Ti prego Tommy, non dimenticarti di me
Hey, Tommy
A quanto pare finalmente anche la mia testa si è decisa a cedere
Mi hanno diagnosticato un qualche tipo di depressione, sinceramente non ne ricordo il nome esatto, e per la verità neanche m'interessa
Beh, non è poi tanto negativo se ci pensi su, almeno adesso so che questo peso al centro del petto non è colpa mia
Sinceramente non credevo che la tristezza potesse diventare una malattia mentale, il Dottor Brown dice che la situazione è abbastanza seria, dice che potrebbe portarmi al suicidio.
Ma io non mi sento poi così diverso, si insomma, tu e gli altri mi mancate più del previsto, ma immagino sia normale no?
Ve ne siete andati lasciandomi qui da ormai qualche settimana, ed erano più due anni che non passavo un giorno senza qualche pive che mi gironzolasse attorno. Non credo sarebbe potuta andare diversamente
E poi, di certo non mi aspettavo che tu mi mancassi così tanto. Davvero Tommy, non puoi nenache lontanamente immaginare quanto mi manchi
Ti basti sapere che ogni volta che penso a te, gli occhi iniziano a pizzicarmi, il che è abbastanza imbarazzante perché penso a te continuamente, e sono costretto a dire agli altri che è allergia.
È buffo, a quanto ne so quasi tutti i casi "meno gravi", soffrono di disturbi del genere prima di andare fuori di testa definitivamente, eppure nessuno parla apertamente del suo.
C'è un ragazzo ad esempio, Ethan, che ho beccato qualche volta a parlare da solo, dice spesso un nome quando lo fa, Aiden mi sembra, quando ho chiesto spiegazioni ad una sua amica, Lydia, lei mi ha spiegato che si tratta del fratello morto, che a quanto pare era arrivato con lui, e che però è stato ucciso da uno degli spaccati più anziani a pochi giorni dal suo arrivo. Quasi tutti sanno della sua schizzofrenia, eppure lui non ne fa parola, e d'altro canto nessuno vuole infierire e si limitano a far finta di non notarlo.
Lydia invece, quell'amica di Ethan, soffre anche lei di depressione, ma è intelligente, non lo da a vedere così facilmente, io lo so perché è la mia compagna di stanza, la sento sussurrare dei nomi a volte, Jakson, Allison e lo stesso Aiden di prima, mi dispiace tanto per lei, se i tempi non fossero stati quelli che sono, sono convinto sarebbe diventata qualcuno d'importante, ti sarebbe piaciuta.
Certo, non quanto ti piaccio io, ma non c'è nessuno che può piacerti più di me, vero Tommy? Me lo hai detto tu.
Perché ti piaccio ancora giusto?
Questo non cambierà niente tra di noi no?
Io ti amo e tu ami me, ricordi? "Always" ci siamo detti leggendo quei vecchissimi libri trovati per caso al quartier generale della C.A.T.T.I.V.O.
E sai, qui ne ho trovato qualche copia dalle pagine strappate, non faccio altro che rileggerli, e una guardia, Scott che a quanto pare conosce Lydia, ha detto che può provare a procurarmene di migliori, ma a me vanno bene questi, le parti importanti ci sono tutte, e ai bordi ho anche lo spazio per scrivere quelle scene che avevamo deciso di aggiungere insieme ricordi? Su Harry, e quel biondino che ti piace così inspiegabilmente tanto, solo che sembrano aver preso una piega più triste, non so spiegarlo, semplicemente, era più facile immaginare una scena romantica, se mi trovavo accoccolato a te sul mio letto, o divertente, se qualcuno di noi aveva appena assistito ad una delle pessime battute di Minho, adesso riesco solo a pensare a quanto triste debba essere stata la loro lontananza, a causa dei fronti diversi, o a Draco che non riesce a trovare altro modo per attirare l'attenzione di Harry che non sia quello di prenderlo di mira, e lui che lo odia per questo, non capendo i muti segnali dell'altro.
