Capitolo 14

         Jim
Sono in Spagna da poco e sento già la mancanza di Stella, è la prima volta che faccio i conti con ciò che provo realmente per questa ragazza.
La conosco da poco e mi è entrata già nel cuore, mai provato cose del genere per nessuna ragazza, e mi fa strano.
Stare così lontano da lei mi fa sentire impotente, mi viene voglia di proteggerla da qualsiasi cosa perfino da me stesso; lei con la sua ingenuità non merita del male, merita l'amore e non so se riuscirò a darle ciò che merita.
Finisco il mio ultimo giro di prova, sono così concentrato a pensare a lei che il giro mi va una merda, lo staff è incazzato con me... quella di sabato non è una gara stupida, c'è in ballo il salto di carriera e un bel po' di soldi ed io sto mandando tutto a puttane.
Miller:" cavolo, ma dove hai la testa? Per poco in quella curva non ti ammazzavi, senti torna in hotel fatti una doccia e una bella dormita poi domani mattina all'alba ritorna qui concentrato, non voglio cazzate Aniston"
Miller è il mio "coach", mi segue da sempre e ovviamente sa riconoscere quando faccio delle cazzate, devo riprendermi al più presto.
Esco fuori dalla pista e ritorno in hotel, prendo il cellulare e leggo un messaggio di Stella, vuole parlarmi? Strano...

Entro nella camera, e mi dirigo al bagno, riempio la vasca di acqua calda così potrò rilassarmi perché il mio corpo lo reclama; prendo le mie cose le appoggio sul letto e ritorno al bagno.
Mi immergo nell'acqua calda e in automatico mi viene la pelle d'oca, il mio corpo era freddo dopo una giornata in moto era inevitabile.
La musica viene interrotta dal suono del cellulare, qualcuno mi sta chiamando. Non c'è mai un attimo tranquillo, ma poi penso che potrebbe essere Stella quindi mi alzo velocemente per rispondere.
È Steve, che vuole ?
Jim:"cosa vuoi?"
Steve:"senti ti ho chiamato per Stella"
Jim:"giuro che se l'è successo qualcosa per colpa tua, sei un uomo morto"
Steve:"non sai nemmeno cosa è successo e passi alle minacce?"
Jim:" sai cosa ti succederà,ciao"
Riattacco e scrivo subito a Stella, per chiamarmi lui qualcosa di brutto sarà successo.
La inondo di messaggi e chiamate ma continua ad ignorarmi, cavolo, avviso Stacy.
Da quella sera siamo in buoni rapporti, è l'unica che ha capito le mie intenzioni.
Jim:" ciao Stacy, so che ti disturbo e non avrei voluto però dovresti farmi un favore, sto provando a rintracciare Stella tu sai qualcosa? Sta bene? Potresti farmi sapere qualcosa prima che salga su un aereo?"
Stacy:"certo, dammi un minuto e ti richiamo"
Jim:" grazie"
Sono nudo, seduto sulla vasca da bagno in attesa col mio cellulare che Stella si faccia viva.
Non riesco a tranquillizzarmi.
Ma poi, Stacy mi richiama.
Jim:"allora?"
Stacy:"Jim non riesco a rintracciarla, ha il telefono spento e Sam mi ha detto che dopo la chiusura doveva vedersi con Steve, doveva parlargli a proposito di non so che..."
Jim:" cosa? Stella e Steve? Ho capito, senti grazie mille ti richiamo"
Ora si spiega la sua telefonata, quel bastardo.
Chiamo Steve per capirci meglio, ma non risponde.
"Bastardo, so che hai fatto qualcosa, chiamami quanto prima"

