Rosso


Era il giorno di capodanno, mi ero alzata, avevo fatto colazione e poi mi ero chiusa in bagno per cambiare il colore delle punte dei miei capelli, da rosa a rosso. Ci avevamo messo tutta la mattina, ma il risultato era stato soddisfacente e ora ero seduta a tavola, con mio madre che borbottava: "Un colore più sobrio non c'era?"

"Sei l'ultima persona che può parlare di sobrietà" intervenne mio padre, ridendo al ricordo di qualcosa che la fece irritare. Prima o poi avrei dovuto convincere mia madre a farmi vedere il famoso album delle avventure buffe di Camilla. Avevo il sospetto che fosse quello al chiave per tutte le risposte alle mie domande.

"Stasera andrai alla festa da Ale?" chiese poi lei, cercando di apparire poco invadente.

"Sì, io, Miky e Sofi ci fermiamo a dormire" spiegai, mettendo in bocca una forchettata di riso.

"Comportati bene" mi ammonì mio padre, assumendo un'espressione severa che non si addiceva per nulla al suo viso.

"Mi comporto sempre bene" dissi sulla difensiva, corrugando le sopracciglia. Dove volevano arrivare?

"Sai cosa intende dire tuo padre" continuò mamma, lanciandomi un'occhiata eloquente. Erano proprio strani questi due.

Fabio, notando la mia espressione confusa, decise di intervenire per fare chiarezza, ma avrei preferito che avesse continuato con il suo silenzio.

Con voce smielata intonò una stupida canzoncina: "Lo trovi bello, tu vuoi baciarlo, vuoi abbracciarlo"

Spalancai gli occhi con il bicchiere ancora in mano e la bocca piena d'acqua, che quasi sputai in faccia a mio fratello. Quando mi ripresi, gli tirai una manata sulla testa per farlo stare zitto e poi osservai la reazioni dei miei genitori, ma loro erano molto tranquilli. Troppo tranquilli.

"Ehm" iniziai a dire "Fabio non sa cosa sta dicendo"

"Tranquilla tesoro, la tua cotta per Ale non è mai stata un segreto" spiegò mia madre dolcemente.

"Ormai l'ho accettato pure io, è da quando avevi sette anni che dici a tutti che un giorno lo sposerai" ribadì papà con un sorriso un po' tirato.

Perfetto, ero lo zimbello di tutti quanti!


Nel pomeriggio mi consultai con Michele e Sofia tramite una videochiamata. Mentre ci preparavamo per la sera, Sofia continuava a parlare di un certo Alberto che le aveva rubato il cuore quella mattina, in fila al supermercato, e si lamentava del fatto che lui non le aveva chiesto il numero di telefono.

"Perché non l'ho chiesto io?" domandò piagnucolando e sbattendo sul suo letto l'abito per la festa.

"Perché sei stupida" disse semplicemente Michele, osservandosi attentamente allo specchio per non sbagliare l'applicazione dei brillantini sotto agli occhi.

Sofia aveva deciso che avrebbe indossato un vestito oro, aderente, ma abbastanza casto, con dei tacchi neri non troppo alti per poter ballare tutta la notte e aveva pensato di legare i suoi capelli biondi in una treccia morbida. 

Michele aveva optato per un paio di pantaloni di paillettes argento, delle scarpe rosso scuro, una camicia bianca e sopra una giacca grigia, che aveva le paillettes solamente sul colletto. E poi ovviamente un trucco che prevedeva brillantini intorno agli occhi, sugli zigomi e sulla fronte. Le punte dei suoi capelli castani erano rosse, ma a differenza delle mie, erano di una tonalità più scura.

E io? Ovviamente il mio outfit era total red! E per total intendevo dire proprio totale, nel vero senso della parola. Avevo scelto un top corto e aderente da mettere sotto ad una blusa trasparente, per creare un effetto vedo non vedo, poi avevo comprato una gonna di pelle, nella quale infilare la blusa, e infine un paio di stivali, anch'essi di pelle, alti fin sopra il ginocchio, ma con la suola bassa. Il tutto rigorosamente rosso. Persino le mie mutande lo erano!

