Capitolo 38

Dopo la terapia Matt è andato via, Jim è rimasto con me mentre Amy è uscita.
La situazione è un po' imbarazzante perché è seduto sul divano, mi guarda ma non parla, io faccio altrettanto perché se lui fa lo stronzo, io la faccio il doppio.
Jim:"ti chiedo scusa, ok?"
Stella:" dal nulla? Perché ora ti scusi?"
Jim:"perché rovino sempre tutto però pure tu quando ti ci metti"
Stella:"cosa ho fatto?"
Jim:"parliamo di quando sono entrato in questa stanza questa mattina e ti ho trovato tra le braccia di quello"
Stella:"e quindi?"
Jim:"e quindi cosa? C'ero io davanti potevi anche evitare"
Stella:" di fare la terapia prescritta dai dottori per riprendermi?"
Jim:"no non quello ma di buttarti addosso a quel tipo"
Stella:"non so se hai notato ma ho difficoltà nel camminare"
Jim:"provaci con me per una volta, ti dimostro che puoi avere fiducia in me"
Stella:"cosa? No, sei matto, così ci ritorno in ospedale"
Jim:" secondo te ti lascerei far del male?"
Stella:"vuoi la risposta sincera?" Annuisce con il capo "si, perché lo hai già fatto in precedenza"
Jim:"ok, ma lascia per una volta che sia io a dimostrarti che puoi fidarti"
Stella:" a che pro? Cosa ne ricavo? Al primo ostacolo che fai? Mi lasci cadere per distrazione"
Jim:"fammi provare"
Si alza dal divano e tende le mani verso di me per alzarmi, resto interdetta a fissarlo senza sapere cosa fare, qual è la cosa giusta da fare in questi casi?
Jim:"fidati, ti prego"
Stella:"perché ora vuoi che provi ad avere fiducia in te?"
Jim:" da quando ti sento così distante, da quando sono entrato e ti ho visto tra le braccia di quello"
Stella:"bella sensazione non è così?"
Jim:"smettila ok? Ho capito come ci si sente, cosa si prova ad essere feriti dalla persona che ritieni impossibile però ora vuoi provare a fidarti di me e a fare due passi?"
Spiazzata dalla sua ammissione, decido di dargli un'altra possibilità, anche se so già che mi sto facendo del male.
Stella:"prova soltanto a farmi cadere e ti renderò un cadavere" mi sorride.
Jim:"prendi le mie mani, non ti lascio"
Mi alzo lentamente dal divano tenendo le sue mani strette, inizio a fare dei piccoli passi e le gambe tremano, non so se è perché sono impaurita o è la presenza di Jim a rendermi così nervosa; avanzo per il salotto come ho fatto prima con Matt, noto che ha osservato tutti i movimenti che mi ha fatto fare poiché li sta facendo ripetere esattamente allo stesso modo.
Jim:"vedi? So essere affidabile"
Stella:"soltanto quando vuoi tu"
Jim:"voglio vederti camminare di nuovo altrimenti non me lo perdonerei mai"
Stella:" ah si? Perché mai?"
Jim:" è colpa mia se sei finita in questo stato, avrei dovuto essere con te anziché, lo sai già e non voglio ripeterlo"
Stella:"lo dico io per te, mentre eri a letto con un'altra perché ti stava stretta l'etichetta fidanzato o ancora la parola relazione"
Jim:" lascia perdere, ora cammina"
Nel discutere con Jim non ho fatto caso che sono arrivata a metà casa, senza alcuna difficoltà e tenendomi a lui.
Stella:"voglio provare da sola"
Jim:"no è rischioso"
Stella:"tieniti a distanza debita, se sto per cadere tu mi prendi, come si fa con i bambini che imparano a camminare"
Jim:"d'accordo "
Mi lascia ed io riprendo a camminare arrivando fino alla mia camera, entro e mi sdraio sul letto.
Stella:" per oggi credo di aver dato abbastanza"
Jim entra anche lui e si sdraia di fianco a me, mi prende la mano e ne bacia il dorso.
Jim:"sei stata bravissima, credo che da oggi non avrai più bisogno di quel Matt"
Stella:"da quando sei il mio dottore?"
Mi sorride, quel sorriso, che sa fare soltanto quando è felice davvero perché riesce a sorridere anche con il cuore.
Jim:"da quando ti ho fatto arrivare fino in camera tua soltanto con la tua forza"
Stella:"questo ti da una laurea in medicina giustamente"
Jim:"brava, vedo che hai capito"
Il suo cambio repentino d'amore mi fa capire che siamo passati dall'essere nervosi all'essere felici, quindi bisogna approfittare di questi piccoli attimi di felicità che mi regala.
Stella:"mi sento onorata, vedermi camminare ti rende felice"
Jim:" tu mi rendi felice"
Resto spiazzata dalla sua ammissione così schietta, diretta, senza girarci troppo intorno. Non saprei cosa rispondergli se non con un sorriso.
Cerco di girarmi sul fianco per poterlo guardare negli occhi ma provo ancora troppo dolore, sentendomi frignare per il dolore, si gira verso di me e mi intima con lo sguardo di restare ferma.
