Capitolo 43
Quando entro in casa per mia fortuna non trovo nessuno, corro subito in camera per lavarmi e indossare qualcosa di più comodo.
Jim mi ha chiesto di vederci per spiegarmi e non so nemmeno perché io abbia acconsentito pur sapendo che non si tratti per niente di una buona idea.
Io e lui nello stesso posto? Sicuramente succederà un casino.
Avevo bisogno di una doccia calda e di indossare vestiti che mi tenessero calda, dopo la giornata di oggi credo di essermi presa un bel raffreddore anche grazie al bagno di champagne di Jim.
Prendo le chiavi di casa e chiamo il taxi che non tarda ad arrivare.
...
Waffle Beep.
Entro nel locale e mi siedo ad un tavolo.
Sono già qui.
Non mi risponde. Già questo si tratta di un brutto segno, molto probabilmente avrà dimenticato il nostro appuntamento e sarà a festeggiare la sua vittoria con qualche ultima conquista se non con la ragazza di questa mattina.
Sono soprappensiero per questo non mi accorgo della persona che occupa il posto di fronte al mio.
Jim:"scusa il ritardo, questione burocratiche a lavoro"
Stella:"eh? Scusa non ti ho sentito e ne visto arrivare"
Jim:"ho notato, cosa pensavi?"
Stella:"non cosa, chi"
Jim:"riformulo, chi pensavi?"
Stella:"al ragazzo di questa mattina, aspetta com'è che si chiamava?"
Jim:"smettila, non cominciare"
Stella:"me l'hai chiesto tu"
Jim:"so benissimo che quelle erano attenzioni indesiderate"
Stella:"ah si? Credi di conoscermi?"
Jim:"non credo, è una certezza, ora posso spiegarti le mie ragioni?"
Stella:"prego signor Aniston, sono tutt'orecchi"
Lo osservo e le sue labbra accennano un sorriso, bene si prende gioco di me.
Jim:"sei bellissima...scusa è che non sono riuscito a trattenermi, quando sei andata via ero fuori di me.
Ti ho cercata in ogni angolo della città, temevo ti fosse successo qualcosa e nessuno poi sapeva della tua sparizione improvvisa. Tranne Sam, non voleva dirmelo ma poi si è tradita da sola. Non avevo accettato questa gara inizialmente per starti accanto poiché quel giorno ero sempre al telefono e lontano da te, tu mi avresti costretto ad andarci mentre il mio unico desiderio era quello di stare con te e conoscere la tua famiglia"
Stella:"perché non me l'hai detto?"
Jim:"te l'ho detto il perché, sappiamo entrambi che non ti avrei lasciata mai sola soprattutto dopo quello che ti è successo ma come ben sai è mio solito combinare casini anziché parlartene e trovare una soluzione insieme, poi ho scoperto dov'eri e per fare lo stronzo quale sono, ho accettato di partecipare alla gara così tu avresti pensato che io non fossi qui per te ma per la gara"
Stella:"tutto ciò per essere l'uomo della situazione?"
Jim:"più o meno. Ora ti chiedo, prima scusa e poi perché hai accettato di vedermi ora?"
Stella:"mi sembrava scortese e poi avevo voglia di waffle, ovviamente offrirai tu per farti perdonare"
Jim:"quindi stai dicendo che bastano dei waffle per meritarmi il tuo perdono?"
Stella:"non solo, mi aiuterai ad organizzare una festa per il bimbo in arrivo e non potrai dire di no"
Jim:"è una tortura, bellissima tortura"
Mi stringe le mani con le sue per poi farmi una carezza tenera sulla guancia.
Jim:"sembri una bambina cosi, tenera e indifesa"
Stella:"certo, per mia sfortuna ho incontrato il lupo cattivo"
Jim:"sarei il lupo cattivo?" Annuisco e lentamente si avvicina al mio orecchio mentre con la mano sposta una ciocca dal mio viso.
Jim:"sai penso che dovresti festeggiare con me la mia vittoria, avrei preferito te come mia umbrella girl ma allo stesso momento non avrei permesso che nessuno potesse godersi lo spettacolo del corpo favoloso che la mia ragazza possiede o forse avrei potuto fare un eccezione e dire che tutto questo, che tu sei parte del mio cuore e nessuno può toccarti ma soltanto ammirare"
Stella:"tu sei fuori di testa"
Jim:" è per questo che ti piaccio" la cameriera porta ciò che abbiamo ordinato e ci distrae da questo momento di intimità.
...
Usciamo fuori dal locale mano nella mano, un gesto normale per ogni altra coppia ma per noi è il primo traguardo. Forse, dopo tempo siamo riusciti ad avere una conversazione normale senza che nessuno sbraitasse o inveisse contro l'altro.
Jim:"ti posso portare a casa io?"
