Capitolo 42

Seguo Camille che sembra sapere dov'è che siamo dirette, ha l'aria sicura di non sbagliarsi mentre io passo il tempo ad evitare di incontrare la persona che dovrebbe trovarsi nello stesso posto in cui mi trovo io. La mia fortuna è che indosso gli occhiali da sole quindi nessuno si accorge della mia aria di squilibrata che ho assunto ora.
Camille:"siamo qui perché un mio amico motociclista, Leonard, mi ha chiesto di fargli da umbrella girl, ci conosciamo da anni e sai, la mia fama l'ha catturato ci ha provato per anni spudoratamente ricevendo sempre un no, oggi ho deciso di aiutarlo, beh, in realtà c'è una cosa che devo chiederti..." prende tempo osservandomi, temendo forse una mia brutta reazione a quello che sta per chiedermi "devi farlo anche tu, Stella tu sei una delle amiche più belle che io abbia, senza alcun minimo sforzo sei un incanto e lo sei anche vestita da barbone, quindi ora vieni con me, ci preparano e indosseremo la nostra tutina"
Stella:"cosa? Ma ti sei bevuta il cervello? Mi hai vista?"
Leonard:"si ed ora che ti ho visto anch'io non puoi dire di no, andiamo su, un'umbrella girl riccia come te non l'ho mai avuta, ti piacerà fidati"
Camille:"e il pagamento è ottimo, te lo posso garantire"
È impazzita, non c'è altra spiegazione.
Mi ha tirata fuori dal letto con l'inganno tenendomi completamente all'oscuro proprio per questa ragione, sa che non avrei mai accettato, si tratta di follia pura.
Camille:"ti prego, salvami da questo pasticcio e dopo farò ciò che vorrai"
Stella:"ora ricordo perché ci siamo perse di vista. Perché hai sempre tentato di buttarmi nel campo della moda, sai quanto odiassi stare al centro dell'attenzione"
Inizia a sorridermi, sa che le sto dicendo questo solo per farla sentire in colpa ma ovviamente con scarsi risultati.
Stella:"d'accordo ma a patto che farai davvero ciò che vorrò io dopo"
Camille:"perfetto, vieni"
Mi trascina per il braccio in un camerino dove ci attendono le truccatrici, ci mostrano dove dovremmo cambiarci i vestiti mentre due camerieri ci offrono da bere. Certo, ora capisco perché adora fare questa vita.
Camille:"li vedo"
Stella:"cosa?"
Camille:"gli ingranaggi... crack"
Stella:"cretina"
Ridiamo.