Mi osserva, punta dritto i suoi occhi verdi nei miei e riesco a leggerli, ci leggo la sofferenza. Ha sofferto molto, ha pianto e per una volta riesco a percepire il vero Jim.
Ho capito che fa fatica ad accettare la sua vera natura, per questo cerca di reprimerla e indossa la corazza da duro per spaventare le persone, fa lo stronzo per evitare di essere attaccato così da farlo lui per primo. Spezzo i miei pensieri e con esso anche il silenzio.
Stella:"io voglio crederti, voglio che davvero tu riesca a rendermi felice però ti prego non farmi più del male perché credimi è più sopportabile il dolore fisico che ciò che ho provato quando ho saputo di te a letto con un'altra. Io non so cosa provo per te, non saprei definirlo, ma so che si tratta di qualcosa di forte, qualcosa mai provato prima e questo mi fa più paura di tutto, paura di soffrire nuovamente, paura che tu possa spezzarmi il cuore e rendermi infelice."
Jim:" farò in modo che tutte le tue paure spariscano, tu non avere paura, da oggi ci sarò io al tuo fianco a prendermi cura, promesso"
Si avvicina, mi prende il viso tra le mani e suggella questa sua promessa con un bacio lento, dolce, passionale, con tutto l'amore che ha in serbo.
Ha rimesso ogni pezzo al suo posto, finalmente posso ritornare a respirare come prima.

Mi sveglio e con grande difficoltà riesco a connettermi con la realtà, Jim è sdraiato al mio fianco che dorme rannicchiato mentre io dovrei andare in bagno ed ho troppa paura ad andarci senza alcun supporto; ieri le ho lasciate in salotto poiché Jim ha insistito nel farmi camminare da sola.
Lentamente, tenendomi al letto, comincio a camminare stando attenta a non cadere e soprattutto a non svegliare Jim.
Il mio tentativo fallisce proprio quando sto per cadere si precipita giù dal letto per aiutarmi.
Jim:"potevi chiamarmi, ho dormito abbastanza"
Ha i capelli in disordine, senza la maglia ed è di una rara bellezza.
Stella:"preferivo non disturbare e comunque sono inciampata nelle tue scarpe"
Jim:"quindi è colpa mia?"
Stella:"si"
Jim:" ah si?" alza il sopracciglio e fa quell'espressione tipica di quando sta per fare qualcosa contro la mia volontà.
Mi prende in braccio e mi porta fino al bagno.
Stella:"tu sei tutto matto"
Jim:" lo so, ecco goditi il bagno"
Scuoto la testa quando mi mette giù e chiudo la porta.
Dopo essermi lavata e preparata apro la porta e ci trovo le stampelle, le prendo e vado a vestirmi.
Quando raggiungo la cucina, Jim ha già preparato il tavolo con la colazione, Marcus e Arthur sono già seduti intenti a mangiare.
Arthur:"buongiorno principessa come ti senti?"
Stella:"meglio grazie, mio principe"
Marcus:"vieni, ti aiuto a sederti"
Jim ci guarda infastidito, pur essendo il suo migliore amico.
Marcus:"ancora che fai il tipo geloso?"
Jim:"sai è difficile condividere la mia donna con altri uomini"
Arthur:"la tua che?" Strabuzza gli occhi e per poco non si strozza con il cibo.
Lo guardo per confermare ciò che ha appena detto Jim, si sono stranita anch'io, ma finalmente dopo tanto tempo si è dichiarato.
Marcus:"scusate cosa mi sono perso?"
Jim:"non sono che vi riguardano" mi guarda.
Stella:"non ci vedo nulla di male che sappiano della tua dichiarazione, sono i tuoi migliori amici e i miei anche"
Jim:"d'accordo, io e Stella stiamo insieme"
"Ah si?" Rispondiamo all'unisono insieme.
Va bene ammettere i suoi sentimenti, che provi qualcosa per me, ma addirittura annunciare e ufficializzare la cosa, mi lascia sorpresa.
Stella:" credo che dobbiamo parlarne prima di ufficializzare la cosa, non credi?"
Arthur:"io scappo a lavoro" si avvicina per lasciarmi un bacio sulla guancia per poi sussurrarmi di tenerlo aggiornato.
Marcus:"ehm scusatemi, Amy mi ha chiesto di accompagnarla ad un centro non ricordo per cosa, ci vediamo per pranzo, sarà qui con noi"
Stella:"d'accordo a dopo"
Sono scappati prima che avvenga il caos.
Jim:"vuoi che te lo chieda? Io non ho bisogno di etichettare un qualcosa, però so per certo che tu ora sei la mia ragazza, non voglio perdere altro tempo a fare lo stronzo e voglio godermi la ragazza splendida che sei"
Stella:"così sono splendida"
Si avvicina, mi stringe in un abbraccio per poi baciarmi la fronte mentre io accoccolo sul suo petto.
