Tutto quanto


Mi svegliai con un gran mal di testa e mi ritrovai in una stanza che non era la mia. Anzi non l'avevo mai vista... dove accidenti mi trovavo?

Mi sollevai a sedere lentamente, mentre delle fitte atroci mi attraversavano il cervello, ma appena lo feci, mi resi conto che non ero sola in quel letto matrimoniale.

Oh cavolo, dimmi che non è lui!

Scostai le coperte da quel corpo che era totalmente nascosto e rivelai una chioma bionda: Sofia! Dormiva profondamente e continuò a farlo, nonostante i miei movimenti non certo delicati per scendere dal letto.

Quando mi raddrizzi, sentii ancora un lieve giramento di testa e immediatamente ricordai i mille brindisi assurdi che avevo fatto davanti a tutti.

Accidenti, ma perché avevo bevuto tanto?

Immediatamente mi apparve il viso di Alessandro, ma subito dopo ricordai il nostro momento intimo, ma tragico, in cucina e la disperazione ripiombò sul mio cuore.

Gli avevo detto che non mi rendeva felice... capivo perché se n'era andato in quel modo. Avrei voluto scrivergli subito e dirgli di dimenticare tutto, di tornare come prima. Avrei voluto dichiaragli ancora un volta il mio amore e stare vicino a lui. Avrei voluto fargli sapere che lui era tutto per me, ma improvvisamente mi resi conto che non sarei mai stata davvero felice in questo modo, perciò scossi la testa nel tentativo di cancellare tutta quella confusione e aprii la porta della stanza, provando ad orientarmi.

Non ero mai stata in casa di Mattia, ad eccezione della taverna, ma immaginai fosse quello il luogo nel quale mi trovavo, perché non ricordavo di essere mai andata via dalla festa. Anche se, in quel momento, la mia memoria non era esattamente affidabile.

"Beth" esclamò Michele, giungendo dal fondo del corridoio "sei già sveglia?"

"Miky... cosa cavolo ho combinato ieri sera?" piagnucolai mentre lo raggiungevo e mi aggrappavo al suo braccio disperata. Speravo che negasse le cose che ricordavo, invece confermò tutto e aggiunse pure dettagli decisamente imbarazzanti. 

Alessandro era andato da lui dopo avermi lasciato sola in cucina e gli aveva detto di curarmi, così Michele era venuto da me e mi aveva trovato con la faccia dentro al frigorifero, intenta a cercare qualcosa di dolce per consolare il mio cuore ferito (testuali parole specificò). Dopodiché avevamo lottato perché lui aveva cercato di strapparmi di mano la panna montata che mi ero sparata direttamente in bocca, mentre il mascara continuava a colarmi lungo le guance. Che scena patetica!

 Ovviamente avevo poi vomitato in bagno, quando la festa era ormai finita e infine Mattia e Michele mi avevano messo a letto, mentre Sofia cercava di pulirmi la faccia. Fortunatamente i genitori di Mattia erano partiti per un week end in montagna e non avevano dovuto assistere a tutto questo.

"Buongiorno Beth... un brindisi?" domandò divertito Mattia non appena mi vide apparire in cucina, dopo che mi ero data una ripulita in bagno, ovviamente.

"Ah ah ah... divertente..." risposi, cercando di placare un senso di nausea che era ritornato nel mio corpo al solo ricordo di tutti quelli shot bevuti senza ritegno.

"Sei stata l'anima della festa, considerati invitata a tutti i miei futuri party" continuò Mattia, piazzandomi un caffè davanti alla faccia.

"Ma cos'è successo con Ale?" intervenne Michele, facendomi quasi strozzare "quando è venuto da me, sembrava così affranto"

Rimasi immersa nei miei ricordi per qualche secondo, ripensando alla strana luce nei suoi occhi, ma non trovai una spiegazione nemmeno con la lucidità perciò mi limitai a sospirare e dire: "Credo che sia finita"

"Cosa?" domandarono insieme i due ragazzi, guidandomi confusi e con gli occhi spalancati.

"Tutto quanto"


I giorni si susseguirono tutti uguali, le lezioni a scuola, le giornate a casa, le uscite con gli amici, la malinconia nel mio cuore, la tristezza nei miei occhi, la lontananza nella mia testa.

Mi sembrava di non riuscire più a ridere, figuriamoci ad essere felice. Non credevo che trovare la mia felicità da sola avrebbe comportato tanta disperazione. Forse stavo facendo tutto sbagliato.