Stella:"in moto? No, fa freddo"
Jim:"chi ha parlato di moto? Ho un'autista a mia completa disposizione, vieni" mi indica l'auto nera ferma ad aspettarci nel parcheggio.
Jim:" Tom portaci..." guarda me in attesa dell'indirizzo
Stella:" quartiere residenziale Hermes"
Jim:" sei una riccona e non so nulla?"
Stella:" già"
Rispondo infastidita perche questa eredità improvvisa mette a disagio anche me, a quanto pare i miei nonni hanno fatto dietro front e hanno deciso di dare a mia madre ciò che le spettasse dopo che hanno riallacciato i rapporti e hanno avuto modo di conoscere me, l'unica loro nipote fino ad oggi, dato che presto ne arriva un/una altro/a.
Jim:"scusa, scherzo"
Stella:"è una situazione del tutto nuova per me"
Jim:"fidati so cosa significa...la mia è una famiglia di ricconi da generazioni"
Stella:"la mia anche, solo che io ne entro a far parte soltanto da Natale"
Tom:"siamo arrivati signorina"
Jim scende dall'auto e attende che io scenda prima che possa dire qualcosa mi stringe in un abbraccio.
Jim:"mi sei mancata, è bello respirare aria di casa"
Stella:"anche tu mi sei mancato"
Mi guarda con quegli occhi lucidi, pieni di amore che riserva soltanto a me prima di posare le sue labbra sulle mie in un bacio casto, dolce e leggero. Ma ben presto si trasforma in desiderio, passione e fame, fame di quell'amore che reprimiamo con il nostro essere testardi.
Stella:"resta!"
Jim:"sicura?"
Stella:"ti ho fatto una promessa e intendo mantenerla"
Jim:"c'è anche Emma?"
Stella:"ed è anche bella infuriata" gli indico la finestra da cui spunta il viso di Emma infuriato.
Jim:"mi spaventa, difendimi"
Stella:"mh non lo so"
Congeda Tom e poi procede nel vialetto al mio fianco tenendomi saldamente nella sua mano. Potrei persino dire che Jim sia in ansia, quasi impaurito.
Jim:"non ho mai conosciuto la famiglia della mia ragazza. È la prima volta"
Stella:"non ti mangeranno, forse"
Apro la porta e trovo Emma che ci scruta arrabbiata, prima mi abbraccia e poi sentenzia
Emma:"ma è quello che mi ha privato dei waffle"
Stella:"per farsi perdonare te ne ha comprato qualcuno e ha promesso di portarti quando vorrai"
Emma:"ci penserò"
Michael:"Emma tesoro, smettila, ciao dolcezza"
Mi bacia sulla guancia e sento Jim irrigidirsi.
Stella:"lui è Michael, il mio patrigno. Lui è Jim, il mio ragazzo"
Michael:"è un gran piacere, vieni figliolo"
Jim:"salve" si avvicina a me e mi sussurra nell'orecchio "pensavo fosse una tua conquista o un fratellastro Figo, ma quanti anni ha?"
Stella:"stupido, ha l'età di mia madre"
Jim:"potrebbe cambiare idea e innamorarsi di t.." quando entra mia madre con il suo pancione Jim si blocca. Continua a saettare lo sguardo da me a mia madre.
Jim:"ma siete sorelle?"
Hannah:"no, ma sono sua madre"
Jim:"già mi scusi, sono Jim il rag.."
Hannah:"ho sentito chi sei, vieni siediti"
Stella:"bene, io vi lascio un po' da soli"
Jim spaventato mi implora di restare ma il bagno chiama.
Emma:"allora comincio io, comportati bene e non osare farle del male perché.."
Michael:"Emma, smettila"
Emma:"ma papà"
Hannah:"così tu sei quel Jim, quello che corre, beh diciamo che Emma mi aveva già spifferato dopo il vostro incontro e quindi ho avuto modo di informarmi su di te. Ti chiedo solo di andarci cauto con Stella, lei può sembrare forte anche se non lo è davvero, le basta poco per crollare e l'ultima volta è stato terribile"
Jim:"signora stia tranquilla non le farei mai del male"
Emma:"allora perché era arrabbiata?"
Michael:"Emma, stai esagerando"
Jim:"non si preoccupi, Emma ha ragione, l'ho fatta arrabbiare perché mi comporto come un bambino credendo di fare la cosa giusta"
Emma:"visto? Ve l'avevo detto io"
Si alza con fare teatrale e sale su in camera sua.
Hannah:"tranquillo non ce l'ha con te, è solo estremamente protettiva nei confronti di Stella"
Jim:"lo vedo"
Mia madre invita Jim a restare con noi dato che è sera inoltrata.