Jim:"sei anche di più di splendida, forse l'aggettivo che ti descriva appieno ancora non è stato inventato, un giorno lo faranno"
Stella:" staremo a vedere"
Jim:"pensavo opponessi resistenza invece sembra che tu non aspettassi altro"
Stella:"Jim lo stronzo è tornato"
Jim:" lo sai, posso anche essere dolce ma la vera natura emerge sempre"
Stella:"purché sia quello con la vena scherzosa andremo sempre d'accordo"
Jim:"siamo di buon umore questa mattina, che ne dici di fare due passi?"
Stella:"a breve verrà la fisioterapista"
Jim:"va bene allora aspetto che venga per poi andarmene"
Stella:"che cosa dovresti fare?"
Jim:"ho un incontro importante di lavoro al quale non posso mancare, giusto il tempo di firmare il contratto e faccio ritorno per pranzo"
Stella:"che contratto?"
Jim:"un nuovo sponsor che mi appoggerà per le gare"
Stella:"capisco, comunque puoi andare aspetto da sola"
Jim:"'non se ne parla, lei entrerà ed io uscirò"
Proprio in quel momento suonano il campanello, Jim va ad aprire, con grande stupore è Matt.
Matt:"ciao, dov'è Stella?"
Jim:"ma non era la fisioterapista una volta? È in salotto"
Matt:"purtroppo all'ultimo minuto ha ricevuto una chiamata importante e quindi l'ho sostituita io con grande piacere"
Jim:"grande piacere eh"
Arrivano entrambi in salotto, cerco di rassicurare Jim con lo sguardo ma è troppo impegnato a minacciare Matt.
Matt:"ciao splendore, ti vedo raggiante, hai fatto qualche passo?"
Stella:"ciao, si ieri dopo che sei andato via ho continuato e anche questa mattina in realtà ho provato da sola con scarsi risultati, rischiavo di cadere"
Matt:"se vuoi provare da sola, usa almeno un appoggio così avrai maggiore sicurezza, sei pronta?"
Jim ci osserva senza parlare.
Stella:"vai o farai tardi a lavoro"
Jim:"eh?"
Stella:"non avevi un contratto da firmare importantissimo?"
Jim:" ho chiesto se si può spostare, attendo conferma"
Stella:"d'accordo "
Tendo le mie mani a Matt, ma nell'alzarmi sbilancio il peso del mio corpo e per evitare di cadere afferro l'abbraccio di Matt, Jim scatta in piedi per accorrere in mio soccorso seppur inutile.
Dopodiché sbuffa e risponde a telefono.
Jim:"devo andarci per forza, amico, tieni giù le mani mentre sarò via"
Se ne va così, senza nemmeno salutarmi, attento però a rimarcare il territorio come se fossi una sua proprietà esclusiva.
Matt:" è il tuo ragazzo?"
Stella:"beh più o meno, lo è da questa mattina ufficialmente, storia strana"
Matt:"non mi sembri convinta"
Stella:"è che non sono abituata a queste cose, a queste relazioni, ho sempre avuto relazioni strane e poco durature, con Jim è iniziata in un modo strano..." mi perdo nelle parole ma nel frattempo ho girato già mezza casa senza rendermene conto tenendomi soltanto sui miei piedi.
Matt:"storia strana sul serio, vorrei solo farti notare che sono venti minuti che cammini completamente da sola, hai davvero raggiunto una sicurezza incredibile"
Stella:"credo che la paura mi bloccasse e quindi non riuscivo nel mio intento"
Matt:"la tua paura ha un nome, Jim."
Stella:"perché dici questo?"
Matt:"perché di uomini me ne intendo, sai sono troppo espansivo e spesso i fidanzati fraintendono pensando che io sia intenzionato a provarci quando in realtà mi piace soltanto fare amicizia"
Stella:" non sei etero?"
Matt:"pensavi di tradirlo con me? Eh no mi dispiace tesoro, ma ho capito quanto sia geloso e mi piace scherzare, credo sia il tipo che si arrabbi anche se solo ti sfiorassi con la mente, scommetti che ritorni in un baleno sapendoti da sola qui con me?"
Stella:"credo che non ti sbagli, mi ha appena scritto di informarlo se tu mi sfiori, poi te la vedrai con lui"
Matt:"giochiamo un po', non rispondergli, sarà furioso e tornerà in men che non si dica"
Stella:"sei malefico quanto Arthur"
Matt:"Arthur?"
Stella:"si il mio migliore amico e inquilino"
Matt:"carino?"
Stella:"molto ma è impegnato"
Matt:"peccato!"
Stella:"resta a pranzo così te lo presento"
Matt:"magari, ma credo di avere un altro paziente da curare"
Stella:"un pranzo veloce, che ti costa dai, dobbiamo far ingelosire Jim, così avrò la mia vendetta"
Matt:"d'accordo sposto l'appuntamento"
Jim continua a scrivermi e a chiedermi cosa faccia Matt e non si chiede minimamente come stia io. Stronzo geloso.

Ho ordinato cibo indiano per variare alla solita pizza, dovrò fare gli onori di casa e poi Arthur va matto per l'indiano.
Stellina, Marcus resta fuori per pranzo saremo soltanto io, tu e il tuo uomo.
Arthur da quando ha saputo di Jim non fa altro che ricalcare ogni volta la parola Tuo, Sua e questa cosa mi dà sui nervi.

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