Dovevo rilassarmi e invece sono un fascio di nervi, devo tranquillizzarmi e restare concentrato per la gara, vincere quel maledetto trofeo e tornare quanto prima in America. Non posso restare altro tempo qui.
Il mio agente mi avvisa di una cena, e devo muovermi per essere puntuale.
Scendo nella hall e trovo Jeremy in compagnia di due ragazze, una bionda, alta e ben formosa e l'altra invece un po' più bassina e le curve al punto giusto.
Jeremy:"ti presento le due hostess del nostro team, le ho invitate a cena per presentartele erano entusiaste all'idea di conoscere il campione americano. Lei è Irina e lei Meral. Russa e Svedese. Poi non dire che sono un cattivo manager" mi fa l'occhiolino e ride di gusto. Scuoto la testa e mi dirigo verso il ristorante dell'albergo, la cena si svolge insieme a tutto lo staff.
Irina, la ragazza bionda siede di fianco a me, durante tutta la cena non fa altro che lanciare sguardi languidi e ammiccare verso di me.
In altre situazioni sarei già caduto in tentazione ma questa volta no, devo fare l'uomo e soprattutto non ho bisogno di distrazioni, magari dopo la gara ma non stasera.
Irina:" se ti va, possiamo uscire fuori a prendere un po' d'aria, ti vedo teso"
Jim:" già, sai ho un campionato da guadagnarmi, comunque si andiamo a fare due passi"
Mi alzo dal tavolo, lei mi segue e Jeremy e gli altri ci guardano interdetti e così preciso subito la situazione.
Jim:" ragazzi noi usciamo a far due passi, chi vuole unirsi è il benvenuto"
Jeremy:"andate pure, divertitevi" e di nuovo l'occhiolino.
Cretino.

Fuori dall'hotel raggiungiamo il lungomare, Irina cerca in tutti i modi un contatto con me e non voglio rifiutarla perché non mi sembra carino, ma credo che abbia capito poiché non si spinge oltre a tenermi per il braccio.
Accenna a brividi di freddo così mi tolgo la giacca e gliela poso sulle spalle. No carina, non pensare che possa innamorarmi di te perché sei fuori strada.
Irina:" com'è l'America? Sai vorrei andarci un giorno"
Jim:" te la consiglio, bel posto"
Irina:" magari te potrai farmi da guida?"
Jim:" sono il meno indicato, però potrei provarci"
Irina:" allora devo prenotare quanto prima un volo"
Jim:" certo"
Irina:" ti va un caffè ?"
Jim:"no però se vuoi ti accompagno nel tuo hotel, non vorrai mica tornare da sola così tardi"
Irina:" ok, grazie"

Fuori dall'hotel cerca in tutti i modi a persuadermi a salire in camera sua, ma all'alba ho le prove e non posso permettermi altri sbagli.
Mi avvicino per salutarla e lei si sfila la mia giacca e me la ripone, mi sfiora le mani e mi guarda in modo intenso
Irina:"facciamo così, ho capito che non vuoi distrazioni fino alla gara, quindi se vinci uscirai con me e se perdi mi accontenterò e sopravvivrò, non so se tu potrai farlo, ma io si."
Jim:" non capisco, puoi sopravvivere senza di me però mi lanci la sfida perché credi che così possa uscire con te soltanto alle strette?"
Con fare civettuola avvicina le sue labbra al mio orecchio e quasi come un sussurro mi dice...
Irina:" sai, se voglio so come farli impazzire gli uomini" e non posso darle torto ma poi ritorna nel mio campo visuale e mi fissa la bocca "fammi vedere se è vero che sei il re della sella, poi non è mica detto che accetti il tuo invito una volta vinto quel trofeo?"
mi saluta con un bacio sulla guancia poi fa per avvicinarsi all'altra ma si ferma poco prima, all'estremità delle mie labbra e ci stampa un bacio.
"Fai bei sogni, e grazie per la giacca" resto interdetto se non imbambolato, cavolo. Noi uomini siamo le pedine delle donne, e mi piace esserlo. Ma che sto dicendo, mi sono rincoglionito perfettamente.
Torno nel mio hotel, all'uscita trovo il mio agente a pomiciare l'altra ragazza, è così impegnato che non si accorge che gli sono appena passato di fianco.
Salgo nella mia camera, mi siedo sul letto e appoggio il mio telefono sul comodino, vado in bagno per lavarmi i denti, prendo il mio pantaloncino che uso come pigiama e lo indosso.
Mi arriva un messaggio. Stacy.
"Sono da lei, è distrutta. Certo che sei un coglione, complimenti perché sei riuscito a raggirare anche me. Non ti permetto di avvicinarti nuovamente a lei. Non lo merita."
Provo a chiamarla, ma rifiuta.
Chiamo Steve perché devo capirci qualcosa ma lui fa lo stesso, rifiuta.
Ma che cazzo di problemi avete?
Lancio il telefono, non è una priorità adesso, devo vincere quel maledetto trofeo per entrare nei "big", la MotoGp.