Non lo so è tutto così strano... non è un cambiamento immediato, semplicemente tutto sembra aver perso pian piano vitalità, i colori sono meno brillanti, l'aria sembra più pasante e sento sulle spalle un macigno a cui se ne vanno aggiungendo di nuovi ogni giorno che passa
E io so che quello che ti ho chiesto forse era troppo, ma non potevi fare uno sforzo?
È tutto così maledettamente difficile senza di te
E se non potevi uccidermi, almeno potresiti venire a prendermi?
Tipo adesso?
Giuro che proverò con tutto me stesso a non far del male a nessuno, sai che non lo farei mai, non a te, non a Minho neanche a Brenda per quanto possa trovarla insopportabile
Solo, ti prego non lasciarmi qui da solo.
Non ce la faccio.
In certi momenti persino respirare diventa difficile.
E dormire è diventato un miraggio lontano, non è che soffra d'insonnia, e di certo non sono neanche gli incubi, quelli sono andati via dopo i primi giorni. È solo che ho paura di sognarti, non credo che riuscirei a sopportare di vedere quel tuo sorriso, bello come il sole, e di aprire gli occhi sul volto pallido e tristemente rassegnato di Lydia a pochi passi di distanza, non credo riuscirei ad abbracciarti e a sentire il calore del tuo corpo contro il mio, per poi svegliarmi solo, su un vecchio materasso freddo, non credo riuscirei a sopportare di assaporare di nuovo le tue labbra morbide e poi svegliarmi con il disgustoso sentore amaro di quando non si lavano i denti da troppo tempo, e non credo riuscirei a sentire uno tuo dei tuoi tanti "ti amo" e poi svegliarmi con il dubbio che non sia la verità
Perché non ci vediamo da un po' infondo, potresti anche esserti dimenticato di me a questo punto, e sono comunque destinato ad impazzire completamente entro poco, se io presto potrei non riconoscerti più, perché tu non dovresti fare lo stesso?
Perché immagino accadrà questo no? Impazzirò, il mio sistema nervoso smetterà di funzionare e io non riconoscerò più nessuno di voi, non riconoscerò te.
E questo è quello che mi fa più male, potrei ritrovarmi davanti a te e non riconoscerti, potrei guardarti negli occhi, vedere la tristezza di chi si trova di fronte al fantasma di una persona cara, e fregarmene, potrei farti del male, potrei ucciderti e non sentire completamente nulla.
E a questo punto, non sarebbe forse meglio se mi dimenticassi?
Sarebbe la cosa migliore probabilmente.
La più giusta.
E allora perché non voglio così disperatamente?
Perché sento di avere la certezza, che se mi dimenticassi, il mio cuore si spezzerebbe in mille e mille pezzi ancora?
Ti amo così tanto Tommy, e sei talmente tonto che per fartelo capire ho dovuto prenderti in disparte e baciarti, quando, subito dopo la mia dichiarazione impacciata, mi hai guardato con quella faccia da cucciolo che non capisce cosa dovrebbe fare con il bastone che il suo padrone ha lanciato lontano.
Ricordo ancora di quanto mi tremassero le mani, e devo ammettere di non aver avuto assolutamente idea di cosa stessi facendo finché tu non mi hai stretto a te con un braccio, passando le dita dell'altro tra i miei capelli, mentre io mi decidevo finalmente a fare qualcosa che non fosse premere la bocca contro la tua, e ti buttavo le braccia attorno al collo aprendo le labbra per approfondire il bacio.
Certo avremmo anche potuto far a meno di farci beccare da Minho, che non ha fatto altro che fangirlare dalla mattina alla sera e farci preparare torte a forma di cuore da Frypan, ma non è andata poi tanto male no?
Ed ecco vedi? È esattamente a questo che mi riferisco, mi basta ricordare ad un qualunque momento passato con te, e la tristezza scompare, puff, svanita nel nulla.