Dopo cena Michael e mamma sono andati dai miei nonni lasciandoci con Emma, per dare modo a Jim di legare.
Stella:"vado a farmi una doccia, riuscite a non mordervi?"
Jim:"non ti prometto nulla"
Emma:" vedrò cosa posso fare"
Mi alzo lasciandoli in salotto a scambiarsi occhiatacce.
Emma:"ti vedo"
Jim:"anche io"
Emma:"sei pieno di tatuaggi"
Jim:"vuoi vederli?"
Emma:"si"
Jim alza la camicia nera per mostrare la pelle piena d'inchiostro passando in rassegna ogni singolo disegno.
Emma:"questo che significa?"
Indica una libellula con un fiore.
Jim:"rappresenta per me una persona importante, più o meno era come te"
Emma:"tua sorella?"
Jim:"prometti di mantenere il segreto?"
Emma:"ok, racconta"
Jim:"beh vedi da piccolo avevo questa amichetta, eravamo inseparabili ma poi un motociclista ubriaco le ha spezzato la vita nel fior degli anni, questo mi ha fatto stare molto male, la libellula perché era uno spirito libero e insieme sognavamo di volare via di qui, il fiore perché era un'anima innocente"
Emma:"Stella non lo sa?"
Jim:"no se tu prometti di non dirglielo"
Emma:"è un po' difficile, non riesco a mantenere i segreti"
Jim:"lo so"
Emma:"forse adesso un po' mi piaci"
Jim:"dici?"
Stella:"cerchi di rubarmi il ragazzo?"
Emma:"ci provo"
Jim:"mi dispiace Stella ma lei ha rubato il mio cuore, ora appartiene soltanto ad Emma"
Stella:"nooo" porto la mano al petto e mi lascio cadere sul divano mentre Emma non smette di ridere.
Avevamo scelto di vedere insieme un cartone della Disney ma Emma è crollata subito dopo l'inizio, Jim invece per tutta la durata non ha fatto altro che osservare me che ridevo o piangevo ad ogni scena del Re Leone.
Jim:"penso che sia ora che ci lasci dormire"
Stella:"se per te non è un problema puoi restare, il mio letto è abbastanza grande da accogliere anche te"
Jim:"tua madre?"
Stella:"non devi preoccuparti"
Jim:"mi preoccupa di più Emma in realtà, mi ha messo paura quando mi ha minacciato"
Stella:"ti ha minacciato?" Scoppio a ridere ma poi capisco che è serio.
Jim:"mi ha detto che se provo a farti del male proverò lo stesso"
Stella:"esagerato"
Jim:"magari non saranno queste le parole giuste ma avresti dovuto vederla, il padre l'ha ammonita un paio di volte"
Stella:"non le stavi molto simpatico"
Jim:"ma poi l'ho conquistata, a quanto pare voi sorelle fate tanto le rigide, cercate di resistere al mio fascino ma poi vi arrendete"
Stella:"si, il solito montato"
Sto per prendere Emma per portarla su quando Jim mi precede.
Jim:"lascia fare, poi così avrò un punto a mio favore"
La scena è tenera, Emma tra le sue braccia sembra così piccina, le sue possenti braccia la stringono come se potesse cadere da un momento all'altro.
Mi sciolgo dinanzi a tanta premura, ho sempre sostenuto che lui indossi una corazza solo per evitare delusioni e sofferenze perché deve averne subite molte.
Jim:"qual è la sua camera?"
Stella:"eh? Ah, qui a destra"
Adagia la piccola sul letto, le rimbocca le coperte e poi posa un delicato bacio sulla fronte.
...
Stella:"secondo me saresti una buona madre, scusa volevo dire padre"
Jim:"come siamo simpatiche questa sera, a cosa devo il suo buon umore?"
Stella:"al cibo"
Jim:"o me"
Stella:"direi il re leone"
Jim:"perché fai la sostenuta? Ho visto che mi osservavi con Emma, so che fantasticavi su come sarà nostro figlio, ovviamente bello come il padre"
Stella:"dipende dalla madre"
Jim:"sarà sicuramente antipatico come lei"
Stella:"ah non saprei, non conosco la madre di tuo figlio, però sull'antipatia l'avrà ereditata sicuramente anche dal padre"
Jim:"non credo, però spero che avrà gli occhi e la dolcezza di sua madre"
Stella:"non posso giudicare"
Jim:"sarai una buona madre per i miei figli"
Il mio cuore batte all'impazzata.
Dare per scontato che io sia la donna che lo accompagnerà lungo il corso della sua vita mi fa tremare di gioia.
Stella:"dai per scontato che sia io, perché?"
Jim:"perché io non amo nessuno, a parte te"
Stella:" tu ami me?"
Jim:"cosa c'è di strano?"
Stella:"mi ami?"
Jim:" alla follia"
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