Gonna corta in pelle, top sempre in pelle striminzito che a stento riesce a contenere il mio seno e tacchi vertiginosi.
Continuo a fissarmi e credo di non essere io quella ragazza che vedo riflessa nello specchio.
Camille:"cavolo, ma sei da urlo, ti mangeranno con gli occhi, comunque vieni ti mostro cosa dovremmo fare, Leonard ci attende sulla pista"
Fa un freddo cane e noi indossiamo solo pochissimi brandelli di vestiti che coprono solo il dieci per cento della pelle del corpo.
Quando siamo all'esterno vicino Leonard lui non smette di osservare il mio petto.
Tento con una mano a cercar di coprirmi per fargli capire di smettere ma questo non sembra disturbarlo.
Ma qualcosa attira la mia attenzione poco distante.
È seduto sulla sua moto, indossa la sua tuta nera con vari sponsor colorati, il casco appoggiato tra il fianco e il braccio che lo sostiene mentre si intrattiene con una ragazza vestita come me, molto più formosa e decisamente più carina di me. Mi sento come una pettegola che osserva la scena dal buco della serratura o peggio dalla finestra di casa mentre loro continuano ad agire indisturbati.
Non smette di sorriderle, in qualche modo cerca sempre il contatto fisico. Ma Camille decide di interrompere il mio fare da maniaca urlando il mio nome a squarciagola.
Cami:"Stella, vieni forza, sbrigati, dobbiamo fare le foto"
Stella:"si scusami"
Cammino verso la mia amica e do le spalle alla scena che fino a poco fa stavo ad osservare; sento la schiena bruciarmi mentre brividi forti percorrono dal collo alle gambe. Il vento fa volare la chioma riccioluta e questo non fa altro che provocare ulteriori brividi.
Facciamo le foto mente Leonard tenta in tutti i modi di posare la sua mano sulla mia natica.
Stella:"senti, non ti conosco ma ti conviene smetterla, questo culo è mio, grazie"
Leonard:"ah mi piaci, sei anche sboccata, sei anche una sporcacciona?" Mi sussurra all'orecchio.
Ma che razza di amici ha Camille?
Sembra sentirlo per questo gli si avvicina e gli sussurra.
Camille:"forse non ti conviene farle ciò che hai fatto a me, smettila di fare il porco, tanto prima o poi tutto uscirà fuori"
Camille, cosa nascondi?
Ma il nostro battibeccare viene interrotto da una moto che si affianca poco distante da me.
Leonard si volta per capire di chi si tratta e inizia a sorridere.
Leonard:"Aniston, il novellino, quale buon vento ti porta ad allontanarti dalla tua postazione?"
Quello sguardo di fuoco che riserva a poche persone solo quando è estremamente arrabbiato si rivolge prima a me e poi pianta fisso gli occhi in quelli di Leonard.
Con la paura che mi circola nelle vene che possa scattare da un momento all'altro.
Jim:"nulla, volevo vedere il volto del prossimo perdente, ci si vede"
Posa un ultimo sguardo su di me e poi ritorna alla sua postazione.
Soltanto ora che lo vedo allontanarsi capisco che stavo trattenendo il respiro, conoscendolo avrebbe reagito in modo differente ma mi ha completamente sorpresa.
La gara comincia tra poco , noi andiamo nel box a riscaldarci mentre parte la corsa.
C'è un tavolo stracolmo di cibo ma lo stomaco mi si è chiuso tanto da non riuscire a buttar giù nemmeno un goccio d'acqua.
Camille mi guarda e poi esclama "hai visto che figo quello? Altroché quel maniaco di Leonard"
Stella:"Maniaco?"
Camille:"si, sto cercando di incastrarlo, ti ricordi di mia sorella minore? Lemon?" Annuisco "vedi lei era un umbrella girl, era completamente innamorata di quel verme ma era troppo stupida da distinguere delle attenzioni da delle molestie, quel verme la costrinse a farlo con lui contro la sua volontà, da allora è in terapia, sono mesi che cerco di avvicinarlo ma come ben sai ero fidanzata e non potevo dare problemi ma ora sono libera e posso incastrarlo"
Stella:"come?"
Camille:"queste" mostra le telecamere infiltrate nelle tute, mentre sul cellulare mostra tutti i momenti che ci ha palpeggiato e sussurrato cose all'orecchio.
Stella:"sei diabolica"
Camille:"oh si, mi deve un bel pò di soldi e lo voglio lontano dalle scene quell'insulso lurido verme"
Stella:"e la polizia?"
Camille:"aveva bisogno delle prove concrete a quanto pare una violenza è troppo poco per uno che ha buoni avvocati e tanti soldi"
Stella:"oh" ora capisco tutto.
Osservo lo schermo e vedo che Jim mantiene il primo posto senza farsi passare da nessuno mentre Leonard gli sta praticamente col fiato sul collo, ma questo non sembra preoccuparlo.

