-Bravo Kudo! Adesso che hai la pistola puoi facilmente mettermi fuori gioco non credi?-
Shinichi teneva la pistola fra le mani ma non la puntava contro Gin.
-Non ti sparerò perché in quel caso sarei io l'assassino!-
-Pensi veramente che io sia così sprovveduto da avere una sola arma con me? Stupido!-
Dalla tasca dell'impermeabile nero uscì un'altra pistola e la puntò nuovamente contro Shinichi ma con una differenza: la prima volta la puntò alla testa di Shinichi, invece, la seconda volta la puntò al cuore del giovane Sherlock Holmes.
-Sono sicuro che tu ti sia accorto che ho cambiato posizione della pistola e sai perché? Il tuo cuore è la parte più debole di te, quella ragazza è la tua debolezza più grande Shinichi Kudo! Penso che appena avrò fatto fuori te andrò a farle una visita-
Shinichi stava fremendo di rabbia e stringeva i denti. Nessuno doveva osare torcere un capello alla sua Ran.
-Tu non oserai sfiorarla, hai capito?!? Non ti permetterò di farle del male! Distruggi la mia anima, prenditi la mia vita, battimi, fammi del male, uccidimi...ma per l'amor di Dio non toccare lei...-
-Vedi te l'ho detto io che...-
-GIN ESCI FUORI CON LA MANI IN ALTO! LA STRUTTURA È CIRCONDATA!-
Dalla fronte di Gin si vide uscire una goccia di sudore. Ovviamente la paura, ora che era arrivata l'FBI, si stava impossessando di lui. Però l'uomo riuscì a non farlo notare al ragazzo davanti a lui.
-Hai sentito Kudo? Tornerò presto in carcere ma prima mi sbarazzerò di te!-
Fuori dalla vecchia struttura c'erano macchine dell'FBI ovunque. Si sentivano e vedevano sirene sulle macchina. C'erano anche Ran, Ai e il professore.
-Professoressa Jodie perché non irrompete all'interno? Lo potrebbe uccidere!-
-Ran non possiamo farlo. Se ci vedrebbe entrare lo ucciderebbe lo stesso-
Ma l'unico obbiettivo di Gin adesso era quello di uccidere Shinichi. Anche il giovane detective aveva iniziato a sudare freddo. Stava iniziando a pensare che forse non poteva mantenere la promessa fatta a Ran e si sentiva un vile traditore per questo. Però sapeva anche che sarebbe riuscito a fare giustizia una volta per tutte ed era pronto a morire.
-Addio Shinichi Kudo!-
L'FBI, Ran, Ai e il professore sentirono uno sparo provenire da dentro il magazzino. A quel punto gli agenti decisero che fosse meglio irrompere. Si prepararono tutti quanti e entrarono seguiti da Ran e da Ai e il professore Agasa. Quando entrarono videro Shinichi a terra con del sangue attorno. Ran a quella scena crollò a terra in ginocchio. Jodie provò a tirarla su ma era una bambola di pezza, inerme. Gin era con una pistola puntata sulla testa.
E poi rivolgendosi a Ran disse:
-Ragazzina ora potete vivere felici e contenti! Ahaha!!-
Stava per premere il grilletto ma non gli diedero il tempo di farlo perché tutti gli agenti aprirono il fuoco e gli spararono e il colpo finale gli fu dato da Akai che finalmente si era vendicato di Akemi. Morì all'istante trivellato da tutti quei proiettili. Ran si lanciò sul corpo di Shinichi. Fecero la stessa cosa Ai e il professore. Invece Jodie ordinò subito di chiamare un'ambulanza. Ran appoggiò la testa di Shinichi sulle sue gambe e si accorse che respirava con fatica. Shin aprì gli occhi e guardò Ran sorridendo. Con le poche energie rimaste nel suo corpo le accarezzò il volto. Ran iniziò a piangere bagnando le mani del detective.
-Ehi...Ran, non piangere. Non sono riuscito a mantenere la promessa fatta...però sono contento di morire....fra le tue braccia-
Ran prese fiato ma non riuscì a smettere di piangere.
-No, amore mio..ancora puoi mantenere la tua promessa. Hai tutta la vita per farlo tesoro mio. Domani ci sveglieremo insieme. Mi volterò, ti troverò e inizierò ad amarti mentre ancora dormi. Ti porterò la colazione a letto e ti daró un bacio sulla fronte dicendoti "buongiorno amore mio"-
Come poteva Shinichi non amarla. Lei che avrebbe distrutto l'universo per salvare la sua vita. E questo Shinichi lo sapeva.
-...Sai Ran...quando ti ho vista sorridere per la prima volta sapevo che mi sarei legato a te....più di quanto potevo immaginare...sono felice di essere riuscito a salvarti da quell'uomo-
Le lacrime adesso, oltre che sul volto di Ran, erano anche su quello di Ai e del professore. Shinichi poi si girò a guardare entrambi gli amici.
- Ai sei una ragazza in gamba..mi devi promettere che da oggi in poi riderai di più-
Ai lo fulminò con lo sguardo e per poi rispondergli bruscamente.
-Non posso fare una promessa ad un morto quindi cerca di alzarti da terra...idiota-
Quella risposta colpì tutti tranne Shinichi che aveva capito perfettamente l'amica e le sorrise dolcemente. Da fuori si sentì il rumore delle sirene dell'ambulanza. Dentro la struttura entrarono subito i dottori con una barella su cui  caricarono Shinichi per poi portarlo all'interno del veicolo. Ran stava entrando con lui ma fu fermata da Ai.
-Ferma vado io con lui. Dentro le tasche del cappotto di Gin è stato trovato il dischetto con i dati dell'antidoto. Devo andare con loro per avvertirli che Shinichi potrebbe tornare un bambino da un momento all'altro. Se mi presteranno il laboratorio medico potrei anche creare finalmente un antidoto efficace. Tu avverti i genitori di Shinichi!-
Ran accettò la cosa anche se le costava molto lasciare Shinichi in quel momento. Sapeva che Shinichi avrebbe fatto di tutto per mantenere la promessa fatta e che non sarebbe morto. Mentre era in macchina col professor Agasa chiamò i genitori di Shin e anche Eri e Sonoko. Poi si fece accompagnare a casa da Agasa per prendere qualcosa che potesse servire a Shin e si fece accompagnare all'ospedale.
Shinichi era in sala operatoria perché dovevano estrarre il proiettile. Era tornato bambino durante la strada per l'ospedale ma fortunatamente questo non aveva causato complicazioni. Ad Ai fu dato il permesso di usare il laboratorio medico e iniziò a darsi da fare per creare una capsula efficace anche se le veniva difficile concentrarsi a causa della preoccupazioni per Shinichi. Ran arrivò in ospedale e chiese subito di Shin e le fu detto dell'intervento. Adesso l'unica cosa che tutti potevano fare era aspettare.