Capitolo 23

Nell'ultimo periodo sono stata sopraffatta dagli eventi, lo stage è in pausa e credo lo sarà per molto dal momento che non ho avuto più notizie in merito, il lavoro al ristorante si è ridotto perché hanno preso un altro dipendente e quindi sono stata costretta in un certo senso a restare a casa, vengo chiamata solo per ricoprire qualche turno vuoto e questo comporta anche un'entrata minore di soldi, ma sono contenta lo stesso perché così ho più tempo per concludere gli esami e finalmente laurearmi.
Sono sempre stata una ragazza determinata pronta a portare a termine ogni impegno preso, ma da quando ho cambiato vita non riesco a mettere un punto a tutto, sembra di avere strade infinite e di non riuscir mai a raggiungere la meta prefissata.
Oggi è uno di quei giorni in cui ho bisogno di starmene da sola, tutti dovrebbero dedicare un giorno a se stessi e alla riflessione per rigenerare lo spirito.
Spesso mi dedico alla cura di me anche semplicemente stando seduta a leggere o semplicemente a far niente, staccare la spina mi aiuta a pensare, tiro le somme.
Fortunatamente Arthur si è ripreso molto velocemente, e ogni previsione dei dottori era errata seppur le probabilità di complicazioni erano alte non è successo nulla di ciò che era stato predetto, Arthur ha riacquisito a pieno la buona salute contro ogni aspettativa.
La furia anzi la belva, ha deciso di essermi amico ma tanto sono convinta che la sua vicinanza è un altro modo per provar a dissentire ogni mia scelta . Qualsiasi ragazzo mi si affianchi da quando lo conosco non fa altro che mettere bocca e per non parlare delle scenate di gelosia, quelle sono estenuanti per una persona come me soprattutto perché lui non è niente per me.
Sin dal principio non mi ha mai ispirato fiducia e magari avrò sbagliato anche, ma lui ogni volta non ha fatto altro che confermare la mia tesi; è piombato nella mia vita a sorpresa, cogliendomi alla sprovvista. Certo il suo modo di fare mi ha sempre dato un po' fastidio anche se inizialmente mi affascinava e mi intrigava, il suo essere misterioso ma allo stesso tempo così interessato a me mi aveva dato modo di capire che fosse un ragazzo sicuro di ciò che volesse e determinato a prendersi la sua parte. Ma poi la fregatura era dietro l'angolo, e il mio sesto senso ha avuto la meglio perché ha fatto prevalere il suo lato donnaiolo, egoista e bugiardo.
Mi ero illusa di conoscerlo, ma in realtà ad oggi posso confermare di non conoscerlo per niente nonostante la sua presenza non mi facesse sentire mai a disagio anzi tutt'altro; il campanello d'allarme c'era stato ma sono stata io ad ignorarlo e ad illudermi, dopo quel bacio pensavo di essere riuscita a toccare il cielo con un dito ma ovviamente lui non ha perso occasione di scaraventarmi a terra e far crollare ogni minima speranza di non essere una delle tante, ma mi sbagliavo, lo ero e lo sono.
Per lui le donne sono come un giubbotto da cambiare ogni giorno, come un paio di occhiali o peggio come le mutande da cambiare sempre. Sentirmi il nulla mi ha ferito anche se sapevo che con un tipo come lui non poteva essere altrimenti, mentre lo baciavo ho provato una strana sensazione e pensavo perché fosse dettata da un emozione, un qualcosa che provavo verso di lui, che poteva esserci un legame speciale tra di noi ma ha fatto crollare ogni minima illusione.
Oggi mi sento felice perché sarei potuta arrivare fino in fondo con una persona che fondamentalmente non sarebbe stata per niente devota a me come io lo sarei stata per lui, sono più contenta dell'essere ora da sola qui e a godermi una bella tazza fumante di the mentre mi ritrovo a farmi pippe mentali su cose e fatti che sarebbero potuti accadere e che fortunatamente, non so per merito di quale santo o Dio, mi abbia risparmiato una tale agonia.
