Capitolo 33
Natale.
Da piccola ho sempre amato il Natale, mia madre invitava tutti i suoi amici e insieme trascorrevamo questa festa insieme.
Come da tradizione, io e lei abbiamo sempre decorato tutta casa con ogni addobbo, l'ultimo che veniva messo era un mio vecchio peluche sotto l'albero, un angelo di stoffa che mi ha accompagnato per tutto il corso della mia vita.
Oggi quell'angelo è ancora lì, sotto al mio albero, insieme alle decorazioni.
Ma quest'anno il Natale ha un sapore diverso, ha il sapore di famiglia. Mia madre mi ha fatto il regalo più bello e nemmeno se ne rende conto, mi ha regalato Emma, una piccola bambolina che in pochi giorni mi ha reso una persona totalmente diversa, Michael, un uomo estremamente dolce e soltanto ora capisco quanto sia fortunata la bimba o bimbo che porta in grembo mia madre ad avere per tutto il corso della sua vita un padre fantastico quanto lui.
Il mio migliore amico Arthur, mi è stato a fianco nei momenti più belli e soprattutto brutti e gliene sarò grata a vita.
Mia madre.
Non basterebbero poche parole per ringraziarla per ciò che mi ha donato, per avermi reso quella che sono, per avermi permesso tutto ciò che desiderassi. Il mio punto forte, la mia àncora di salvezza.
Li osservo mentre sono seduti al tavolo a fare colazione, sono grata di potermi godere questi piccoli momenti di felicità.
Emma:"papà, apriamo i regali?"
Michael:"d'accordo"
La prima a correre verso l'albero è proprio Emma, scarta tutti i regali con entusiasmo, mi ricorda molto me.
Corre ad abbracciarmi per ringraziarmi del regalo, e poi prende ciò che abbiamo regalato ai nostri genitori.
Emma:"questo è per voi da parte nostra, ehm da babbo natale"
Mia mamma scarta la carta con estrema cura, quasi come se dentro l'involucro ci fosse qualcosa di fragile.
Prende il peluche e poi la piccola tutina, quando legge ciò che c'è scritto inizia a piangere.
Hannah:"siete meravigliose, fatevi abbracciare"
Soltanto ora mi accorgo che Michael stia piangendo.
Stella:"spero vi piaccia"
Michael:"è davvero bellissimo"
Emma:"questo perché noi siamo felici di questo piccolo cocomero in arrivo, e non siamo gelose" marcando l'ultima parola, quasi come a dare un chiaro messaggio ai nostri genitori.
Michael:"non siete gelose allora"
Emma:"nono tranquillo"
Non c'è niente da fare, è un adulto intrappolato nel corpo di una bambina.
Arthur mi ringrazia per il regalo, soprattutto per il suo profumo preferito.
Arthur:"come hai fatto? Ti voglio bene, non riuscivo a trovarlo"
Dopo aver aperto i regali ognuno è andato a prepararsi per il pranzo che si terrà a breve con la famiglia Brown.
Sono intenta ad allacciare il mio vestito quando mia madre entra nella mia camera.
Hannah:"piccola sei incantevole, ti aiuto io"
La guardo e sembra ancora più giovane di quel che è, amo mia madre follemente forse perché è sempre stata l'unica figura autoritaria nella mia vita per questo ho riposto in lei tutta la fiducia e tutto l'amore che meritava di avere, ma da oggi dovrò fare spazio ad altre tre persone.
Hannah:"sei agitata?"
Stella:"un pochino"
Hannah:"io non ti costringerò, sarai tu a presentarti come preferisci ai tuoi nonni, la scelta è tua ed io sarò al tuo fianco"
Stella:"ho ripensato a ciò che mi hai detto, voglio dare un'opportunità a queste persone"
Hannah:"d'accordo, sono contenta davvero"
Io un po' meno, mi sento troppo agitata, ho perfino paura di non piacere a due estranei.
Nonni. Che parola strana, dalla mia bocca non è mai uscita insieme alla parola papà. Sarò in estrema difficoltà, ho costretto Arthur a non lasciarmi mai in nessuna situazione imbarazzante e di intervenire lui quando la cosa si farà pesante.
Guardo mia madre accogliere gli ospiti, sono troppe persone quindi non saprei distinguere chi sarebbero i miei nonni.
Hannah:"Stella amore, vieni"
Una signora identica a mia madre con evidenti rughe, non appena vede me gli occhi le si riempiono di lacrime.
