Veggenza di Persefone
I papaveri danzano
Per la Nivea Ninfa,
Indovina muta e solenne
Avvolta nel manto nero,
E portano in grembo
Il frutto dei poeti,
Di oppiacee glorie
E Muse allucinogene
Mi riempio non più
Polmoni e né vene,
Ma occhi! Solo gli occhi
Voglio farmi inebriare.
Nei miei pensieri
Veleno d'oleandro
È veggenza stregata,
Ambivalenti antropomorfismi
Radici di mandragora,
La mia benigna protezione
Sarà vostra disperazione
Distillata in notte di sabba
Nei versi consacrati all' ignoto,
Nella tromba di angeli
Maledetti mi godo
Tossiche fragranze
E soffio dentro la litania
Della mia cara negromante,
Corna capovolte ovunque!
È già questa psicosi?
O chicchi di maiestatica prescienza?
Nel mio amato delirio
Trema la terra
E fiorisce la Morte,
Visioni di petali funerei
Sorge la divina Persefone
Con vesti di corolle e stermini,
Bella Donna dannata
Donaci un po' della trascendente
Tua torcia fiammeggiante,
Nella tachicardia
Di un ultimo respiro
Dentro al tuo fuoco ispiraci
Il fascino del terrore,
I boccioli neri della vita.
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