conforto
Porci impalati su palchi di distruzione
E pipistrelli decapitati volano nel sangue,
Urla telluriche emergono selvagge e
Primordiali da voci d'ossidiana
Come obliate ballate dannate
Quando su dolci labbra vermiglie
Venne posato lo strillante fischietto
Di macilenti tempi perduti
E rituali di orgiastiche e massacrate carni.
Tremano le case sotto
i rimbombanti passi infernali,
Corde che vibrano,
Passioni che martellano incessantemente
Nell'ardore di violente,
arcane melodie di flagello.
Lamie succhiasangue dal voluttuoso
Sguardo d'agnello e parole
Dalle fosche sfumature,
Ogni ricciolo vipera dalla sibilante, bastarda lingua:
Impietrito cuore d'ebano.
E tu additi me "strega"
Se in ciò conforto ho amato trovare,
Azzardo di esecrabile perversione.
Questo però non potrai mai cambiare,
Che t'aspettavi? Il dolce viso zirlare, mitezza
E versi di miele? No, qui troverai
Solo scoordinate rime di deliri,
I pianti folli, lacrime d'inchiostro nero
Su pelle bianca, i miei cupi, cari incubi.
T'affanni a velleitarie crociate
Tu, miserabile creatura cieca
Anche nella luce del Sole
ed eunuco intelletto,
Ma non discerni neglette fantasie dalla realtà,
Di maldicenze e stereotipi ti ingozzi senza pudore
Mentre addosso mi sputi.
Che almeno una volta a vossia
andasse di traverso il boccone!
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