Quando mi ritrovo a pensare e a fare il punto della situazione, scorgo sempre una tale dote da pazza da manicomio, penso di non essere normale poiché arrivo a torturarmi con pensieri quali che merito tutto ciò perché se anche mio padre è riuscito a fregarsene di me, a rinunciare a donarmi il suo amore incondizionato per me, come mi auguro io di trovare un uomo che riesca ad amarmi quando il primo che avrebbe dovuto farlo mi ha lasciata qui da sola con un fardello grande 26 anni. Si perché sin da piccola mi porto questo enorme dolore, questo enorme rifiuto, abbandono e potrei continuare all'infinito cercando di affibbiare ogni parola negativa a costui che mi ha donato la vita.
Una vita che forse ha pensato di non essere abbastanza da meritare un padre che l'amasse e la proteggesse, e a ritrovarsi però fortunatamente una madre che ha compensato quanto potuto questo amore rifiutando l'amore dei suoi genitori pur di donarmi il suo amore. È questa la devozione che cerco, amare incondizionatamente una persona a prescindere da tutto e da tutti. Mah, chissà se riuscirò mai a trovare la mia anima gemella in questo caos.
Marcus:"Stella ti senti bene? Ti ho chiamata una decina di volte e non mi hai risposto, mi hai fatto preoccupare pensavo ti fosse successo qualcosa"
Stella:" tranquillo sto bene, ero assorta nei miei pensieri e non mi sono resa conto del cellulare che squillasse"
Marcus:"accidenti a te, fammi riprendere, ho pensato al peggio"
Stella:"devi scusarmi, allora dimmi, che succede?"
Marcus:"nulla, ho preso tutto quello che ci serve per la festa e girato già a tutti l'invito manca soltanto Eric e speravo potessi farlo tu dal momento che non ho il suo numero"
Stella:"ci penso io sta tranquillo"
Marcus è entrato in casa silenziosamente, non avevo fatto neppure caso a lui, forse perché ero troppo presa nel mio discorso con me stessa da rendermi conto che non ero sola. Ecco, questo è il momento a cui mi riferivo, spesso sono una matta da legare eppure riesco ad ispirare fiducia.
Stella:" ho scritto ad Eric e mi ha confermato la sua presenza e che porterà i dolci preferiti di Arthur"
Marcus:"perfetto, che ne dici di dare una ripulita?"
In men che non si dica si è armato di disinfettanti e stracci e si aggira per casa mia come una casalinga disperata, un po' come mia madre nel giorno stabilito delle pulizie generali, ecco mi ricorda un po' lei con la differenza che Marcus è un bel vedere, dorso nudo, pettorali in vista e pantaloni della tuta che mettono in risalto i suoi addominali. Care ragazze so che non rende giustizia ma avere un dio greco che si appresta a ripulirmi casa è una cosa più che gratificante.
Stella:"stavo pensando che la tua futura moglie sarà contenta di sposarti"
Marcus:"dici così soltanto perché ti ho ripulito casa"
Stella:"beh perché che pensavi?"
Mi fissa e sorride per poi riprendere a strofinare i vetri della finestra.
Abbiamo ordinato una pizza per cena, troppo stremati per ripulire poi la cucina dopo cena.
Stella:"io vado a farmi una doccia, se arriva tu comincia a mangiare non aspettarmi"
Marcus:"d'accordo"

La doccia è stata rigenerante, i miei capelli finalmente sono liberi di ogni brandello di polvere e possono respirare aria pura; avvolgo la tovaglia intorno al mio corpo e poi faccio lo stesso rituale con i miei capelli avvolgendoli in una sorte di turbante.
Esco dal bagno e vado in camera mia.
Marcus:"Stella faccio anche io una doccia e poi mangiamo insieme, le pizze le ho messe nel microonde"
Stella:"okay"
Faccio per entrare in camera mia, quando bussano la porta; convinta che Marcus non fosse già in bagno mi tolgo il turbante e prendo la spazzola quando sento dei colpi alla porta.
