23. Prendere "Il Volo".

-Ci sei?-chiede mio fratello mentre aspetta di sotto.

-si. Arrivo. - rispondo io in cima alle scale. Mi guardo un'ultima volta allo specchio e mi sistemo la sciarpa.

Mio fratello e mia madre ci accompagnano all'aeroporto di Catania, Ignazio voleva prendere un'auto ancge questa volta ma i miei hanno insistito.

Le valigie sono già in macchina, il volo è tra due ore, alle 8.30, il che vuol dire che sono le sei e mezza e io sono già super stressata dal poco sonno.

Mio fratello si siede davanti, mia madre guida mentre io e Ignazio ci sediamo dietro.

Quando partiamo io sbadiglio e mi stiracchio.
Non ho dormito quasi per niente a causa dell'ansia per il viaggio.

Ignazio mi guarda - perché non dormi un po'?

Mia madre mi guarda nello specchietto retrovisore -si infatti. Ci vorrà almeno un'ora, puoi recuperare un po' di sonno.

Sospiro - mi sa di si. - mi accuccio sul sedile ma Ignazio ride - perché non ti appoggi a me? O ti cadrà la testa in continuazione.

- grazie. - rispondo mentre mi appoggio alla sua spalla e lui mi abbraccia.
Mi accarezza i capelli mentre io mi appisolo.

Sembrano passati dieci minuti quando mi sveglio ancora tra le braccia di Ignazio.
Apro gli occhi e mi rendo conto che siamo quasi in aeroporto.

- ben svegliata -ride mia madre -ci siamo quasi.

Mi stiracchio - la dormita migliore della mia vita.

Daniele si gira -chissà quante ne farai a Bologna.-poi schiaccia l'occhio, mentre io mi sporgo per dargli un pugno sulla spalla.

- ahi!-urla.

Mia madre ride - ben ti sta.

Lui la guarda sconvolto -mamma! Ti rendi conto che la incoraggi alla violenza?

- ma no, che violenza. Ogni tanto qualche piccolo pugno ti fa bene. E lo so che hai rigato la macchina.

- come?

- secondo te sono cieca? C'é un graffio gigante. E tu adesso la fai aggiustare.

- io ti ricordo che sono un povero studente universitario.

- detrarró i soldi dalla tua paga.

- coosa? E io come faccio a mantenermi mentre sono a Catania?

- meno pub, meno uscite, meno pizze.

- non mi piace tanto come idea.

- a me non piace il graffio.

- e va bene.

Mia madre svolta ed entra nel parcheggio inferiore dell'aeroporto, io mi infilo il giubbotto e Ignazio fa lo stesso.

Scendiamo e Ignazio e mio fratello tirano fuori i bagagli.

Poi entriamo nell'enorme struttura.

Il nostro volo é tra mezz'ora, abbiamo fatto presto. Fortuna che Ignazio ha fatto il check-in online.

-Prendiamo un caffè? - chiede mia madre.

- volentieri. - risponde Ignazio.

Ci avviciniamo a uno dei tanti stand, io prendo un rustico (chi li fa come a Catania?), mio fratello, mia madre ed Ignazio prendono caffè e cornetto.

Ignazio mi guarda - rustico a colazione?

- a me il cornetto non piace. Quindi sono grassi saturi inutili.

Ignazio guarda mia madre e lei annuisce, lui mi guarda di nuovo -sono d'accordo. - risponde mentre da un altro morso al croissant.

Rido e lo stesso fa mia madre.

Quando ci alziamo, mia madre e Ignazio litigano per chi deve pagare.

Mia madre insiste, lui anche.
- siete stati così gentili da ospitarmi, è il minimo che io possa fare.

-ma smettila, non devi sdebitarti di nulla.

-invece si.

Mia madre sospira - no. E piuttosto vieni a trovarci quando vuoi, d'accordo? - nel frattempo mette in atto la sua tecnica infallibile, fa un gesto al cassiere e poi gli passa una banconota senza che Ignazio possa accorgersene.

Quando lui se ne rende conto ci resta un po' male.
Mia madre ride - sú, la prossima offrì tu. Adesso andiamo o perderete il volo - si blocca un attimo, poi si rende conto del gioco di parole e ride - anche se direi che perderlo del tutto è impossibile considerato che tu sei qui.-dice ad Ignazio.

Lui ride - esatto, la parte importante è qui. Mi piacerebbe farvi conoscere gli altri ragazzi.

Mia madre sorride -piacerebbe anche a me, magari quando verrete in Sicilia per qualche concerto li puoi portare da noi.

- perché no. Potreste anche venire a un nostro concerto.

- sarebbe bello.-concorda lei.

A questo punto potrei andare via e non se ne accorgerebbe nessuno.
Ma non mi dispiace.
Se a mia madre piace, é fatta.

Dopo una fila interminabile, finalmente entriamo nell'area protetta. Mia madre abbraccia Ignazio e poi me, mi tocca l'abbraccio più lungo.
Poi Daniele stringe la mano a Ignazio e mi stritola ridendo.
Io rido e allungo un braccio per dargli un altro pugno, ma Ignazio mi trattiene -e dai poveretto, così lo fai nero.

Daniele mi fa la linguaccia -vedi? Il tuo ragazzo é dalla mia parte.

-no. Gli fai solo pena.

Daniele ride -almeno a lui.

Poi passiamo oltre le piccole paratie.

Quando saliamo sull'aereo mi accorgo di come ci guardano le hostess e i passeggeri. Ovviamente (si nota l'ironia?) Ignazio é un vip e quindi ha preso i biglietti in prima classe.

Ma anche qui non si risparmiano gli sguardi.
E ciò mi rende molto nervosa.
Ignazio se ne accorge e mi prende la mano - tranquilla. - dice -tra poco si stancheranno.

Lo guardo -ma sei pazzo? Si accorgeranno che mi tieni la mano.

Lui spalanca gli occhi - scusami, non ci ho fatto caso. Non avevo intenzione di coinvolgerti.

Corrugo la fronte - no...non hai capito. A me non importa nulla. Ma non danneggia la tua immagine?

Ride - al massimo la migliora.

- non succede niente se vedono che sei con me?

- no. Probabilmente qualcuno scriverà qualcosa su internet. Ma lo fanno ogni volta che metto piede fuori di casa. Quindi non mi importa più di tanto.
A te da' fastidio essere coinvolta?

- no. Chi se ne frega, voglio che tu sia sereno, ma se non ti da' nessun problema, allora va benissimo.

Mi sorride - voglio solo stare insieme a te, Amelia. Non c'è niente che io voglia di più o che mi possa far stare meglio.

Ricambio il sorriso - sono poco originale se ti dico che per me è lo stesso.

-no. Solo perché so che sei intelligente - ride.

- oh, grazie del complimento.

- non c'è di che.

Ci annunciano che stiamo per decollare.
Ignazio mi prende la mano- ci aspetta una settimana bellissima.

- ne sono sicura.

E lo sono davvero.

Hola!! A breve il prossimo capitolo e il tanto atteso Capodanno!
Un bacio.




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