Imparerò mai?
Il locale nel quale facemmo il nostro ingresso era il più grande del paese e, dopo la mezzanotte, diventava una discoteca, con il Dj che armeggiava alla console per mettere la musica del momento.
Ma tra le nove di sera e la mezzanotte era una semplice bar dove si poteva bere e chiacchierare tranquillamente, seduti ai tavolini sparsi per quella che poi sarebbe diventata la pista da ballo.
Entrando si potevano notare le pareti bianche e azzurre, illuminate da una luce soffusa. Sul lato sinistro si trovava un grande bancone da bar, mentre sul lato destro c'era appunto la console, che campeggiava sopra un palco adibito a qualche spettacolo serale occasionale. Tante lucine gialle decoravano tutto l'ambiente, arrampicandosi lungo le pareti e pendendo dal soffitto alto.
C'erano già diverse persone, intente a bere, aspettando l'inizio della vera serata. Ci sedemmo ad uno dei tavoli più a destra e ordinammo diversi drink, mentre chiacchieravamo del più e del meno, nonostante l'atmosfera fosse ancora un po' tesa.
Dopo circa mezz'ora dal nostro ingresso, il Dj, che stava già sistemando la sua attrezzatura per la serata, mi fece un cenno d'intesa e subito guardai Mattia con entusiasmo.
Lui sembrò un po' intimorito, ma poi con voce incerta disse che doveva andare al bagno e si alzò, sparendo dalla nostra vista.
Ero emozionata per lui e quando le luce nella sala si abbassarono ulteriormente, quasi mi mancò il fiato. Una melodia conosciuta e allegra si spanse per la sala, facendo girare i nostri amici verso il palco con sguardi confusi.
Una voce maschile risuonò dal retro del palco, prima ancora che la sua figura apparisse:
"I've been cheated by you since I don't know when" (Sono stato tradito da te, non so da quando)
Lanciai un grido eccitato, mentre Michele spostava lo sguardo da me al palco vuoto con gli occhi spalancati.
"So I made up my mind, it must come to an end" (Così ho fatto mente locale, deve finire)
Sofia si portò le mani alla bocca, intuendo a chi appartenesse la misteriosa voce, mentre tutte le persone nella sala rivolgevano la loro attenzione al palco ancora vuoto.
"Look at me now, will I ever learn" (Guardami adesso, imparerò mai?)
Cantò Mattia, facendo la sua comparsa dal retro del palco e avanzando fino a trovarsi al suo centro.
"I don't know how, but I suddenly lose control" (Io non so come ma improvvisamente perdo il controllo)
Alessandro fissava il suo amico con uno sguardo truce mentre Elisa sbuffava irritata come al solito. Nessuno aveva ancora capito che la canzone non era dedicata a me.
"There's a fire within my soul" (C'è un fuoco nella mia anima)
Continuò Mattia, portandosi una mano al cuore e facendo qualche passo per giungere al bordo del palco.
"Just one look and I can hear a bell ring" (Solo uno sguardo e sento un campanello suonare)
Fissò poi il suo sguardo intenso negli occhi di Michele, che sussultò visibilmente, mentre un pensiero si faceva strada nella mente di tutti i miei amici: per chi era questa dichiarazione?
"One more look and I forget everything, whoa" (Un altro sguardo e scordo ogni cosa)
Mattia scese dal palco, mantenendo il contatto visivo con Michele e si avvicinò al nostro tavolo, mentre lo sguardo di Alessandro passava dall'irritazione alla confusione.
"Mamma mia, here I go again" (Mamma mia, ci risiamo)
"My my, how can I resist you?" (Tesoro mio, come posso resisterti?)
Mattia intonò quelle strofe quando era ormai a pochi passi da Michele e, si piegò pure in avanti con il busto, arrivando a pochi centimetri dal suo volto, in questo modo, fu impossibile non capire a chi si stesse riferendo. La canzone, ovviamente, era per Michele.
"Mamma mia, dose it show again" (Mamma mia, si ripropone?)
"My my, just how much I've missed you" (Tesoro mio, quanto mi sei mancato)
Michele era immobile, incapace di muovere anche un solo muscolo, tranne la sua bocca, che era piegata in un sorriso impossibile da trattenere, mentre i suoi occhi esprimevano tutto ciò che il corpo non riusciva a dire: amore
"Yes, I've been brokenhearted" (Sì, avevo il cuore spezzato)
Sofia era sconvolta, Elisa era molto confusa, Bruno sembrava divertito mentre io ero al settimo cielo per il mio piano riuscito e Alessandro?
"Blue since the day we parted" (Sono stato triste dal giorno che ci siamo separati)
Mattia continuò con la sua dichiarazione, decisamente apprezzata, mentre Alessandro si faceva sempre più scuro in volto. Era furioso.
"Why, why did I ever let you go" (Perché, perché mai ti ho lasciato andare?)
Vidi Alessandro alzarsi dalla sedia all'improvviso, con i pugni stretti e gli occhi ridotti a due fessure, puntanti su Mattia, così decisi che era il caso di intervenire.
"Mamma mia, non I really know" (Mamma mia, ora lo so davvero)
Mi avvicinai a lui velocemente e lo afferrai per un braccio, ottenendo la sua attenzione. Gli feci segno con la testa di lasciar perdere.
"My my, I could never let you go" (Tesoro mio, non posso mai più lasciarti andare)
Lo trascinai verso l'ingresso del locale, mentre Mattia continuava a cantare la sua canzone d'amore per Michele, e dopo aver recuperato le nostre giacche, gli chiesi se potevamo uscire per parlare.
Era arrivato il momento di essere coraggiosa tanto quanto il mio amico.
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