Stella:"Marcus bussano alla porta"
Marcus:"sono già in bagno, vai tu"
È snervante, è entrato nel preciso istante in cui hanno bussato, incurante di ciò che indosso vado ad aprire la porta.
Jim:"wow che bell'accoglienza, vai dritta al sodo così?"
Stella:"si certo pensavo di accoglierti nuda ma qualcosa è andato storto, che ci fai qui?"
Jim:"brr spruzzi veleno, cos'è quest'acidità ?"
Stella:" sono solo stanca, se cerchi Marcus è sotto la doccia io vado a vestirmi"
Jim:"aspetta non dirmi che... Dio ma che cazzo, ma perché proprio lui?"
Stella:" hey belva bentornato, sei fuori strada, abbiamo ripulito insieme casa per la festa, io sono uscita dal bagno e lui è entrato, ma che ti prende?"
Jim:"niente pensavo che voi due, insomma hai capito no?"
Stella:"dillo pure belva, abbiamo fatto sesso?" Alzo un sopracciglio in segno di sfida
Jim:" si l'avete fatto?"
Stella:" era que.."
Marcus:"no, non abbiamo fatto niente, basta Stella non serve torturarlo così"
Stella:"avevo appena iniziato a giocare, vado di la"
Li lascio entrambi in salotto, so di essere stata perfida con Jim ma non posso fare altrimenti, Marcus mi ha raccontato di Jim e Beatrice, la sua ex, una cantante a cui lui ha chiesto di accompagnarlo al gala, non sono gelosa ma ammetto di aver provato fastidio. Nonostante non dovrei.
Indosso la t-shirt per poter asciugare i capelli, prendo il fono e inizio a canticchiare la canzone di sottofondo, non mi accorgo però che Jim sia entrato in camera mia se non quando apre bocca.
Jim:"interessante, ma non eravamo amici?"
Stella:"diamine Jim, ti pare questo il modo? Potevi bussare"
Jim:"l'ho fatto ma eri intenta a canticchiare e a fare dei passetti molto sexy"
Stella:"smettila, perché sei qui?"
Jim:"ero venuto a chiamarti per la cena, sai c'è della pizza di la e.." lentamente mi si avvicina e inizia a torturarmi una ciocca ribelle dei miei capelli, l'avvicina al suo naso e inspira in modo sensuale il profumo che emanano.
Jim:"sai credo che dovresti coprirti soprattutto quando vivi con un uomo per niente gay"
Stella:"questo lo dici in qualità di?"
Jim:"perché hai bisogno di etichettare ogni cosa? Semplicemente lo dico io, fidati di me"
Viene a pochi centimetri dal mio volto, con fare delicato posa la sua mano sulla mia guancia per farmi una carezza, e poi con il pollice inizia a sfiorarmi le labbra. La temperatura nella stanza si è alzata alle stelle, i miei capelli bagnati continuano a gocciolare e a bagnarmi la maglietta, Jim con entrambe le mani stringe il mio volto, pochi secondi dopo le nostre bocche iniziano la danza  che solo lui sa condurre, è dolce, delicato, sensuale e soprattutto passionale. In quel bacio c'è desiderio, un disperato bisogno di avere quel contatto, ed io non voglio smettere,  ho sempre respinto Jim perché sapevo che c'era elettricità tra noi, è passione pura che io non ho mai provato prima.
Qualcosa mi riporta alla realtà e mi stacco velocemente.
Stella:"non possiamo, non puoi farlo, mi avevi promesso di essermi soltanto amico e.."
Jim:"e cosa Stella? Sai bene che non riesco a starti lontano e soprattutto non puoi chiedermi di farlo quando tu sei tu.."
Stella:"vorresti dire che sia colpa mia?"
Jim:"non è colpa tua, e non è nemmeno mia"
Marcus:" ragazzi guardate che non vi aspetto, finisco per mangiarla tutta"
Devo porre fine a quello che sta accadendo in questa stanza così esco nonostante sia vestita soltanto di una maglietta e  mi reco nel salotto per distrarmi.
Marcus:"dov'è Jim?"