Gabrielle:" è lei? Non ci credo, ho soltanto foto tue, ora sei una giovane donna." Inizia a piangere, nei suoi confronti provo soltanto compassione ma questo non nega che ho tante domande, ha mie foto quindi mia madre ha sempre avuto un contatto con loro o ci provava forse.
Mark:"ciao Stella, sono tuo nonno, ormai un vecchio anziano da buttar via"
Quel che dovrebbe far ridere mi mette in evidente imbarazzo, dopotutto ho di fronte degli sconosciuti.
Hannah:"mamma papà vi presento Michael, sua figlia Emma e Stella l'avete già conosciuta"
Sandra e Billie, nonni di Emma e genitori di Michael, sono delle persone davvero speciali.
Sandra:" sei una giovane donna, Michael ci ha sempre parlato di te"
Stella:"davvero?"
Sandra:"da quando ha incontrato tua madre è tornato a vivere, fino ad allora ha sopravvissuto alla morte della madre di Emma prendendosi cura di lei, penso sia stato questo a tenerlo in vita, l'amore per lei"
Billie invece credo che sia un uomo d'altri tempi, h dei modi da galantuomo fuori portata al giorno d'oggi, ora capisco perché Emma è così speciale perché è circondata da persone meravigliose.
Ci mettiamo tutti a tavola, con mia fortuna il pranzo è stato scorrevole e per niente pesante, mi aspettavo di peggio ma non è stato così.
Michael e mia madre si alzano in piedi, ed escono dalla cucina, ritornano con in mano un pacco.
A quanto pare in questa cosa è coinvolta anche Emma la quale viene verso di me per darmi questo regalo.
Michael:"c'è una ragione per cui abbiamo scelto di dartelo ora, soprattutto in questo giorno, tua madre non era sicura che tu venissi ma quando ci hai confermato, ero contento, spero lo sarai anche tu"
Cerco di ricavare qualche dettaglio da mia madre ma mi incoraggia soltanto ad aprire la scatola.
Ci trovo tantissimi coriandoli fatti di carta, una chiave, un pigiama e poi una cartellina.
Emma mi spiega che le prime due significa che questa è sempre casa mia però essendo la più grande ho diritto alla dependance, il pigiama un piccolo pegno per lei, quando sarò qui dovrò partecipare categoricamente ad un suo pigiama party, e poi arriva il momento della cartellina.
È una richiesta di adozione da parte di Michael.
Non riesco a capire.
Michael:"spero tu sia d'accordo, dal momento che sposi tua madre beh, speravo tu fossi d'accordo se anche tu avessi il mio cognome e quindi significa che accetteresti di essere mia figlia, io sarei tuo padre o il tuo patrigno, come meglio preferisci"
Non riesco a crederci, tutti, compreso Arthur è in lacrime, mi alzo e corro ad abbracciare quest'uomo meraviglioso. Chi pazzo adotterebbe una ragazza soltanto perché ama la madre? Michael Brown.
Emma:"quindi ora ho una vera sorella?"
La mia nuova famiglia.
È stato un Natale intenso, oltre alle numerose sorprese c'è il fattore nonni.
Mark e Gabrielle, con loro non ho avuto modo di scambiare due parole se non le presentazioni, ma mi hanno invitata a casa loro per passare del tempo insieme e avere modo di conoscerci.
Oggi, sono diretta proprio lì, Emma andrà dai nonni paterni, mia madre e il mio patrigno o papà saranno fuori per delle visite.
Io ed Arthur andiamo a conoscere i miei nonni, inizialmente pensavano fossimo una coppia, quando poi dopo aver ripetuto un'infinità di volte che si tratta semplicemente del mio migliore amico si sono arresi.
Gabrielle:"entrate pure, vi aspettavamo"
Sapevo che i miei nonni fossero ricchi ma che possedessero una reggia non ne avevo la minima idea.
Nel grande salone Gabrielle ha preparato tutti gli album della mia vita, ho scoperto che in realtà loro hanno sempre saputo di me ma che per i rimorsi e rancori che riversavano in quel che sarebbe mio padre biologico hanno scelto di assistere dietro le quinte per non influenzare quel che sarebbe stata la mia vita.
Mio padre appartiene ad una nota famiglia della città ma che in realtà era un donnaiolo e per questo i miei nonni erano stati categorici, non volevano un matrimonio con lui ed essere partecipi all'infelicità della loro unica figlia, ma che malgrado tutto, sono stati loro proprio a renderla infelice.
