20. Il mio Nord.
Quando tutti se ne sono andati é l'una passata.
Diamo una sistemata in salotto e aiuto mamma a caricare la lavastoviglie, ma poi andiamo a dormire.
Tutti sono sfiniti e io sono super agitata e piena di aspettative.
I miei ci danno la buona notte, noi saliamo di sopra e subito vado a fare la doccia.
Sento Ignazio nel bagno degli ospiti mentre fa la doccia anche lui, lí il bagno é annesso alla camera.
Poi vado a vestirmi.
Cosa posso mettere? Ovviamente il pigiama. Non posso farmi trovare vestita come se stessi uscendo e neppure mezza nuda come mi capita di dormire.
Quindi scelgo un pigiama semplice, azzurro e bianco, con la parte superiore abbottonata e i pantaloni con i polsini.
Tutto sommato non sto male.
Mi strucco felice di non avere brufoli in questo momento e lascio i capelli legati in uno chignon arrangiato.
Sembro esattamente quello che sono: una persona che va a dormire.
Mi do una spruzzata di profumo e mi rendo conto che come faccio usualmente con il pigiama non porto il reggiseno.
E quindi ne prendo e indosso uno abbastanza carino ma non esageratamente osé. No, niente pizzo.
Accendo le lucine bianche appese sulla tastiera del letto, tiro per bene il piumone e sistemo su di esso i cuscini e la trapunta ai piedi del letto.
Poi mi guardo intorno :la stanza fortunatamente é pulita e ordinata.
Spengo la luce e accendo l'abat-jour sul comodino, le lucine non sono abbastanza da sole, ma l'atmosfera é fantastica.
Mi siedo e aspetto fremente.
Dopo cinque minuti interminabili sento bussare piano alla mia porta, mi alzo e la apro lentamente.
Ignazio mi sorride, io gli faccio segno di entrare e richiudo la porta dietro di lui.
Indossa una felpa e i pantaloni di una tuta.
Dovevo mettere la tuta anche io?
No, questa é la mia stanza, é logico che io debba dormire qui.
- ciao. - sussurra. - è possibile che tu sia bellissima anche in pigiama?
- ciao. Vieni. - gli fanno cenno ed entrambi ci sediamo sul letto.
Siamo un po ' in imbarazzo, lui rompe il silenzio -allora...posso riprendere il discorso di prima?
Rido - non aspetto altro da tutta la sera.
-anche io.-sussurra avvicinandosi a me. Poi sorride, mi accarezza la guancia e infine mi bacia.
Sappiamo entrambi di dentifricio.
Il bacio, unito alle sue mani che mi accarezzano la schiena, fa fremere la mia pelle.
Mi sento come se stessi andando sulle montagne russe.
La mia mano gli sfiora il collo e si ferma sulla sua spalla muscolosa, mentre sento le sue mani risalire lungo il mio busto.
Il mio pigiama si solleva leggermente, e la sua mano sale lentamente lungo le mie costole, provocandomi la pelle d'oca.
Ignazio si stacca da me e sospira, sento il suo cuore che, come il mio, batte all'impazzata.
- forse è veramente il momento di fermarsi -sussurra sulle mie labbra. -non vorrei essere volgare o metterti in imbarazzo, ma...c'è il rischio che si smuova qualcosa, capito?
Io resto un attimo sconvolta ma poi scoppio a ridere coprendomi la bocca con la mano.
- capisco.-sussurro.
Lui ridacchia -bene. Comunque c'è un altro motivo per cui sono qui. E cioè...-tira fuori una piccola scatola incartata e me la porge - Buon Natale. Volevo darti il mio regalo da soli e tecnicamente é già Natale quindi...
Gli sorrido, prendo la scatola ma mi alzo dal letto. -devo darti il tuo anche io.
Apro il primo cassetto del mio comò e tiro fuori un pacchetto, che tutto sommato è grande più o meno come il suo.
Torno a sedermi accanto a lui e gli porgo il pacchetto - Buon Natale anche a te.
Lui scuote la testa - state già facendo tanto per me, mi state ospitando in casa vostra. Non dovevi farmi un regalo.
- invece si. Adesso aprilo.
- prima tu.
- no, tu.
-li apriamo insieme?
-no. Mi piace vedere la reazione di chi apre un regalo.
- beh allora dovrai aprirlo prima tu, sono stato io a dartelo per primo.
Sospiro. - e va bene.
Scarto il pacchetto incartato nella carta dorata e mi rendo conto che sta accadendo qualcosa di comico quando vedo la marca incisa sulla scatola.
La apro e non posso che essere meravigliata.
Un ciondolo dorato pende da una catenina dorata anche lei (e so per certo che quello é oro).