Quando finii di agghindarmi con gli abiti, mi posizionai davanti allo specchio e legai i capelli in due trecce laterali, lasciando che le sfumature colorate apparissero tra gli incroci e coronai il tutto con un cerchietto sormontato da tante lucine rosse, che attiravano decisamente l'attenzione.

Poi mi passai una riga di eye-liner sopra gli occhi, aggiungendo anche una sfumatura di ombretto, volete indovinare di che colore? Non serve che ve lo dica!

Infine conclusi la mia preparazione, passandomi uno strato di rossetto rosso sulle labbra e mi osservai allo specchio con un sorriso raggiante, mentre dal cellulare mi giungevano le perplessità di Sofia: "Forse è un po' troppo Beth... non credi?"

Per fortuna che c'era Michele, pronto a sostenermi dicendo: "Per me sei favolosa!"


La musica ad alto volume mi investi non appena misi piede nel vialetto della grande e moderna casa di Alessandro. Avanzai a passo sicuro, seguita dai miei due amici: insieme noi tre non passavamo certamente inosservati, ma anzi, per strada avevamo pure ricevuto qualche complimento da gente sconosciuta che si recava ad altre feste. Era esattamente questo l'effetto al quale puntavo!

Quando aprii la porta, una marea di persone mi apparve davanti agli occhi, nonostante il salotto fosse spazioso e si affacciasse su un giardino altrettanto grande, non c'erano molte possibilità di manovra tra i vari corpi che si muovevano seguendo il ritmo della canzone.

Ma Alessandro aveva invitato tutta l'università? A giudicare dalla quantità di persone probabilmente sì. Allungai il collo per cercarlo, ma era impossibile trovarlo in questo modo, le uniche luci presenti erano quelle colorate che erano state montate per l'occasione, e lui non indossava un cerchietto luminoso come il mio per spiccare tra la folla.

Diciamo che Alessandro era famoso per le sue feste, ne organizzava poche durante l'anno, ma quando lo faceva, erano davvero realizzate nei minimi dettagli e anche con un certo costo.

Aprendoci un varco tra la folla, io Michele e Sofia riuscimmo a raggiungere la cucina e prenderci un drink, mentre continuavo a lanciare occhiate in ogni direzione, senza adocchiare la fonte della mia ricerca. 

Ad un tratto Sofia mi afferrò il braccio, stringendolo forte e facendomi quasi rovesciare il bicchiere.

"Oh mamma mia!" esclamò puntando lo sguardo in direzione di un ragazzo con i capelli scuri che era intento a chiacchierare in un angolo della cucina "quello è il ragazzo di stamattina! Alberto!"

"Cosa aspetti? Vai da lui" esclamai affermando la sua mano e trascinandola in quella direzione, mentre lei provava a liberarsi mentre diceva: "Non posso, non so cosa dirgli!"

Quando arrivammo a pochi passi da lui, che si era sposato leggermente e ci stava dando le spalle, mi posizionai dietro alla mia amica e le diedi una spinta, facendola sbattere contro di lui. Il ragazzo si girò confuso mentre Sofia mi fulminava con lo sguardo, ma appena la riconobbe la salutò e iniziarono una conversazione che non sarebbe mai avvenuta senza il mio aiuto.

Michele mi prese a braccetto e si complimentò con me, guidandomi verso il salotto, dove si stavano ancora svolgendo balli sfrenati. Per il momento decisi di abbandonare l'idea di cercare Alessandro e comincia a saltellare insieme a Michele, ridendo e muovendo la testa per creare una scia rossa e luminosa nel buio.

All'improvviso sentii uno sguardo su di me, così mi voltai in direzione della postazione del Dj, che si trovava dall'altro lato del salotto e poggiava sopra un palchetto costruito appositamente per l'occasione. Alessandro era lì, chinato verso il ragazzo che metteva la musica e gli stava dicendo qualcosa all'orecchio, ma non era lui che mi stava guardando, bensì il suo inseparabile amico: Mattia. 

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