Dispiace non essere stati presenti con me e a rendermi felice ma vogliono fare ammenda e recuperare tutti gli anni persi.
Dopotutto non è stato spiacevole condividere del tempo con loro, non sono dei mostri come pensavo, e il fondo universitario che mi spettava l'hanno donato a mia madre e quindi per questo era costretta a lavorare, perché ha rifiutato tutto tranne quella che sarebbe stata la mia garanzia di un futuro migliore.
Gabrielle:"tua madre è sempre stata testarda, ha strappato quello che le serviva per vivere davanti ai nostri occhi dicendoci che non le servivano i nostri soldi ma soltanto la nostra presenza, ma noi eravamo arrabbiati per la persona che aveva scelto di amare e sappiamo quanto fosse sbagliato privarci dell'amore di una nipote ma siamo stati impulsivi e abbiamo sbagliato"
Stella:" vi capisco anche se è difficile per me, spero possiate capirmi"
Gabrielle:"so che hai cercato tuo padre da piccola, ti avrebbe fatto soffrire soltanto quell'uomo, abbiamo saputo che anni fa era entrato in un centro di riabilitazione, dopo tua madre si è dato al divertimento sfrenato, faceva parte di una gang soltanto per ribellarsi al padre, e l'anno scorso è morto per overdose, tua madre non credo sappia qualcosa in merito, la farebbe soffrire ulteriormente"
Stella:" è morto?" Speravo di avvertire qualcosa, ma niente, come se si trattasse di uno sconosciuto, la cosa non mi fa soffrire.
Ma piango lo stesso, perché avrei avuto l'occasione di conoscerlo forse, ma dopo quello che mi hanno raccontato non credo avrei provato stima per questa persona.
Mark:"se vuoi ti portiamo alla sua tomba"
Stella:" si grazie, vorrei dare un volto e un nome a quest'uomo"
Gabrielle:"Christopher Gilbs, era Gilbs il tuo cognome, tua madre non ha mai accettato la proposta dei suoi genitori di donarti il cognome e la tua eredità, lui ti aveva rifiutata e lei ha fatto lo stesso"
Stella:"avrei fatto lo stesso"
Mia mamma nascondeva molte cose e tutto ciò per non permettermi di soffrire ancora.
Tirando le somme, per l'amore di un padre ho rischiato la vita innamorandomi di uno squilibrato, permettendogli di lasciare un segno profondo nella mia adolescenza da cui riprendermi non è stato molto facile. Mia madre in quel periodo ha sofferto con me, raccontarle di ciò che Daniel mi fece non è stato molto facile, grazie a Sam, sono riuscita a raccontarle tutto. È merito di loro due se sono sopravvissuta all'ennesima catastrofe della mia vita; ma da oggi inizia un nuovo capitolo.
Mettere una x sul passato e andare semplicemente avanti.
Buon Natale piccola Stella,
dormire nel tuo letto è stato come averti accanto.
Mi manchi
Jim
Un suo messaggio. Sorrido.
Rientriamo a casa con la promessa fatta ai miei nonni di tenerci sempre in contatto per essere presenti da oggi in poi.
Arthur:"sono sorpreso, la tua vita è un film, ogni volta un colpo di scena, sono estasiato."
Entrambi siamo in giro per il centro della città, siamo diretti verso il cinema quando incontriamo una persona che non avremo mai immaginato di trovare qui. Steve.
Steve:"Ciao Stella, Arthur, che ci fate da queste parti?" Menti Stella, non deve sapere la verità.
Stella:"siamo alla ricerca di mio padre, Arthur mi sta aiutando ma a quanto pare nessuno lo conosce qui"
Steve:"capisco, posso invitarvi a prendere qualcosa con me e la mia amica?"
Di fianco a lui appare Lisa.
Con una tale disinvoltura finge di non conoscermi.
Lisa:"ciao piacere Lisa" ma non era Beatrice?
Stella:"ciao io sono Stella e lui Arthur"
Lisa:"oh lui lo conosco è stato un mio stilista in precedenza"
Steve:"dai andiamo, una birra e poi sarete liberi"
Guardo terrorizzata Arthur, il quale mi prega di non accettare ma da quando io faccio ciò che mi dice la gente?
Il mio telefono dopo pochi minuti inizia a squillare, devo ignorarlo, devo affrontare le mie paure.