Ma ciò che mi colpisce è il ciondolo.
Una rosa dei venti in rilievo contornata da un disco.
Sollevo i miei occhi su di lui che sorride -so che é banale come primo regalo una collanina, le regalano tutti.
- no. É bellissima.
- fammi finire -ridacchia. - la collanina di per sé è banale, ma il ciondolo ha un significato. La rosa dei venti, il Nord. Sei il mio punto fermo in un mondo che si muove sempre e ruota incessantemente. Sei il mio punto di riferimento. Il mio equilibrio. Ci conosciamo da poco davvero. Ma non potrei più pensare alla mia vita senza di te.
Gli sorrido - apri il tuo.
Lui sorride, anche se sembra vagamente deluso dalla mia mancanza di risposte.
Ma deve aspettare giusto un attimo per averle.
Corruga la fronte quando si rende conto che quella sulla sua scatola è la stessa marca.
Lo apre e la sorpresa nei suoi occhi è qualcosa di indescrivibile.
Tira fuori dalla scatolina imbottita il bracciale formato da una catenina d'acciaio nella quale sono inseriti due ciondoli : un planisfero e...una rosa dei venti.
Ignazio mi guarda, io gli sorrido, anche se devo ammettere che mi viene da piangere.
Come si chiama questa cosa? Io dico Destino.
Tocco il planisfero sul suo bracciale - non importa in quale parte del mondo sarai, l'importante -sussurro sfiorando la rosa -é che tu ritorni a casa. Che tu ritorni da me.
E poi Ignazio fa quello che io ho cercato di evitare.
Una lacrima gli scorre lungo la guancia e io non posso fare a meno di imitarlo.
È un momento quello che impiega a prendermi il viso e baciarmi, con impeto e con passione.
Ricambio il suo bacio, che ci fa finire sdraiati sui cuscini lui di sotto, io su di lui.
Ma è lui di nuovo a interromperci.
Perché sa che non sono pronta ad andare oltre.
Perché al piano di sotto ci sono i miei e nella camera vicina mio fratello.
Per me.
Anche se io non sono più tanto sicura di volere che si fermi.
Mi appoggio alla sua spalla mentre entrambi restiamo sdraiati insieme, e lui mi stringe a sé.
Mi guarda. - Ti amo.-sussurra- Non ho mai amato nessuno così intensamente, così profondamente. Te lo giuro. Credo di essermi innamorato di te nel momento esatto in cui sei entrata in quel bar. Il destino ha legato i nostri fili insieme in quell'istante.
- provo la stessa cosa Ignazio. Sembra banale da dire, ma io so che non lo é. Perché non mi sono mai sentita in questo modo prima.
Mi scruta intensamente -ho un'altra cosa per te. Per noi.-sussurra tirando fuori di nuovo dalla tasca qualcosa.
Una busta un po' stropicciata.
Me la porge - aprila.
- Ignazio stai scherzando? Il ciondolo era già troppo.
- shhhh. Zitta e aprila.-ride.
Scuoto la testa mentre mi tiro su e apro la busta. Con mia grande sorpresa trovo al suo interno due biglietti aerei. Bologna. Andata 28 Dicembre, Ritorno 4 Gennaio.
Spalanco gli occhi -questo è davvero troppo. Non posso accettare.
Lui mi guarda negli occhi - si che puoi. Devi. E comunque sono già pagati quindi se non accetti saranno sprecati.
- ma...
- Amelia. Lo sai che guadagno abbastanza con il lavoro che faccio. Quindi non farti di questi problemi, okay?
Sospiro -mi sembra comunque troppo.
- non è troppo. Niente sarebbe troppo per te.
Lo guardo -grazie. Grazie di tutto, davvero.
Sorride - Guarda che il regalo me lo sto facendo anche da solo. -fa un sorriso malizioso. - da soli a casa mia per Capodanno?
Rido - e cosa vorresti fare?
-ti farò ubriacare così diventerai una ragazza facile.
- al massimo divento una suora stronza, dicono che l'alcool amplifichi il tuo modo di essere.
Ride - vedremo. Pensi che i tuoi saranno d'accordo?
- sinceramente? Non lo so. Magari si convinceranno perché gli piaci. Certo, l'idea che potremmo dormire assieme non farà saltare di gioia mio padre...
-ci sono buone possibilità che dicano di si?
- credo di sí.
Sorride e mi tira giù nuovamente, mentre già mi immagino come sarà questo viaggio.
Holaaaa! Vi aspettavate fuoco fuoco e fiamme? Ebbene non è ancora il momento (almeno in questo capitolo hihihi).
A prestissimo e buona Pasqua!
🐇🐇🐇
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top