Alessandro era sparito davvero, proprio come gli avevo implicitamente chiesto, non era più venuto nemmeno a mangiare a casa nostra, si limitava a chiamare i miei genitori per salutarli.

Loro non avevano fatto domande, ma avevano sicuramente capito che c'era qualcosa che non andava, non ero più allegra, non mi vestivo più colorata. Insomma non ero più io.

Era pure arrivato San Valentino, festa che avevo sempre adorato, inventandomi, ogni anno, nuovi stratagemmi per poterla passare con Alessandro, nonostante le sue remore, ma stavolta mi deprimeva solamente e, dal momento che era domenica, l'avrei passato sotto le coperte.

Avevo appena finito di pranzare e stavo valutando se fosse troppo presto per mettere in pratica la mia idea e infilarmi a letto, quando sentii una melodia provenire da fuori. Perplessa mi avvicinai alla finestra, mentre la musica diventava più forte:

I drew a broken heart (Ho disegnato un cuore spezzato)

Right on your window pane (Proprio sul vetro della finestra)

Una voce maschile mi arrivò distintamente all'orecchio. Qualcuno stava cantando?

Waited for your reply (Ho aspettato la tua risposta)

Here in the pouring rain (Qui sotto la pioggia battente)

Scostai la tenda e guardai attraverso il vetro, rimanendo senza fiato.

Just breathe against the glass (Respira solamente contro il vetro)

Leave me some kind of sign (Lasciami un qualche tipo di segno)

Mattia stava cantando nel mio giardino, rivolto alla mia finestra, senza il minimo segno di imbarazzo, nonostante le numerose persone della via che si erano affacciate alla finestra per assistere allo spettacolo.

I know the hurt won't pass, yeah (So che il dolore non passerà)

Just tell me it's not the end of the line (Dimmi solo che non è la fine)

Sofia si spostò vicino a lui e prese ad intonare la stessa canzone, rivolgendomi un dolce sorriso, mentre io aprivo la finestra per poterli sentire meglio.

I never meant to break your heart (Non ho mai avuto intenzione di spezzarti il cuore)

Now I won't let this plane go down (Ora non lascerò che questo aereo precipiti)

I never meant to make you cry (Non ho mai avuto intenzione di farti piangere)

I'll do what it takes to male this fly (Farò quello che serve per farlo volare)

Michele si fece avanti e prima di cominciare a cantare la sua parte, mi lanciò un bacio con la mano, che io feci finta di afferrare.

Oh, you gotta hold on (Oh, devi tenerlo su)

Hold on to what you are feeling (Aggrappati a ciò che senti)

That feeling is the best things (Questa sensazione è la cosa migliore)

The best things, alright (La cosa migliore)

Michele si zittì per lasciare il posto nuovamente a Mattia, che mi fece un occhiolino prima di continuare.

I'm gonna place my bet on us (Sto scommettendo su di noi)

I know this love is heading in the same direction (So che questo amore si sta muovendo nella stessa direzione)

That's up (Che è verso l'alto)

Sofia continuò, intonando queste strofe, mentre mi faceva il segno del cuore con le dita.

You drew a question mark (Hai disegnato un punto interrogativo)

But you know what I want (Ma sai quello che voglio)

I wanna turn the card, yeah (Voglio girare la carta)

Right back to where it was (Proprio dov'era prima)

Si avvicinarono tra di loro, prendendosi per mano e, sempre con la faccia rivolta verso l'alto, verso di me, intonarono tutti insieme.

So let's build the bridge, yeah (Quindi cerchiamo di costruire il ponte)

From your side to mine (Dal tuo lato al mio)

I'll be one to cross over (Sarò quello che lo attraverserà)

Just tell me it's not the end of the line (Dimmi solo che non è la fine)

Un sorriso colmo di felicità era finalmente ricomparso sulle mie labbra, mentre lacrime di commozione spingevano per uscire dai miei occhi.

Avevo tanto desiderato che qualcuno mi dedicasse una canzone d'amore, che qualcuno mi amasse tanto quanto amavo io.

Avevo cercato e sperato di trovare una persona del genere, ma forse non mi ero mai resa conto, fino a quel momento, che ne avevo già tre: Mattia, Michele e Sofia. I miei amori più grandi. 

https://youtu.be/29GWMT0GB6s

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