• INTERVISTA a OrnellaStocco3
Buongiorno carissimi Wattors,
eccoci tornati con una nuova intervista alla vincitrice della PlotChallenge di Marzo 2023 (eggià ne abbiamo avute due).
Facciamo un grande applauso a OrnellaStocco3
Perfetto, ora puoi accomodarti sulla poltrona rossa e possiamo iniziare subito questa intervista.
Partiamo con la prima domanda, un po' per riscaldarci e prendere confidenza:
• Raccontaci qualcosa di te? Di dove sei, di cosa ti occupi nella vita?
Sono nata a Treviso, ho visto trascorrere molte primavere ma la mia stagione preferita è l'autunno. Mi sono sposata due volte. Due divorzi. Due figli nati vivi. Due figli mai nati. La mia prima casa aveva il civico n. 2. Ho cambiato 22 case. Sono nata un 22 di maggio. Segno zodiacale gemelli. Che dire, il "doppio", la dualità è decisamente intrinseca in me infatti, in molti dei miei scritti, per esempio IO E L'ALTRA, questa dualità emerge in modo prepotente.
Ho avuto una vita decisamente movimentata sia sul privato sia dal punto di vista lavorativo. Dopo due mariti ho avuto qualche fidanzato. Ventidue? Non lo so, non li ho mai contati e poi mi sembrano un po' troppi! Nella vita ho svolto, neanche a dirlo, lavori differenti. Ho interrotto gli studi e ho fatto la commessa. Poi sono stata assunta presso una Amministrazione Statale come impiegata. Poi ho fatto la commerciante e anche l'agente immobiliare. Diciamo che per i primi cinquant'anni della mia esistenza non mi sono annoiata. Nel turbinio degli avvenimenti, quando la vita si parava davanti a me a muso duro, sognavo di vivere in un luogo di pace e tranquillità e mi vedevo intenta a scrivere attorniata dalla natura e da tante orchidee. Un'immagine che si è realizzata; infatti, da alcuni anni abito in un piccolo paese ai piedi delle Prealpi Trevigiane; la mia casa è circondata da un rigoglioso giardino. Dedico molto del mio tempo libero alla scrittura e coltivo orchidee!
Dal punto di vista lavorativo, dal 2010 al 2018 mi sono occupata di affido familiare. Ho voluto raccontare questa esperienza nel mio libro IL BAMBINO VENUTO DAL FREDDO vincitore Wattys nel 2021. Attualmente sono volontaria presso la Biblioteca Comunale del paese in cui vivo dal 2009.
Davvero curiosa questa ricorrenza del numero due nella tua vita, anch'io sono una persona che fa caso a queste "coincidenze". Anche se ora sono curiosa di scoprire se il 3 nel nickname abbia un suo significato preciso.
Una vita davvero ricca di esperienze e che sono certa, tornassi indietro, non cambieresti, o sbaglio?
• Da quanto tempo stai scrivendo "Sul Filo di Lana", l'opera vincitrice dell'iniziativa?
In uno dei tanti fogli usati per prendere appunti c'è una data: aprile 2022, però credo sia riferita all'inizio delle ricerche; non ricordo la data esatta della pubblicazione su WP, ma all'incirca credo attorno al mese di maggio o giugno 2022.
• Da cosa è nata l'idea per scrivere questa storia? Hai tratto ispirazione da qualcosa (film, libro, sogno, altro)?
L'idea di scrivere un romanzo storico è un progetto ambizioso che cullavo da tempo ma altri progetti hanno avuto il sopravvento posticipando di qualche anno questa idea avvalorata dalla consapevolezza che tale obiettivo avrebbe richiesto molto tempo e dedizione basandosi principalmente su ricerche storiche.
L'input mi è arrivato dalla famiglia Benetton, nota per il suo famoso marchio - da qui anche il titolo all'opera - in particolare il mio intento era, ed è, quello di concentrarmi sulle origini, in particolare sulla figura matriarcale di Rosa Carniato, la mamma dei più famosi fratelli Luciano, Giuliana, Carlo e Gilberto Benetton e colei che ha iniziato l'attività imprenditoriale partendo veramente dal nulla.
Mai sentito parlare della loro storia imprenditoriale: sicuramente farò un salto tra le tue pagine per informarmi in merito.
• Qual è la parte che hai preferito scrivere della tua opera (descrizioni, dialoghi, una scena specifica, ecc...)? Parlacene.