L'ultimo giro della corsa è un testa a testa tra lui e Leonard, a pochi passi dal traguardo gli ha soffiato il posto, pochi minuti e ha vinto la gara quando Jim, passa sfrecciando al posto di partenza accompagnato subito dopo da Leonard.
So che non dovrei gioire ma mi ritrovo ad urlare e ad alzare le mani in segno di vittoria.
Stella:"siiii" noto che Camille mi osserva strana
"Sii che quel lurido verme sia arrivato secondo"
Camille:"certo come no, andiamo dovremmo accompagnarlo sul podio" mi sale l'ansia, sul podio dovrà salirci anche Jim accompagnato dalla sua ragazza ombrello.
Per tutto il percorso non fa altro che guardarmi, è arrabbiato e il suo corpo è un fascio di nervi; ce l'ha con me per la conversazione avuta per messaggi, ma non sa ammettere le sue colpe quindi decido di giocare un po'. Con fare civettuola ci avviciniamo al podio, gli sfioro la gamba e quando sto per andare via ciocche dei miei capelli gli sfiorano il viso. So che questo lo manderà in confusione e lo farà arrabbiare ancora di più, ma non m'importa, ha iniziato lui ora tocca a me godermi la partita.
Da sotto al podio continuo ad osservarlo mentre lui alza il premio. Prende la bottiglia di champagne e so già cosa vorrà fare, è vendicativo.
Mentre cerco di dimenarmi tra la folla per cercare riparo ha già puntato lo getto di champagne nella mia direzione inzuppandomi completamente dalla testa ai piedi. Mi partono le maledizioni in aramaico mentre lui sorride beffardo. Stronzo!
Vado via verso i camerieri mentre Camille mi raggiunge.
Camille:"credo che tu abbia fatto colpo sul vincitore"
Stella:"già, peccato che sia uno stronzo puro"
Camille:"lo conosci già?"
Stella:"certo, per mia completa sfortuna, ora hai detto che avresti fatto ciò che volevo, vestiamoci e andiamocene via di qui, subito, prima che lo raggiunga e lo ammazzi"
Camille:"aggressiva, mi piaci, d'accordo andiamo via"
Sono nuda nel camerino alla ricerca dei miei vestiti, certa di averli lasciati sulla panca.
Jim:"cerchi questi per caso?" richiude la porta e mi osserva con i vestiti tra le sue mani.
Jim:"sai quando ti ho vista pensavo di essere un pazzo che avesse le allucinazioni, ma poi ho visto le cicatrici, e qualcos altro tra le mani di un altro ed è stato quello a darmi la certezza che.."
Stella:"mi hai riconosciuta dal sedere?"
Jim:"e non solo..."
Stella:"sei uno stronzo! Ridammi i vestiti"
Jim:" hai permesso ad un altro di toccarti davanti ai miei occhi"
Stella:"e quindi? Non mi pare che tu abbia fatto qualcosa di diverso e poi credo che io e te non abbiamo nulla da dirci, non sei il mio ragazzo quindi"
Jim:"quindi credi davvero che io ti lasci andare così , aspetta com'era ? Non abbiamo più nulla da dirci, era così giusto?"
Stella:"cosa vuoi?"
Jim:"Te e poi festeggiare la mia vittoria"
Stella:"ridammi i vestiti e vattene via"
Jim:"no, preferisco osservarti così, sai, tra prima ed ora non c'è alcuna differenza"
Stella:"che vuoi dire?"
Jim:"ora rivuoi i vestiti mentre poco fa non mi sembrava che ti disturbasse restare nuda al fianco di quel verme che ti palpeggiava il sedere"
Stella:"perché ti scaldi così tanto? Non sembrava che tu mi conoscessi poco fa"
Jim:"Stella stai esagerando, cerchi di mandarmi all'esasperazione. A che gioco stai giocando? Ti avverto, non mi piace"
Stella:"io a che gioco sto giocando? Davvero? Tu...tu." Le parole mi muoiono in gola mentre le lacrime iniziano a scorrere come un fiume in piena sul mio volto.
Cerca di avvicinarsi, mi divincolo gli strappo i miei vestiti dalle mani e mi rivesto ed esco fuori dal camerino mentre Jim resta lì incerto sul da farsi.
Per l'ennesima volta mi ha ferita inconsapevolmente, ha accusato me di prenderlo in giro quando il primo a farlo è lui e l'ha dimostrato di nuovo davanti ai miei occhi mentre flirtava con quella ragazza.
Stella:"dobbiamo andarcene subito"
Camille:"che succede?"
Stella:"nulla, dovevo restarmene a casa"
Corro verso l'uscita cercando di raggiungere velocemente l'auto, scatta l'apertura automatica della macchina e mi ci fiondo dentro senza aspettare Camille.
Camille:"mi spieghi che ti prende? Perché stai piangendo?"
Stella:"hai presente quel tizio figo? È o meglio era il mio presunto ragazzo, ma è uno stronzo e di tanto in tanto dimentica di esserlo o di rendermi parte della sua vita, credevo fosse venuto da Los Angeles per me, per parlare, invece è qui soltanto per quella stupida corsa"
Camille:"ora calmati, quindi dobbiamo odiarlo?"
Stella:"vorrei ma non ci riesco"
Sono il tuo migliore amico e so anche che con te in Canada dovrei esserci io, si può sapere che ti succede? Stella, siamo preoccupati sia io che Marcus non abbiamo avuto alcuna notizia se non da Jim che diceva di averti trovata.
Ora dove sei? Stai bene? Chiamami non appena leggi.
Stella:"ciao Arthur scusa se..."
Arthur:"niente scuse, sei scappata come una ladra per un qualche futile motivo a me oscuro, potresti spiegarmi?"
Stella:"sto bene, avevo bisogno di starmene da sola so che vi ho fatto preoccupare e per questo vi chiedo scusa ma stavo male, mi sentivo sola e soprattutto Jim non ha perso occasione per ferirmi"
Arthur:"io non so cosa dire se non che se hai bisogno prendo il primo volo e ti raggiungo"
Stella:"non appena avrò i dettagli ti dirò quando prendere quel volo, stiamo organizzando un babyshower per mia madre a sorpresa e credo che le farebbe piacere averti qui, io ne sarei sicuramente felice di averti qui"
Arthur:"bene, ma al tuo ritorno ci tocca quella di Sam, sappilo"
Arthur:"ai tuoi ordini, sicura di stare bene?"
Stella:"tranquillo, ti richiamo che sono appena arrivata a casa"
Arthur:"d'accordo, mi manchi"
Stella:"anche tu, ciao"
Camille:"Arthur? Ma da quanti uomini sei circondata?"
Stella:"come sempre, da molti"
La saluto, scendo dall'auto e mentre sto percorrendo il vialetto di casa mi arriva un messaggio.
Voglio vederti per spiegarti tutta la verità, concedimi solo questo.

Ci vediamo nel bar di ieri mattina.
Poso il cellulare ed entro in casa.

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