorni?

(Piccolissima modifica, avevo scritto che Amelia fosse di un paese vicino Catania, adesso ho messo che è di vicino Enna per abbreviare un po' la distanza da Marsala. )

-Come hai fatto? - chiedo.

- mia madre me lo leggeva sempre quando ero piccolo. Era la mia fiaba preferita.

- sei pieno di sorprese.

- me lo dicono in tanti.

Bevo un sorso di frappè, mentre scruto il suo viso.
Sarà che il caramello salato mi pervade le papille gustative, ma è come se i suoi occhi avessero questo sapore. Come se ogni suo sorriso sapesse di questo.
Dolce e salato al tempo stesso.
Sapori in contrasto, allegria e tristezza insieme.
Qualcosa di doloroso, ma una enorme voglia di vivere, energia allo stato puro.
Ecco cosa mi trasmettono i suoi occhi nei pochi secondi che impiego a bere un sorso.

Sorride di nuovo - posso dirti una cosa senza che tu scappi o pensi che sia ridicolo?

- si.

- penso che tu sia il genere di persona capace di cambiare l'anima di qualcuno.

- è positivo?

- decisamente.

- grazie allora.

Sorride - di nulla.

Sono le due del pomeriggio quando usciamo dal caffè.
Saliamo nella sua auto -posso accompagnarti a casa?-mi chiede.

Stavolta si, scusa mamma. Di nuovo.
- mi farebbe piacere.

Durante il tragitto chiedo se ha altri CD in auto.

-in quel cassettino.-dice indicando vicino la radio.

- posso? - chiedo.

Sorride di nuovo. Quanto sorride questo ragazzo?
- fai pure.

Apro lo sportellino e trovo un porta-CD con la cerniera.
Sfoglio le bustine di plastica, tutti CD rigorosamente originali.
Ah giusto, lui è una star. Probabilmente glieli hanno regalati i cantanti in persona. E comunque è ricco.

Musica Jazz, Michael Buble, Michael Jackson, Green Day, Mozart. Un mix di tutto.
Pino Daniele la fa da padrone.
Ma alla fine opto per Bruno Mars.

- Buona scelta -dice.

- era tra la tua musica. Deve piacerti per forza.

- alcuni di più, altri di meno. Questo è tra i più. Hai detto che saresti rimasta pochi giorni, quanti sono "pochi"?

- incluso oggi? Tre. Domani c'è la presentazione del libro, dopodomani è l'ultimo giorno.

Stringe le labbra. - mmmmh.

Non so neanche perché ma una sensazione di panico mi arriva allo stomaco. Tre giorni e poi non ci vedremo mai più. Stupida. Che ti aspettavi?

- e poi torni in Sicilia?

- si.

- io ci vado a Natale.

Che cosa devo rispondere?

Lui continua - magari ci possiamo vedere qualche volta quando sono lí...

Coooosa? Non dovevamo solo passare il tempo mentre siamo a Torino? Ma sì, semplici frasi di circostanza. Eppure il modo in cui ha stretto le labbra e le mani sul volante...

- perché no.-rispondo. - Anche se è un po' distante Marsala.

- dov'è che abiti di preciso? Hai detto vicino a Enna, no?

- Scommetto che tu non l'abbia mai sentito.

-difficile, ho girato tutto il mondo ma la Sicilia è casa mia e la conosco come le mie tasche.

- bene. Villarosa.

Lui corruga un attimo la fronte - vicino quell'altro paese con un nome simile....

Mi sorprende - Villadoro. Si, esatto. Sono impressionata.

Ride - te lo avevo detto. La Sicilia è casa mia.

- ci credi che non sono mai stata a Marsala?

- davvero? Come mai?

- non lo so...non c'è stata l'occasione.

- una ragione in più per venirci.

- e chi lo sa. - gli sorrido, lui ricambia un momento, poi si volta nuovamente verso la strada.

Osservo il modo in cui guida, rilassato ma attento.
Attraverso la sua giacca di pelle noto i bicipiti pronunciati mentre tiene le braccia tese verso il volante.
Distolgo lo sguardo, rischio di farmi notare.

- dove giro? -mi chiede.

Gli indico la strada e lui svolta nel viale di casa di Delia.
Si ferma e spegne l'auto, poi si volta e mi sorride.
- ti inviterei ad entrare ma non è casa mia e non mi sembra giusto....

Corruga la fronte- no, ma scherzi...mi sono fermato solo per chiederti una cosa...

- okay - sorrido - dimmi.

- ti andrebbe se ti accompagnassi alla presentazione del libro? Non devi per forza dire sì, se non ti va non sentirti in obbligo. Voglio dire..

- si.-lo interrompo -mi piacerebbe molto.

Il suo viso si allarga in un sorriso enorme -bene...allora ti passo a prendere?

Ormai il test è superato mamma, tranquilla.
-se non è un problema per te sí, grazie.

- figurati, mi fa piacere.

- ti mando la locandina allora.

- perfetto.

- è stata una bella giornata. Grazie.

Sorride ancora e io temo che non sia capace di non sorridere. Ma chi se ne frega? Ha un sorriso così bello.

- grazie a te. Stasera sei impegnata vero?

Mi ritrovo a dispiacermi. - penso proprio di si. Ieri sera gli amici di mia madre volevano portarmi a cena fuori, ma dopo aver fatto la doccia io sono crollata e  loro non mi hanno svegliata, quindi penso andremo stasera.

- mmmh. Peccato.

Rido - così è la vita. Domani in compenso sarò libera tutto il giorno.

- allora approfitteró della tua compagnia.

- mi fa piacere, ma non dovresti lavorare? Non voglio distoglierti da ciò per cui sei qui...

- figurati, se mi prendo una pausa non succede nulla.

- bene allora. Sarò io ad approfittare della tua compagnia.

- non vedo l'ora.

Gli sorrido io questa volta.
-ci sentiamo.

- a dopo.

Scendo dall'auto e mi volto a salutarlo con la mano, lui ricambia e aspetta che io sia entrata nel portone per poi mettere in moto.
Che gentiluomo.
"Ma finiscila!"

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