Se Steve voleva uccidermi avrebbe potuto farlo senza troppi giri di parole, il suo piano è un altro, bene sono pronta a tutto, ma non metterò a rischio la vita di mia madre e la mia nuova famiglia.
Le scrivo che passiamo la notte fuori perché siamo in discoteca, mi risponde di stare attenta e dopo poso il cellulare.
Stella:"quindi ti sei fidanzato?"
Steve si stacca da Lisa e si avvicina un po' troppo a me, accorciando ogni distanza tra noi, mi si avvicina all'orecchio e inizia a parlarmi sottovoce.
Steve:"non stiamo insieme ma lei è famosa, ha perso la testa per me e non sono riuscito a dirle di no"
Fingo un sorriso, bastardo!
Stella:"capisco, giochi sporco"
Steve:"mai negato, tu che dici? Il maniaco ti lascia in pace?"
Stella:"si da un pezzo, grazie a te me ne sono liberata"
Steve:"fantastico, sono contento per te, e lui perché è con te?"
Stella:"è il mio migliore amico, mi accompagna nelle mie fantastiche avventure"
Steve:"tuo padre eh, trovato niente?"
Stella:"semplice sfortuna, spero solo non sia morto e di non essere venuta fin qui a vuoto"
Steve:"se ti serve aiuto puoi contare su di me"
Con la mano mi rimette un riccio dietro l'orecchio, sfiora la mia guancia, al suo tocco rabbrividisco per il disgusto e prego che lui non se ne accorga.
Steve:"ora noi andiamo, spero di vederti presto"
Mi da un bacio un po' troppo lontano dalla guancia e un po' troppo vicino all'angolo della mia bocca. Resto pietrificata.
Intanto il mio cellulare continua a squillare, la mia fortuna è stato mettere il silenzioso.
Arthur è arrabbiato nero con me, per aver disobbedito a lui e agli ordini del fratello, ma che si aspettavano?
Arthur:"tu ci vuoi morti, tu sei matta, ti rendi conto? Mille chiamate da mio fratello e quell'altro psicopatico, hai idea che mi ha minacciato?"
Stella:"ci parlo io, tu non hai colpe"
Arthur:"ora che facciamo? Non possiamo rischiare che ci segua"
Stella:"mia madre sa che siamo in discoteca quindi dormiremo fuori, già so dove andare"
Dopotutto questa è casa mia, saprò dove andare?
Scrivo a Sam di avvisare sua madre di ospitarci a casa sua, userò la scusa che non la vedo da tempo.
Stella:"conoscerai la madre di Sam, andiamo"
Arthur:"hai mandato a puttane una rete di persone che sono qui per pararci il culo, hai idea quanto mi sia costato dirgli che faceva parte del piano?"
Stella:"c'erano colleghi di tuo fratello?"
Arthur:" Stella è più pericolo di quanto tu immagini credimi, meno sai meglio è "
Stella:"perché continuate a nascondermi le cose? Vedi tu parli e vengo a sapere ulteriori informazioni"
Arthur:"io pensavo sapessi, cavolo, dannazione"
Lo trascino fino a casa di Rose, la fantastica madre di Sam.
Ci accoglie in modo caloroso, raccontandoci di come ha saputo del nipotino in arrivo.
Mentre lei mette sotto torchio Arthur mi allontano per dare una controllata alle chiamate e messaggi.
Jim ha mandato in tilt entrambe le cose, Marcus si è limitato a scrivermi "non azzardarti mai più" ho esagerato, lo so, ma sono sopravvissuta ad un pazzo potrò combatterne un altro.
Sono a tanto da raggiungerti li, non costringermi a farlo, non fare di testa tua.
RISPONDI SUBITO
Non ci metto tanto a raggiungerti in aereo.
E sono tutti messaggi in cui è evidente che sia arrabbiato nero con me, ma decido di ignorarlo.
Azzardando una risposta Sto bene, sono viva.
La furia è pronto a tornare, sono già pronta ad accoglierlo.
Per mia fortuna non ha più bombardato il mio cellulare, mentre Arthur ormai è crollato di fianco a me, io non riesco a chiudere occhio.
Ho finto di essere fin troppo forte, vivo un turbine di emozioni, dalla gioia al terrore puro, è un misto di ansie e felicità.
Non ho avuto il tempo di metabolizzare i momenti felici che ho vissuto.
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