Poi penso al fatto che te ne sei andato e che non ci sarà più alcun bacio.
Non dolce, come dopo il primo "ti amo" detto con voce tremante.
Non affamato, come quando, al termine del nostro il primo litigio, abbiamo fatto la pace in maniera non del tutto "convenzionale"
Non rubato, come uno di quei baci presi tanto per capriccio, in un momento di scherzo o durante una delle nostre sessioni di lettura
E di certo non disperato, come l'ultimo bacio che ci siamo regalati, in cui l'anima stessa sembrava volermi uscire dal petto per unirsi alla tua e non lasciarla mai andare.
Perché è questo che vorrei fare, non lasciarti mai andare.
E non credo che nella tua situazione ci sarei riuscito sai?
Andare via, e lasciarti qui senza voltarmi indietro, senza avere mai la tentazione di venirti a prendere.
E Tommy, non sai quanto mi fa male dover sperare che tu questa tentazione non l'abbia mai avuta.
Perché in realtà vorrei davvero che tu fossi qui, che te ne fregassi di questo mondo che sta cadendo a pezzi, non sai quanto vorrei trascorrere questi ultimi attimi di lucidità con te, invece che sprecarli scrivendo su questo lurido pezzo di carta, che non credo avrò mai l'occasione di darti.
E lo spazio a mia disposizione è quasi finito ma c'è ancora così tanto che vorrei dirti...
Solo... non dimenicarti di me okay?
Ti amo
Newt
***
E Thomas rilesse quel messaggio così tante volte che dopo non ebbe più lacrime da versare.
Perché alla fine Newt c'era riuscito, gliel'aveva dato, il moro si era ritrovato quel biglietto quasi per caso in una tasca dei jeans, probabilmente il biondo era riuscito a far scivolare quel pezzo di carta lì quando lo aveva rivisto l'ultima volta, quando era morto.
No, non morto, si corresse Thomas, quando era stato ucciso.
Ucciso da lui, dalla persona che amava, dalla persona a cui aveva chiesto di essere salvato, dalla persona che non si sentiva più una "persona" da quando aveva premuto quel dannato grilletto, e se non era persona allora cos'era? Si era posto così tante volte quella domanda che ormai ne aveva perso il conto, e a tutte si era risposto allo stesso modo: "un mostro"
Solo un mostro, si era detto, sarebbe stato in grado di farlo, solo un mostro avrebbe potuto sparare alla persona che amava più di ogni altra cosa al mondo, solo un mostro avrebbe potuto sentirsi sollevato per la morte di quella stessa persona.
Perché era così che si era sentito, sollevato, "almeno non soffrirà più" si era detto, e ci aveva creduto per davvero, per appena un attimo, quell'attimo di sollievo che gli aveva dato la certezza definitiva che non era altro che un mostro, se lo era ripetuto così tante volte che era diventato impossibile non crederci.
E adesso Thomas non sentiva niente, non la voce di Minho che lo chiamava per l'ennesima cena a cui non avrebbe partecipato, non l'aria fredda sulla pelle ancora umida dopo una lunga doccia, non il pavimento ben levigato su cui era caduto esauso e non il legno delle pareti che s'incontravano formando un angolo dietro di lui, era come se la persona che avesse fatica a respirare, quella con il cuore che batteva all'impazzata, quella con le guance rigate da calde lacrime salate non fosse lui.
E quando dopo qualche minuto si riscosse, liquidò l'amico con il suo abituale "non ho fame" a cui ovviamente l'altro non credette, e si distese sul letto, respirando profondamente, trattenendo le lacrime fino ad appena un secondo prima di addormentarsi, quando un unica, solitaria goccia intrisa di dolore, riuscì a sfuggire al suo controllo, accompagnata da sei parole appena, subito prima che il moro chiudesse gli occhi e cadesse in un sonno profondo.
"Non potrei mai dimenticarti amore mio"
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