Jim:"sono qui, ero in bagno" e mi rivolge un'occhiata con un sorriso compiaciuto.
È la sua arroganza che mi provoca irritazione, mi siedo sulla poltrona e allungo la maglia sulle mie ginocchia, questo mio gesto però cattura l'attenzione di Jim che continua a guardarmi senza ascoltare Marcus, il quale continua a parlargli di Beatrice, Arthur, la festa...
Stella:"su ditemi, cosa indosserete?"
Entrambi si voltano a guardarmi interdetti.
Stella:"immagino ci saranno molti fotografi quindi è importante scegliere un adeguato abbigliamento, non puoi andare con i tuoi jeans strappati e il giubbotto di pelle stile cattivo ragazzo"
Jim:" cattivo ragazzo? Sentiamo cosa suggerisci"
Stella:"potresti chiedere ad Arthur è il miglior stilista che io conosca e nonostante sia in convalescenza saprebbe senz'altro aiutarvi e poi è il fratello del tuo migliore amico, gli faresti pubblicità"
Jim:" e tu in tutto questo dov'é che ti collochi? Perché questo interessamento?"
Stella:" da amica non posso non darti consigli, non trovi Marcus?"
Marcus:" già fratello credo che dovresti darle ascolto e poi lo sai, le donne hanno sempre ragione" gli da una pacca sulla spalla e va in cucina.
Jim:"non posso fare a meno di notare una velatura di gelosia, sai è palpabile" il mio viso decide di giocare contro di me arrossendo, i peperoni sono niente in confronto.
Stella:" che dici? Ti piacerebbe"
Jim:" ti è piaciuto il bacio,no?"
Stella:"no"
Jim:"non mentirmi Stellina, amica"
Stella:"smettila non giocare"
Jim:"hai iniziato tu e giuro comincia a piacermi"
Mi alzo e me ne vado in camera mia, questa volta mi accerto di chiuderla a chiave così da non avere ospiti indesiderati.

È passata più di un'ora quando ho sentito Jim andare via così raggiungo Marcus in salotto.
Marcus:"perché sei scappata? Avete discusso di nuovo?"
Stella:"no, stranamente no però devo dirti una cosa e preferire la tenessi per te, me lo prometti?"
Marcus:"promesso" lo guardo in cerca delle parole giuste, vorrei fare un discorso in tal modo da potermi giustificare e in qualche modo non essere giudicata ma non saprei da dove partire; Marcus mi guarda come se mi pregasse di parlare così scelgo la via più ovvia, essere diretta.
Stella:"mi ha baciata, ci siamo baciati e non mi è dispiaciuto"
Marcus:" Stella "
Stella:"so cosa stai per dire che lui è fidanzato eccetera lo so bene ed è per questo che voglio tenermi lontana da lui"
Marcus:"per quanto io possa volere bene a Jim, ti farebbe soltanto soffrire credimi, inizialmente ero pronto a fare il tifo per voi ma da come litigate pur non essendo nulla mi spaventa solo il pensiero di voi due come coppia. Insieme siete una bomba esplosiva, basta poco e boom. Scoppiate. Ma Stella se è lui che vuoi, se è lui che ti fa felice allora non reprimere i tuoi sentimenti"
Stella:"so che non è la persona giusta per me ma sento che tra noi come se ci fosse qualcosa che ci leghi, non lo so ti sembrerò matta però non saprei come spiegarti"
Marcus:"ti capisco, ma stai attenta! Dato che siamo in vena di confessioni ti dirò una cosa, viviamo insieme quindi è giusto che tu lo sappia. La ragazza di cui ti parlavo la conosci bene, molto bene."
Stella:"no chi è dimmelo ti prego"
Marcus:"Amy, è dall'incidente di Arthur che parliamo e usciamo, e mi piace da morire"
Stella:"no ma dai, Amy ? Incredibile"
Marcus:" perché?"
Stella:" è sempre stata uno spirito libero perciò vacci piano e non fare lo stronzo con lei che poi sarò costretta ad occultare il tuo cadavere"
Marcus:"ricevuto"

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