Principessa


UN ANNO DOPO

La tavola era imbandita di dolci di tutti i tipi: c'erano muffin disposti ordinatamente su vassoi colorati, caramelle di vari gusti in apposite ciotole, una fantastica torta al cioccolato sormontata da panna e ciliegie, le mie preferite!

Tutto questo sfarzo poggiava su una tovaglia di plastica rosa, con sopra disegnati tanti fiorellini, mentre per tutta la casa erano stati gonfiati e disposti palloncini di varie tonalità, che svolazzavano leggeri al passaggio degli invitati che ormai erano parecchi.

Tutti mi guardavano con un gran sorriso in faccia mentre avanzavo verso il salotto con passo sicuro. Niente poteva rendermi triste in quel momento, era un gran giorno, era il mio compleanno: compivo diciannove anni.

Non ero ancora grande per mio padre, lo sapevo, mi bastava vedere il modo in cui mi fissava, con le lacrime agli occhi e il sorriso radioso, mentre mia madre, di fianco a lui, mi guardava dolcemente, fiera della donna che ero diventata.

"Questa è mia figlia" diceva sempre e io ero felice di esserlo, mi sentivo completa, mi sentivo la vera Beth, in tutto il suo splendore.

Mi lisciai, con le dita, i lunghi capelli castani e poi mi fermai davanti allo specchio a muro che occupava una parte della parete del salotto, per controllare che fosse tutto perfetto. I miei occhi castani riflessi, mi restituirono uno sguardo determinato e carico d'amore.

"Beth" sussurrò mia madre, avvicinandosi a me "non è questo il vestito che abbiamo comprato insieme"

Io feci scorrere gli occhi sul mio corpo, catturando con attenzione ogni dettaglio del mio abito azzurro da principessa delle favole, molto simile a quello indossato da Cenerentola nel film, munito anche di corona sulla testa. Non ci trovavo nessun problema.

"Perché mamma, non va bene?" chiesi con finta ingenuità "Quello che abbiamo preso insieme era troppo sobrio"

Lei sospirò, aprendo le labbra in un sorriso dolce e infine disse: "Certo che va bene, se ti rende felice, puoi vestirti come vuoi!"

"Anche perché, peggio dei costumi che indossava Cami, non puoi mettere!" intervenne mio padre, avvicinandosi a noi e beccandosi un colpo sulla spalla da mia madre per quella battuta.

"Ma come ti sei conciata?" esordì Mattia, raggiungendomi davanti al tavolo dei dolci.

"Stai zitto Tia, non capisci niente di moda" intervenne Michele, osservandomi colpito, per poi aggiungere: "Sei favolosa!"

"Leggermente esagerato, no?" provò a dire Sofia, non condividendo i gusti esuberanti miei e di Michele.

"La giusta dose di esagerazione" specificai, facendo alzare al cielo gli occhi della mia amica.

"Ma è una principessa!" riprovò Mattia, spalancando gli occhi per sottolineare l'assurdità della cosa.

"E chi le vieta di esserlo?" mi difese Michele.

"Ha pure la corona in testa" sottolineò Mattia, lasciandosi sfuggire una risata.

Sentii in sottofondo che Michele gli stava rispondendo qualcosa, ma non stavo più ascoltando il loro battibecco. Spostai lo sguardo su tutti gli invitati, cercando quella testa bionda che aspettavo con ansia di vedere, ma di lui non c'era traccia.

Sbuffai delusa e afferrai una manciata di caramelle per consolarmi, ma accidentalmente una mi cadde dalle mani, macchiandomi la vaporosa gonna del vestito. Dannazione!

Corsi in cucina per sistemare il disastro e quando entrai in quella stanza, che credevo essere vuota, eccolo lì, il mio grande amore: Alessandro.

Era girato di schiena e stava trafficando con qualcosa davanti a lui, sembrava una candelina.

"Che stai combinando?" domandai, facendolo sobbalzare per la sorpresa.

"Aspetta" disse senza nemmeno guardarmi, cercando di finire la sua opera di nascosto.

Dopo qualche secondo di lavoro, prese qualcosa tra le mani e si girò lentamente, trovandosi così di fronte a me, un po' interdetto dal mio abbigliamento. Mi squadrò da capo a piedi, mentre un sorrisetto divertito spuntava sulle sue labbra perfette.

"Tanti auguri, principessa" esclamò con entusiasmo. Rimasi incantata da questo ragazzo, che non smetteva mai di attrarmi, così allungai le braccia e presi il suo viso tra le mani, avvicinandolo al mio, per poi depositargli un bacio sulla bocca.

Quando ci separammo, Alessandro mi fece notare il piatto da portata rosa che reggeva tra di noi, con sopra tre dolci: una creme brulee, una gelatina e qualche macarons.

Sollevai lo sguardo, incatenando i miei occhi a quelli di Alessandro, sicura di aver capito il messaggio che voleva trasmettermi, ma ne ebbi la conferma quando dichiarò: "Per me, Beth, tu sei tutti e tre"


Quella sera stavo camminando avanti e indietro per il bagno di casa mia, osservando agitata l'ora sul cellulare, aspettando che cambiasse. Mi portai un'unghia laccata di blu alla bocca, mordendola nervosamente e alzai gli occhi al cielo.

Ti prego, fa che non sia così!

Con la fronte corrugata dalla preoccupazione e le mani che tremavano, sollevai la stecca di plastica bianca, poggiata sul piano del lavandino. Due linee.

Oh cazzo... ero incinta!


ANGOLO AUTRICE: Che dire amici e amiche, siamo arrivati alla fine di questa terza e ultima parte, che ne pensate del finale? Sono cattiva lo so ahah ma lascerò che stavolta sia la fantasia a guidarvi verso il futuro di Elisabetta e Alessandro.

Quando ho cominciato a scrivere "Se son rose... appassiranno!", l'ho fatto per divertimento, non credevo che ci sarebbe stato un seguito, figuriamoci altro. E invece è nata, in maniera più naturale di quando credessi, questa storia. È stata quella che mi sono divertita di più a scrivere, soprattutto per i personaggi che si sono man mano sviluppati. Mi mancheranno tutti.

Ma in particolare modo, mi mancheranno i vostri commenti, perché mentre io facevo ridere voi, voi facevate ridere me! Non so come ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito, dall'inizio o lungo la strada, solo per qualche capitolo o per tutta la storia, sono felice di avervi fatto ridere e piangere, emozionare e incuriosire.

Un ringraziamento speciale è d'obbligo per le mie quattro affezionatissime lettrici (bignealcaramello, Little_Dreamer05, liedo_Liz, lisasaporito96), senza di voi, non so se avrei trovato sempre l'entusiasmo per continuare la stesura, quindi vi ringrazio dal profondo del cuore per avermi sostenuto e per aver sempre condiviso i vostri pensieri con me. Vi amo tanto quanto Beth ama Alessandro.

E chissà, magari in futuro tornerò con qualche nuova storia d'amore... sempre un po' particolare!

Stay tuned

Baci baci la vostra ziayetta

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top