Quando ho iniziato questo romanzo ero piena di timori: sarò in grado? Cosa scriverò? Ma soprattutto, da dove inizio? Infatti il primo grande scoglio da superare è stato il periodo da cui partire. Da dove. Ma, come mi accade quasi sempre, è bastato poggiare le dita sulla tastiera del PC - scrivo solo da computer - e la fantasia si è messa in moto.
SUL FILO DI LANA è un romanzo, si basa su fatti documentati legati a situazioni e personaggi immaginati ed elaborati per esigenze narrative. La trama, si sviluppa tra Ponzano Veneto, luogo di origine della famiglia, Port Arthur in Canada, luogo di nascita di Rosa, Treviso per la vicinanza a Ponzano e solo citata Genova da cui Alessandro, Anselmo e Rosa si sono imbarcati, in tempi diversi, per raggiungere l'America del nord.
In ogni capitolo, in ogni frase, c'è tutta la mia passione e, ammetto che, in certi punti mi sono commossa fino alle lacrime. Il capitolo che più mi ha coinvolta è "Port Arthur" ma anche quello in cui narro la vicenda dell'aborto e la conseguente morte di Agnese. In realtà, non ce né uno che non mi abbia emozionata, per me sono tutti emotivamente molto coinvolgenti.
La tua passione si vede e si legge dalle tue parole.
• Ti rivedi nei personaggi che hai creato? Se sì, in cosa (carattere, aspetto fisico, ecc...)?
Cosa per me strana e al contempo straordinaria, dal momento che ho iniziato a scrivere brevi racconti tutti autobiografici, seguiti dal romanzo LA SPOSA IN GRIGIO PERLA in cui nella protagonista, Paola, c'è molto di me, in questo romanzo, come già accennato, tutti i personaggi sono stati creati nella mia mente. Ed è la cosa più entusiasmante della scrittura riuscire a plasmare volti mai esistiti realmente, dare a ognuno un carattere ben definito, un modo di fare, il colore degli occhi, vestirli, farli parlare...
Solo Rosa, ancora poco presente nel testo fin qui scritto, è un personaggio realmente vissuto ma, non avendo trovato testimonianze e immagini di lei bambina - io, essendo originaria di Treviso l'ho incontrata alcune volte ma già anziana - anche per Rosa ho usato l'immaginazione soprattutto nell'aspetto fisico poiché solo alcuni riscontri ho potuto trovarli in internet; infatti Rosa Carniato è nata in Canada a Port Arthur - troviamo un capitolo tutto dedicato a questo periodo - ma, oltre a questi pochi riferimenti storici, su questa donna non c'è molto quindi la fantasia, anche in questo caso, si è rivelata fondamentale.
• Hai un rituale di scrittura preciso? Scrivi più di giorno o di notte?
Sì, seguo un preciso ordine.
Innanzitutto cerco di scrivere tutti i giorni almeno tre ore, salvo naturalmente imprevisti o viaggi, però questo tempo è suddiviso nell'arco della giornata; tre ore consecutive ferma al computer la mia schiena non le tollera più! Mai scritto di notte o mattino presto, in queste ore proprio non riesco a concentrarmi.
Ora passiamo alle domande un po' più specifiche:
• La tua opera è ambientata nel '900: come hai reperito le informazioni necessarie? Come e quando ti sei appassionata a quell'epoca storica a tal punto da spingerti a scrivere la storia?
Sono sempre stata appassionata di Storia, come materia scolastica era quella in cui andavo meglio. Forse la mia natura nostalgica mi porta a guardare sempre al passato, amo tutto ciò che è "vecchio" poiché ha un vissuto, una origine lontana.
Ricollegandomi alle domande precedenti il continuo posticipare il mio progetto era dovuto anche e soprattutto alla convinzione, peraltro confermata, che questo lavoro mi avrebbe impegnata molto partendo dalla ricerca storica. E così è stato. Non credo infatti sia un caso se ci ho messo all'incirca un anno per scrivere ventidue capitoli. Questo lavoro ha comportato, e comporta, tantissime letture a iniziare dall'ambientazione rurale con cui apro il romanzo. Quindi ogni dettaglio, per esempio come erano costruite le case dei contadini, l'arredo, quali stoviglie usavano, cosa mangiavano, come erano vestiti, come erano gli animali ecc...
