Sorpresa


Michele aveva appena baciato Alessandro?!

Quest'ultimo mi stava guardando sconvolto, con una muta supplica stampata sul viso, mentre il mio amico era avvinghiato a lui e lo stava abbracciando saldamente, tenendo la testa poggiata sulla sua spalla.

Dopo qualche secondo di sorpresa, scoppiai a ridere perché era evidente che Michele non sapeva nemmeno quello che stava facendo e il disagio di Alessandro mi divertiva.

Ma decisi comunque di salvarlo, così picchiettai sul braccio di Michele, per fargli notare il suo fraintendimento. Lui aprì gli occhi per constatare chi fosse, ma senza nemmeno spostare la testa, disse: "No Beth, non so dove sia Ale!"

Sembrava quasi scocciato per la mia interruzione mentre io cercavo di mantenere un'espressione seria, con scarsi risultati.

"Sotto la tua testa, forse?" risposi ironicamente, indicando il ragazzo che Michele stava stringendo con foga.

"Mattia ora è mio!" esclamò lui, affondando il viso nella camicia di Alessandro, che sospirò sconfitto.

"Se questo è Mattia, chi è quello là?" domandai, costringendo Michele a voltare la testa in direzione del suo ragazzo, che avanzava a fatica in mezzo alla pista da ballo.

"Tia!" esclamò Michele, abbandonando il suo appoggio umano e lanciandosi verso di lui con poca grazia. Fortunatamente Mattia lo raggiunse in tempo, evitando una nuova, rovinosa, caduta.

"Perché l'ha fatto bere così tanto?" lo rimoverai, non appena ci raggiunse con il moribondo al seguito.

"Io?" chiese risentito Mattia "Sono andato in bagno e quando sono tornato non l'ho più trovavo" si giustificò poi, provando a schivare le mani che Michele continuava a mettergli in faccia.

Sospirai e proposi di cercare Sofia e Alberto per tornare a casa, erano già passata più di due ore da quando eravamo arrivati.

Mentre vagavamo per la discoteca, scrutando tra la folla, una ragazza con un velo da sposa in testa e una fascia addosso con scritto sposa, si sbracciò dal tavolo, nel quale era seduta con le sue amiche, per attirare l'attenzione di Michele.

"Un brindisi per la sposa?" chiese entusiasta, rivolgendosi a lui, che improvvisamente si rianimò e allontanò Mattia per dirigersi da loro, ma fu prontamente bloccato da Alessandro. Ecco come aveva fatto a bere tanto... si era accodato a un addio al nubilato.

Tra grida di protesta e lamenti vari, riuscimmo a trascinarlo fuori dal locale, dopo aver mandato un messaggio a Sofia, per avvertirla. 

Passarono pochi minuti e anche lei e Alberto ci raggiunsero all'esterno della discoteca, prendendo in giro Michele che stava vomitando in un cespuglio. Ero contenta di non essere io, questa volta, l'ubriaca di turno!


"Ho bisogno di caffè" mormorò Michele, il mattino dopo, quando fece il suo ingresso in cucina, sostenendosi la testa con una mano.

"Ecco la nostra sposina" esclamò Mattia, allungandogli una tazza, ricolma di liquido scuro.

"I brindisi sono la nostra rovina" intervenni in aiuto del mio amico, strizzandogli l'occhio e ricevendo in cambio un sorriso complice.

"Quindi oggi niente acqua park?" chiese Sofia, notando il brutto aspetto che aveva Michele.

"Come no?" domandò quest'ultimo deluso "Voglio andarci!"

"Anche se non stai bene?" cercai di farlo ragionare, non volevo certo vederlo vomitare ancora.

"Certo! Al massimo rivedrete la mia colazione" sentenziò per nulla preoccupato.

Tutti gli rivolgemmo uno sguardo schifato, ma la voglia di andare all'acqua park era troppa, valeva la pena rischiare.

Mia madre, mio padre e Fabio non sarebbero venuti con noi: i miei genitori preferivano stare in spiaggia a prendere il sole in santa pace, mentre Fabio non passava nemmeno un'ora senza i suoi amici.

Dopo aver indossato i nostri costumi e aver preso le macchine, percorremmo la distanza che ci separava dal parco, circa mezzora, poi varcammo la soglia entusiasti.