Alle 5 Miller mi tira giù dal letto e mi riporta in pista.
Mi rispiega ogni singolo errore che commetto e mi fa ritornare in pista per aggiustare ogni errore. Ma che cavolo, io a quest'ora rientro per dormire solitamente.
Resto concentrato anche se questo non basta poiché il primo giorno va di merda, per poi riprendermi piano piano.
Quando ho finito, mi dice che domani devo riposarmi e restare concentrato, per questo ha preferito farmi fare il lavoro sporco oggi per poi quello leggero farlo domattina.
Sono le cinque del pomeriggio quando rientro in hotel, metto felpa e pantaloncini e vado a correre sul lungomare per ridurre la tensione. Ora inizia la strizza.
Ho spento il telefono per non avere alcuna distrazione, quando perso nei miei pensieri mi imbatto in una ragazza bionda. Irina.
Irina:"hey campione, dov'è che corri?"
Jim:" da te, ovviamente" le faccio l'occhiolino.
Irina:" beh, se ben ricordo tra noi c'è un accordo o no?" alza un sopracciglio e solo ora mi accorgo di quanto sia vestita in modo provocante per una semplice corsa.
Si accorge che il mio sguardo è puntato su altro, mi sento la gola secca. Ho un'improvvisa mancanza di saliva, mi ricompongo e rispondo.
Jim:" certo, ma nessuno ti ha dato conferma che avessi mantenuto il patto."
Irina:" ti avevo avvisato" mi si avvicina in modo troppo pericoloso, cavolo, niente distrazioni.
Le prendi il viso tra le mani, e con disperazione mi avvento su di lei. Inizio a baciarla con desiderio, è una bomba disinnescata, per mia fortuna non si ritrae, mi accompagna tortuosamente in questo bacio famelico. Si scosta e mi guarda...
Irina:" ti avevo detto che so come far impazzire un uomo" allenta la presa, la guardo mentre prende il cellulare e mi fissa "non mi dire niente, ma il lavoro chiama, ho una riunione urgente"
Passo all'attacco, le prendo il cellulare da mano, scrivo il mio numero e lo memorizzo Re della Sella, mi faccio uno squillo per poter memorizzare il suo.
Irina:" ah così fai di solito?" rimette il cellulare in tasca e riprende "sai, non hai proprio l'aria di un gentiluomo"
Jim:" esatto, sono completamente l'opposto"
Mi saluta nuovamente con un bacio e vola via.
Il Re della sella è tornato.

Il giorno della gara sono tutti quasi impazziti, frenetici e non vedono l'ora che si dia l'inizio a questa gara. Il mio agente è già pronto per festeggiare ed io me la sto facendo sotto.
Troppe cose in ballo, e poi c'è l'uscita con la bionda.
Prima di lasciare il telefono azzardo un messaggio.
"Alzo la posta in gioco, non solo un appuntamento, se vinco vieni con me in America"
E non esita a rispondere con.. "Aggiudicato, vinci per me"
Poso il cellulare e vado alla moto.
Le ultime raccomandazioni e poi non posso sbagliare più. Cazzo Jim ce la puoi fare, guarda dove sei arrivato e dove puoi arrivare ancora.
La corsa procede in modo rapido, ai penultimi giri tiro un po' fiacco, una curva malandata rischia di mettere me fuori dai giochi, ma riesco a riprendermi e rimontare al primo posto. Il mio avversario mi da filo da torcere nell'ultimo giro, continua senza a sosta a non farmi superare quel poco per vincere, ma ne approfitto per distrarlo, lo supero nella curva a pochi metri dal traguardo per arrivare solo e ovviamente al primo posto.
Quando rientro nel mio box sono tutti in festa.
Jeremy:"ve l'avevo detto io, ha la stoffa del campione"
Iniziano con i festeggiamenti ancor prima di salire sul podio, e alzare finalmente quella benedetta coppa!
Finisco le ultime interviste, salgo sul podio, Meral mi consegna il trofeo, e Irina i fiori, per poi avvicinarsi al mio orecchio "complimenti re della sella".

Siamo sull'aereo diretto a Los Angeles, con la mia bella coppa e la mia conquista, Irina.
Jim:"vedrai, ti piacerà"
Irina:" oh ne sono sicura"

All'arrivo una folla inferocita di giornalisti ci bloccano il passaggio. Mille domande ma lascio che se ne occupi l'addetto stampa. I benefici dell'essere famoso.
Cazzo, mi toccherà il MotoGP.
Ora posso urlarlo veramente con il cuore, SONO DAVVERO IL RE DELLA SELLA.

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