Praticamente ogni parola è stata ricercata per rendere il più possibile reale l'ambiente in cui si svolge la prima parte dello scritto, ma direi tutto il libro ha richiesto un impegno bibliografico e iconografico dei temi trattati: emigrazione italiana di massa e prima guerra mondiale. Il testo infatti, almeno nella prima parte attraversa i primi decenni del Novecento. Una ricerca per la grande maggioranza fatta con testi cartacei, reperiti presso la Biblioteca Comunale. Un lavoro piuttosto impegnativo. Me la sono cercata? Sì, e ne sono felice e, concedetemi, anche un pizzico orgogliosa.
Anche io ho sempre amata la Storia, forse perché la Storia siamo Noi e attraverso essa puoi vivere vite ed epoche lontane e affascinanti.
• C'è un insegnamento, una morale o un messaggio che vuoi trasmettere con la tua storia?
Gli argomenti che ho trattato, con grande umiltà e rispetto, vengono studiati a scuola. Ho cercato di trasmettere, come meglio so fare ovvero in una forma romanzata, le sensazioni e le emozioni dei personaggi vissuti in quell'epoca; ho cercato di immedesimarmi nei loro ruoli, pensando a come poteva ragionare o sognare un ragazzo o una ragazza nati alla fine dell'ottocento e cresciuti in un ambiente semplice, rurale, lontanissimo dai nostri agi e dalle comodità di cui noi oggi disponiamo. Questo aspetto, ovvero i sogni dei ragazzi dei primi del Novecento, ad esempio, ho cercato di esporlo al meglio nei capitoli "La notizia" e "La calma prima della tempesta". In questi capitoli ci sono tutte le emozioni e la voglia di cambiamento di Agnese e Anselmo, una giovane coppia di sposi che cercano di cambiare la loro esistenza emigrando all'estero.
• I dati che riporti sulle Guerre Mondiali e, in generale, sul periodo storico sono accurati che potrebbero diventare un Classico della Letteratura da studiare a scuola?
Gli avvenimenti che racconti sono affidabili/attendibili al punto che potrebbe diventare un romanzo anche informativo. Essendo nella categoria storico è ovvio che lo sia però mi interessava sapere se hai mai pensato che ciò che scrivevi potesse diventare un romanzo di "formazione" che potesse essere letto per approfondire quell'era (ad esempio mi viene in mente "Storia di una ladra di libri").
Le ricerche, trattandosi di un romanzo storico, sono attendibili e frutto di molte letture e approfondimenti effettuate prevalentemente su libri cartacei, come già sopra scritto, consultati o presi in prestito in Biblioteca.
L'accostamento a STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI mi onora ma, no, non rispecchia la mia opera e credo nemmeno rientri in un'ottica di romanzo di formazione dal momento che, come accennato sopra, il mio romanzo, differentemente dal libro di Zusak, non tratta un solo periodo storico, nel caso di Zusak il libro è totalmente ambientato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, ma attraversa e si sofferma, soprattutto nei primi capitoli, sulla vita contadina veneta di inizio Novecento, segue poi con l'emigrazione, avvenuta in gran parte nel primo decennio del XX secolo, per sfiorare la prima guerra mondiale.
La mia idea è quella di arrivare agli anni sessanta con l'avanzamento industriale in Veneto quindi sono previsti anche capitoli dedicati alla Seconda GM.
• Spulciando il tuo profilo ho scoperto che hai vinto i Wattys 2021 con un'altra tua opera. Secondo te questa vittoria ha ampliato il tuo pubblico di lettori, aiutandoti a emergere sulla piattaforma?
Sì, nel 2021 ho avuto la grande gioia di vincere uno dei premi Wattys con IL BAMBINO VENUTO DAL FREDDO che considero, questo sì, un romanzo di formazione.
Per quanto riguarda i riscontri in termini di letture certamente c'è stato un incremento, anche se molto lontano da storie con milioni di visualizzazioni. Su Wattpad, i generi che attraggono la maggior parte dei giovani lettori sono altri; il genere storico o di formazione non è apprezzato quanto il genere Storie d'amore ma per me va bene così. Cerco di mettere molto impegno e passione in quello che scrivo e le soddisfazioni sono comunque arrivate, anche quelle piccole che fanno tanto bene allo spirito letterario che si nutre anche di piccoli riconoscimenti.
• Per concludere l'intervista, vorrei che immaginassi di avere tra le mani il cartaceo della tua opera "Sul Filo di Lana": quale sarebbe la dedica iniziale?
Dedicherei il libro alla mia Vita.
E anche per oggi è tutto.
Ringraziamo nuovamente la nostra carissima OrnellaStocco3 e ci risentiamo presto con altre interessanti interviste.
Buon proseguimento,
Baci
Monia
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