l'oracolo

Cerco una fuga di notte,
I ricordi di tutti mi assalgono
E il miele sa d'amaro sulla lingua.

I brividi sulla pelle, la melodia
Senza tregua; se mi confondo

E se nel cielo cupo di nebbia
Vedo azalee anziché stelle
O il sorriso della Luna,

O se tra vecchie pagine d'amore
Naviga la tristezza d'un viaggio.

Inseguo risposte tra le righe,
Una salvezza dal bilico delle insicurezze
Ma l'oracolo è nero, più atro e contorto
Sotto il velo menzognero
Dietro il quale vuole nascondermi.
Oh destino, dimmi che gioco è mai questo?

Il crudele scherzo a darmi tanto
Quando sai che non posso tenere nulla,
Quando sai che vorrei tanto,
Io, che ho avuto poco e nulla.
Quale afflitta sorte merito?
E ancora passerai, questo io lo so,
Tornerai a strapparmi
Quanto di quel tanto
Ho solo potuto appena assaggiare.

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