24.Bologna.

Atterriamo a Bologna dopo una bella dormita per me.
Mi sveglio quando la voce dell'assistente di volo esce dagli altoparlanti.

Prendiamo un taxi che ci porta a casa di Ignazio.
Non vedo l'ora di vederla.
Non so perché ma ho l'impressione che vedere la sua casa mi permetterà di conoscerlo ancora più a fondo.

Quando paga il tassista e scendiamo non sto più nella pelle.
Mi prende per mano - vieni.
Pesca le chiavi dalla tasca e poi entriamo in un condominio.
Prendiamo l'ascensore e arrivati davanti al suo appartamento, apre la porta e mi lascia entrare -Prego.-dice prendendo le valigie.

Io mi guardo intorno, sono senza parole -cavolo. È una meraviglia.

Ignazio ride - ma finiscila. È piccolina e anche semplice, io qui ci sto poco. Ma è un porto sicuro per me, capisci?

Gli sorrido - si. Ma è bellissima davvero.

E non mento. I colori e i mobili sono disposti perfettamente in un appartamento neanche troppo piccolo che profuma di pulito.

- la signora Marta deve essere venuta ieri sera.-dice Ignazio interrompendo i miei pensieri.

Corrugo la fronte - chi è la signora Marta?

- la signora che mi tiene casa in ordine.

- ah. Sembrava tutto troppo pulito per una casa chiusa da più di una settimana, in effetti.

Lui ride - vieni, ti faccio vedere il resto della casa. -dice mentre chiude la porta. - poi mi guarda - ma aspetta! Hai ancora il cappotto santa figghia. Si, sono un maleducato, scusa. Togliti il cappotto e mettiti comoda prima.

Rido mentre mi sfilo la giacca -Non preoccuparti.

- è che mi rendi nervoso, qui a casa mia.-fa un sorriso sghembo.

Io temo di arrossire, poi lui mi fa strada verso le altre stanze.

Mi fa vedere la cucina, poi il bagno.
E penso che stia proprio tergiversando perché si sofferma sulla funzione di ogni cosa.
Persino mi spiega che usa più spesso la vasca della doccia in un saggio di 3000 parole.

Gli sorrido - e dove dormi di solito?

Sorride - te ne sei accorta che sto parlando troppo.

- giusto un pochino.

Sorride - vieni.

Poi mi porta in camera sua, che è grande e luminosa.
Il letto matrimoniale è accostato con la testata al muro e ai lati si trovano due comodini.
Un armadio enorme è nella parete opposta e c'è una tv su una cassettiera di legno massiccio.

- la tua casa è bellissima. - ripeto mentre mi guardo intorno.

- grazie - risponde. - è implicita la frase "fai come a casa tua".
Ho chiesto a Marta di liberarti un po' di spazio nell'armadio. Ora: io non ho una stanza degli ospiti, quindi posso andare a dormire di là sul divano e lasciarti la stanza.

Lo guardo, vuole dormire da solo?
Poi capisco, la sua è solo una proposta di cortesia.

- per me va benissimo se dormi qui. Se a te sta bene.

Ride - ovvio che si. Pensavo a te non stesse bene.

Gli sorrido - invece si. Anche se questa non è una proposta indecente.

Ride - lo so amore mio. Ma non c'è fretta di niente.

Un brivido mi percorre la schiena.
Io invece? Ho fretta?
Bah.

Poi il suo telefono squilla e lui corruga la fronte quando guarda il display -scusa, è per lavoro. Ti dispiace?

- no, ovvio. Rispondi.

Mi sorride - faccio subito.-poi va a rispondere.

Io ne approfitto per chiamare mia madre e dirle che è tutto a posto.

Quasi nello stesso momento in cui chiudo la chiamata, Ignazio ritorna con il viso rabbuiato.

- che succede? - chiedo.

Mi guarda - mi odio per quello che sto per dirti. Ma mi hanno chiamato perché hanno cancellato una registrazione necessaria per il mixaggio del nuovo singolo. E hanno urgente bisogno di me.

Io non sto capendo -e quindi?

-vogliono che vada in studio per registrarlo di nuovo. Adesso.

- ah. Mi sembrava una cosa grave. Lo studio è a Bologna?

- si.

- e allora che aspetti? Vai pure, non c'è problema per me.

Fa un sorriso tirato -tu sei speciale. Ma mi sento un verme a lasciarti sola appena arrivati.

- Ignazio non è colpa tua, il lavoro è lavoro.

- non sono comunque contento. Ma ci vorrà poco, un'ora al massimo.

- vai tranquillo. Io ne approfitto per fare la doccia e mettermi comoda se non ti spiace.

- ma che scherzi? Ovvio che non mi dispiace. Ti ho detto che questa è casa tua. Solo a te dispiace se prima di andare faccio una doccia veloce? Giusto per rinfrescarmi dopo il viaggio.

- sei tu che scherzi. Questa è casa tua letteralmente, figuriamoci se mi può dispiacere che tu faccia la doccia.

Ride - quanti complimenti che ci facciamo.

- da morire. Vai a lavarti, che ti aspettano. Abbiamo tutto il tempo di parlare io e te.

Sorride, poi mi bacia velocemente -ti amo.

- anche io.-rispondo -anche se la cosa mi suona ancora strana.

Poi va in bagno e sento l'acqua della doccia scorrere.
Io apro la valigia e tiro fuori il beauty case e l'accappatoio.
Lo so, lui ha di certo degli asciugamani anche per me.
Ma non voglio dare troppo disturbo.

Quando apre la porta del bagno quasi non me ne rendo conto e me lo ritrovo davanti con un asciugamano avvolto attorno alla vita e i capelli umidi tirati indietro.

Inevitabilmente i miei occhi percorrono velocemente il busto nudo.

Lui ride ma stavolta non sembra in imbarazzo -scusa, non ho preso i vestiti prima.

-tranquillo.-ridacchio.
Mi sento una stupida e sicuramente sono diventata fucsia.

Apre un cassetto e tira fuori...dei boxer.
Mica vorrà metterseli qui davanti a me?
Poi prende dei jeans e un maglione e se ne va in bagno.
Grazie al cielo.
O forse no?

Quando è vestito di tutto punto mi saluta e dice che tornerà presto e nel frattempo, ripete, di fare come a casa mia e mi dice che il frigo è pieno nel caso in cui mi venga fame.

Poi va via e io vado a lavarmi.
Faccio una doccia lunghissima che sembra lavare via anche la stanchezza, ma dopo aver asciugato i capelli ed essermi lavata i denti, metto una tuta, mi butto sul letto...e cado nel mondo dei sogni.

Hola! Scusate il ritardo, ma per farmi perdonare vi dico che il prossimo sarà un capitolo speciale. A buon intenditore poche parole. 😂

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