L'acqua park era piuttosto grande e attrezzato, aveva un'immensa piscina da un lato, con metà fondale basso e metà alto, e una specie di palco tondo al centro, sul quale stava un Dj che metteva musica dalla mattina fino a sera. Davanti alla piscina c'era un bar e una serie di chioschi, dove si potevano comprare bibite, gelati, caramelle... Di fianco a questi c'erano gli spogliatoi e i bagni, mentre il resto del parco era occupato da scivoli di ogni genere e altri tipi di vasche.

"Voglio andare sull'Apocalisse!" disse elettrizzato Michele, correndo come un bambino vicino al bordo della piscina.

"Attento che scivoli" lo apostrofò Mattia, facendomi sfuggire una risatina.

"Sembri sua madre" commentai, guardandolo però con tenerezza.

"No, è che conosco Michele" spiegò, e infatti, appena concluse la frase, assistemmo tutti alla goffa caduta di Michele in acqua.

Una volta arrivati in cima alle scale dello scivolo, chiamato appunto Apocalisse, non fui più tanto sicura di volerlo fare. Come si poteva intuire dal nome, non era esattamente uno di quelli tranquilli, dove ti lasci trasportare dalla corrente senza prendere mai troppa velocità.

"Siamo sicuri di voler scendere da qua?" chiesi, allungando il collo per constatare la pendenza e l'altezza: l'inclinazione era troppa per i miei standard e la velocità sicuramente elevata.

"Hai paura?" mi schernì Alessandro, inclinando la testa di lato con un sorriso beffardo stampato sul volto.

"Già, ho utilizzato tutte le mie scorte di coraggio con te" dissi ironicamente, ricevendo una risata come risposta. Spostai lo sguardo sulla partenza dello scivolo dov'era seduta Sofia, che aspettava di scendere.

"Non vorrai rifare tutte quelle scale!" continuò Alessandro, nel tentativo di convincermi, ma io ero sempre meno sicura di volerlo fare.

Al segnale del via, Sofia si spinse con le mani e sparì dalla mia vista. Sentii il suo grido allontanarsi dalle mie orecchie un po' troppo velocemente.

"Almeno per oggi posso dire di aver fatto sport" ribattei, incrociando le braccia al petto. Dopo aver assistito alla prima discesa, ero ferma sulla mia idea di evitarlo.

"Allora facciamo così: se non decidi di non farlo, niente sorpresa per te, domani" concluse Alessandro, dandomi la schiena, pronto a prendere il posto di Alberto sullo scivolo, che era appena partito.

"Che sorpresa?!" indagai subito, come poteva dire una cosa del genere e poi far finta di nulla.

Sapeva benissimo quanto amassi questo genere di cose... che sorpresa voleva farmi?!

"Qualche indizio?" azzardai, sporgendomi verso di lui, ma fui abilmente ignorata, perché proprio in quel momento scattò il segnale di partenze e Alessandro si lanciò giù dallo scivolo.

"Vai Beth" mi incitò Mattia, in attesa dietro di me, subito prima di Michele. Tentennai sul posto, non volevo fare quella caduta nel vuoto, ma volevo la sorpresa... al diavolo! Io ero Beth, e Beth non si tirava mai indietro!

Mi adagiai sullo scivolo e sbirciai quello che si presentava davanti a me: un lungo e ripido piano blu, in plastica, alla cui base c'era una piscina azzurra. Sul bordo di questa piscina, potevo vedere i miei amici che mi aspettavano e, anche se era troppo lontano, ero sicura che sul viso di Alessandro ci fosse un sorriso soddisfatto, mentre mi osservava seduta sulla cima di questo mostro.

Quando scattò il segnale, il bagnino mi fece segno di partire, così mi diedi la spinta e mi lasciai andare con le braccia piegate sul petto.

La discesa fu così veloce che sentii solamente il vento sulla pelle e l'adrenalina nel corpo, quando entrai in contatto con l'acqua della vasca, mi stupii di essere già arrivata.

Era stato fantastico! Volevo rifarlo subito! 


Amici, amiche, la storia giunge lentamente al termine, in realtà non molto lenatamente, perché ho deciso che sarà conclusa domani. So che siete tutte molto tristi, ma domani sarò in lockdown (ancora!) e avrò molto tempo libero, quindi pubblicherò tre capitoli, quelli finali. Uno uscirà al mattino, mentre gli altri due, insieme, al pomeriggio. 

Vi amo tutte <3

Baci baci ZiaYetta

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